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VENDEMMIA A TORINO – PORTICI DIVINI
Inaugurazione venerdì 11 ottobre – Palazzo Birago ore 17
Dalle 19,00 festa aperta al pubblico e nel cortile di Palazzo Birago si potrà visitare la VIGNA A PALAZZO
Portici Divini per questa edizione precede la Vendemmia a Torino per narrare i grandi vini del territorio: 10 giorni di eventi e degustazioni, di connubi tra ristoranti, pasticcerie, negozi del centro e produttori di vino; occasioni per incontrare chi lavora la terra e le vigne e discutere di arte e di vino, assaggiando e imparando ad amare i profumi e i sapori della nostra terra.
Venerdì 11 ottobre a Palazzo Birago si inaugurerà, in seno a Vendemmia a Torino, la terza edizione di Portici Divini. Verrà presentata la VIGNA A PALAZZO, un progetto e allestimento realizzati, nel cortile del palazzo juvarriano, in occasione di Flor Autunno 2019. Il pubblico potrà camminare e fermarsi tra i filari di questa vigna cittadina, respirando tutta la magia che l’atmosfera di una vendemmia riesce a creare. Saranno sistemati 100 metri di piante secondo il tradizionale disegno geometrico che caratterizza il paesaggio del vino.
L’ingresso della Vigna a Palazzo è libero, negli orari: 12-13 ottobre 10-20/14-18 ottobre 9-17/19-20 ottobre 15-18.
Sempre Venerdì 11 ottobre, a partire dalle 19, Portici Divini aprirà le porte di palazzo Birago al pubblico con una grande festa per degustare i vini della selezione “Torino DOC”, in purezza o miscelati da barman professionisti e proposti in cocktail d’eccezione e abbinati a prodotti gastronomici promossi dai Maestri del Gusto della provincia di Torino.
Sono previste due fasce d’ingresso: dalle 19 (18€ per l'ingresso comprensivo di: cocktail di benvenuto, due calice di vino tra i vini Torino DOC e la proposta food dei Maestri del Gusto di Torino e provincia) e dalle 21 (10€ per l'ingresso comprensivo di: due calici di vino tra i vini Torino DOC o un cocktail a base vino miscelato dai migliori barman del territorio) previa iscrizione on line su event.torinowineweek.it/porticidivini/.
Antonella Beggiato
TUTTO PRONTO PER IL GENOVA BEER FESTIVAL
Tutto pronto per il Genova Beer Festival!
Da venerdì 18 a domenica 20 ottobre a Villa Bombrini di Cornigliano: 150 birre artigianali alla spina, per la prima volta anche dal Belgio. E poi stand gastronomici, incontri e laboratori
Ci siamo, quasi! Tra poco più di una settimana prenderà il via la quinta edizione del Genova Beer Festival che, per la prima volta, va oltre i confini nazionali. Tra le 150 birre artigianali proposte alla spina, infatti, ci saranno anche birre provenienti dal Belgio.
La formula - ricordiamo, è un evento di raccolta fondi organizzato dall'Associazione Culturale Papille Clandestine per sostenere le attività sociali - non cambia. Ci saranno 17 tra i migliori birrifici artigianali dall'Italia e dal Belgio, 9 stand gastronomici e un fitto programma di degustazioni, lab, conferenze.
Appuntamento a Villa Bombrini di Cornigliano (via Muratori 5) venerdì 18 (ore 18-01), sabato 19 (ore 12-01) e domenica 20 ottobre 2019 (ore 12 – 22).
INFO PRATICHE
La formula resta quella a gettoni (1 euro = 1 gettone; assaggio da 0.15 = 2 gettoni, da 0.30 = 4 gettoni), che saranno l'unica moneta utilizzabile all'interno del festival.
All'ingresso - € 6; gratuito per i soci dell'Associazione Culturale Papille Clandestine (ci si può associare in loco a 12 €) - si viene forniti di bicchiere, tracolla e guida al festival.
Ogni birrificio potrà presentare alcune vie di birra speciale, il cui prezzo sarà a discrezione del birraio. Ricordiamo che il
regolamento di Villa Bombrini non ammette l'ingresso dei cani.
Con la Radio Taxi 5966 Genova le corse da e per Villa Bombrini prenotate attraverso la centrale (010 5966) saranno scontate del 10% (ricordare la convenzione Genova Beer Festival)
La manifestazione si svolge all’interno della Villa e negli spazi esterni adiacenti. L’allestimento esterno è stato concepito per permettere agli avventori di godersi la manifestazione anche in caso di pioggia.
Papille clandestine
Piatti buoni e giusti
Ecco un pasto salutare e gustoso. Anche l’ambiente ne va orgoglioso
Prodotti controllati? Piatti leggeri e al contempo sfiziosi? La rivoluzione delle bowl sconvolge e catapulta il cliente in un mondo nuovo: riso rosso, lenticchie di montagna, gamberi al ginger, semi di girasole, edamame, crema di avocado… Tutto questo oggi è possibile da Bul Milano, il ristorante in cui “più un cibo è buono, più ti aiuta a stare in forma”.
Strano ma vero. Inoltre, questo leitmotiv è un chiaro segnale della filosofia del locale: da un lato, prendersi cura della salute del cliente deliziandolo con piatti ricercati, materie prime sicure e sapori delicati, dall’altro rispettare l’ambiente, gli ecosistemi e i lavoratori di tutta la filiera di produzione, sia nell’ambito della pesca sia in quello agroalimentare.
Da qui scaturisce l’appoggio concreto del ristorante al progetto Sustainable Restaurants, l’iniziativa di Friend of the Sea, lo standard di certificazione internazionale per la pesca e l’acquacoltura, che seleziona e premia le realtà che abbracciano i valori della sostenibilità, utilizzando uno o più prodotti certificati Friend of the Sea.
Bul nasce in Viale Premuda, a Milano, per soddisfare tutta quella clientela esigente che intende concedersi una pausa fit & tasty. Il menu è pianificato in base alla stagionalità e alla freschezza degli ingredienti, sia all’interno di bowl sia in versione crêpes alla tapioca, e i nomi delle pietanze sono già tutti un programma: Detox, Monday, Funday, Pre-Meeting, Study Fuel, Pre-Workout, Post-Workout, Hangover, solo per citarne alcuni. Ovviamente, non mancano anche piatti vegetariani, barrette energetiche, bevande Babasucco e dolcetti appetitosi.
“Bul rappresenta la migliore ‘strada da imboccare’ per tutti quelli che tengono alla propria linea, - ha commentato Paolo Bray, Fondatore e Direttore di Friend of the Sea – senza rinunciare al gusto e, in più, contribuendo alla conservazione delle risorse ambientali. Per tutte queste ragioni, sono entusiasta di accoglierlo a gran voce nel nostro Sustainable Restaurants”.
Ad oggi, sono oltre 500 i ristoranti che fanno parte del progetto Sustainable Restaurants. La lista completa, suddivisa per città, è disponibile scaricando l’App Sustainable Restaurants su Play Store ed Apple Store.
Annual Report MSC: Pesca Sostenibile
MSC Marine Stewardship Council – Pesca sostenibile pubblica oggi il nuovo rapporto relativo all’anno fiscale 2018 - 2019.
Confermato il trend di crescita positivo del pescato sostenibile certificato MSC, che raggiunge il massimo storico di 11,8 milioni di tonnellate (15% del totale pescato globale) per un valore di 10 miliardi di dollari l’anno.
L’Italia si muove a due velocità: nonostante ci sia solo una cooperativa di pesca certificata, il mercato ittico fa passi da gigante. Il nostro paese si colloca al 5° posto per fatturato e al 7° posto per volume di prodotti certificati MSC in commercio.
Milano, 10 ottobre 2019 – MSC - Marine Stewardship Council, organizzazione internazionale non profit responsabile del più importante programma globale di certificazione di sostenibilità ittica, pubblica oggi il rapporto annuale relativo all’anno fiscale 2018-2019 “Lavorare insieme per oceani pieni di vita”.
Gli oceani versano oggi in una condizione sempre più complessa e problematica, anche a causa della pesca eccessiva che interessa il 93% delle risorse ittiche mondiali. Per invertire questa tendenza, MSC lavora quotidianamente con i diversi interlocutori (pescatori, governi, aziende e ONG) per promuovere azioni concrete e mantenere gli oceani pieni di vita oggi, domani e per le generazioni future.
Grazie ad un aumento del 34% delle catture di pesce certificate MSC negli ultimi cinque anni, le vendite globali di prodotti ittici sostenibili con marchio blu MSC hanno raggiunto per la prima volta un milione di tonnellate all'anno.
"Stiamo spingendo i nostri oceani oltre il loro limite, eppure dobbiamo dare impulso all’ottimismo se vogliamo ottenere un cambiamento tangibile", afferma Rupert Howes, amministratore delegato di MSC. “Stiamo assistendo a un crescente impegno da parte delle politiche e da parte delle aziende, avvallato da una preoccupazione senza precedenti per i nostri oceani da parte dei consumatori".
Catalizzatori di cambiamento positivo
MSC promuove un programma di etichettatura e certificazione che riconosce e premia le pratiche di pesca sostenibili e garantisce ai consumatori che solo i prodotti ittici provenienti da una pesca ben gestita siano venduti con il marchio blu MSC.
Oggi, il 15% del pescato globale è certificato secondo lo standard MSC, in aumento rispetto al 10% del 2014.
Secondo l’organizzazione, alla base di questo cambiamento si trovano:
• Una crescente domanda da parte dei consumatori e una maggiore disponibilità di prodotti sostenibili: secondo una ricerca commissionata da MSC, l'83% dei consumatori di pesce di tutto il mondo (e l’87% in Italia) concorda sulla necessità di proteggere gli oceani per le generazioni future. Gli acquirenti ora spendono quasi $10 miliardi all'anno (in Italia, circa $200 milioni) per prodotti con marchio MSC3; la consapevolezza rispetto al marchio MSC è aumentata dal 32% del 2016 al 37% del 20184. Sono 37.000 i prodotti certificati MSC presenti sul mercato globale, mentre in Italia sono oltre 10003. Il consumatore dunque diventa per MSC il motore fondamentale del cambiamento spingendo il mercato verso la sostenibilità attraverso il classico meccanismo di domanda e offerta.
• Risposta dal mondo della pesca: MSC continua a registrare una crescita del numero di attività di pesca sostenibili certificate, dalle 216 del 2014 alle 361 del 20193, che si trovano in 41 paesi.
• Coalizione politica e commerciale catalizzata dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs): la certificazione MSC è utilizzata da paesi e organizzazioni come parte integrante dell’impegno volontario di soddisfare l’obiettivo 14, che protegge la salute degli oceani.
• Un maggiore impegno dal mondo della pesca nei Paesi in via di sviluppo, da dove proviene oltre la metà dei prodotti ittici del mondo. Qui le attività di pesca certificate sono più che raddoppiate negli ultimi due anni (da 59 nel 2017 a 124 nel 2019)3, anche grazie a progetti promossi da MSC in Messico, Indonesia e Sudafrica.
Italia e Mediterraneo
Storicamente i paesi dell'Europa meridionale sono stati più lenti delle controparti settentrionali nell’intraprendere un percorso di certificazione di sostenibilità, nonostante circa il 80% degli stock ittici nel Mediterraneo risultino sfruttati e gestiti in modo poco lungimirante e nonostante la pesca garantisca la sussistenza di 180.000 persone in questa area. “Affinché il Mediterraneo torni ad essere un mare in salute e pieno di vita, e la pesca possa continuare a garantire cibo e lavoro, è necessario che vengano intrapresi miglioramenti sostanziali nella gestione degli stock ittici e del sistema delle attività di pesca” afferma Francesca Oppia, Program Director di MSC in Italia.
Qualcosa sta già cambiando: il volume di prodotti certificati MSC venduti in Italia è cresciuto di un terzo tra il 2018 e il 2019 e ora il nostro paese è al quinto posto per fatturato e al settimo per volume di prodotti ittici certificati MSC. “Il marchio blu di MSC è riconosciuto da quasi la metà dei consumatori italiani” continua Oppia, “anche grazie all’impegno di molte aziende e retailer che hanno scelto l’approvvigionamento da fonti sostenibili”.
Ed è il nostro paese ad aprire la strada della sostenibilità nel bacino Mediterraneo: la prima attività di pesca certificata MSC si trova infatti in Veneto. La O.P. Bivalvia Veneto Società Cooperativa, composta da 111 barche gestite da 2-3 persone, pesca 4.600 tonnellate di vongole di mare all’anno, poco più di un quarto del pescato a livello nazionale.
Maria Chiara Salvanelli
A CREMONA LA RIPRODUZIONE IN TORRONE DELL’UOMO VITRUVIANO
Mirco Della Vecchia
Stefano Pellicciardi titolare di Sgp Events che organizza la Festa del Torrone dal 16 al 24 novembre: “L’evento servirà a non lasciare l’amaro in bocca agli amici francesi per la sentenza del Tar. Li aspettiamo a Cremona”
Se per ammirare Monna Lisa bisogna mettersi in fila al Louvre, per l’Uomo Vitruviano di Leonardo non servirà prenotare un biglietto aereo per la città dell’amore. Dopo il ricorso presentato da Italia Nostra, infatti, il Tar del Veneto ha sospeso il prestito alla Francia dell'opera che resterà conservata nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia.
La mostra parigina, prevista per il 24 ottobre, dovrà fare a meno dell’uomo perfetto che sarà invece riprodotto in torrone dal maestro pasticcere veneto Mirco Della Vecchia insieme al suo team per un omaggio speciale a Cremona in occasione della Festa del Torrone.
Stefano Pellicciardi titolare di Sgp Events che organizza la Festa del Torrone dal 16 al 24 novembre, lancia un appello: «La Festa del Torrone servirà a non lasciare l’amaro in bocca agli amici francesi per la sentenza del Tar. Per celebrare Leonardo verrà anche realizzata sulla pavimentazione di Piazza Pace una riproduzione pop della Gioconda mentre degusta un torroncino.
Li aspettiamo a Cremona». Più probabile, dunque, un gemellaggio con il nougat più alla moda di Francia per evitare l’incidente diplomatico con i vicini di casa francesi. «La maxi riproduzione dell’Uomo Vitruviano in torrone, 2 metri di altezza e 2,5 metri di diametro- spiega Della Vecchia - può essere un modo dolce per accogliere il popolo francese ad una mostra del gusto e dell’arte italiana.
Così il mancato prestito artistico dalla sezione veneta del tribunale amministrativo al Louvre verrebbe colmato dallo stesso Veneto». Dopotutto è necessario non prendersi mai troppo sul serio, o per dirla con Oscar Wild “L’arte è l’unica cosa seria al mondo. E l’artista è l’unica persona che non è mai seria”. La maxi costruzione di torrone verrà svelata domenica 24 novembre a Cremona. Ça va sans dire.
Alessia Testori