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NEFF: FORNI PER I PIATTI SPECIALI DELLE FESTIVITA'
Con il Forno Full Steam di Neff la magia del Natale è servita!
La preparazione del pranzo di Natale è l'occasione per liberare la creatività in cucina se l'alleato è Neff, grazie a elettrodomestici da veri chef.
In menu hai incluso un secondo come da tradizione e un dolce che delizierà il palato dei tuoi ospiti? Perché non realizzarli entrambi con il forno Full Steam di Neff, che, grazie alla cottura 100% a vapore, consente di cuocere le pietanze a bassa temperatura mantenendone la tenerezza. E se sei in cerca di ispirazione, lasciati ispirare da Sonia Peronaci, Ambassador Neff, che con le sue ricette da vera intenditrice ti darà preziosi consigli su come sfruttare al meglio il tuo forno a vapore... 'La crema di ceci con branzino al vapore' e il 'Pudding al cioccolato' resteranno nella memoria dei commensali.
Il forno Full Steam NEFF
racchiude 3 forni in uno perché
unisce le prestazioni di un forno 100% a
vapore con quelle di un forno
tradizionale o combinato con
impulsi di vapore. La cottura a vapore
ti permette di non utilizzare ulteriori grassi
e di mantenere inalterate le proprietà
organolettiche per pietanze non solo sane
e ricche di sapore, ma anche più digeribili e
meno caloriche. Potrai preparare numerose ricette spaziando dal dolce al salato.
Grazie all’ausilio del vapore, potrai esplorare nuovi orizzonti di sapore tramite la cottura sottovuoto. Gli alimenti verranno cotti nel tuo forno full steam Neff all’interno degli appositi sacchetti a bassa temperatura, mantenendo le loro proprietà nutrizionali ed evitando il processo di ossidazione.
Preparare il 'Pudding al cioccolato' con la cottura a vapore del forno Full Steam sarà uno spasso. Seguendo la ricetta di Sonia, dopo aver lavorato insieme con la frusta burro e zucchero, aver unito le uova una alla volta, farina e lievito setacciati, e infne vaniglia, whisky e cioccolato per aromatizzare il tutto, mettere l'amalgama in una terrina imburrata e cuocerla nel forno a vapore a 100° per un'ora. Grazie a CircoTherm® il calore si espande in modo omogeneo su tutti i livelli del forno. permettendoti di sfruttarli tutti contemporaneamente.
Sei ancora curioso? Vai su https://theingredient.neff-home.com/it/ e lasciati ispirare da NEFF
NEFF
140 anni di passione per la cucina. Fondata nel 1877, Neff fa parte del gruppo BSH Home Appliances. Oggi come allora, per Neff il cuore della cucina è la persona, alle cui esigenze e aspettative l'azienda si adatta con coerenza. Neff ha defnito negli anni nuovi standard di funzionalità e praticità attraverso innovazioni intelligenti. Per citarne alcuni, il sistema di convenzione CircoTherm®, la porta del forno a scomparsa SLIDE&HIDE®. Neff è sinonimo di design di carattere, affidabilità tecnologica ed elevata effcienza energetica. www.neff-home.com/it
Manuela Di Mari
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TOP OF VINI ALTO ADIGE 2019: APPUNTAMENTO A BOLZANO CON I VINI PIÙ PREMIATI
È uno dei momenti più attesi dagli appassionati di vini altoatesini: ad ospitare la nona edizione della kermesse, il 29 novembre, sarà il Gustelier, l’Atelier del Gusto di Bolzano
Un banco di assaggio esclusivo, interamente dedicato alle etichette più premiate dell’Alto Adige: è Top of Vini Alto Adige, il tradizionale evento – quest’anno alla sua nona edizione – in programma per venerdì 29 novembre a Bolzano. Organizzata e promossa dal Consorzio Vini Alto Adige, la manifestazione nasce con l’obiettivo di presentare ad appassionati e operatori i migliori vini altoatesini secondo i riconoscimenti assegnati dalle più importanti guide italiane come Bibenda, Doctor Wine, Gambero Rosso, Guida Vini Veronelli, L’Espresso, Slow Wine, Vinibuoni e Vitae.
Per quest’anno è attesa una grande novità: la ricca selezione che solitamente va oltre un centinaio di referenze si amplierà ulteriormente con uno sguardo all’estero. A Top of Vini Alto Adige 2019 saranno infatti proposte anche le etichette che si sono aggiudicate punteggi superiori a 95/100 da critici internazionali del calibro di Robert Parker e da rinomate guide internazionali come Wine Spectator, Falstaff, James Suckling e Vinous.
“Questi riconoscimenti sono motivo di grande soddisfazione, non solo per noi ma anche e soprattutto per i produttori, che dedicano il massimo impegno, dalla vigna alla cantina, per percorrere una strada improntata alla qualità – commenta Eduard Bernhart, Direttore del Consorzio Vini Alto Adige – La scelta di ampliare la vetrina di Top of Vini Alto Adige alle etichette più apprezzate da alcuni tra i più influenti degustatori internazionali consentirà al visitatore di avere una panoramica ancora più completa di quella che, in Italia e all’estero, è considerata l’eccellenza dell’Alto Adige del vino”.
Una kermesse irrinunciabile che quest’anno sarà ospitata dalla atelier del gusto Gustelier, creata dall’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti (HGV) a Bolzano. Qui, dalle 16 alle 21, al costo di 30 euro (biglietto acquistabile solo sul posto) tutti i vini premiati, tra differenti vitigni e produttori, saranno in degustazione in un contesto che per sua natura valorizza e sensibilizza al gusto.
INFO IN BREVE | TOP OF VINI ALTO ADIGE 2019
Quando: venerdì, 29 novembre 2019
Dove: Gustelier, Via del Macello 59, Bolzano.
Orario di apertura al pubblico: venerdì dalle 16 alle 21
Ingresso: € 30 acquistabile in loco, senza prevendita.
Per ulteriori informazioni: www.vinialtoadige.it
L'Alto Adige è un’area vitivinicola molto variegata, in cui i contrasti regnano sovrani. In una superficie vitata di appena 5.500 ettari, che si snoda dai 200 ai 1.000 metri di altitudine tra terreni, suoli ed esposizioni differenti, trovano spazio venti diversi vitigni. Qui il clima alpino incontra quello mediterraneo. Una preziosa ricchezza di sfaccettature che si traduce in una straordinaria varietà di vini.
Alice Camellini - E. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. T. 340-6576207
ECCO I “CAPOLAVORI LIQUIDI” DELLA GUIDA VERONELLI 2020
MIGLIORI ASSAGGI, TRE STELLE ORO
Il Seminario Veronelli comunica le eccellenze enologiche che, nell’edizione 2020 della storica guida ai vini italiani, hanno conseguito il titolo di Tre Stelle Oro, Grande Esordio e Miglior Assaggio. In questa selezione di “capolavori liquidi” primeggia il Piemonte per numero di riconoscimenti, ma è toscano il Miglior Vino Rosso dell’anno, unica etichetta ad aggiudicarsi l’eccezionale giudizio di 100/100
Mancano poco più di due settimane alla presentazione in anteprima della Guida Oro I Vini di Veronelli 2020, prevista giovedì 24 ottobre a Venezia, presso l’Isola di San Giorgio Maggiore, sede di Fondazione Giorgio Cini e dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli. In attesa di svelare novità e conferme di un’edizione particolarmente ricca, il Seminario Permanente Luigi Veronelli, associazione senza scopo di lucro che redige e pubblica il volume, ha comunicato alcune importanti anticipazioni in occasione dell’evento organizzato questa mattina all’interno della Milano Wine Week.
In primo luogo, il nuovo simbolo che identifica le eccellenze vitivinicole: le Tre Stelle Oro che i Curatori Gigi Brozzoni, Marco Magnoli e Alessandra Piubello hanno assegnato ai campioni valutati con punteggio uguale o superiore a 94/100. Su 16.766 vini recensiti, solo 395 hanno ottenuto questo riconoscimento e, nel consueto confronto regionale, anche quest’anno è il Piemonte a condurre la classifica per numero di premi conseguiti con ben 123 Tre Stelle Oro, seguito dalla Toscana con 104 e, molto staccato, dal Veneto con 24 vini “orostellati”.
In netta crescita, rispetto all’edizione precedente, il numero dei Grandi Esordi, vini che, recensiti per la prima volta, hanno sorpreso i curatori raggiungendo o superando la soglia dei 94/100: 38 debuttanti contraddistinti in Guida dal fiore d’oro.
Protagonisti dell’incontro di oggi, denominato NumeriUno: i Migliori Assaggi della Guida Veronelli 2020 sono stati, però, i cinque vini che, rispettiva nella tipologia, hanno conseguito il più elevato giudizio in centesimi. Ecco, dunque, i vertici della vitivinicoltura italiana secondo la Guida Oro I Vini di Veronelli 2020:
Miglior Vino Spumante
Franciacorta Extra Brut Rosé Riserva Annamaria Clementi 2009
Ca’ del Bosco (Erbusco, Brescia)
Miglior Vino Bianco
Alto Adige Terlaner I Grande Cuvée 2016
Cantina Terlano (Terlano-Terlan, Bolzano)
Miglior Vino Rosato
Valtènesi Riviera del Garda Classico Chiaretto Molmenti 2016
Costaripa (Moniga del Garda, Brescia)
Miglior Vino Rosso
Masseto Toscana 2016
Tenuta Masseto (Castagneto Carducci, Livorno)
Miglior Vino Dolce o da Meditazione
Vernaccia di Oristano Antico Gregori 1976
Contini Attilio (Cabras, Oristano)
«Migliori Assaggi, Tre Stelle Oro e Grandi Esordi corrispondono, per la Guida Veronelli, ai vertici qualitativi della produzione vitivinicola italiana. Dal Sudtirolo a Pantelleria, ad ogni latitudine i Produttori italiani hanno saputo valorizzare al meglio le sinergie tra ambiente, vitigno e lavoro dell’uomo. Riteniamo che i Migliori Assaggi, cui abbiamo dedicato l’appuntamento di oggi, abbiano un valore fondamentale per l’intera comunità del vino: cinque vini d’Italia in grado di confrontarsi con le migliori produzioni mondiali sono una dimostrazione concreta delle nostre potenzialità qualitative. Inoltre, il fatto che quest’anno la Guida abbia assegnato al Masseto Toscana 2016 di Tenuta Masseto l’eccezionale valutazione di 100/100 riservata, nell’edizione precedente, ad un vino decisamente diverso come il Barolo Granbussia 2009 di Poderi Aldo Conterno testimonia la preziosa variabilità di riferimenti e di stili, anche ai massimi livelli, che caratterizza il nostro tessuto produttivo: una ricchezza di cui essere orgogliosi.» dichiara Andrea Bonini, Direttore del Seminario Veronelli.
Per ogni ulteriore informazione sulla Guida Oro I Vini di Veronelli 2020 è necessario attendere l’anteprima veneziana di giovedì 24 ottobre, quando saranno comunicati, tra l’altro, i dieci vini insigni del premio speciale della pubblicazione, il Sole un tempo assegnato personalmente da Luigi Veronelli e ora attribuito in modo collegiale dalla Redazione a dieci “racconti in forma di vino” rappresentativi della competenza, dell’impegno e della creatività dei vignaioli italiani.
Emanuela Capitanio
ASIAGO FOLLAGE: COLORI E PROFUMI DELLA MONTAGNA
Il 19 e il 20 ottobre va in scena la manifestazione dedicata alla stagione autunnale, che ad Asiago accende i boschi e le montagne di sfumature uniche. L’occasione per fare festa nelle vie del centro ed esplorare il territorio a piedi, in mountain bike o a cavallo, dedicarsi al trekking e partecipare al grande concorso fotografico dedicato al foliage
È tempo di foliage: Asiago si riveste di colori e profumi autunnali, le montagne dell’Altipiano si trasformano in uno dei luoghi più affascinanti d’Italia per chi ama il periodo dell’anno che nel Nord America chiamano “estate indiana”: a partire da settembre i boschi si saturano di colori, l’aria si fa più frizzante, le giornate si accorciano e i raggi del sole, più inclinati, regalano tonalità aranciate al panorama.
L’”innamoramento collettivo” per il foliage di Asiago è talmente sentito che ogni anno viene celebrato con una festa che dura un intero weekend. Asiago Foliage torna il 19 e il 20 ottobre: L’occasione per divertirsi ad esplorare le vie del centro, pervase da un’atmosfera frizzante e autunnale, ma anche e soprattutto per andare a passeggiare nei luoghi più affascinanti dei dintorni, su sentieri, mulattiere e cime, con la macchina fotografica al collo per immortalare panorami unici. Gli appassionati di fotografia, professionisti e dilettanti sono invitati, infatti, a cercare lo scatto perfetto, capace di restituire la magia di questa stagione. Un “grande classico” di Asiago Foliage è infatti il concorso fotografico associato alla manifestazione, durante il quale vengono selezionate, esposte e premiate le foto più belle per composizione, colori, luci ed atmosfere.
Asiago Foliage: la festa
Gli amanti dell’autunno, dei profumi e dei sapori del bosco, dei colori caldi e della poesia della montagna “fuori stagione” si tengano liberi per il fine settimana del 19 e del 20 ottobre. Nelle vie e nelle piazze del centro va in scena una festa che coinvolge tutta Asiago, dai negozianti ai ristoratori, dagli artigiani agli animatori. Le attività commerciali proporranno addobbi a tema, ricette, oggetti per la casa e prodotti realizzati con zucche, castagne, funghi.
Non mancheranno laboratori creativi, sensoriali e scientifici per ogni età, l’occasione per allenare la propria manualità, scatenare l’immaginazione, giocare con suoni, colori, consistenze. Particolare spazio viene dedicato ai mestieri della montagna: momenti di vita contadina, con la riparazione degli attrezzi, la raccolta dei frutti, i canti e tanta cucina, ovviamente a base di Asiago Dop, polenta cotta lentamente sul fuoco e altri prodotti locali. Anche i ristoranti e i locali propongono ricette a tema, puntando sulla creatività unita alla tradizione. Non mancano, infine, performance artistiche con artisti di strada e associazioni varie. Per non parlare delle passeggiate anche a due passi dal centro a cura di “Guide Altopiano”, “Asiago Guide” e dei Carabinieri Forestali, alla ricerca degli scorci più interessanti da immortalare.
Foliage da scoprire sulle montagne di Asiago
Un mosaico di colori si dipana a vista d’occhio, pronto ad essere “catturato” dal fotografo. Il concorso fotografico abbinato ad Asiago Foliage è la scusa perfetta per andare a caccia di panorami da immortalare. Sono tanti i luoghi, noti e meno noti, che offrono la possibilità di cogliere l’autunno in tutto il suo splendore cromatico. Ad ottobre la bellezza dei panorami di Asiago raggiunge forse il suo massimo picco, tra il rosso intenso degli aceri e dei ciliegi selvatici, l’oro soffuso dei larici e dei faggi, l’ocra e l’arancione che creano un contrasto con il verde degli abeti rossi.
Che si prediliga un’esplorazione a corto raggio – fino ad un’ora di cammino, se si va a piedi – alla portata di tutti, o si scelga di inoltrarsi sui sentieri da trekking, non si rimarrà delusi, ma al contrario, ci si imbatterà in una vista eccezionale.
Gli itinerari più semplici
Asiago si trova al centro di una rete di sentieri che si inoltra dolcemente nella vegetazione, perfetta per gli escursionisti, ma anche per i cavalieri, con mulattiere da percorrere lentamente in sella al cavallo, e per i biker, che possono pedalare anche sulle bici elettriche per salire a quote più alte e affrontare pendii più ripidi.
A soli 5 km dal centro, in località Meltar, ecco la zona del Golf Club, considerato uno dei più bei campi di montagna d’Europa. Tutto intorno si ammira la veste autunnale di aceri, larici, tigli, ciliegi.
Sempre in prossimità di Asiago troviamo Cima Ekar. Tappa dell’Alta via Tilman, è la sede, tecnologicamente avanzatissima, di una stazione di osservazione dotata del più grande telescopio in Italia. Ma anche senza puntare lo sguardo verso le stelle vale la pena di ammirare la meravigliosa faggeta circostante, specialmente in orario serale.
Da provare anche gli itinerari che fanno parte di “Futourist”, il programma di cooperazione transfrontaliero Interreg Italia-Austria, tutti di grande pregio naturalistico, paesaggistico, storico e culturale. Percorsi che nascono in seguito a una riflessione sulla mobilità dolce e lenta, che ben si sposa all’autunno.
Ad esempio, da Camporovere, in poco più di un’ora, si raggiunge il Forte Interrotto, sentinella che veglia su Asiago, circondato da un bosco dai colori magici. Si parte dal centro di Asiago per raggiungere Cima Zebio, ammirando lungo la strada larici, faggete, pini e abeti rossi. Qui si trova il Museo all’aperto della Grande Guerra, che racconta, attraverso le “cicatrici” del fronte, come trincee e gallerie, come vivevano i soldati nel loro quotidiano.
Più impegnativa la “scala delle Alpi”, Calà del Sasso, un tripudio di colori e un vero monumento storico. Composta da 4.444 gradini di calcare grigio tra rocce e strapiombi, era la via utilizzata anticamente dai taglialegna per fare rotolare i tronchi d’albero fino al Brenta, e da lì fino a Venezia. In autunno il colore dei faggi e lo scrocchiare delle foglie depositate sul sentiero rendono questo percorso un’esperienza sensoriale speciale.
Trekking e adrenalina
La montagna è anche avventura, adrenalina, esplorazione attiva del territorio. Allontanandosi di qualche km, muniti di scarponcini e abbigliamento adeguato, si possono scoprire itinerari semplicemente unici, ben segnalati dal CAI.
Forse la zona che in autunno esprime al meglio la sua tavolozza di colori è la Val Galmarara, dove il giallo del larice, associato al pino mugo, crea una combinazione sorprendente. Si sale da piazzale Lozze, si raggiunge il Baito Ortigara e si arriva a una trincea austroungarica scavata nella roccia, per poi continuare fino alla sommità del monte, a 2105 metri. Qui ci si imbatte in un cippo commemorativo italiano e, pochi minuti dopo, in uno austriaco.
Ma ad Asiago c’è molto di più: uno sport molto adatto alla stagione autunnale è l’arrampicata. In tanti sfruttano i cosiddetti mesi tiepidi per andare in parete, approfittando della ricchezza di falesie di Asiago e dell’Altopiano 7 Comuni.
Da provare la Falesia Covolo di Lusiana, con tiri strapiombanti di grande fascino, adatti a tutti i livelli di difficoltà. A Foza, tra gli abitati di Ori e Biasia, ci sono vie esposte a sud, prevalentemente di difficoltà medio-alta, mentre a Camporovere si trova Höll, una falesia all’aperto.
OMNIA Relations
Claudia Caliceti, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. M. +39 349 6948840
Martina Strazzari, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., M. +39 3403915248
AGIVI E UIV PROAGONISTI DELLA MILANO WINE WEEK
Debutta il Wine Generation Forum
L'11 ottobre, in occasione della Milano Wine Week, la prima edizione dell'evento dedicato a mettere in luce idee, obiettivi e valori dei giovani player del mondo del vino e che avrà cadenza annuale.
Ha preso il via la Seconda edizione della Milano Wine Week, che si svolge dal 6 al 13 Ottobre nel cuore della città lombarda e in particolare intorno al bellissimo Palazzo Bovara, in Corso Venezia. Molti Consorzi e importanti firme del mondo enologico italiano hanno già riservato i loro spazi e sono stati creati più di 300 appuntamenti personalizzati all’interno di questo contenitore, che nell’edizione 2019 ha addirittura triplicato le sue dimensioni.
Tra le novità di quest’anno, spicca l’organizzazione del Wine Generation Forum, il primo incontro dedicato a tutti i giovani professionisti che operano nel settore vinicolo, voluto e ideato dal Presidente della Milano Wine Week, Federico Gordini, che dichiara: “Milano Wine Week nasce per dare spazio a un nuovo modo di comunicare il mondo del vino. Quando ho pensato al Wine Generation Forum l’ho fatto a partire dalla considerazione che molti tra i nati negli anni ‘80 e ‘90 occupano ormai posizioni di rilievo nel mondo vinicolo. Dagli eredi di famiglie storiche del vino ai consulenti, dai manager ai tecnici, dai titolari di startup innovative a chi lavora nella distribuzione e nella somministrazione. Milano vuole divenire una città simbolo di questa nuova generazione del vino, che avrà un ruolo fondamentale nella rivoluzione comunicativa, nel nuovo approccio ai consumi e nella valorizzazione delle produzioni. Un laboratorio di idee giovani che rappresentano il futuro e il presente del settore in una città che nell’ultimo decennio è ritornata ad essere la città delle opportunità per eccellenza”.
La proposta è nata dalla collaborazione tra la Milano Wine Week e l’Agivi, l’Associazione giovanile di Unione Italiana Vini creata nel 1989 per unire i giovani imprenditori vinicoli italiani di età compresa tra i 18 e i 40 anni, in un cammino comune verso la condivisione di esperienze, la crescita formativa personale e la creazione di comuni strategie per affrontare in modo competitivo e unito le problematiche del settore. Il Presidente Agivi, Federico Terenzi, che ha partecipato attivamente all’organizzazione di questo programma, sottolinea: “Guardiamo con molto interesse alla piazza di Milano e dopo una prima edizione di MWW vissuta da spettatori abbiamo avviato quest’anno una collaborazione con l’organizzazione del Wine Generation Forum. Questa iniziativa vuole diventare un appuntamento annuale fisso, che dia spazio e voce al mondo dei giovani”.
L’idea è stata fortemente sostenuta anche dall’Unione Italiana Vini stessa, come precisa il Presidente di Unione Italiana Vini, Ernesto Abbona: “Una iniziativa originale che guarda al futuro mettendo il consumo del vino legato alla convivialità, al piacere di stare insieme e ad una società positiva al centro della riflessione trasversale che tocca diversi aspetti dell’universo giovanile. Sono convinto che le giovani generazioni riusciranno a trovare modalità nuove per vivere l’esperienza del consumo moderato di vino anche in una dimensione del quotidiano. Superando le barriere tra chi produce e chi consuma, esplorando nuovi percorsi di racconto. È questo il senso autentico e la novità del Wine Generation Forum”.
Questo format, che vuole essere un primo incontro, da ripetere con cadenza annuale, prevede di riunire 100 tra le più importanti figure giovanili che ruotano nel settore vinicolo – a prescindere dalla loro iscrizione all’Associazione – per discutere insieme tematiche fondamentali del mondo del vino. Chiama quindi all’appello produttori, manager, consulenti, comunicatori, ristoratori, sommelier e startupper, con il requisito di appartenere alle generazioni dei Millennials nati tra gli anni ’80 e ’90.
Sarà un modo di confrontarsi per mostrare l’evoluzione della filiera legata al vino, analizzare le nuove professioni, capire l’evoluzione dei bisogni dei consumatori e immaginare le prospettive future. Lo scopo è di rappresentare l’avanguardia del settore e arrivare a stilare il manifesto della Wine Generation, dove riportare una serie di obiettivi e valori che i giovani addetti ai lavori dovranno darsi per portare un nuovo approccio al settore e fornire le adeguate risposte alle nuove generazioni di consumo. Ogni anno poi si potranno tirare le somme del lavoro fatto e integrarlo con nuovi propositi e aggiornamenti.
L’incontro, che si svolge l’11 ottobre all’Hotel Parco dei Principi di Savoia, inizia alle 14.30 con 4 talks ispirazionali da circa 20 minuti ciascuno, dove quattro speaker di rilievo porteranno ai giovani un loro contributo ed una loro visione del futuro del settore vino. Per l’occasione hanno già confermato il loro intervento Riccardo Illy, vicepresidente del Gruppo IllyCaffè, Luca D’Attoma, rinomato enologo consulente e produttore vinicolo Toscano, il Caporedattore del Corriere della Sera Luciano Ferraro ed Emilio Pedron, Amministratore Delegato presso Bertani Domains.
Seguono, dalle ore 16:00, i distinti tavoli di lavoro formati esclusivamente dai giovani, che svilupperanno le proprie idee sui quattro diversi temi di approfondimento già affrontati nel talk e che avranno i seguenti argomenti: Comunicazione, Commercio e Distribuzione, Sostenibilità e Innovazione, Politica e Normativa.
Una grande opportunità per il settore giovanile di poter proporre e affermare le proprie idee, per andare incontro e comprendere meglio le esigenze e le richieste dei nuovi consumatori di oggi e di domani, per fare sistema e accrescere i valori, l’intesa e lo spirito di coesione fra i più importanti player del settore.
Federico Fusca