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I FORMAGGI DOP BRA E RASCHERA IN FESTA NEL CASTELLO DI SCARNAFIGI NEL CUNEESE
Di Luciano Scarzello
Suggellato il gemellaggio e il patto d’amicizia tra i Comuni simbolo delle eccellenze casearie piemontesi
I formaggi - insieme ai vini - sono uno dei prodotti per eccellenza del cuneese e ad essi si è aggiunto anche il prosciutto crudo di Cuneo che ha avuto, già negli anni scorsi, la giusta denominazione che meritava. Era necessario promuovere un’ evento che è anche un’operazione di marketing per mettere insieme - in qualche modo - i formaggi. A fine marzo al Castello di Scarnafigi, non lontano da Saluzzo nota come “Città del Marchesato”, si è svolta la manifestazione dal titolo “Il Bra e la Raschera s’incontrano a Scarnafigi Città dei Formaggi”, organizzato dai Consorzi di Tutela dei formaggi Bra Dop e Raschera Dop con il contributo della Regione Piemonte, in collaborazione con Confindustria Cuneo.
Durante la giornata è stato sancito il gemellaggio tra Ruffia, Frabosa Soprana e Scarnafigi e il patto d’amicizia con Bra, per promuovere le eccellenza casearie dei territori. Durante la giornata sono stati inoltre premiati i 26 bambini nati nel 2017 nei Comuni di Frabosa Soprana, Ruffia e Scarnafigi: ai genitori dei bimbi è stata donata una forma di Bra, a quelli delle bimbe, una di Raschera. All’evento hanno partecipato come ospiti d’onore il Prosciutto crudo di Cuneo Dop, la Confraternita della Raschera e la Confraternita della Nocciola Piemonte per confermare l’unione d’intenti in tema di eccellenze del territorio.
“Il Bra e la Raschera rappresentano i formaggi della tradizione, dei nostri nonni e bisnonni – commenta Franco Biraghi, presidente dei Consorzi di tutela dei formaggi Bra Dop e Raschera Dop -. Promuovere queste eccellenze è anche un modo per valorizzare il territorio da un punto di vista turistico e rendere onore a questi grandi prodotti della tradizione”. “ I nostri formaggi – aggiunge Biraghi – hanno conquistato in questi anni nuovo mercati sia al nord come la Lombardia e sia al sud dove siamo arrivati fino in Sicilia. Ed è un successo che va crescendo”.
“Per noi si tratta del primo gemellaggio e siamo felici che vada nella direzione di promuovere le eccellenze del territorio con realtà vicine alla nostra – commenta Riccardo Ghigo, sindaco di Scarnafigi -; essere Città dei Formaggi per noi è motivo di orgoglio ed ora ci riconoscono per i nostri prodotti caseari. Siamo certi che inizierà una proficua collaborazione tra i Consorzi e i nostri Comuni”.
Quella dei Biraghi – peraltro originari del Lodigiano – è da decenni un’autorevole famiglia di imprenditori dei formaggi e con saldi legami anche con Bra. La storia del formaggio che porta quest’ultimo nome annovera un consumatore particolarmente illustre quale fu Giuseppe Garibaldi, che si fece spedire diverse forme quando era a Caprera. “Si tratta di un evento straordinario per la nostra comunità – aggiunge Giampiero Boaglio, primo cittadino di Ruffia -. Siamo lusingati che un nostro produttore faccia parte del Consorzio e crediamo che queste azioni siano l’inizio di un percorso per valorizzare produzioni uniche, che meritano la giusta attenzione”.
“Nel Comune di Frabosa Soprana da tanti anni curiamo la valorizzazione del formaggio Raschera – aggiunge il sindaco di Frabosa Soprana, Iole Caramello -; dal 1973 si organizza la Sagra della Raschera il 15 e 16 agosto; grazie all’inventiva di personalità frabosane particolarmente lungimiranti, dal 1976 è stata creata la Confraternita dei Cavalieri della Raschera e del Bruss, che ha la finalità di promuovere e tutelare questi prodotti. Negli anni ‘90 il Comune ha costruito un caseificio che, essendo posto sopra i 900 mt., è titolato a produrre il Raschera d’Alpeggio.
Abbiamo investito quindi molto in tutte le attività volte alla produzione e alla valorizzazione di un’eccellenza che ha avuto il riconoscimento della Dop. Facciamo inoltre parte del Consorzio per la Tutela e Valorizzazione del Formaggio della Raschera, che comprende nove Comuni produttori del formaggio. Un plauso all’idea di favorire questa unione tra prodotti caseari tipici del territorio, a mio modo di vedere un ottimo modo per valorizzarne le peculiarità anche perchè è sempre più complicato lavorare individualmente per favorirne la promozione”.
Quanto al Prosciutto crudo di Cuneo il cui Consorzio di tutela è presieduto da Chiara Astesano presente alla manifestazione a Scarnafigi registriamo l’intervento del segretario Giovanni Battista Testa: “Siamo nati da pochi anni ma il nostro prodotto ha già conquistato buone fette di mercato proprio perché il cuneese è una provincia che ha anche ottimi allevamenti di suini. Altre aziende stanno cercando di attrezzarsi per produrre questa prelibatezza anche se fare questo passo richiede notevoli investimenti ed è anche quindi una scommessa che parte però con buone prospettive”.
DI MADRE IN VIGNA: NASCE LA CANTINA ANTONELLA CORDA
Antonella Corda sulle orme del nonno Antonio Argiolas. Presentati alla stampa i tre vini: Vermentino, Nuragus e Cannonau. Debutto al Vinitaly 2018
La terra di Serdiana raccontata in tre vini. Cantina Antonella Corda si è presentata alla stampa con una degustazione riservata dei suoi vini, dallo scorso anno inbottiglia: Nuragus di Cagliari DOC, Vermentino DOC di Sardegna e Cannonau di Sardegna. La cantina sarà quest'anno presente per la prima volta anche al Vinitaly, all'interno degli spazi della FIVI, al Padiglione 8 stand D7-11.
La cantina è nata a Serdiana, a pochi chilometri da Cagliari. Dopo la laurea in agraria e il Master in enologia alla Fondazione Mach di Trento, Antonella ha ereditato nel 2010 i vigneti di famiglia, continuando la tradizione del nonno Antonio Argiolas e dei genitori. L'obbiettivo era quello di trasformare l'azienda agricola in una boutique winery per la produzione di vini sardi di qualità, che raccontassero nel mondo la storia della sua terra.
L'azienda agricola comprende adesso 15 ettari di terreno coltivato a vite, da un anno in conversione biologica. Si stanno inoltre realizzando dei sistemi per il riutilizzo delle acque ed è in progettazione l’impianto fotovoltaico. I vigneti si estendono su terreni disomogenei, calcarei o limosi, battuti dal vento maestrale.
"Per la nostra cantina – spiega la fondatrice Antonella Corda – la terra va rispettata come una madre. Per questo i vini che presenteremo al Vinitaly 2018 sono piena espressione della nostra Serdiana.
Il Vermentino è un vino intenso e fragrante, in grado di riunire le essenze dei giardini del mediterraneo, il Nuragus racchiude a pieno le due anime della Sardegna: la terra e il mare, mentre il Cannonau viene vinificato in modo da mantenere intatti gli aromi varietali di questo vitigno." I vini di Antonella Corda, imbottigliati dallo scorso anno, sono orientati al mercato estero, in particolare verso Stati Uniti, Belgio e Olanda, mentre sono distribuiti in tutta Italia da Philarmonica.
Michele Bertuzzo
347 9698760
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EGITTO RITROVATO
Il meglio dei circa 500 reperti della Collezione Egizia dell’Accademia dei Concordi, sarà in mostra al Roncale, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con l'Accademia dei Concordi e il Comune. Questa annovera circa 600 pezzi, la maggior parte dei quali furono raccolti dal Comm. Giuseppe Valsè Pantellini (1826-1890), rodigino che visse in Egitto nella seconda metà dell’ Ottocento. Nella Collezione si ammirano inoltre numerosi amuleti risalenti principalmente all’Età Tarda, una notevole maschera di sarcofago in legno dipinto, due frammenti di cartonnage di mummia, una statua lignea che raffigura Anubi in forma di sciacallo seduto, una stele policroma lignea di Epoca Tolemaica, una statuetta lignea che raffigura Ptah-Soqar-Wsir e un fragile contenitore per cosmesi a forma di donna. In occasione dei festeggiamenti per l'apertura del Canale di Suez, Valsè Pantellini viene scelto dal Vicerè d'Egitto per alloggiare e assistere gli illustri ospiti internazionali. |
COCCHI AL VINITALY 2018 CON LA SECONDA EDIZIONE DEL VERMOUTH DI TORINO “RISERVA LA VENARIA REALE”
Arriva la seconda edizione della Riserva La Venaria Reale, il Vermouth lanciato due anni fa in occasione del 125° anniversario di fondazione della casa astigiana Giulio Cocchi.
Dopo il sold out delle prime, esclusive, 1891 bottiglie celebrative, Cocchi presenterà questo Vermouth di solida tradizione sabauda creato in collaborazione con la Reggia di Venaria al Vinitaly 2018 nel nuovo formato (bottiglia da 50 cl. nell’iconica scatola triangolare usata anche per il Barolo Chinato).
Appuntamento dunque da domenica 15 a mercoledì 18 aprile nello stand Cocchi a Verona (Padiglione 10 Piemonte stand Q3) per degustare questa espressione della categoria “Riserva”.
Ricetta, selezione degli ingredienti botanici, tempo di affinamento: tutto nella Riserva La Venaria Reale Cocchi è stato lungamente ragionato per coerenza storica e geografica. Il Vermouth Riserva La Venaria Reale ha infatti un’identità forte, sia territoriale – vino piemontese, erbe alpine – che storica, a rievocare il ruolo essenziale della casa reale dei Savoia nella nascita del vermouth moderno.
Per sottolineare e rendere evidente questo legame, Cocchi coltiva a scopo dimostrativo nelpotager royal della Reggia di Venaria l’artemisia absinthium, l’erba che è alla base del Vermouth di Torino.
Non solo: sull’etichetta e sulla nuova scatola triangolare della Riserva è raffigurata una veduta di Venaria tratta dal Theatrum Sabaudiae (Teatro degli Stati del Duca di Savoia) la raccolta di circa 150 vedute della città di Torino e alcune riproduzioni di monumenti, in tavole incise a colori, alcune realizzate da primari artisti del tempo, di notevole bellezza commissionate alla fine del ‘600 da Carlo Emanuele II e indirizzate alle corti d'Europa per presentare il Ducato di Savoia come un potente e splendido Stato.
Lo stile dei vermouth di Cocchi li rende identificabili come prodotti di forte personalità e spiccata riconoscibilità per l’intensità della freschezza floreale e speziata dei profumi e per la ricchezza dei sapori.
La Riserva di Cocchi è la summa di questo stile che privilegia la ricchezza e la densità aromatica delle spezie dopo un affinamento di sei mesi in bottiglia.
“Riserva” non significa invecchiamento in botte, che intaccherebbe il complesso equilibrio aromatico a favore di ossidazione e componenti tanniche, ma valorizzazione della formula e del savoir faire nella lavorazione.
Come per lo Storico Vermouth di Torino Cocchi, il vino usato è un moscato secco aromatizzato con una formula particolarmente ricca di artemisie, rabarbaro, erbe alpine e un tocco di menta piemontese. Ciò accentua il piacevole effetto balsamico e conferisce una freschezza sorprendente al punto da connotare questo prodotto anche come Vermouth da miscelare con Rye e Bourbon particolarmente invecchiati.
Scuro, ma senza caramello, è dolce quanto basta per essere un gradevolissimo bicerin da bere con ghiaccio e scorzetta di limone o puro dopo cena.
NOTE TECNICHE:
Alcool 18%
Bottiglia 50 cl
Ingredienti: vino, zucchero, alcool, infuso di erbe aromatiche e spezie.
La gradazione alcolica di 18° lo rende robusto e di ottima conservazione anche a bottiglia iniziata, purché ben chiuso.
Una volta aperto conservare al fresco e consumare entro un mese.
Giulio Cocchi è una casa storica fondata ad Asti nel 1891.
È conosciuta per i suoi vermotuh (in particolare lo Storico Vermouth di Torino, Dopo Teatro Vermouth Amaro e Vermouth Riserva La Venaria Reale), l’Aperitivo Americano (bianco e rosa), il Barolo Chinato e per l’Alta Langa Docg.
Per i suoi vini speciali Cocchi utilizza ancora oggi la ricetta originale formulata dal fondatore.
Artigianalità della produzione, rigore nella scelta degli ingredienti e altissima qualità hanno resto Cocchi sin da subito noto nel mondo come dimostrano i documenti delle esportazioni di inizio Novecento: da New York a Londra, da Sydney all’Africa Coloniale e al Venezuela.
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