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BAMBINI SEMPRE PIU’ “VERDUROFOBI”: L’IIAS (ISTITUTO SURGELATI) LANCIA IL VADEMECUM PER SUPERARE I ‘NO’ DEI PIU’ PICCOLI A TAVOLA
BAMBINI SEMPRE PIU’ “VERDUROFOBI”: L’IIAS (ISTITUTO SURGELATI) LANCIA
IL VADEMECUM PER SUPERARE I ‘NO’ DEI PIU’ PICCOLI A TAVOLA
Nonostante i dati di consumo fotografino un trend in crescita per le verdure – quelle fresche hanno segnato un record di acquisti lo scorso anno e quelle surgelate hanno registrato un incremento del +3,2% nel 2017 – riuscire ad inserirle nella dieta dei propri figli resta un’ardua impresa per molti genitori (oltre il 20% conferma
l’avversione dei bambini a tavola nei confronti di frutta e verdura…)
Ed è per questo che, con l’arrivo della primavera, l’IIAS - Istituto Italiano Alimenti Surgelati - lancia le “5 regole d’oro” per correre in aiuto delle mamme e invogliare i bambini a mangiare le “temutissime” verdure.
Cinque porzioni di frutta e verdura al giorno: è questa la quantità consigliata da nutrizionisti ed esperti per una sana e corretta alimentazione. Eppure, ben 2 genitori su 10[1]dichiarano di non riuscire a farne mangiare quotidianamente ai propri figli neanche una porzione, confermando il diffondersi fra i bambini italianidi una vera e propria “verdurofobia”. Broccoli, carote, spinaci & co, insomma, faticano sempre di più ad entrare nella dieta dei più piccoli ed è per questo che l’IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati – ha stilato un vademecum di consigli pratici, per aiutare i bambini a superare il rifiuto delle verdure, consapevole del ruolo strategico che questi alimenti giocano durante gli anni della crescita, per il loro apporto di vitamine, sali minerali e fibre.
In Italia, è ormai conclamato l’allontanamento - soprattutto fra le giovani generazioni - dalla dieta Mediterranea(oltre il 36,8% dei bambini e degli adolescenti di età compresa tra 5 e 19 anni è sovrappeso[2]). E le abitudini alimentari dei più piccoli destano non poche preoccupazioni: più dell’8% dei bambini non fa colazione e il 33% la fa in modo inadeguato, mentre il 20% dei genitori dichiara che a tavola i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura[3]. Ecco allora che convincere i bambini ad adottare un’alimentazione più sana e bilanciatarappresenta una sfida molto importante.
Peraltro, se da una parte appare complicato indurre i più piccoli a mangiare le verdure, dall’altra non sembra neanche facile trovare sempre al supermercato frutta fresca e ortaggi a prezzi convenienti, soprattutto in questi mesi di inverno prolungato. Infatti, il grande freddo (vedi le recenti ondate di aria siberiana portate dal “Burian”) ha reso la disponibilità di verdure “fresche” piuttosto ridotta. In queste circostanze, sicuramente, le verdure surgelate possono rappresentareuna valida alternativa al prodotto fresco, essendo altrettanto nutrienti e presentandosi comeun prodotto “salva-costi”, dal momento che il loro prezzo rimane invariato durante tutti i mesi dell’anno e a prescindere dalle condizioni metereologiche e dai raccolti.
E la passione degli Italiani per le verdure “sotto zero” è confermata anche dai dati IIAS sui consumi: nel 2017, infatti, questa categoria merceologica è cresciuta, rispetto allo stesso periodo del 2016, del +3,2%(con un rimarchevole +7,8% per zuppe e minestroni e un interessante +5% per i vegetali preparati, nei primi 2 quadrimestri dell’anno) . “Le verdure - commenta Vittorio Gagliardi, Presidente IIAS- non dovrebbero mai mancare nella dieta quotidiana dei nostri figli… Che siano fresche o surgelate non è rilevante, perché i vegetali destinati alla surgelazione,di fatto, vengono raccolti nel momento della loro massima maturazione, surgelati a poche ore dalla raccolta e il freddo è il loro unico conservante. I risultati di diversi studi hanno dimostrato che il contenuto delle sostanze ad azione salutistica (come le vitamine) è, quindi, pressoché identico nel prodotto fresco e in quello surgelato. Per cui, anche in periodi di particolare freddo e ridotta disponibilità di verdure fresche, quelle surgelate possono - ancora più del solito - rappresentare una valida alternativa”.
Ma come fare, allora, per spingere anche i bambini al consumo delle verdure? Ecco, di seguito, i suggerimenti forniti dall’ IIAS.
Il Vademecum IIAS: 5 Consigli per Convincere i Bambini a Mangiare le Verdure
1) MANI IN PASTA
Un modo divertente per convincere i bambini a relazionarsi con il cibo è quello di coinvolgerli nella preparazione dei piatti, ovviamente affidando loro attività semplici e non pericolose. Sentendosi partecipi, i “piccoli chef” saranno anche più motivati ad assaggiare ciò che hanno contribuito a portare in tavola. Dopo aver preparato insieme il piatto, mangiare qualcosa che hanno visto “nascere” e che hanno conosciuto in tutte le fasi di preparazione, può rassicurarli e far vincere la “paura” delle verdure. Analogamente, coinvolgere i bambini durante la spesae chiedere loro consiglio sulle verdure da mettere nel carrello o consentire loro di scegliere dal banco freezer quelle surgelate che preferiscono, può essere di stimolo per un “primo” assaggio.
2) ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE
Presentare le verdure in piatti cromaticamente divertentie in formati d’appealpuò rappresentare un ulteriore incentivo al consumo da parte dei bambini. Zucchine, spinaci, carote, peperoni e zucca consentono preparazioni coloratissime e attraenti per i più piccoli. E quando questi ortaggi non sono di stagionee non è possibile acquistarli “freschi” al mercato (la zucca, ad esempio, si trova solo in alcuni periodi dell’anno), le verdure surgelate possono correre in aiuto delle mamme in cucina, offrendo prodotti dalle analoghe proprietà nutritive.
3) SPAZIO ALLA FANTASIA
Per rendere le verdure ancora più appetitose, liberare la fantasia per dar vita a preparazioni più “allegre” e invoglianti può essere d’aiuto: e allora sì a polpettine, frittate, crocchette,bocconcinia forma di animali, lettere, cuori, faccine sorridenti, ma anche frullati, estrattie così via…
Da non dimenticare poi la pizza: tutti i bambini ne vanno matti, per cui proporla con sopra qualche verdura può sicuramente indurli ad assaggiarla. Da questo punto di vista, i prodotti offerti dal comparto surgelatipossono essere di grande aiuto, con proposte sempre nuove, formati divertenti e pensati ad hoc per soddisfare tutti i palati e in particolare quelli dei bambini.
4) PICCOLI BOCCONI PER PICCOLE BOCCHE
Mettere nel piatto grandi quantità di verdure (così come di qualsiasi altro alimento) potrebbe scoraggiare e demotivare all’assaggio anche il bambino più propenso, facendolo sentire incapace di finire il proprio pasto. Del resto, non occorre che i bambini consumino quantità enormi di ortaggi: le porzioni devono sempre essere rispondenti al fabbisogno e all’età; sicuramente piatti meno abbondanti risultano, per i bambini, pure meno “impegnativi”.Anche in questo caso, i surgelati possono venire incontro alle esigenze dei consumatori, proponendo prodotti adeguatamente porzionati e adatti a tutte le “bocche”,anche a quelle dei più piccoli.
5) 1 GRAMMO DI BUON ESEMPIO VALE PIU’ DI 1 QUINTALE DI PAROLE
Il motto di San Francesco di Sales è quanto mai appropriato: se i genitori mangiano tanta verdura, i bambini avranno sempre davanti agli occhi modelli positivi a cui ispirarsi. Tutta la famiglia dovrebbe cercare di adottare lo stesso tipo di alimentazione, perché non si può pretendere che i bimbi si rimpinzino di frutta e verdura se i loro genitori disconoscono l’universo di ortaggi presenti in natura.
Fortunatamente, l’Italia si presenta tra i pochi paesi europei considerati “virtuosi” da questo punto di vista: nel 2017, in Italia sono stati consumati circa 8,5 milioni di tonnellate di frutta e verdura; un quantitativo superiore del 3% rispetto all'anno precedente[4]. Anche il ricorso alleverdure surgelate è aumentato notevolmente: nel 2016,ne sono state consumate complessivamente (tra retail e food service) 395.500 tonnellate e nel 2017- complice anche l’esplosione di nuove tendenze alimentari come il biologico o il forte incremento di vegetariani e vegani - la crescita dei vegetali, complessivamente, ha toccato quota 408.200 tonnellate.
Dire ai bambini che la verdura deve essere mangiata semplicemente “perché fa bene”, per loro non ha molto valore; ma dare il buon esempio è l’arma principale che i genitori possono adottare: e su questo punto, gli Italiani sembrano essere un passo avanti.
Ufficio Stampa IIAS c/o INC- Istituto Nazionale per la Comunicazione
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VILLA BAIANA FRANCIACORTA, E' ANCORA WEDDING AWARD
L’elegante residenza nelle Tenute La Montina di Monticelli Brusati
premiata da Matrimonio.com per il quarto anno consecutivo
Villa Baianadi Monticelli Brusati, in Franciacorta (Bs) ha ricevuto il premio Wedding Awards 2018 nella categoria Banchetto. Dal 2014 Matrimonio.com, leader globale del settore nuziale, assegna questo prestigioso premio per premiare e segnalare l’eccellente lavoro realizzato dalle aziende italiane del settore nuziale, ed è quindi un punto di riferimento per tutti coloro che lavorano in questo campo.
Anche quest’anno oltre 52.000 aziende online di Matrimonio.com si sono candidateper aggiudicarsi il premio Wedding Awards, che le riconosce come i migliori professionisti del settore nuziale.
Il prestigio di questo premio è dovuto al fatto che è l’unico che viene assegnato alle aziende e ai professionisti del settore basandosi esclusivamente sulle opinioni e le valutazioni delle coppie che hanno usufruito dei loro servizi.
“Per assegnare questi premi, non esistono migliori giudici delle coppie che hanno già organizzato le proprie nozze. Sono loro i grandi esperti che possono dare una reale valutazione ai professionisti a cui hanno affidato il grande giorno - afferma Nina Pérez, CEO di Matrimonio.com - Quello del matrimonio è un giorno che, oltre a essere molto speciale, è per loro irripetibile, quindi è di vitale importanza che i professionisti ingaggiati facciano un eccellente lavoro. Questo riconoscimento rappresenta quindi la prova migliore per altre coppie, che decidono di affidarsi a questi fornitori”.
“E’ un onore veder riconosciuta la qualità del nostro lavoro dalle tante coppie di innamorati che decidono di festeggiare il proprio matrimonio con noi - continua Barbara Bozza, direttrice di Villa Baiana - Ci affidano un giorno cruciale, fatto di dettagli e di aspettative per cui dobbiamo essere assolutamente all’altezza. La sfida per noi è quella di offrire alle coppie dei servizi sempre più personalizzati, soluzioni ad hoc per le loro esigenze, proposte innovative per rendere il loro giorno unico. Questo premio ci dice che stiamo andando nella direzione giusta e ne siamo davvero felici”.
Al passo con i tempi e con le esigenze delle nuove coppie, Villa Baiana è dal 2017 Casa Comunale, in cui si possono celebrare cerimonie civili. Pronunciare il fatidico sì circondati dai verdi vigneti della Franciacorta, oppure tra le botti in cantina, o ancora nei grandi saloni affrescati della villa è qualcosa che affascina sempre più i futuri sposi. Premiata anche per l’ottima cucina e pasticceria interna, Villa Baiana si afferma punto di riferimento per le nozze in Franciacorta.
Maggiori informazioni e curiosità sono disponibili sul sito www.villabaiana,it, oppure contattando Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Villa Baiana–Storica dimora seicentesca, è oggi location organizzata e strutturata per eventi privati ed aziendali. Ampi saloni dislocati su tre livelli garantiscono posti a sedere per 600 persone nel totale. Completano l’offerta un proprio staff di chef e pasticceri, nonché una sala congressi per meeting ed eventi aziendali. Villa Baiana si trova nel cuore della Franciacorta, all’interno delle Tenute La Montina, dove si trova anche la sede dell’azienda vitivinicola La Montina.
Monticelli Brusati - Via Baiana, 15 - 030.685.40.85 –Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.- www.villabaiana.it
La Montinadi Monticelli Brusati fra le aziende vitivinicole storiche della Franciacorta. Le vigne aziendali sviluppano su di una superficie vitata di circa 72 ettari, dislocati in 7 Comuni della Franciacorta. Vigneti, con giacitura preminentemente collinare, impiantati su terreni calcarei e limo-argillosi con una resa circa di 100 quintali per ettaro con densità di 5.400/7.000 ceppi per ettaro. La cantina si estende per 7.450 m² sotterranei, il che garantisce tutto l’anno la minore escursione termica possibile (attorno ai 13°- 16°) e condizione ottimale per la giusta maturazione dei Franciacorta. La produzione media è di 380.000 bottiglie annue. Distributore nazionale La Montina: F.lli Rinaldi Importatori S.p.A. www.rinaldi.biz
Tel. 030 653278 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.- www.lamontina.it
•Villa Baiana– Jessica Giovanessi- Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
• Agorà di Marina Tagliaferri - Tel. 0481 62385 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ALOIS LAGEDER PRESENTA IL SUO “30 ANNI LÖWENGANG CABERNET”
Un vino che porta in sé il DNA di viti di 140 anni: il Cabernet dell’anniversario è ora sul mercato e, a Summa 2018, sarà protagonista di una verticale dedicata al suo trentennale
Nel 2017 la linea LÖWENGANG, declinata nei due vini simbolo della Tenuta Alois Lageder, lo Chardonnaye il Cabernet, ha compiuto trent’anni. Per celebrare questo importante anniversario, il vignaiolo di Magrè (BZ) ha realizzato due edizioni speciali, prodotte in esclusiva e in numero limitato di bottiglie. Presentato alla fine dello scorso anno il “30 anni LÖWENGANG Chardonnay” – che ha riscosso un gran successo di critica a livello internazionale – debutta ora sul mercato il “30 anni LÖWENGANG Cabernet”. Frutto della ricerca costante e della voglia di sperimentare e mettersi quotidianamente in gioco, il Cabernet dell’Anniversario è un “assemblaggio” di componenti provenienti da viti di 140 annie da piante giovani riprodotte con selezione massale, che portano in sé l’antico DNA delle stesse viti antiche.
La prima occasione di incontrare un pubblico di professionisti e stampa di settore internazionale si presenterà proprio alla prossima edizione di Summa (14-15 aprile 2018), l’attesa rassegna enogastronomica della Bassa Atesina ospitata dallo stesso Alois Lageder, che vede protagonisti oltre 80 vignaioli d’eccellenza provenienti da tutto il mondo. Nel programma della manifestazione, infatti, è prevista una verticale intitolata “30 years Löwengang Cabernet”e condotta, in replica, da Luis von Dellemann, fino a pochi anni fa stimato enologo e maestro cantiniere della Tenuta, ancora oggi punto di riferimento per la famiglia Lageder.
Löwengangè il nome dello storico podere di proprietà della famiglia Lageder dal 1934, situato nel comune di Magrè – che si trova a una quota di 210-240 m s.l.m.. Gli omonimi vigneti sono distribuiti all’interno del paese e precisamente si adagiano su un conoide detritico che si estende ai piedi di pareti di dolomia sorte milioni di anni fa (terreni sabbioni, ghiaiosi e ad alto tenore calcareo). Magrè è una piccola oasi di clima mediterraneo che gode, di giorno, dei benefici del caldo Ora proveniente da Sud e di sera di venti freschi della gola di Favogna. È qui che prosperano vitigni come lo Chardonnay, il Carménère e il Cabernet, che hanno trovato un habitat ideale e proprio qui si trovano quelle viti di 140 anni, tra le più antiche dell’Alto Adige, da cui deriva il Cabernet dell’Anniversario.
Già nel 1984 – e quindi quando le viti avevano circa 100 anni – il LÖWENGANG Cabernet si era presentato pieno di struttura, di incredibile armonia e di “saggezza”, rispetto al cabernet proveniente da impianti giovani, benché producessero vini e componenti ricchi di vivacità e freschezza. Oggi, alcune di queste viti hanno fino a 140 anni di età, e sono fra le più antiche dell’Alto Adige. Il conte Melchiori, allora proprietario del podere e del vigneto, intorno al 1875 piantò in diverse particelle del comune di Magrè delle barbatelle di Cabernet. Ma probabilmente non sapeva che buona parte di quelle piante messe a dimora fossero – e sono tuttora – delle viti di Carménère. Proprio per conservare intatto un patrimonio genetico così prezioso, la Tenuta Alois Lageder ha isolato per selezione massale nuove piantine, estendendo la superficie di questi vigneti. Con l’annata 2014, quindi, per la prima volta sono state selezionate e vinificate le viti di questo antico DNA, ottenendo un vero balzo di qualità.
Il vino dell’anniversario “30 anni LÖWENGANG Cabernet” sancisce dunque una svolta che anche negli anni futuri caratterizzerà questo vino.
VIGNE STORICHE, BIODIVERSITA' E PANOVISIONI: IL SOAVE SCRIVE I SUOI PROSSIMI 50 ANNI
A Vinitaly il Consorzio Tutela Vino Soave presenta un ricco programma di interventi e degustazioni, all’insegna dell’internazionalizzazione e della valorizzazione del paesaggio storico rurale
Cinquant’anni di denominazione se consideriamo la legge del 1968 ma molti di più se pensiamo al riconoscimento di primo vino tipico italiano nel 1931 o se ci si riferisce alla Kreigskarte del 1805.
Un territorio circoscritto, caratterizzato da piccole aziende, vigne storiche e forti pendenze definiscono oggi le colline vitate del Soave, recentemente riconosciuto come primo paesaggio storico rurale italiano. Una denominazione che in tutti questi anni, in un contesto sempre più competitivo, ha tenuto sul fronte degli ettari e dei mercati e che in questo Vinitaly propone nuovi obiettivi per i prossimi anni.
Con l’inserimento nel disciplinare delle unità geografiche aggiuntive (Cru) si va ad arricchire di contenuti ogni singolo areale collinare della denominazione dando a tutti i produttori nuovi strumenti per competere sui mercati.
Con l’imbottigliato in zona si va a dare una rinnovata tutela alle produzioni realizzate nell’ambito del territorio garantendo certezza della tracciabilità e la condivisione delle regole. Vigne storiche e vigne eroiche finalmente riconosciute nell’ambito del testo unico del vino potranno rappresentare uno strumento efficace per salvaguardare lavoro e fatica di chi opera manualmente negli areali in forte pendenza. Infine una sfida finalmente misurabile con il modello di gestione avanzata del Sistema Soave basato sulla valutazione complessiva territoriale della biodiversità funzionale e da un approccio innovativo a contrasto del cambiamento climatico e dell’erosione progressiva dei suoli in forte pendenza.
Di seguito gli altri temi che verranno affrontati durante Vinitaly 2018
Domenica 15 aprile
I vini del 2017 e i progetti del 2018 nei 50 anni della denominazione.
Si parte alle ore 11:30 con una overture, una enoconferenza tenuta dal direttore del Consorzio, Aldo Lorenzoni dove attraverso l’assaggio di vini icona verranno ripercorse le tematiche più significative, dando parola anche a chi ha contribuito a questi cambiamenti con la propria opera. Dalle vigne storiche all’introduzione dei cru nel disciplinare di produzione, alle panovisioni, ai modelli di sostenibilità, ai progetti innovativi di ricerca come No Rolling Stones e Itaca. Il Soave si conferma una denominazione dinamica e attenta ai bisogni del territorio e delle sue aziende.
Dalle 14:30 alle 17:30 – Obiettivo mercato: Distanze azzerate tra buyer internazionali produttori del Soave. Sarà un appuntamento tutto focalizzato sulle opportunità commerciali in Nord Europa, Europa dell’Est, Russia e Cina. Si tratta di un servizio mirato alle aziende e fortemente voluto dal Consorzio del Soave, in collaborazione con Verona Fiere e Ice.
Lunedì 16 aprile
Il Soave alla conquista dei mercati
L’intera giornata del lunedi’ è dedicata all’internazionalizzazione con una serie di incontri dedicati al mercato russo e cinese. Nel pomeriggio il Soave incontrerà degli studenti della Burgundy School of Business, interessati all’attività del Consorzio e al suo ruolo nella promozione del territorio. Il Soave infatti esporta la maggioranza della sua produzione, soprattutto in mercati storici quali la Germania o gli Stati Uniti, ma si sta facendo strada anche in Giappone, dove è in costante crescita e in Russia dove dopo un periodo di incertezza è ritornato a essere presente sugli scaffali e nei ristoranti. La formazione dei produttori a essere sempre al passo con i mercati diventa quindi fondamentale per rimanere competitivi e leader nel mercato dei vini bianchi italiani.
Martedì 17 aprile
Emozioni, vino e viralità nel digitale
Per tutto il giorno sarà presente allo stand lo staff della Sgaravato srl. La capacità di un vino di far sognare il territorio da cui proviene può essere in grado di suscitare reazioni profonde che alterano la disponibilità a pagare nei clienti. L'analisi che andranno a realizzare prevede che si analizzi il legame territorio - emozioni - viralità e mondo digitale, in modo innovativo e lavorando sulla frontiera della conoscenza umana in questo campo. Verranno realizzate delle indagini di tipo neuroscientifico affiancate ad un approccio comportamentale in grado di evidenziare gli aspetti rilevanti dell'approccio digitale legato al mondo del vino.
Per tutta la durata di Vinitaly sarà attiva l’Enoteca Soave, un modo unico per degustare la nuova annata 2017 e le migliori espressioni del Soave 2016 e 2015. All’Enoteca sarà presente un sommelier dedicato per seguire chi voglia conoscere di più sulla denominazione e sul nuovo sistema dei Cru. Etichette in primo piano e informazioni esaustive sono le chiavi del successo di questo spazio che ogni anno attrae grandi numeri di operatori e winelovers.
Lucia Vesentini
LO ZAFFERANO NASCE A GENOVA
Di Alessandra Pocaterra
Il fiore di zafferano con i preziosi stimmi
Conobbi Alberto Airenti molti anni fa quando il suo progetto era poco piu’ che un sogno.
Un sogno che ha incominciato a concretizzarsi nel 2016 quando, chiamato per un intervento urgente su terreni del nonno a Fontanegli (GE), Alberto si rese conto di alcuni bulbi che crescevano proprio in quei terreni aridi e trascurati. Da lì la felice intuizione che proprio in quella terra così arida il crocus sativus, meglio conosciuto come fiore dello zafferano, avrebbe potuto trovare il suo habitat naturale.
Oggi la Coop Ghinghinelli non è più solo un sogno, ci sono tre soci: Alberto, Simona e Matteo, e la giovane start up è riuscita in pochissimo tempo ad ottenere la certificazione Biologica con CCPB (CCPBè un organismo di certificazionee controllo dei prodotti agroalimentari e no food ottenuti nei settori del biologico, eco-compatibile, eco-sostenibile. N.d.r..)e la certificazione Genova Liguria Gourmet
Matteo e Simona Facchineri e Alberto Airenti
(Genova Liguria Gourmet é il marchio collettivo geografico (MCG) ideato, registrato e garantito dalla Camera di Commercio di Genova per valorizzare e tutelare l´eccellenza e tipicità della gastronomia locale, certificando la “Vera Genova nel piatto”)
Una coop giovane, all’avanguardia, e molto attenta quindi al problema dell’ecosostenibilità tanto che, per il confezionamento del prezioso oro rosso i contenitori utilizzati sono preforme per bottiglie dell’acqua in PET completamente riciclabili.
Il fiore dello zafferano (CROCUS SATIVUS), fiorisce solo una volta all’anno a cavallo tra ottobre e novembre; dal fiore, raccolto esclusivamente a mano (e qui da Ghinghinelli coltivato su fasce di terreno chiamate “trincee”), si procede alla sfioritura cioè l’estrazione dei 3 stimmi che entro 12 ore dalla raccolta vengono essicati e, dopo 1 mese di affinazione, vengono confezionati.
Paella
Lo zafferano è noto anche per le sue proprietà benefiche infatti, studi recenti confermano che il safranale, l’olio essenziale dello zafferano responsabile dell’odore intenso di questa spezia e la crocina, ricca di carotenoidi, contribuiscono a farne un ottimo alleato contro i radicali liberi e non solo…. Antidepressivo, cicatrizzante …in cosmesi utilizzato come colorante per donare ai capelli rossi splendidi riflessi.
I tempi, i costi di lavorazione e di raccolta lunghi e dispendiosi rendono questa spezia carissima, pensate che per 1 kg di prodotto ci vogliono 150mila fiori freschi!
Vi esorto pertanto a consumare lo zafferano di qualità per preparare piatti e intingoli da chef, (i nostri migliori chef genovesi utilizzano Ghinghinelli da tempo!) ricordandoVi che i prodotti a basso costo che si trovano in commercio sono di ricchi di coloranti e non hanno certo le numerose proprietà del vero zafferano.
Una curiosità: nel trecento lo zafferano era uno dei prodotti che aveva la tassa di dogana in uscita più alta e in molti casi sostituiva la moneta!
Termino con un grazie ad Alberto, Simona e Matteo per il loro impegno e per portare lustro alla nostra città con un prodotto tanto prezioso.
Ghinghinelli Società Cooperativa Agricola
Via Marsiglia 20, 16022 Davagna (Genova)
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