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5-6 NOVEMBRE 2017 MONTEVERRO AI WINE DAYS ORGANIZZATI DA CIVILTA’ DEL BERE
La cantina gioiello sulla Costa d’Argento tra i 63 protagonisti dell’evento dedicato a Storie di Vite e di Vini, in programma al Museo dei Navigli di Milano
Grande amore per la Maremma, passione e piacere per i vini pregiati, massima cura nella selezione delle uve in fase di vendemmia: sono queste - e molte altre - le caratteristiche di Monteverro e dei suoi vini, tutti da scoprire in occasione dei WINE DAYS di Civiltà del Bere, due giorni di masterclass, degustazioni guidate e un grande walk-around tasting con oltre 200 etichette d'Italia e Alsazia, ospitati nelle sale del Museo dei Navigli, una location storica nel cuore di Brera, uno delle zone più suggestive del capoluogo lombardo. Dimora dalle bellissime sale affrescate, dall’aria magica e il fascino unico e inconfondibile, che rappresenta secoli di storia milanese. Quale cornice migliore per degustare i vini delle cantine selezionate che abbracciano nomi celebri e produzioni di nicchia?
Monteverro sarà presente con una selezione di 3 vini e 4 annate: il Monteverro 2010, etichetta di punta della Cantina, un IGT Toscana rosso, assemblaggio di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot; il Terra di Monteverro 2011 e 2013, stesso assemblaggio del “fratello maggiore, ma da parcelle diverse, e un bianco in terra di rossi, lo Chardonnay 2014, attacco rotondo ma fresco che indugia su yoghurt, pera, pompelmo e frutti bianchi, con sentori di marzapane e torta al limone.
Un appuntamento da non perdere – Domenica 5 e lunedì 6 novembre al Museo dei Navigli, dalle 15 alle 20.
A LIFE: LAWRENCE FERLINGHETTI & SERATE DA BRIVIDO
Per la festa di Halloween, il Castello si ripopola con gli spiriti nella storia. Continuano le sorprendenti visite On the road again a tu per tu con Lawrence Ferlinghetti e i protagonisti della Beat generation, insieme ai sempre affascinanti percorsi dedicati a Mimmo Paladino. La settimana si apre martedì 31 ottobre con l’evento Spiriti nella storia, in occasione della Festa di Halloween, alcune figure spettrali di personaggi celebri della storia bresciana si aggireranno negli spazi del Castello raccontando la loro storia e le loro gesta. Proseguono giovedì 2 novembre le speciali visite serali On the road again! In cui scoprire l’incredibile percorso di vita di Lawrence Ferlinghetti e il movimento della Beat generation che ha influenzato intere generazioni. Domenica pomeriggio alle ore 15.30, è possibile approfondire la poetica del grande artista contemporaneo Mimmo Paladino, seguendo gli inediti itinerari dedicati alla straordinaria mostra Ouverture. Completa la giornata la visita speciale Il filo di Arianna dedicata a ciechi e ipovedenti, all’interno dei servizi permanenti offerti nel Museo di Santa Giulia. Infine, al Nuovo Eden, la nuova edizione di Mondovisioni, con la proiezione del documentario Brexittania e prende il via la nuova rassegna Atre Visioni, dedicata a cineasti ed artisti che hanno fatto della sperimentazione il loro marchio di fabbrica Martedì 31 ottobre HALLOWEEN. NELLA NOTTE PIU’ INQUIETANTE DELL’ANNO IL CASTELLO SI RIPOPOLA CON GLI SPIRITI NELLA STORIA Ingresso gratuito Dalle ore 18.30 alle 23.30 piazzale della Locomotiva del Castello Fondazione Brescia Musei in collaborazione con la Confraternita del Leone, è lieta di presentare l’evento Spiriti nella storia. Nella notte più misteriosa e tenebrosa dell’anno, in occasione della festa di Halloween, alcune figure spettrali di personaggi celebri della storia bresciana, interpretate dai rievocatori della Confraternita, si aggireranno negli spazi del Castello raccontando la loro storia e le loro gesta. Lungo il percorso alcuni operatori dei Servizi educativi di Fondazione Brescia Musei renderanno la visita ancora più avvincente accompagnando la rievocazione con letture tratte da componimenti scritti dai personaggi o relative alle loro vicende personali. I visitatori saranno dunque catapultati in un favoloso viaggio a ritroso nel tempo e potranno incontrare e interrogare diversi fantasmi tra cui Cidno re dei Liguri dell’età del bronzo, Rotari duca e poi re dei Longobardi, la principessa Ermegarda, l’eretico Arnaldo, il giurista e letterato Albertano da Brescia, Il Capitano guelfo Tebaldo Brusato, il raffinato Pandolfo Malatesta Signore di Brescia agli inizi del XV secolo, il Sopracomite della Repubblica di Venezia Orazio Fisogni, il grande matematico Niccolò Tartaglia, alcuni eroi del risorgimento come Carlo Zima e Gabriele Camozzi e tanti altri. L’evento ad ingresso gratuito, dedicato a grandi e piccini, si svolgerà martedì 31 ottobre dalle 18.30 alle 23.30 nel piazzale della Locomotiva del Castello. Collaborano alla manifestazione anche il Gruppo Storico Città di Montichiari e il Club Fermodellistico Bresciano. Giovedì 2 novembre ON THE ROAD AGAIN! SPECIALI VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA A LIFE: LAWRENCE FERLINGHETTI. BEAT GENERATION, RIBELLIONE, POESIA Proseguono gli appuntamenti del giovedì sera dedicati alla nuova grande mostra A Life: Lawrence Ferlinghetti. Beat Generation, ribellione, poesia. Le visite divengono occasione per ripercorrere la storia di quegli anni, rievocandone l’atmosfera e sollecitando al tempo stesso riflessioni sui cambiamenti che hanno determinato le forme contemporanee della società. A sorpresa in alcune date il percorso si svolgerà in un’insolita forma.. L’appuntamento è presso la biglietteria del Museo di Santa Giulia alle ore 20.00 Biglietti € 5.50 ridotto - € 3 dai 6 ai 13 anni; servizio guida € 4 a persona Prenotazione obbligatoria presso il CUP 030.2977833-834 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Domenica 5 novembre PROMENADE. PASSEGGIATE TRA PRESENTE E PASSATO Visite speciali dedicate alla straordinaria mostra di Mimmo Paladino. Continuano la domenica pomeriggio le passeggiate a ritroso nel tempo, da Brescia a Brixia, dedicate alla straordinaria mostra di Mimmo Paladino, che conducono i visitatori, attraverso un eccezionale percorso d’artista, dal Parco Archeologico al Museo di Santa Giulia. L’appuntamento è presso la biglietteria del Parco archeologico alle ore 15.30 Biglietti € 10 ridotto - € 6 dai 6 ai 13 anni; servizio guida € 4 a persona La prenotazione è obbligatoria presso il CUP 030.2977833-834 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. La visita verrà attivata al raggiungimento di minimo 8 partecipanti. E ANCORA DOMENICA IL FILO DI ARIANNA Museo di Santa Giulia Il percorso che si avvale di materiali specifici è rivolto a ciechi e ipovedenti ed anche a tutti i visitatori interessati a riscoprire l’opera d’arte attraverso esperienze percettive pluri-sensoriali. Il progetto è finalizzato a favorire l’accoglienza nei musei bresciani, l’accessibilità alle collezioni e la conoscenza del patrimonio storico artistico della città nella salvaguardia dei principi di uguaglianza delle opportunità culturali. Appuntamento alle ore 15.00 presso la biglietteria del Museo di Santa Giulia. Biglietti: l’ingresso al Museo è gratuito. Il servizio di guida ha un costo agevolato di € 3.00 cad. Prenotazione obbligatoria CUP 030/2977833-834 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. AL NUOVO EDEN IMPERDIBILI APPUNTAMENTI CON LE NUOVE RASSEGNE MONDOVISIONI E ALTRE VISIONI Giovedì 2 novembre ore 17.00 e ore 21.00 Parte la nuova edizione della rassegna MONDOVISIONI con la proiezione del documentario BREXITANNIA Di Timothy George Kelly. Regno Unito Federazione Russa 2017, 80' I referendum dividono, e la Brexit lo ha fatto in un modo senza precedenti nella storia britannica. Campagna contro città, vecchio contro nuovo, nazionalisti contro migranti, “la gente” contro “l’elite”. Oltre tutte queste definizioni ci sono degli individui con le loro storie, che hanno dato origine a questo voto storico e sconcertante. Brexitannia è un film sottilmente esplosivo che senza esprimere giudizi presenta un popolo alle prese con la sua identità, in un mondo che sta cambiando più velocemente che mai, in cui il potere appare sempre più lontano. Alla proiezione delle ore 21 interverrà Leonida Tedoldi, docente di Storia delle Istituzioni Politiche, Università di Verona Ingresso: biglietto unico 5 euro Venerdì 3 novembre ore 21.00 Prende il via la nuova rassegna ALTRE VISIONI dedicata a cineasti ed artisti che hanno fatto della sperimentazione il loro marchio di fabbrica. Un progetto della Fondazione Brescia Musei - Nuovo Eden che intende portare sul grande schermo del cinema di via Nino Bixio le migliori produzioni legate al mondo dell’arte iniziato lo scorso febbraio con La Grande Arte al Cinema, documentari e film di fiction per raccontare i mondi fantastici di grandi artisti da Bosch a Segantini, passando per Botticelli e Greenaway. Questa volta il focus è dedicato ad artisti e cineasti che hanno utilizzato il cinema per sperimentare nuovi linguaggi. Giada Colagrande, Rä Di Martino, Marina Abramovic, Maurizio Cattelan e Yuri Ankarani, sono autori o protagonisti di cinque opere molto diverse tra loro per una panoramica e un viaggio unico. Dal 3 novembre al 18 gennaio, cinque saranno i film in programma, tra documentari, film di fiction e sperimentali, cinque appuntamenti da non perdere. Si inizia venerdì 3 novembre alle ore 21 con PADRE, l’ultimo lavoro di Giada Colagrande in cui la regista raccoglie tutte le arti possibili e decide di fonderle insieme, teatro, musica, danza, performing arts. Il film presentato in anteprima nazionale al Lucca Film Festival e Europa Cinema 2017. Giulia ha appena perso suo padre. Nei giorni successivi al funerale, la donna continua a percepire la sua presenza nella casa in cui vivevano insieme. Lo spirito del padre comunica con la figlia attraverso la musica, unico contatto diretto tra una realtà e l’altra. È solo l’arte a condurre un’anima verso una dimensione altra da sé, e solo tramite le note musicali e i libri, il padre condurrà Giulia verso una vera e propria iniziazione. A interpretare i genitori di Giulia, alter ego di Giada in Padre, è una coppia che farebbe la gioia di ogni artista concettuale. La madre, presente solo in un paio di Skype call, è la performer Marina Abramovich mentre il padre, che compare in forma fantasmatica, ha il volto di Franco Battiato. Ospite speciale della serata l’autrice Giada Colagrande. Biglietti: 5 euro intero; 4 ridotto. |
IL BACIO DI RODIN SCANDALIZZA FACEBOOK
Mostra a cura di Marco Goldin
MA IL BACIO DI RODIN E’ “UN’IMMAGINE CHE PRESENTA CONTENUTI DI NATURA SESSUALE”?
Ha destato sconcerto, nel quartier generale di Linea d’ombra, la notizia che il post pubblicato stamattina nella pagina Facebook della società ( https://www.facebook.com/lineadombrarte ) che organizza grandi mostre (in corso per esempio da poco più di tre settimane quella di ampio successo dedicata a Van Gogh, in Basilica Palladiana a Vicenza), riservato alla prossima apertura delle prenotazioni della rassegna destinata alle sculture e alle opere su carta di Auguste Rodin a Treviso, sia stato bocciato nella sua promozione. Lo sconcerto è aumentato quando a Linea d’ombra hanno letto le motivazioni arrivate da Facebook, laddove si parla di “un’immagine che mostra eccessivamente il corpo o presenta contenuti allusivi”. Sempre Facebook, nella nota inviata, offre una soluzione, addirittura consigliando “di utilizzare contenuti che si concentrano sul tuo prodotto o servizio, evitando allusioni di natura sessuale”.
L’immagine in questione, esattamente concentrata “sul prodotto o servizio”, e chiaramente senza alcuna allusione esterna, è quella del “Bacio” di Auguste Rodin, il maggior scultore tra XIX e XX secolo e uno dei massimi esponenti di tutti i tempi di questa disciplina. A Rodin, per la cura di Marco Goldin e con la collaborazione del Musée Rodin di Parigi, nel Museo civico di Santa Caterina a Treviso sarà dedicata un’ampia mostra che dal 24 febbraio 2018 porterà in Italia tra le altre una cinquantina di sculture famose. E proprio il “Bacio”, che rievoca il celebre episodio di Paolo e Francesca nel Canto V dell’Inferno di Dante, è stato eletto a immagine simbolo della mostra. “Ma può un’immagine simbolo della storia dell’arte, vera e propria icona della bellezza senza tempo, essere paragonata a una qualsiasi immagine di carattere sessualmente esplicito? - si domanda Marco Goldin, stupefatto per questa decisione che non esita a definire assurda. Torna quindi ancora una volta l’incapacità di scindere l’immagine che contenga “allusioni di natura sessuale”, come indica Facebook nella sua nota, dalla bellezza generata dai geni dell’arte. E prosegue Goldin: "In una Rete invasa da, quelli sì, contenuti di orribile pornografia, vogliamo davvero equiparare i nudi rinascimentali o in questo caso il Bacio di Rodin, a immagini che invece circolano liberamente? E’ certamente il caso di riflettere sul fatto che l’arte, nei suoi esiti alti, proponga il canone della bellezza universale che nulla ha a che fare con la contingenza dell’allusione di natura sessuale”, come invece evidenziato nella nota di Facebook. Da Linea d’ombra fanno sapere che, ovviamente, il “Bacio” di Rodin continuerà a essere l’immagine della mostra. Il dibattito resta aperto sul senso di questa presa di posizione circa il valore di un’immagine somma nell’intera storia dell’arte, tra l’altro con un legame forte con la cultura italiana dei secoli passati.
ORGANIZZAZIONE
Linea d’ombra
Strada di Sant’Artemio 6/8
31100 Treviso
Tel. +39 0422 3095
Fax +39 0422 309777
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Ufficio Stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
Tel. 049663499
www.studioesseci.net
Referente Stefania Bertelli: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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L’Enoteca Italiana che non c’è più è una mazzata che ti stordisce. Di Lena ripercorre gli anni d’oro dell’Ente che ha fatto grande il vino italiano
Lo storico segretario generale di Enoteca Italiana, Pasquale Di Lena * (anche collaboratore di agricultura.it) racconta gli anni d’oro dell’Ente vini che in queste settimane, in un silenzio generale ed assordante, chiude i battenti con la messa in liquidazione, interrompendo una storia iniziata nel 1933 che ha contribuito a fare grande il vino italiano nel mondo. Un altro pezzo della Siena che non c’è più.
La notizia dell’Enoteca, anche se preannunciata alla fine di settembre da qualche telefonata di amici, è arrivata comunque come una mazzata che ti stordisce e ti lascia senza fiato. Per me che ho avuto la fortuna di vivere, grazie all’Ente Mostra Vini che ho diretto, dal 1982 al 1995 e dal 2001 al 2004, nella veste di segretario generale, la più bella esperienza professionale della mia vita e, con essa, avere la possibilità di nutrirmi della cultura del vino e di conoscere un mondo, quello della vite e del vino, nel momento della sua più profonda trasformazione, una vera e propria rivoluzione, che ha caratterizzato gli ultimi venti anni del secolo scorso.
In pratica tre anni prima dell’uscita del Dpr 930 del 1963, che, a fatica, ma con grande determinazione di quanti hanno guidato e collaborato al nascente Comitato nazionale vini a d.o., la struttura operativa del Ministero (allora) dell’Agricoltura e Foreste, che ha tracciato un percorso, risultato vincente nel corso degli anni, soprattutto quando sono state riconosciute (1980) le quattro Docg (Barbaresco, Barolo, Brunello di Montalcino e vino Nobile di Montepulciano), con quest’ultimo che, per i minori anni d’invecchiamento, fa da apripista agli altri tre.
L’Enoteca diventa il punto di riferimento del Comitato e luogo d’incontro con la Settimana dei Vini di giugno, la manifestazione che tracciava il bilancio di un anno di attività e indicava il programma del’anno successivo e rendeva Siena, ancor più, la grande protagonista dell’immagine del vino italiano.
Il Comitato presieduto dal Senatore Desana, con i segretari Berardinelli, prima, e Camilla, dopo dal Sen. Desana, dal dottor Camilla e dal mio maestro, onorevole Oddino Bo,componente del Comitato, ho imparato il significato ed il valore del territorio, l’origine della qualità, con i vini che ne diventano, una volta riconosciuti doc, i principali testimoni. Il territorio, la vera e sola miniera d’oro che abbiamo, quella che è stata e continua ad essere devasta dalla scarsa o nulla lungimiranza di chi, ai vari livelli, lo governa e dall’avidità di denaro di chi lo trasforma in cemento e asfalto, deposito di veleni. E’così che si riduce la superficie di terreno fertile destinato al vino e all’ energia vitale, il cibo, di cui abbiamo, prima di ogni altra, bisogno.
Un’idea geniale, dicevo, che ha prodotto esempi in altre regioni italiane e, con la Maison du Vin, anche in Francia. Un tempio, l’Enoteca, un luogo capace di raccogliere e rappresentare la cultura e la civiltà del vino di un Paese che, in questo campo, vanta dei primati a livello mondiale. Quando, vincitore di un concorso, ho salito le scale di tre piani della Camera di Commercio di Siena, a ricevermi con i due impiegati rimasti, una segretaria e un contabile, c’era il presidente, il professor Luciano Mencaraglia, davanti alla porta del mio nuovo ufficio, che era anche la sua.
Un personaggio straordinario per le sue tante e importanti esperienze politico-amministrative (sindaco e presidente della provincia di Siena, Senatore della Repubblica italiana, segretario della gioventù comunista del mondo, premio Lenin), laureato alla normale di Pisa, professore di lettere al Liceo. Originario di Sarzana, la terra degli anarchici, in quel tempo, era anche presidente dell’Azienda di soggiorno e turismo di Siena. Una straordinaria guida per me e uno stimolo a fare quello che era importante fare in quel momento, rilanciare l’Ente e la sua Enoteca ed evitare, così, la chiusura quasi certa di una realtà che sembrava non interessare più nessuno, prima di tutto il mondo del vino.
In poco tempo i primi risultati. Un finanziamento di 50 milioni di lire per la ristampa de La Carta dei Vini e la stampa di un depliant de l’Enoteca da parte della Direzione, allora nelle mani del professor De Fabritiis, delle produzioni agricole del Ministero dell’Agricoltura: la Camera di Commercio, presieduta dal professor Antonio Sclavi, che finanzia la bella pubblicazione “La Terra senese e i suoi vini”; la maggiore attenzione della Provincia di Siena e del Monte dei Paschi; la pubblicazione de “La lista dei vini dell’Enoteca” e, come una manna dal cielo, i 50 milioni posti in bilancio dalla Regione Toscana, che sono serviti per impostare una prima vera programmazione; la collaborazione con la Camera di Commercio e il suo dirigente, il compianto Mario Bianchini, per la prima uscita di un vino Docg, il “Nobile di Montepulciano”. Nell’insieme l’inizio di una ripresa dei rapporti con questi Enti e Istituzioni che trovano un rafforzamento e un allargamento con il nuovo presidente, Riccardo Margheriti, da poco eletto senatore, nel momento in cui sostituisce l’indimenticabile professor Mencaraglia.
Il decollo Con Margheriti, che non sta fermo un minuto, l’Ente Mostra Vini decolla grazie a un programma fitto di decine e decine di iniziative, che hanno fatto storia e dato uno stimolo importante alla svolta che ha rivoluzionato il mondo del vino italiano. Penso alla grande manifestazione “Alimentazione, Vino e Sport” con la Fidal e la Scuola dello Sport, la presenza dei nostri campioni mondiali e olimpionici, a partire da Sara Simeoni che, da allora, diventa madrina dell’Enoteca e del vino italiano doc e docg. Penso anche allo sviluppo dell’idea “Vino e Turismo”, con i Wine Tours di un collaboratore prezioso, Giorgio Guagliumi; l’Associazione nazionale delle Città del Vino di Elio Archimede; Le Donne del vino di Elisabetta Tognana; il Movimento del turismo del vino di Donatella Cinelli Colombini. I premi a tecnici e personalità del mondo del vino e a personaggi, amecari, del mondo dell’Arte, dello Sport, della Musica, come la mitica Sara Simeoni, Salvatore Accardo, Lucio Dalla, Alberto Tomba.
La prima volta all’estero, precisamente a Strasburgo nella sede del Consiglio d’Europa, con la presentazione dei vini e, di una novità editoriale, i “VQPRD, schedario enologico sistematico dei vini a d.o. d’Italia”, finanziata dal Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste. Una prima tappa quella di Strasburgo che porta l’Enoteca a varcare, per la prima volta, non solo i confini di Siena e della Toscana, ma, anche, quelli italiani, per ripetersi, nel mese di agosto del 1986, con la presenza alla Mostra Food Pacific di Vancouver. L’inizio di iniziative nelle varie provincie del Canada che danno, nell’arco di un decennio di costante presenza, un grande contributo alla crescita ( dal 6 a oltre il 35%), dei vini italiani su quel mercato, oggi fra i più importanti, dopo Usa e Germania. L’Incontro con Frank Sinatra, sua moglie Barbara e celebrità del cinema e della musica nel Rancho Mirage di Palm Spring in California. La scoperta dei Country club in America e la collaborazione con l’Associazione dei club più prestigiosi. L’incontro con i più famosi vignettisti italiani e le venti mostre dei disegni da questi realizzati, organizzate dal compianto Gualtiero Schiaffino. E, poi, le innumerevoli pubblicazioni , a partire dalla prestigiosa “Carta dei Vini”, tradotta in cinque lingue e diffuse in ogni parte del mondo, soprattutto in occasione delle grandi Fiere come Vinitaly di Verona, Anuga di Colonia, Sial di Parigi, Prowein di Dusseldorf e altre ancora.
A questo straordinario e intenso lavoro, la presidenza Tattarini, ha dato continuità, aggiungendo al tema del Turismo del Vino, le Strade del Vino; nuove interessanti pubblicazioni e, cosa importante, la realizzazione di due progetti di grande attualità “Vino e Giovani” e “Vino è”. Ha dato forza alle due “Settimane”, quella dedicata al vino e quella dedicata all’olio, con altri personaggi coinvolti, come la Carla Fracci, Rita Levi Montalcini, Alfonso Iaccarino, il grande “don Alfonso” di Sant’Agata dei due Golfi . Intenso lavoro, sopportato da un apparato ricco di professionalità, che si è decuplicato negli uffici, ed è aumentato all’Enoteca, prima con Ciatti responsabile e, poi, con Fausto Virgilio. Sopportato, anche, da tanti bravi collaboratori. A questi personaggi, ai bravi collaboratori, all’impegno profuso, agli amici, alla capacità di pubbliche relazioni e di fare comunicazione, e, soprattutto, all’intelligenza messa a disposizione si deve la fama nel mondo dell’Enoteca italiana e la rabbia di oggi di tanti amici della Stampa estera in Italia, dei Consolati, della Fao, degli enti di tante Regioni con i quali l’Enoteca ha collaborato , delle Università. Soprattutto dei tanti amici, sparsi nel mondo, che hanno collaborato ai successi di un Ente e della sua struttura, oggi precipitati per mancanza di attenzione da parte, innanzitutto, delle istituzioni senesi e toscane e per una scarsa capacità di proposta da parte di chi doveva, con le idee, i progetti e le iniziative, incalzare queste istituzioni e, con esse, le Regioni e il Ministero dell’Agricoltura, l’intero mondo del Vino. Un mondo che riscuote successi e, sicuramente, anche grazie ai tanti campi dissodati e seminati dall’intenso lavoro dell’ente Mostra Vini di Siena e della sua Enoteca. Le opportunità, come la fortuna, non arrivano mai per caso e si colgono solo se si ha la voglia e la capacità di fare.
Pasquale Di Lena * Nato a Larino. Nel 1964 arriva a Firenze dove si laurea in agraria e vive intensa attività politica e sindacale fino al 1982, quando, vincitore di concorso, diventa Segr. Gen Ente Mostra Vini-Enoteca Italiana di Siena. Ruolo che svolge fino al 2004. Promotore vini ed eventi in Italia e nel mondo,collabora con quotidiani e periodici(vincitore Premio giornalistico “Vini di Toscana”). Collabora alla nascita di Associazioni: Città del vino, che dirige fino al 2001; “Enoteche pubbliche”; “Donne del Vino”; “Giovani del vino”; “Movimento turismo del vino”, “Forum del vino”, “Palazzo Vini” di Firenze; relatore a incontri naz.li e internazionali. Padre dì “Vino e turismo”, “Vino e Giovani”, “Vino è”, “Vigne storiche”, “Città dell’Olio”, “MolisExtra”. Ha collaborato con Ministero politiche agricole, Regioni, enti istituzioni anche internazionali,e, ultimamente con la Fidal. Componente di vari enti e organismi. Membro del Comitato Vini. Accademico Vite e Vino e Olivo e Olio. Pres. onorario Città dell’Olio; socio on. Stampa estera. Pandolea, Ais, Onav, Aspi. Pubblica libri di poesie e sull’agroalimentare e turismo. . Più volte eletto consigliere comunale (Larino) e regionale (Molise).