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BREGANZE DOC: A GENNAIO TORNA LA PRIMA DEL TORCOLATO
Domenica 21 gennaio 2018 la cerimonia per la XXIII° edizione della Prima del Torcolato DOC Breganze. Fruttaio tour nelle cantine e spremitura in piazza
Domenica 21 gennaio sarà tempo di Prima del Torcolato: la Doc Breganze si prepara a celebrare il suo vino più famoso e rappresentativo con la XXIII° edizione della grande festa in piazza Mazzini. Qui dalle 14.30 sotto l'occhio vigile della Magnifica Fraglia del Torcolato si procederà alla torchiatura dei primi grappoli appassiti di uva Vespaiola conferiti da tutte le cantine del Consorzio. La spremitura sarà anticipata dalla cerimonia di investitura dei nuovi confratelli della Fraglia.
Il programma della giornata prevede inoltre la possibilità di visitare le aziende del Consorzio nel Fruttaio Tour - Scopri come e dove nasce il Torcolato con visite guidate e degustazioni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00.
Il Torcolato è un vino dolce, che si ottiene dai grappoli di uva Vespaiola, varietà autoctona di Breganze, che vengono vendemmiati perfettamente maturi, selezionati e messi ad appassire in ambienti arieggiati (come i granai delle vecchie case contadine). Qui vengono lasciati fino al gennaio successivo quando, raggiunta un'elevata dolcezza, vengono torchiati. Dopo un lenta fermentazione il vino riposa in piccole botti anche per più di due anni o almeno fino al 31 dicembre dell’anno successivo alla vendemmia prima di essere imbottigliato e immesso sul mercato.
Per info http://www.breganzedoc.it/
Prima del Torcolato in breve:
Quando: domenica 21 gennaio 2018
Dove: Piazza Mazzini – Breganze (VI)
Orario Fruttaio Tour: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00
Orario Cerimonia: ore 14.30
Parcheggio: gratuito
La DOC Breganze
Il Consorzio di Tutela Vini DOC Breganze, nato nel 1982 da cinque produttori, associa oggi diciassette soci vinificatori. La zona di pertinenza è quella della Pedemontana Vicentina, da sempre terra di grande tradizione viticola, che dal 1969 si fregia della Denominazione di Origine Controllata Breganze, la prima del vicentino. Essa comprende i rilievi collinari e l’immediata pianura compresi tra le vallate dei fiumi Astico e Brenta; di quest'area Breganze è quasi il centro geografico, mentre gli altri capisaldi sono ad Ovest Thiene e ad Est Bassano del Grappa.
Dal punto di vista enologico, la D.O.C. Breganze raggruppa quindici tipologie di vini: Bianco, Tai, Vespaiolo, Vespaiolo Spumante, Pinot Grigio, Pinot Bianco, Chardonnay, Sauvignon, Rosso, Merlot, Cabernet, Cabernet Sauvignon, Pinot Nero, Marzemino e Torcolato, sicuramente il più famoso e rappresentativo della denominazione.
Ufficio stampa:
Davide Cocco
392 9286448
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Anna Sperotto
349 8434778
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BISOL CELEBRA A VENISSA L’OSTRICA BRETONE
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SLOW FOOD:CINQUE ANNI DI GLIFOSATO: L’EUROPARLAMENTO NON TIENE CONTO DELL’INTERESSE DEI CITTADINI
Il Parlamento europeo non ha colto la richiesta che viene dalla società. È duro il commento della Coalizione #StopGlifosato, che raccoglie 45 associazioni italiane che si sono schierate contro l’utilizzo dell’erbicida, a commento della risoluzione approvata oggi con cui il Parlamento europeo si è pronunciato a favore dell'eliminazione progressiva del glifosato entro fine 2022.
«È una maggioranza che non ha ascoltato le preoccupazioni degli europei, quella che si è espressa oggi a Bruxelles», dice la portavoce della Coalizione Maria Grazia Mammuccini. «La Commissione Ambiente aveva approvato nei giorni scorsi un documento in cui si chiedeva una fase di eliminazione delle scorte, fissata da qui al 2020. Andare oltre questa ipotesi non è accettabile. Cinque anni di proroga sono quelli su cui l’industria chimica conta per mettere a tacere i problemi. Abbiamo visto, in questi mesi, le pressioni e addirittura i documenti interni delle multinazionali contrabbandati come studi scientifici indipendenti». «La risoluzione del Parlamento europeo va ben oltre il tempo limite, per un prodotto di cui sono riconosciuti gli effetti sulla salute umana e sull’ambiente – continua Mammuccini –. Ora la parola passa ai governi che domani si confrontano al tavolo del Comitato tecnico cibo e alimentazione (PAFF). Ai ministri Martina e Lorenzin, che hanno assicurato in questi giorni che la posizione italiana è quella dello stop immediato dell’autorizzazione, chiediamo di far sentire chiara e forte la loro voce, e di salvaguardare gli interessi dei cittadini e dell’agricoltura italiana di qualità». «La decisione di tirare per le lunghe l’eliminazione del glifosato, secondo la Coalizione, è in contraddizione con la posizione espressa sempre oggi nella risoluzione approvata dall’Europarlamento in cui si esorta a procedere all’autorizzazione di sostanze chimiche solo sulla base di studi scientifici “soggetti a revisione paritetica e su studi indipendenti pubblicati e commissionati dalle autorità pubbliche competenti. Le agenzie dell’UE dovrebbero essere dotate di risorse sufficienti per consentire loro di lavorare in questo modo». In altre parole, occorre cambiare rotta rispetto alle modalità seguite da EFSA ed ECHA per superare il parere dello IARC, l’istituto di ricerca sul cancro. Le valutazioni di quest’ultimo, infatti, erano basate esclusivamente su studi indipendenti, mentre le due agenzie europee hanno deciso anche in base a ricerche delle multinazionali produttrici. «Una giusta richiesta, che appare però a maggior ragione un palliativo rispetto alla decisione di non fermare subito il glifosato. I media di tutto il mondo hanno dimostrato attraverso la pubblicazione dei Monsanto papers che c’è una interconnessione tra agenzie di regolamentazione e ricerca guidata dalle multinazionali che va oltre il lecito scambio di pareri. Occorre avere il coraggio di tirare le giuste conclusioni politiche», conclude la portavoce della Coalizione #StopGlifosato. Aderiscono alla Coalizione italiana #StopGlifosato: ACP-ASSOCIAZIONE CULTURALE PEDIATRI - AIAB - ANABIO- APINSIEME – ASSIS - ASSOCIAZIONE PER L’AGRICOLTURA BIODINAMICA - ASSO-CONSUM – ASUD – AVAAZ - CDCA – Centro Documentazione Conflitti Ambientali - CONSORZIO DELLA QUARANTINA - COSPE ONLUS - DONNE IN CAMPO CIA LOMBARDIA - EQUIVITA - FAI - FONDO AMBIENTE ITALIANO – FEDERBIO - FEDERAZIONE PRO NATURA - FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA - FIRAB - GREEN BIZ - GREEN ITALIA - GREENME – GREENPEACE - IBFAN- ITALIA - IL FATTO ALIMENTARE- IL TEST - ISDE Medici per l’Ambiente - ITALIA NOSTRA – LEGAMBIENTE – LIFEGATE - LIPU-BIRDLIFE ITALIA - MDC-MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO - NAVDANYA INTERNATIONAL - NUPA-NUTRIZIONISTI PER L’AMBIENTE - PAN ITALIA – PesticideAction Network - REES-MARCHE - SLOW FOOD ITALIA - TERRA NUOVA - TOURING CLUB ITALIANO - UNAAPI-UNIONE NAZIONALE ASSOCIAZIONI APICOLTORI ITALIANI – UPBIO - VAS-VERDI AMBIENTE E SOCIETA’ - WWF ITALIA - WWOOF-ITALIA Ufficio stampa
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Una grande nuova collaborazione tra Giunti e Mediavalue per il nuovo libro di Sadler "I miei nuovi menu". Da oggi in libreria
Da oggi, 25 ottobre, in tutte le librerie italiane sarà disponibile il nuovo libro di Claudio Sadler, sequel di “Menù per quattro stagioni” del 1999 pubblicato, come l’attuale, da Giunti e redatto da Mediavalue: un caso editoriale di successo e per anni punto di riferimento del settore.
Mediavalue è un editore specializzato nel mondo del food&beverage, già editore dal 1998 della guida Le Soste, la più prestigiosa associazione che promuove i migliori ristoranti di cucina italiana nel nostro Paese e nel Mondo e della guida InGruppo, associazione che riunisce il meglio della proposta gastronomica nell’area del bresciano.
I nuovi menu dello chef Claudio Sadler analizzano le portate con un concetto d’insieme, forti di quell’apporto solido, serio e ragionato di una cucina italiana che non segue le mode, ma le crea.
Il menu diventa un’opera unitaria articolata in diversi piatti, un percorso che nasce da un dialogo continuo con il proprio team, che si esprime attraverso illustrazioni e schizzi dove ogni colore fa riferimento a un ingrediente, le sfumature indicano tipologie di cottura e consistenze diverse.
L'introduzione di una quarantina di pagine che illustra trent’anni di vita dedicata alla cucina e alla visione di Claudio Sadler sulla nascita di una ricetta, narra anche dei principi su cui si basa la sua cucina, i propri segni distintivi e i suoi mantra.
Nelle pagine successive sono riportate 80 ricette suddivise in 18 menu dedicati alle ricorrenze, un momento di intima condivisione fra parenti e amici, future basi del bagaglio culinario di ogni persona. Ogni ricetta è stata sapientemente abbinata dallo stesso Sadler alle eccellenze vinicole italiane e internazionali, selezionando personalmente i migliori produttori e accostando le migliori etichette che si sposano con i piatti che ha ideato, pensando sempre all’abbinamento anche durante la realizzazione di ogni singolo percorso.
La veste grafica moderna e le foto zenitali dei piatti, poi zoomate sui dettagli, seguono l’impostazione attuale dei nuovi ricettari di cucina come lo ha voluto da Mediavalue Edizioni, pur mantenendo l’allure e il prestigio di un grande personaggio della cucina italiana premiato da due stelle Michelin.
“Nel 2016 il ristorante Sadler ha compiuto trent’anni, tre decenni di un menu composito, che tra le sue portate ha allineato gioie e insuccessi accompagnando l’evoluzione della cucina italiana e, almeno in parte, facendosi motore del cambiamento. Sono un pragmatico, non e un segreto per chi mi conosce, e non amo perdere tempo, ma altrettanto mi piace osservare ciò che mi sta intorno: la curiosità è di stimolo alla riflessione. Ripercorrere la mia vicenda su queste pagine mi porta a focalizzare i diversi passaggi storici a cui ho assistito, quantomeno nell’ambito della ristorazione” racconta emozionato lo chef Claudio Sadler. Un nuovo ricettario che riporta anche lo spaccato di una cucina che per trent’anni ha vissuto nel solco della storia culinaria italiana, a stretto contatto con i guru del settore italiani ed internazionali, pur rimanendo sempre fedele a se stessa.
Uscita: 25 ottobre 2017
Collana: Giunti Editore
Pagine: 256
Formato: 20x24
ISBN: 70032U
Prezzo: 28 euro
Responsabile editoriale: Marco Bolasco
Fotografie: Paolo Picciotto