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MOSTRA MERCATO DEL TARTUFO-FESTIVAL DELL’ALOGASTRONOMIA
A Santa Caterina un rito che celebra la sapienza della tradizione!
Si aprono le fosse! È l’ora del
formaggio che riemerge dal tufo!
Un nobile prodotto che, come il tartufo, matura nel sottosuolo.
Il primo degli eventi che annuncia l’avvento del tartufo bianco nelle Marche, ossia la Mostra mercato del Tartufo-Festival dell’Alogastronomia di Apecchio, ha rappresentato l’occasione per celebrare un altro ineguagliabile tesoro che, come il prezioso fungo ipogeo, matura nel sottosuolo: il formaggio di fossa!
La manifestazione di Apecchio ha idealmente lanciato la volata ad un vero e proprio “rito” che sta per ripetersi tra qualche settimana: l’apertura delle fosse!
Il “formaggio di fossa” deve il suo nome all’antica usanza di stagionare le forme di cacio in cavità di tufo ed è tipico del territorio ricompreso tra le vallate del Rubicone e del Marecchia, fra Romagna e Marche.
E pensare che a cavallo tra il 1200 ed il 1300, l’infossamento nasceva dall’esigenza di nascondere il cibo dalle scorribande e dai saccheggi, molto frequenti nel periodo medioevale.
Ad Apecchio il formaggio di fossa, spesso definito “da meditazione” al pari dei vini importanti, si è presentato in tutta la sua tempra di prodotto a Denominazione d’Origine, con la possibilità per i “food trotters” di degustarlo in inediti abbinamenti con il tartufo bianco ed anche con le pregiate birre artigianali che caratterizzano la vivace realtà produttiva di Apecchio.
A svelare tutte le caratteristiche di questo esclusivo prodotto, che riposa a 4/5 metri di profondità in sacchi di cotone bianco, Paolo Cesaretti, brand manager della Cooperlat Tre Valli, intervistato da Gioacchino Bonsignore, Caporedattore del TG 5 e curatore della rubrica “Gusto”. Interessante l’interpretazione che gli chef Roberto Dormicchi (alias Triglia di Bosco) e Luca Facchini (Accademia di Tipicità) hanno dato del favoloso abbinamento, con la proposta di un invitante “fondente di patate e porro con vellutata di fossa e tartufo nero”.
Appuntamento da non perdere? La riapertura delle fosse, naturalmente! Rimaste chiuse per circa tre mesi, si riaprono nel mese di Novembre sprigionando una nuvola di penetranti profumi. La tradizione vuole che questo “rito” debba compiersi nel giorno di Santa Caterina.
Angelo Serri
MOËT & CHANDON
Lo Champagne più celebre al mondo stella fra le stelle al nuovo flagship store la Rinascente di Roma
Moët & Chandon, lo Champagne del successo e del glamour che dal 1743 è sinonimo di eleganza e Celebrations, brinda a una esclusiva partnership in occasione dell’inaugurazione, a Roma, del nuovo flagship store laRinascente.
Una selezione di Cuvée della Maison ha infatti reso indimenticabile l’esclusivo dinner al ristorante Mediterraneo dello chef stellato Riccardo Di Giacinto, sulla terrazza della Food Hall al 6° piano del nuovo Department Store del lusso nella Capitale.
Ospiti d’eccezione del mondo dello spettacolo, celebrities, jet set: un parterre speciale si è dato appuntamento per festeggiare la serata condividendo la magia dello champagne in un’esperienza unica e irrinunciabile. Eleganza e classe, glamour e stile si sono miscelati armoniosamente alla raffinatezza e all’esclusività dell’eccellenza gastronomica italiana.
«Siamo molto felici della partnership con la nuova la Rinascente Roma», ha dichiarato Francesca Terragni, Direttore Marketing e Comunicazione Moët Hennessy Italia, «una partnership che rafforza il legame consolidato con la Rinascente Milano, dove l’esclusiva Champagnerie con vista sulle guglie del Duomo rappresenta il simbolo del connubio perfetto tra la Maison e l’eccellenza italiana».
MOËT & CHANDON, Lo Champagne del Glamour
Fin dal 1743, Moët & Chandon è stato lo champagne per eccellenza delle Celebrations di tutto il mondo. L’ineguagliabile selezione della Maison infonde il suo spirito festivo in eventi, gala, location esclusive. Dalla moda al cinema, dallo sport al social.
Dall’iconica bottiglia del Brut Moët Impérial al Rosé, fino alle collezioni Grand Vintage, ogni champagne Moët & Chandon rappresenta un must per ogni palato. E rende unica ogni esperienza, creando indimenticabili #moetmoment.
About Moët & Chandon
Fondata nel 1743, Moët & Chandon è la Maison che ha introdotto nel mondo lo champagne, creando vini unici per ogni occasione. Dall’iconico Moët Impérial alla Grand Vintage Collection, dall’estroverso Moët Rosé Impérial all’innovativo Moët Ice Impérial, ogni champagne stupisce e incanta con vivaci sapori fruttati, il gusto seducente e l’elegante maturità.
AND NOW: Moët & Chandon celebra la gioia di vivere. Con una sua bottiglia di champagne che si apre ogni secondo nel mondo Moët & Chandon sa che ogni istante è un’esperienza, e ogni esperienza è un #moetmoment da vivere ora.
Per info:
Studio Roberta Ciappi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Tel: +39 02 72021490
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LAGUNA NEL BICCHIERE LE VIGNE RITROVATE
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VINCITORI DEL PREMIO PICO DELLA MIRANDOLA 2017 SONO JEAN-PAUL FITOUSSI, NICOLETTA SPAGNOLI, PIETRO FERRARI E MASSIMO DOMINICI
La cerimonia di consegna si è tenuta oggi, sabato 14 ottobre, presso l’Auditorium Rita Levi
Montalcini di Mirandola (Modena).
La forza del pensiero, il valore dell’ingegno, la tenacia della volontà e la capacità di tradurre queste energie in attività concrete, efficaci, innovative, seguendo una visione improntata al miglioramento delle condizioni di vita dell’essere umano. Sono questi i valori che da sempre caratterizzano il Premio Pico della Mirandola, l’evento promosso e organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, assegnato con cadenza biennale, a figure di spicco del mondo artistico, economico, culturale, imprenditoriale e sociale, da un prestigioso comitato scientifico formato da accademici, studiosi, manager e intellettuali di livello internazionale. Il Premio Pico della Mirandola nasce nel 1989, cinque anni prima delle celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario dalla morte di Giovanni Pico della Mirandola, ricordato per la sconfinata cultura e per le prodigiose capacità mnemoniche (a lui è ispirato il Memoria Festival, che si tiene a Mirandola ogni due anni).
LA GIURIA E I PREMIATI
Una caratteristica fondamentale del Premio Pico della Mirandola, nonché una delle ragioni del prestigio che gli è riconosciuto a livello nazionale e internazionale, è l’alto valore del suo comitato scientifico, che si occupa di selezionare e assegnare i riconoscimenti internazionali e nazionali. Presieduta prima da Paolo Savona e, dal 2004, da Rainer Masera (Preside della Facoltà di Economia, Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma), la giuria è composta da: Anna Costanza Baldry (Professore di Psicologia Sociale, Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana), Francesco Capriglione (Professore Ordinario di Diritto dell’Economia, Preside della Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma), Gino Gandolfi (Professore Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari Università degli Studi di Parma), Cesare Imbriani (Direttore del Centro di Ricerca di Innovazione ed Economia Applicata – Unitelma – Università degli Studi di Roma “La Sapienza”), Adriano Maestri (Presidente di Cariromagna – Gruppo Intesa Sanpaolo), Giuseppe Morbidelli (Professore Ordinario di Diritto Amministrativo nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma “La Sapienza”, Presidente di Banca CR Firenze Spa), Luigi Paganetto (Presidente della Fondazione Universitaria Economia Tor Vergata – F.U.E.T.) e Valeria Sannucci (Membro del Direttorio e Vice Direttrice Generale della Banca d’Italia).
I vincitori della XIV edizione, selezionati dalla giuria del Premio, sono l’economista francese Jean-Paul Fitoussi (professore alla Sciences Po di Parigi, premiato nella sezione internazionale), l’imprenditrice Nicoletta Spagnoli (presidente e amministratore delegato di Luisa Spagnoli, sezione nazionale), l’imprenditore Pietro Ferrari (presidente e amministratore delegato di Ing. Ferrari, per la sezione imprenditoria locale) e l’oncologo Massimo Dominici (direttore della scuola di specializzazione di oncologia medica dell’Università di Modena e Reggio Emilia, per la sezione riservata agli ambiti di intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola).
“I quattro vincitori del Premio Pico della Mirandola 2017 hanno storie uniche”, dice Rainer Masera, presidente della giuria. “Uno studioso che ha dedicato la propria vita alla comprensione delle grandi trasformazioni economiche del nostro tempo; due imprenditori che – in settori diversi come l’abbigliamento e la progettazione industriale – sono riusciti a rispondere alle sfide della globalizzazione con un mix di talento e innovazione, senza dimenticare le radici nel territorio; un giovane ricercatore che sta raggiungendo nuovi e rivoluzionari traguardi nella scienza medica. Ma tutti condividono lo spirito della figura a cui è intitolato il riconoscimento: partendo da una profonda conoscenza e competenza, vivono il presente come una realtà da affrontare a viso aperto, con curiosità, passione e con la ferma convinzione che l’utilizzo dell’intelletto sia decisivo per il progresso della società e degli uomini”.
LE MOTIVAZIONI
Jean Paul Fitoussi: “Per aver contribuito, con le sue ricerche e la sua partecipazione all’attività di Istituzioni europee ed internazionali, all’affermazione di uno sviluppo economico sostenibile in cui sia possibile coniugare economia e giustizia sociale”.
Nicoletta Spagnoli: “Per la determinazione e la passione con cui ha condotto e continua a far crescere la “Luisa Spagnoli S.p.A.”, simbolo di moda italiana, sulla scia delle tre generazioni di imprenditori che l’hanno preceduta”.
Pietro Ferrari: “Per aver contribuito, con passione, allo sviluppo di un’azienda che oggi rappresenta il meglio dell’imprenditoria nel campo della climatizzazione. Per essere protagonista della vita associativa intesa come valore fondamentale per la crescita economica e sociale di un Paese”.
Massimo Dominici: “Per avere dimostrato una poliedrica professionalità medica, riconosciuta in Italia e all’estero, tra docenza ed assistenza clinica, vocata soprattutto alla ricerca scientifica ottenendo brillanti risultati in tema di ideazione di cure basate su innovative tecnologie biomediche”.
LA CERIMONIA
La cerimonia di premiazione del Premio Pico della Mirandola 2017 si è svolta questa mattina in un gremito Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola: il pubblico attento e partecipe ha ascoltato la tradizionale lettura delle laudationes da parte della giuria, particolarmente significative dei motivi alla base della scelta dei premiati. I vincitori hanno ricevuto la riproduzione in oro, su scala, di un busto di Giovanni Pico della Mirandola e pronunciato intensi discorsi di ringraziamento che hanno spaziato dalla riflessione sul ruolo dell'economia per il benessere della società a una discussione sulla situazione attuale dell'imprenditoria italiana.
I VINCITORI
Categoria INTERNAZIONALE
JEAN-PAUL FITOUSSI
Originario di La Goulette (Tunisia), dal 1982 insegna economia presso Sciences-Po, l’istituto di studi politici di Parigi. Considerato uno dei massimi economisti contemporanei, con particolare riferimento alle tematiche dell’integrazione europea, delle teorie sull’inflazione e sulla disoccupazione, del commercio estero, Fitoussi è stato più volte collaboratore e consulente di amministrazioni nazionali, internazionali e sovranazionali (dall’Unione Europea alle Nazioni Unite). È profondo conoscitore della realtà italiana (insegna European Economics alla LUISS Guido Carli di Roma ed ha fatto parte in passato del consiglio d’amministrazione di Telecom Italia e del consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo), nonché apprezzato opinionista televisivo ed editorialista sulla carta stampata.
Categoria NAZIONALE
NICOLETTA SPAGNOLI
Nata a Perugia, è presidente e amministratore delegato della Luisa Spagnoli, l’azienda d’abbigliamento che porta il nome della bisnonna, figura di grande rilievo nel panorama imprenditoriale italiano del primo Novecento. Alla guida dell’azienda dal 1986, ha operato in direzione di una forte espansione internazionale del marchio, portando al consolidamento della struttura sia in termini di fatturato che di organico: oggi la Luisa Spagnoli ha ancora sede a Perugia e conta oltre 800 dipendenti, quasi tutte donne. Nel 2007 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il titolo di Cavaliere del Lavoro.
Categoria IMPRENDITORIA LOCALE
PIETRO FERRARI
Per Pietro Ferrari, modenese, presidente e amministratore delegato della Ing. Ferrari, il 2017 è un anno da incorniciare. A luglio, la sua azienda – leader nella progettazione, costruzione e gestione di impianti in ambito industriale, civile, direzionale, all’avanguardia per sistemi di controllo dei parametri ambientali e di risparmio energetico – ha festeggiato il centesimo compleanno. Nello stesso mese, l’imprenditore è stato eletto all’unanimità presidente di Confindustria Emilia Romagna, un incarico assunto con l’impegno di “continuare ad accompagnare le imprese della nostra regione sulla strada della ripresa”.
Categoria FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI MIRANDOLA
MASSIMO DOMINICI
“Il medico che ha creato una start up da 8,7 milioni di euro”: così è stato definito sui media Massimo Dominici, professore di oncologia alla UNIMORE – Università di Modena e Reggio Emilia e responsabile del laboratorio MaB – Microscopia applicata e Biologia cellulare presso il Tecnopolo di Mirandola. Il riferimento è alla fondazione di Rigenerand, azienda specializzata nell’utilizzo di cellule staminali contro tumori rari. Umbro d’origine, americano di passaggio, modenese d’adozione, da vent’anni Dominici studia le potenzialità delle cellule staminali per applicazioni in medicina rigenerativa e oncologica.
ALCUNI PREMIATI DELLE PRECEDENTI EDIZIONI
Dal 1989 il Premio Pico della Mirandola contribuisce a vivificare e attualizzare il genio del grande umanista, riconoscendo il lavoro di quelle personalità che hanno affrontato con lo stesso spirito un’epoca contemporanea soggetta a grandi cambiamenti: dal crollo del Muro di Berlino alla fine delle ideologie del Novecento, dalla globalizzazione alla rivoluzione digitale. Tra gli oltre quaranta vincitori premiati nel corso di quattordici edizioni, si distinguono figure di rilievo nel percorso di formazione dell’Unione Europea (Jacques Delors, Valery Giscard d’Estaing), premi Nobel per l’Economia (Edmund Phelps) e per la Pace (Rajendra Pachauri), presidenti della Repubblica (Carlo Azeglio Ciampi), economisti (Mario Draghi, Jean-Claude Trichet), scienziati (Margherita Hack), uomini di Chiesa (il cardinale Angelo Sodano), imprenditori (Wanda Miletti Ferragamo, Luca Cordero di Montezemolo, Sergio Marchionne, Vittorio Merloni, Franco Cosimo Panini), architetti (Massimiliano Fuksas), artisti (Fernando Botero, Luciano Ligabue, Riccardo Muti, Luciano Pavarotti).
UFFICIO STAMPA
Ex Libris Comunicazione Tel. 02 45475230; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Carmen Novella: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., cell. 335 6792295