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NON SOLO VERDURE: MORGAN PASQUAL PRESENTA IL “BACALÀ IN AGRODOLCE”
La Giardiniera di Morgan presenta una rivisitazione del tradizionale bacalà alla vicentina. Disponibile da ottobre, sarà presentato in anteprima a Milano Golosa
La Giardiniera di Morgan non è solo verdura: nasce il Bacalà in Agrodolce. Si tratta dell’ultima creazione di Morgan Pasqual che, nel suo laboratorio artigianale a Malo (Vicenza), si è fatto conoscere per le verdure in agrodolce. Il nuovo prodotto prende ispirazione dalla ricetta tradizionale vicentina, che prevede l’utilizzo dello stoccafisso, e lo propone in una veste nuova in abbinamento a ceci, verdure, olive liguri e capperi di Pantelleria. Il Bacalà in Agrodolce sarà presentato in anteprima a Milano Golosa, dal 14 al 16 ottobre 2017 a Palazzo del Ghiaccio (Via Piranesi 14, Milano).
“Per questo nuovo prodotto sono partito - spiega Morgan Pasqual, fondatore della Giardiniera di Morgan - dalla città in cui ho scelto di vivere, Vicenza. Sono friulano, per lavoro ho viaggiato moltissimo e qui sono arrivato per amore. Il bacalà alla vicentina, nella sua ricetta originale, si scrive con una sola “c” e prevede l’utilizzo dello stoccafisso, il merluzzo essiccato. Ovviamente ci ho messo del mio: la freschezza di nuovi ingredienti come ceci, olive liguri e capperi di Pantelleria”.
La freschezza è una delle note che accomunano tutti i prodotti della linea La Giardinera di Morgan. Da qui la scelta di sostituire due ingredienti classici della ricetta tradizionale, come il latte e le cipolle, a favore di ceci bolliti, verdure agrodolci, olive liguri e capperi di Pantelleria. Come tutti gli altri prodotti creati dal laboratorio di Malo, anche la ricetta del bacalà utilizza solamente ingredienti a filiera certificata e di lavorazione artigianale. Il prodotto è pensato in abbinamento alla polenta abbrustolita o con un riso profumato, come l’orientale Basmati.
Perfetto per le tavole di Natale, sarà in distribuzione nei negozi specializzati da ottobre e presto disponibile anche nel nuovo shop on line. (www.lagiardinieradimorgan.com).
La Giardiniera di Morgan nasce nel 2005 nel Ristorante 5 Sensi a Malo (Vicenza). L’idea è quella di accompagnare un piatto a base di maialino. La Giardiniera viene talmente apprezzata e richiesta dai clienti, che si fa strada ben presto l’idea di produrne una versione da asporto da portare a casa. Un prodotto artigianale che ha visto il suo successo crescere nel tempo, fino alla decisione, del 2012, di ricavare un apposito laboratorio specializzato dove produrre La Giardiniera di Morgan. Nelle 2013 chiude il Ristorante ma La Giardiniera anno dopo anno cresce e si moltiplica per cinque: una ricetta differente dedicata a ogni componente della famiglia Pasqual: Morgan, il papà, Luciana, la mamma, e i figli Giada Maria, Giovanni, Annapaola. Comune denominatore delle cinque varianti è la croccantezza, grazie alla selezione della materia prima e alla cottura separata di ogni singolo ortaggio. Accanto alla Giardiniera nascono altri prodotti in agrodolce, con edizioni limitate secondo la stagionalità.
Press info:
Claudia Zigliotto
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324 6199999
IL 24, 25 E 26 NOVEMBRE TORNA IL BAGNA CAUDA DAY AD ASTI, IN PIEMONTE E NEL MONDO SI PREPARA IN RISTORANTI, OSTERIE E CANTINE L’ACCENSIONE DI 12 MILA FUJOT: ON LINE I PRIMI 5.000 POSTI DA PRENOTARE A 25 EURO
Il nuovo sito www.bagnacauday.it pubblica un primo elenco di locali di Asti, del Piemonte e del resto del mondo dove si svolgerà dal 24 al 26 novembre la quinta edizione del Bagna Cauda Day la festa più profumata dell’anno. Sono già più di cinquemila i posti, ma ne arriveranno altri, oltre il doppio per soddisfare le voglie dei bagnacaudisti, molti dei quali in arrivo anche da altre regioni e dall’estero.
Il Bagna Cauda Day (ma lo si può pronunciare in piemontese anche Bagna Cauda d’aj) è un evento complesso e articolato, organizzato dall’Associazione culturale Astigiani, che coinvolge molte migliaia di appassionati e si svolge nell’ultimo fine settimana di novembre per celebrare il rito collettivo della Bagna Cauda.
Il tipico piatto della tradizione piemontese è al centro di un sistema gastronomico secolare che partendo da una salsa calda di aglio, olio e acciughe, dove intingere le verdure di stagione, è diventato un pilastro della cultura conviviale.
“Il “profumo” d’aglio, la complessità della preparazione, la ricerca di materie prime eccellenti hanno però rischiato di relegarla al di fuori della ristorazione. «Con il Bagna Cauda Day – dicono gli organizzatori - vogliamo riportare la Bagna Cauda al centro della proposta gastronomica che parte dal Piemonte e coinvolge numerose realtà in tutto il mondo. In nome dell’amicizia, del gusto di stare insieme del valore di riscoprire sapori intensi, veri, autentici. La Bagna Cauda è un piatto senza divieti e ingredienti nascosti. Aperto ad ogni cultura e tradizione. Come diciamo noi: solo per chi non ha la puzza al naso!».
Qui alcune foto del Bagna Cauda Day 2016
DIAMO UN PO’ DI NUMERI
1 Un evento unico per rinnovare il rito antico della bagna cauda con un’idea nuova e un tocco d’ironia
3 giorni di incontri e festa. La quinta edizione, mantiene la formula e aggiunge novità. Oltre che ad Asti il Bagna Cauda Day vede il coinvolgimento di realtà importanti come Alba, Casale Monferrato, Ovada, Torino
10 euro il prezzo dei vini doc e docg a bottiglia proposto direttamente dai produttori nei locali aderenti. 24-25-26 le date di novembre 2017 del Bagna Cauda Day, la sera di venerdì 24, mezzogiorno e cena sabato 25 e domenica 26
25 euro il costo fisso della Bagna Cauda, uguale in tutti i locali, dagli stellati alle trattorie di paese, che darà diritto ad un posto a tavola ed ad una bagna cauda abbondante, variegata e colorata dalle verdure.
Ogni bagnacaudista avrà in omaggio il tovAGLIOlone d’autore in tessuto quest’anno firmato da Luigi Piccatto una delle penne più importanti del mondo del fumetto italiano. Sarà distribuito anche il Vademecum della Bagna Cauda con le testimonianze, la storia e la ricette di questo piatto straordinario. 150 i locali (cantine storiche, ristoranti, vinerie, associazioni) dell’Astigiano, Monferrato, Langa e Roero e nel resto del mondo proporranno la loro Bagna Cauda in tre versioni segnalate da un semaforo: rosso come Dio comanda (tradizionale), giallo per indicare la versione “eretica” e verde per la “atea” con poco e senz’aglio. Anche altri locali in Piemonte in Italia e all’estero hanno aderito al Bagna Cauda Day: da Berlino a New York, dal Costa Rica all’Argentina e perfino a Tonga nel Pacifico.
5.000 euro è la previsione della cifra che sarà devoluta in opere di concreta solidarietà dall’Associazione Astigiani. Perché la Bagna Cauda fa bene. 12.000 i comodi posti a tavola complessivi, tutti in spazi riscaldati, senza code e tempi di attesa che si possono prenotare telefonando direttamente ai locali indicati sul sito www.bagnacaudaday.it. 0 zero plastica per piatti posate e bicchieri nel rispetto dell’ambiente e della tradizione
Molte le curiosità, le conferme e le novità in arrivo. Da non perdere il coraggioso e appassionato “Barbera kiss” promosso dal Consorzio della Barbera d’Asti il bacio di mezzanotte che i bagnacaudisti si scambieranno in piazza San Secondo ad Asti, in altre piazze e nei ristoranti al termine delle serate. Il Bagna Cauda Day sarà anche l’occasione per conoscere l’Asti docg secco che il Consorzio dell’Asti offrirà nei ristoranti e nei locali a bagnacaudisti come aperitivo di benvenuto.
Per tre giorni, ad Asti, il cortile di Palazzo Ottolenghi ospiterà il Bagna Cauda Market, al coperto, in collaborazione con la Confederazione italiana agricoltori e il Comune di Asti.
La domenica mattina ad Asti si corre la seconda Marcia Cauda, organizzata dalla società sportiva Vittorio Alfieri. Ci sarà anche il “Kit del dopo bagnacauda” con dentifricio “Baciami subito”, magnesia, cola, grappa, cioccolato ecc. E non mancherà “Acciù” la mascotte portafortuna in stoffa. Per la prima volta sarà attivo per la città di Asti anche il servizio Bagna Ca’, la bagna cauda a domicilio, compresa di verdure e fujot.
Elenco aggiornato del programma e dei ristoranti aderenti e posti disponibili su www.bagnacaudaday.it
iShock Ufficio Stampa
Cell: +39 339 7552481
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Web: www.ishock.it
“ANIMA MANDRAROSSA”: PRESENTATO LUNEDI' 9 OTTOBRE A MILANO IL VOLUME DEDICATO AL TERRITORIO DI MENFI, AL SUO VINO, ALLE SUE DONNE E ALLA SUA CUCINA
Un invito al viaggio e alla scoperta della cultura siciliana più autentica: i vini Mandrarossa raccontano le bellezze del proprio territorio d’origine attraverso storie di donne ed immagini di straordinaria forza evocativa, scattate dal fotografo Giò Martorana
Lo dice il genere della parola stessa: l’anima è femmina. È il soffio di vento leggero che passa, muove lievemente i panni, si infiltra attraverso gli scuri e solleva piano le tende di garza bianca; è la sapienza ineffabile, immateriale ed incorporea, che muove le mani guidandole nella realizzazione di opere d’arte e piatti prelibati; è la traccia potente della cultura e della storia di un popolo antichissimo, millenario, che si è sviluppata nei secoli ed è giunta fino a noi attraverso i segni tangibili della tradizione gastronomica siciliana.
L’anima di Mandrarossa è l’anima di Menfi, Agrigento, Sicilia sud occidentale. La sua natura femminile si esprime attraverso la sapienza, tramandata di generazione in generazione, da nonna a nipote, per la trasformazione di materie prime prelibate, dai profumi intensi e dai colori sgargianti, nate, coltivate e colte sui terreni sabbiosi a ridosso del mare.
La comunità di Menfi è piccola, i suoi ritmi vitali sono scanditi dalle stagioni della terra e della raccolta: la stagione dei fichi d’india, dei carciofi, delle mandorle. E, naturalmente, dell’uva. L’uva, la vendemmia e il vino appartengono alla comunità di Menfi da sempre: la vendemmia e la produzione vinicola stanno agli uomini come la sapienza culinaria e la conservazione della tradizione gastronomica stanno alle donne. Ciascuno con le proprie prerogative, ma entrambi con un obiettivo in comune: quello di mantenere viva l’anima di un territorio per regalarla alle generazioni future.
Perché Anima Mandrarossa, perché un libro? E perché un libro d’immagini fotografiche?
La risposta è semplice: perché nulla vada perduto; perché ne rimanga traccia per sempre; perché ne arrivi la bellezza anche alle giovani generazioni, lontane nel tempo dalle Signore di Menfi, e magari lontane anche nello spazio.
Le protagoniste di Anima Mandrarossa sono proprio loro, le Signore di Menfi, custodi della tradizione più autentica, della vera anima del territorio. Le loro ricette, ma anche i loro ricordi, le loro storie, raccontate attraverso gli oggetti più vicini e più cari, custoditi gelosamente negli anni come i segreti della loro cucina.
Angelica De Gregorio e Annella Patti Signorelli sono state il volto di tutte loro; ne abbiamo colto la personalità ascoltando il racconto degli oggetti che hanno segnato la loro vita, e che tutt’ora le rappresentano: un ventaglio, leggero, traforato, refrigerio per la calura estiva; orecchini di perla e corallo, chiusi in antichi astucci di velluto scolorito; e, naturalmente, un vecchio quaderno di ricette scritto a mano, custodito gelosamente per anni nel cassetto della cucina.
Questo quaderno, Mandrarossa l’ha condiviso con Giò Martorana, che ha catturato con i suoi magnifici scatti l’anima di un luogo meraviglioso e l’essenza dei vini che qui prendono vita.
I vini Mandrarossa sono l’espressione più autentica della Sicilia del vino: una Sicilia profondamente legata alle tradizioni, ma contemporaneamente innovativa e rivolta al futuro. Una Sicilia che ha il coraggio di abbandonare i cliché in favore di una organizzazione produttiva e manageriale unica, con le radici salde nel terreno ma con una visione che guarda lontano. L’intento di questo libro, voluto da Mandrarossa, top brand delle Cantine Settesoli di Menfi, è quello di trasmettere e tramandare la bellezza e il valore di un territorio meraviglioso attraverso la descrizione e la diffusione dei suoi aspetti più importanti e significativi: quelli che lo rendono un luogo unico.
Con le parole di Vito Varvaro, presidente di Cantine Settesoli: “Dietro i vini Mandrarossa c’è la storia di un intero territorio: 2000 famiglie che hanno messo insieme un grandissimo vigneto, a partire dal quale abbiamo scelto i terreni e le uve migliori. È qui che nascono i vini Mandrarossa, figli di una cultura agricola secolare che dà vita ad una tradizione gastronomica di altissimo livello. Queste sono le Signore di Menfi, le protagoniste del libro: le custodi dell’anima del territorio menfitano. Il nostro obiettivo è quello di selezionare i nostri prodotti migliori e portarli in giro per il mondo, con l’intento di offrire alle nuove generazioni speranza ed ulteriori occasioni di lavoro. Abbiamo chiesto a Giò Martorana di realizzare scatti che siano testimonianza viva di questo territorio, di una comunità che vive nella tradizione ma ha uno sguardo limpido sul futuro, rivolto alle generazioni che verranno”.
“Anima Mandrarossa”:
Fotografie di Giò Martorana
Prefazione di Marisa Fumagalli
Testi di Francesca Landolina
Annalisa Chiavazza – well Com
LA LIGURIA E I SUOI VINI AL CONGRESSO DI BORDEAUX
Si terrà nella città girondina, dal 22 al 24 novembre 2017 il Convegno Internazionale sulla Storia del Vino. Previsti quattro interventi dedicati alla Liguria
Bordeaux è indiscutibilmente una delle aree vitivinicole più note e pregiate al mondo e gli eventi che si svolgono nella città sono considerati come espressione di tale livello qualitativo.
Si può dunque ritenere eccezionale la partecipazione dei docenti universitari Daniele Lombardi (Università di Siena) e dei genovesi Luca Lo Basso, Paolo Calcagno e Alessandro Carassale al Convegno sulla storia del vino e delle sue città, dal XV° secolo ai giorni nostri, previsto dal 22 al 24 novembre nel modernissimo complesso museale della Cité du Vin, interamente dedicato alla cultura enoica. Alessandro Carassale, oltre alle qualifiche accademiche e all’indiscussa conoscenza storica è un sommelier AIS, iscritto nella Delegazione di Imperia, pertanto la sua partecipazione a Bordeaux è motivo di orgoglio anche per l’Associazione Italiana Sommelier Liguria.
I quattro interventi in programma verteranno sugli spazi vitati costieri liguri nel XVII° e XVIII° secolo, secondo le emergenze annonarie; la distribuzione e i consumi dei vini liguri durante il basso Medio Evo e la Roma dei Papi; l’evoluzione gustativa nel XVIII° secolo nel genovesato, il controllo dello Stato sui consumi e la distribuzione, sottolineando le differenze tra i diversi ambiti sociali. Una vetrina significativa per la Liguria e per AIS, in un consesso internazionale considerato il più importante a carattere storico-scientifico e che vedrà la presenza di studiosi provenienti dalle zone vitivinicole più importanti del mondo, oltre ad una nutrita rappresentanza di accademici ed esperti francesi. Questa partecipazione conferma la crescita esponenziale del livello qualitativo del comparto vitivinicolo, della diffusione e dell’apprezzamento registrato fuori dai confini regionali dal vino ligure e dai suoi esperti.
Info: Elisa Braccia +39 3463951050
Paolo Angelini +39 3492394438
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BAROLOBRUNELLO E IL GIOCO DEL VINO IN ANTEPRIMA PRESSO UNA SELEZIONE DI RISTORANTI
Quattro appuntamenti, tre ristoranti, 12 vini: un’anteprima di barolobrunello. Mancano infatti sei settimane alla tappa milanese dell’evento dedicato alle due grandi B del vino italiano e durante questo periodo il gioco del vino si farà sempre più appassionante grazie ad alcune tappe che sveleranno i dettagli, un assaggio di ciò che si potrà scoprire durante la kermesse enoica.
Si parte venerdì 20 ottobre alle ore 20.30 con il Ristorante Antica Posteria dei Sabbioni (Loc. Sabbioni – San Martino Siccomario in provincia di Pavia) e a seguire venerdì 27 ottobre alle ore 20.30 saranno I Castagni di Enrico Gerli (Via Ottobiano, 8/20 a Vigevano) che avranno il compito di ricreare la magia che si ripeterà subito il venerdì successivo, 3 novembre sempre alle ore 20.30.
A seguire sarà la volta del Ristorante Daniel di Daniel Canzian (Via san Marco angolo Castelfidardo a Milano) che delizierà i suoi ospiti mercoledì 8 novembre alle ore 20.30 con proposte moderne, raffinate e naturali.
Gli chef di ciascun ristorante saranno chiamati a realizzare un menù che spazierà da ingredienti e piatti tipici delle due regioni di riferimento, il Piemonte e la Toscana, sino a dare il tocco esclusivo e gourmet che più li caratterizza, in abbinamento a grandi vini.
Le cene del 20 e del 27 ottobre vedranno protagonisti vini come il Brunello di Montalcino 2012 di La Rasina caratterizzato da una vinificazione moderna e tanto frutto, il Brunello di Montalcino 2012 dell’Azienda agricola Verbena con una vinificazione classica, il Brunello di Montalcino 2012 di Collelceto nato nella zona più a sud, un vino più caldo e in antitesi rispetto ai precedenti. Si proseguirà con la carrellata dei Baroli: Barolo Cannubi 2013 di Fratelli Borgogno, Barolo Monvigliero 2013 di Sordo Giovanni e il Barolo 2013 di Fratelli Alessandria.
Mentre il 3 novembre presso I Castagni e l’8 novembre al Ristorante Daniel i presenti si divertiranno con il Brunello di Montalcino Cava d’Onice 2012, Brunello di Montalcino Podere La Vigna 2012, Brunello di Montalcino Bellaria 2012 e poi Barolo Bruna Grimaldi Badarina 2013, Barolo Le Strette Corini – Pallaretta 2013, Barolo Alberto Voerzio La Serra 2013.
Le cene – degustazione saranno tutte condotte da Andrea Zarattini, uno degli organizzatori di barolobrunello e permetteranno ai wine – lover di “allenarsi” in attesa del grande evento di Milano.
E nel frattempo si arriverà velocemente all’appuntamento vero e atteso con barolobrunello di sabato 18 (dalle 14.00 alle ore 18.30) e domenica 19 novembre (dalle ore 10.30 alle ore 17.00) a Milano alle Officine del Volo in via Mecenate con più di 50 produttori riconosciuti per la produzione di Barolo e Brunello di Montalcino, due vini irrinunciabili dell’enologia italiana e internazionale. Il sogno diventa così realtà da scoprire!
barolobrunello è un evento ideato dal team di WineZone, coordinato da Andrea Zarattini, Emanuele Varino e Stefano Pancera, attraverso assaggi che seguono canali indiretti: acquisti in enoteca, manifestazioni, presentazioni alla stampa e cantine di collezionisti.
I PRODUTTORI DI BAROLOBRUNELLO 2017
Agricola Gian Piero Marrone, Alessandria Fratelli, Az. Agr. Enzo Boglietti, Boroli, Bric Cenciurio, Cascina Chicco,
CasAzienda Agricola Josetta Saffirio, cina Fontana, Castello di Verduno, Comm G.B. Burlotto, Damilano, Diego Conterno, Elio Grasso, Elvio Cogno, Giacomo Borgogno & Figli, Giacomo Fenocchio, Giulia Negri, Marengo Mario,
Massolino-Vigna Rionda, Mauro Veglio Az. Agr., Oddero Poderi e Cantine, Pelassa, Principiano Ferdinando, Renato Ratti, Roberto Voerzio, Silvano Bolmida, Vietti.
Altesino, Argiano, Az. Agr. Ventolaio, Banfi, Baricci, Canalicchio di Sopra, Capanna, Caprili, Castiglion del Bosco, Cava d'Onice, Col d’Orcia, Cortonesi-La Mannella, Cupano, Fuligni, Il Bosco di Grazia, Il Marroneto, La Gerla,
Lisini, Mastrojanni, Pietroso, Podere Salicutti, Poggio di Sotto, Sesti, Talenti, Sanlorenzo, Tenuta Le Potazzine, Terre Nere Campigli Vallone, Uccelliera.
WineZone
Alessandra Zaco
Mob. +39 339 6534643
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