Home
Lorenzo Dabove alla Brinca
|
“Un’annata a 5 stelle”
Soddisfazioni e riconoscimenti da tutto il mondo per gli extravergini di Frantoio Franci
La raccolta olivicola 2016 ha suscitato non poche preoccupazioni tra gli addetti ai lavori: in molti, soprattutto nella fase iniziale della campagna, avevano temuto di trovarsi davanti ad un nuovo 2014, l’anno che mise in ginocchio l’olivicoltura italiana. Effettivamente alcune zone della nostra penisola hanno visto ridursi notevolmente la produzione ed è altrettanto innegabile che la mosca olearia sia stata, anche stavolta, il nemico principale da combattere.
Per il Frantoio Franci, invece, il 2016 sembra aver segnato il ritorno ad una stagione finalmente equilibrata, con piante che hanno vissuto tutte le fasi vegetative senza particolari problemi. Nel corso del 2016 il meteo, una variabile sempre presente e spesso imprevedibile, è stato benevolo: gli olivi hanno avuto un giusto apporto di piogge e di sole, non hanno subito attacchi parassitari e hanno portato a maturazione un bel carico di olive. Certamente questo risultato non è stato frutto di un caso, bensì la ricompensa di un lavoro costante, di monitoraggi regolari e di scelte agronomiche consapevoli e mirate, derivate dall’osservazione attenta ed accurata dell’evoluzione delle piante e della stagione.
Insomma, una campagna che ha richiesto molto impegno, ma che ha dato grandi soddisfazioni all’azienda, sia per la quantità di olive portate in frantoio che per la loro qualità. Gli oli del 2016 presentano infatti una elevata concentrazione di biofenoli, antiossidanti naturalmente presenti all’interno delle olive, e fruttati ampi ed eleganti.
“A dicembre, a stagione conclusa, mi ero già sbilanciato sull’esito della raccolta” ricorda Giorgio Franci. “Avevo la certezza di aver appena portato a termine una delle nostre migliori raccolte, alla quale, se si fosse trattato di un Brunello di Montalcino, avremmo senza dubbio potuto attribuire il massimo dei voti, ossia le 5 stelle.”
A conferma di questo, Frantoio Franci dall’inizio di quest’anno ha già portato a casa un numero eccezionale di medaglie e riconoscimenti in concorsi nazionali ed internazionali. Villa Magra e Villa Magra Grand Cru, fiori all’occhiello della produzione Franci, si sono riconfermati vincenti in vari contesti: dal primo posto ad Armonia al titolo di “Best of Show” alla Los Angeles County Fair Competition, fino ai premi speciali del Japan Olive Oil Prize e del Leone d’Oro. È l’ultimo arrivato, però, a risultare il più premiato fra gli oli a marchio Franci: è il Bio Toscano Igp, il prodotto a doppia certificazione che ha saputo conquistare le giurie del Premio Biol, del Sol d’Oro, del Domina International Olive Oil Contest, del concorso canadese Olive d’Or e della Sirena d’Oro, affermandosi come uno dei migliori biologici e Dop/Igp prodotti quest’anno. Infine, il riconoscimento del Gambero Rosso come “Olivicoltore dell’Anno” è andato a coronare questa carrellata di successi, a riprova di ciò che Giorgio Franci sostiene da tempo: la qualità parte dal campo, dall’albero, dall’oliva, e trova il suo compimento in frantoio, dove la buona materia prima viene lavorata con cura e trasformata in extravergini d’eccellenza, pronti ad attraversare il mondo.
Ed è il mondo il palcoscenico su cui continuerà a muoversi Frantoio Franci nel corso di questo anno, con l’intento di promuovere e diffondere la cultura dell’olio d’oliva. I prossimi appuntamenti sono il Flos Olei Tour in Olanda, un viaggio a New York e un’importante fiera in Germania.
Prima, però, la tappa romana per l’evento “Oli d’Italia” del Gambero Rosso. È proprio l’Italia, infatti, il mercato che sta sorprendentemente “cambiando passo”, mostrando sempre maggiore consapevolezza e interesse nei confronti dell’universo degli extravergini. Se all’estero questa produzione di qualità è già riconosciuta ed apprezzata da tempo, in casa nostra si tratta invece di un trend relativamente recente: negli ultimi anni il numero di coloro che contribuiscono attivamente alla diffusione della cultura dell’olio è notevolmente incrementato ed i risultati sui consumatori e sugli operatori specializzati si vedono, anche se il percorso da fare è ancora lungo e non è ancora possibile né corretto parlare di una conoscenza trasversale a tutto il bacino di utenza.
La strada imboccata, però, è quella giusta e le porte di Frantoio Franci rimangono sempre aperte per i vecchi e per i nuovi consumatori … per quelli di ieri, per quelli di oggi e per quelli di domani.
Patrizia Cantini
RECORD STORICO PER IL CHIANTI CLASSICO
Boom di vendite nel mese di Maggio 2017
Per i vini del Gallo Nero le vendite del mese di maggio 2017 si sono chiuse con un dato storico, il più alto di sempre, evidenziando una crescita del 58% su base mensile rispetto all’analogo mese dell’anno precedente.
Un dato che conferma il buon momento del Chianti Classico, una denominazione che negli ultimi 7 anni - quelli successivi alla grande crisi del biennio 2008-2009 - ha registrato un andamento sempre positivo delle vendite e una crescita complessiva di oltre il 50% , raggiungendo il livello più alto degli ultimi 20 anni, con più di 39 milioni di bottiglie collocate solo nell’ultimo anno in oltre 100 mercati di tutto il mondo.
Si tratta di un vero e proprio record che posiziona il Chianti Classico tra le eccellenze enologiche mondiali e premia le strategie di sviluppo adottate dal Consorzio negli ultimi anni.
“In campo enologico i risultati delle strategie vincenti si misurano sempre sul lungo periodo e nel nostro caso vengono da lontano e a partire da una scelta di fondo, ambiziosa e difficile quanto premiante: quella di puntare sulla crescita qualitativa dei prodotti a discapito della quantità. Un obiettivo reso possibile dall’impegno e dalla passione dei produttori. Non è un caso che per il Chianti Classico il Disciplinare di Produzione preveda la resa ad ettaro più bassa tra tutti i vini rossi italiani, solo 75 quintali per ettaro, livello che, per inciso, nelle ultime 10 vendemmie non è mai stato raggiunto. Inoltre dobbiamo anche riconoscere che negli ultimi 2-3 anni una spinta decisiva l’ha fornita la nascita della Gran Selezione posta al vertice della piramide qualitativa e che ha contribuito non poco a riaccendere i riflettori degli operatori internazionali sulla nostra denominazione” ha dichiarato Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico.
Un successo premiato dai mercati storici, a partire dal Nord America (Usa e Canada) che nel complesso assorbe oggi circa il 40% delle vendite totali contro il 22% dell’Italia, anche se negli ultimi anni il nostro Paese ha mostrato consistenti segni di ripresa
E proprio per celebrare queste relazioni storiche è stato designato Steven Robinson, un sommelier di Ottawa, come primo “Ambasciatore ” del Chianti Classico in Canada e nel mondo; prima tappa di una importante iniziativa finalizzata a creare una rete internazionale di rappresentanti che sostengano non solo i valori enologici della denominazione, ma anche lo stile e vita e la cultura di un territorio che ha l’ambizione di candidarsi a “Patrimonio dell’Umanità” presso l’UNESCO.
Silvia Fiorentini
Marketing & Communication Manager
Consorzio Vino Chianti Classico
Via Sangallo, 41 – Loc. Sambuca
50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI)
tel. +39 055 8228522
Vent'anni di Cheese
|
|
|
DAVIDE D’ALTERIO E’ IL MIGLIOR SOMMELIER DELLA TOSCANA 2017
(fonte AIS Toscana)
Due fiorentini e un lucchese sul podio
Sul podio anche Simone Vergamini e Simone Loguercio
Davide D’Alterio, sommelier della delegazione di Firenze è il Miglior Sommelier della Toscana 2017. L’elezione è avvenuta sabato 3 giugno al termine della finalissima a tre che si è tenuta a Casone Ugolino di Castagneto Carducci in occasione di T-Wine, il tasting dei vini della Costa Toscana che ha altresì accompagnato l’inaugurazione del Musem, Museo Multimediale e Sensoriale del Vino pensato e realizzato dall’imprenditore e designer Franco Malenotti insieme a Gaddo Della Gherardesca e allo scenografo tre volte premio Oscar Dante Ferretti.
“Un appuntamento consolidato quello con l’elezione del Miglior Sommelier di AIS Toscana – ha premesso il Presidente di AIS Toscana Osvaldo Baroncelli - ma soprattutto una vetrina che ha dimostrato di portare fortuna ai vincitori: molti di loro infatti, dopo aver calcato questo palcoscenico, hanno ottenuto ottimi riconoscimenti nei concorsi nazionali e internazionali. E’ il miglior augurio che mi sento di fare a questi sommelier che ammiro profondamente per l’impegno e la costanza che mettono nella preparazione di questo concorso. Ognuno di loro ha anche un lavoro da portare avanti con la massima professionalità e ciò che può ripagare mesi di studio è il raggiungimento di questo primo, ambizioso traguardo, che per molti appunto è stato trampolino di lancio verso successi nazionali e internazionali. Il segreto per ottenere soddisfazioni come questa è prima di tutto il non sentirsi mai arrivati e mettersi in gioco per migliorare sempre più la propria professionalità misurandosi prima che con gli altri, con se stessi”.
Conferma le parole del Presidente Baroncelli anche il neoeletto Davide D’Alterio, il quale ha così commentato la sua vittoria: “Il momento che sto vivendo è per me molto importante ma è stato fortemente cercato, ho studiato molto ma oggi la soddisfazione è così grande che tutto sommato non sembra mai abbastanza. Sono riuscito all’interno della Scuola Concorsi a conoscere fantastiche che oltre a essere preziosi collaboratori sono anche amici. Sicuramente questa esperienza ha accresciuto la mia autostima e mi da lo stimolo per cercare di migliorarmi sempre più e continuare a crescere. Nei progetti per il futuro c’è la voglia di fare altre competizioni ma prima di tutto di impegnarmi sempre più nel mondo del vino”.
D’Alterio, sommelier presso la Gastronomia Galanti di Piazza della Libertà a Firenze di proprietà di un altro fuoriclasse come il Miglior Sommelier della Toscana e d’Italia 2015 Adrea Galanti, raggiunge quindi il gradino più alto del podio alla sua seconda finale regionale dopo il terzo posto ottenuto nel 2016, avendo la meglio su Simone Vergamini, wine consultant appartenente alla delegazione di Lucca alla sua seconda partecipazione al concorso e Simone Loguercio della delegazione fiorentina, alla sua prima finale regionale ma non nuovo alle competizioni nonché vincitore nel 2014 della Borsa di Studio I Balzini.
“Per me – ha aggiunto la Responsabile della Scuola Concorsi Toscana Simona Bizzarri - è una soddisfazione enorme vedere come la nostra scuola concorsi riesce ad alimentare la passione di questi ragazzi e a farli crescere professionalmente. È gratificante per me vedere le potenzialità di questi sommelier che attraverso il lavoro potranno ambire a traguardi ancora più ambiziosi. Intanto mi auguro ed aspetto di vederli tutti e tre a Taormina nel mese di ottobre, per provare a giocarsi le proprie chance nella finale nazionale”.
Ufficio Stampa AIS Toscana
Marte Comunicazione snc di Morganti e Tempestini Tel 335 6130800