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BOX GOLFO PARADISO: FOCACCIA DI RECCO IGP A GENOVA
Genovesi attenzione: c’è profumo di Focaccia di Recco IGP nella BOX GOLFO PARADISO, in consegna sabato 5 dicembre in Città grazie a ZenAsporto
Risultato di una bella sinergia scaturita da contatti telefonici con Matteo Losio del Bruxaboschi di San Desiderio presidente Associazione Ristoranti FEPAG Confcommercio Genova e Marco Visciola chef del ristorante Il Marin di Eataly in Porto Antico, il Consorzio della Focaccia di Recco ha predisposto per ZenAsporto, iniziativa di food delivery pensata e organizzata da ragazzi genovesi a supporto delle aziende colpite dalla crisi economica della pandemia Covid-19, il menù che andrà in consegna a Genova sabato 5 dicembre.
La cosa funzione così: ogni settimana viene pubblicizzata una “BOX” contenente un menù di 4 piatti tipo antipasto-primo-secondo-dolce (uno per ogni ristorante/esercente) che possono essere prenotati fino al venerdì. Quindi a Recco sabato pomeriggio tutte le portate del menù opportunamente confezionate confluiranno in un unico luogo dove verranno caricate in un mezzo apposito per il trasporto e consegnate a Genova nel luogo che ZenAsporto comunicherà. Da qui partiranno le consegne a casa dei genovesi.
La BOX GOLFO PARADISO, così ideata e denominata da ZenAsporto per questa settimana, firmata dal Consorzio della Focaccia di Recco, è di una golosità unica: La Farinata dei forni a legna della Trattoria Edobar di Sori
La Focaccia col formaggio di Recco IGP e la “pizzata” del Panificio Moltedo G. B. di Recco
La Friggitoria di O Vittorio del Ristorante Da O Vittorio di Recco: stecco fritto nell’Ostia; barbagiuai di zucca; carciofi fritti, acciughe ripiene alla Vittorio, panissetta e latte dolce fritto.
I Camogliesi della Focacceria Pasticceria Revello di Camogli
Gli originali “Camogliesi”, dolci di alta pasticceria, al Rhum, gianduia, caffè, amaretto e al pistacchio.
E Genova sabato prossimo sarà così virtualmente inondata dal profumo della Focaccia di Recco IGP, ma prenotando non sarà più solo virtuale …
Info e prenotazioni entro venerdì 4 dicembre ore 17,00 cell. 334 233 4621 mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Le attività aderenti al Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio ed autorizzate alla produzione IGP:
Ristoranti a Recco: Alfredo – Angelo - Da Lino – Da ö Vittorio – Del Ponte – Manuelina Ristorante – Vitturin 1860 – Storica Focacceria Manuelina. Ristoranti a Sori: Edobar – Il Boschetto.
Panifici a Recco: Panificio Moltedo G.B. via Assereto – Panificio Moltedo 1874 via XX Settembre. Tossini via Roma – Tossini via XXV Aprile. Panifici e gastronomia a Recco: Tossini via Assereto – Tossini via Trieste.
Asporto a Camogli: Focacceria Revello dal 1964. Asporto a Sori: Focacceria Tossini.
Pagine FB: La festa della Focaccia di Recco oppure Focaccia DI Recco – Instagram: focacciadirecco_igp
Bernini Daniela
Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
Recco (GE) via XXV Aprile 14
Tel.: 0185730748 - 3357274514
DELIZIE ARTIGIANALI PER UN NATALE CHE PROFUMA D’IRLANDA!
Un viaggio nel gusto con i prodotti irlandesi che si possono ordinare direttamente da casa o mandare a chi si ama!
Il Natale è il momento in cui viziarsi un po’ e se lo si può fare con qualche delizia rigorosamente artigianale come quelle dell’isola d’Irlanda, il piacere è ancora più grande. Ed è anche un modo per portare in tavola o regalare a chi si ama una nuova scoperta di gusto!
Per gli appassionati del cioccolato sono ideali le raffinate – anche nel packaging - creazioni degli acclamati chocolatier irlandesi Butlers Chocolates e i nuovi sapori di Neary Nógs, primo laboratorio artigianale dell'Irlanda del Nord ad aver prodotto tavolette interamente home made, partendo da pregiate fave di cacao. Una menzione speciale va alle particolari aromatizzazioni con infusioni di delicata lavanda, alghe marine, whisky irlandese dalle note intense o con una fragrante essenza di arance amare.
Da provare anche le selezioni di formaggi come il gustoso Ballylisk Triple Rose, vaccino a crosta fiorita della contea di Armagh, in Irlanda del Nord. Accompagnato dal chutney di pere speziato e dai cheese biscuits, sempre prodotti da Ballylisk e presenti nelle bellissime confezioni natalizie in legno, è ancora più buono!
E visto che l’Irlanda si sta mettendo in evidenza anche con i distillati di piccole realtà artigianali, gli spiriti irlandesi sono assolutamente da inserire tra le delizie irlandesi con cui brindare a Natale!
Il sapore della Wild Atlantic Way arriva magicamente in bocca anche con poche gocce di Skellig Six18 Gin (), prodotto artigianalmente sulla costa della contea di Kerry. Emozionanti le note aromatiche con ben dieci botaniche presenti, fra cui achillea locale stagionata, aghi freschi di abete Douglas e linfa di betulla.
Da sorseggiare da solo o in un cocktail, l’originale Boatyard Double Gin: è biologico e viene distillato sulle rive del Lough Erne, utilizzando anche la particolare pianta aromatica mirto di palude o salice dolce presente nella torbiera di famiglia dei produttori.
Un sorso di antica tradizione irlandese in forma di distillato è il premiato Bán Poitín, prodotto nella contea di Down, in Irlanda del Nord, distillando patate, orzo maltato e barbabietola da zucchero. Altro modo di brindare Irish Style al Natale è con un bicchierino di Aqua Vitae, spirito ottenuto seguendo un’autentica ricetta di Kilkenny di 700 anni fa, che può essere considerato l'originale uisce beatha (espressione gaelica per acqua di vita), antenato del whiskey.
E visto che un cesto stracolmo di bontà è semplicemente perfetto per festeggiare a casa o per regalare un po’ di gioia alle persone care, con le selezioni di Ireland’s Artisan Pantry si ha la certezza di ricevere un box veramente speciale.
È, infatti, la prima realtà in assoluto ad aver lanciato la formula con sottoscrizione, associata a una selezione a sorpresa di piccole realtà regionali e con recapito anche all’estero (Italia inclusa). Le spese di spedizione sono davvero accessibili, tutti i prodotti sono deliziosi, rari e abbinati con la massima cura. Il suo Merry Christmas Everyone Hamper contiene una combinazione unica di piccoli produttori di squisitezze 100% Irish, tra cui biscotti, dolci, tè, caffè, torte e marmellate.
Anche la rinomata Burren Smokehouse della contea di Clare offre un’interessante scelta di cesti natalizi: la selezione Wild Atlantic include salmone biologico irlandese affumicato a freddo con alghe marine, formaggio Gubbeen e sale marino affumicato dell'isola di Achill. Sontuosamente ricca la proposta del Luxury Hamper che racchiude tantissime leccornie della area del Burren (territorio appena inserito tra i must del 2021 di Lonely Planet) e include anche due flute da champagne e due bicchieri da whisky del brand Galway Crystal. Per testarli al meglio, nel box ci sono una bottiglia di whiskey The Banner Blend e una di champagne: unica eccezione non irlandese… Necessaria, però, per inaugurare i pregiati bicchieri!
www.irlanda.com
Turismo Irlandese
Direttore
Ornella Gamacchio - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Cell 349 2544617
ORDINA, CLICCA E DEGUSTA IL 19 DICEMBRE SCOPRI DA CASA LE CANEVE, I CEMBRANI DOC, I VINI, LE GRAPPE E LA VAL DI CEMBRA!
Caneve En Festa per il 2020 si sposta on-line con l'edizione Home Edition, un tour virtuale tra le Caneve più caratteristiche del centro storico di Cembra, le degustazioni con i produttori, video alla scoperta del territorio e videoclip musicali per accompagnare la degustazione anche da casa.
L’utente acquistando il kit riceverà a casa vini, spumante e grappa che dal 19 dicembre potrà degustare in compagnia virtuale del produttore.
Il 19 dicembre sarà infatti inviato a tutti i partecipanti link e password per accedere al canale dedicato dove l’utente troverà caricati i video delle degustazione nelle diverse Caneve dei vini proposti dai produttori stessi e quattro extra credits di approfondimento della linea 708km realizzati dai nostri Cembrani DOC.
Si aggiungono dei contributi video della Val di Cembra messi a disposizione da APT Pinè Cembra, nonché delle videoclip musicali con brandi propri dei gruppi che solitamente accompagnano come sottofondo il tour delle Caneve En Festa in presenza. Il canale rimarrà attivo fino alla fine di gennaio 2021, in modo da dare al visitatore virtuale il tempo di degustare i prodotti a suo piacimento.
In questo modo viene mantenuto l’obiettivo di valorizzazione dei prodotti tipici made in Valle di Cembra nelle tradizionali Caneve, ovvero gli avvolti delle case private dove i contadini erano soliti vinificare le proprie uve e dove si coltiva la cultura del vino nel senso più stretto del termine. Qui la cultura si esprime nel senso etimologico del termine latino da cui deriva: colere, coltivare. Prima si coltiva la vigna in campagna e poi, nella caneva, si coltiva una passione e una tradizione.
Le degustazioni proposte sono sette e riguardano le principali produzioni del territorio: Metodo Classico Trento Doc, Müller Thurgau, Gewürztraminer, Schiava, Pinot Nero, Grappa e Amaro alle erbe.
Un percorso all'insegna dello Slow Wine alla scoperta della Val di Cembra e delle sue produzioni grazie al video “madre” che lega tutte le degustazioni e presenta il territorio Paesaggio Rurale Storico d'Italia tra un tasting e l’altro.
La manifestazione è organizzata con il supporto di Apt Pinè Cembra, Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, BIM dell'Adige e Comunità della Val di Cembra.
Mara Lona
LE GRANDI DENOMINAZIONI DEL VINO DELLA TOSCANA UNITE PER RILANCIARE IL TURISMO
Francesco Mazzei presidente di A.VI.TO
Si punta a un grande evento, a fine maggio, voluto dai Consorzi di Tutela - in coordinamento con la Regione Toscana -per riattivare i flussi turistici, importante indotto dell’economia regionale. L’obiettivo è usare 50.000 degustazioni in abbinamento con cibi e piatti tipici per richiamare il turismo europeo e accendere i riflettori sulla Toscana come meta privilegiata di wine lovers e viaggiatori che associano cultura e buona tavola. È fondamentale riattivare il turismo - interno ed europeo - verso la Toscana che possiede risorse territoriali e enogastronomiche straordinarie e di grande appeal, strategiche per ripartire nel 2021, dopo gli ultimi difficili mesi. La filiera del vino lavora ad una strategia per sollecitare i consumi - del settore ma non solo - in modo da avviare la ripresa, focalizzandosi sulla necessità di essere sempre più attrattivi sul mercato e investendo sul connubio enogastronomia e turismo. Per il 26% dei turisti l’enogastronomia è la prima motivazione di viaggio in Italia e nel 2019 il 90% dei turisti ha fatto almeno un’esperienza enogastronomica*.
“Stiamo proponendo alla Regione - nelle figure degli Assessori all’ Agricoltura e al Turismo - di rimettere in moto in maniera coesa la grande macchina enoturistica Toscana con un grande evento che si rivolga al consumatore, in calendario a fine maggio subito dopo le Anteprime toscane pensate invece per la stampa e gli operatori del settore”, racconta , l’Associazione Vini Toscani DOP e IGP che riunisce 22 Consorzi Vitivinicoli che forniscono più del 90% della produzione regionale con oltre 1 miliardo di fatturato (11% di quello nazionale), esplicita la necessità e l’urgenza della Toscana del Vino di voler rilanciare il territorio come “destination” per un target di consumatori medio e alto che normalmente acquista il vino Toscano.
“L’enoturismo - spiega Francesco Mazzei che in veste di presidente di A.VI.TO - che al di là delle evidenti complicazioni dovute alla particolare situazione degli ultimi mesi, è un fenomeno in forte crescita in tutti i territori vitivinicoli del mondo" è il volano per riattivare i flussi di visitatori, intensificando le possibilità commerciali dei nostri vini a livello nazionale e internazionale, dopo la battuta d’arresto dovuta all’emergenza sanitaria”, spiega Donatella Cinelli Colombini, vice-presidente di A.VI.TO e ideatrice del progetto che aggiunge “stiamo studiando un evento dal format immediato e dalle ampie dimensioni - in termini di coinvolgimento del pubblico - che vuole sollecitare i consumi non solo per il settore vinicolo ma anche in termini di hospitality, somministrazioni e shopping e che possa rivitalizzare l’economia turistica regionale e l’agroalimentare di qualità”. Non a caso si sta ragionando sul periodo che coincide con la Pentecoste - che tradizionalmente apre la stagione turistica in particolare dei Paesi nord europei - e che va ad accodarsi alle Anteprime Toscane - nel 2021 posticipate alla primavera e da sempre momento clou in cui il sistema toscano si presenta ai mercati e ai media internazionali con le nuove annate. Si punta a coinvolgere 1000 cantine e 5000 tra ristoranti e enoteche, oltre a tutto il sistema ricettivo tra alberghi, B&B e agriturismi; Firenze potrebbe essere il fulcro dell’iniziativa con una proposta speciale pensata per offrire una total wine experience unica agli appassionati. Dettagli ancora in definizione ma il progetto permetterà di proporre ai tanti winelovers di tutto il mondo i grandi vini toscani in abbinamento con i sapori più tradizionali e caratterizzanti della Toscana, nella suggestiva cornice delle cantine, dei ristoranti, delle enoteche e dei centri storici. I locali presenteranno cibi DOP-IGP e piatti tradizionali insieme ai vini toscani al calice. Le cantine rimarranno aperte con orario continuato per accogliere i turisti e offriranno pacchetti studiati ad hoc per l’occasione. I centri storici saranno animati da serate in musica e varie altre attrattive. Se si considera la grave crisi del turismo, legata alla pandemia, stimato in calo a livello mondiale del 70% (fonte UNWTO Organizzazione mondiale del turismo) e, per quanto riguarda l’Italia, del 58% (TradeLab per Federvini), occorre ripartire con forza facendo leva sull’immagine e il prestigio della Toscana come meta prediletta, facendo leva sul ruolo da protagonista indiscussa che oramai incarna stabilmente nel mondo enologico internazionale. L’obiettivo di questa kermesse, che dovrà replicarsi tutti gli anni, è quindi quello di rilanciare il territorio e, contemporaneamente, di accrescere le opportunità commerciali per le imprese vinicole, per quelle alimentari e per tutte le attività legate al comparto turistico. *fonte Roberta Garibaldi, 2020, professore di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. Autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano.
Simonetta Gerra _ Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
NATALE E CAPODANNO, FIPE-CONFCOMMERCIO: “SENZA CENE, DANNO DA 720 MILIONI. LASCIATECI LAVORARE O RIMBORSATECI AL 100%”
“È ora di finirla con la caccia alle streghe, la nostra pazienza è finita. Non esiste alcuno studio scientifico che dimostri che i ristoranti sono luoghi di contagio, eppure ad ogni Dpcm i più penalizzati sono sempre i pubblici esercizi. L’dea di imporre un coprifuoco generalizzato alle 22 per tutte le feste natalizie, con lo stop a bar e ristoranti alle 18 il 25 e 31 dicembre non ha alcun senso né motivazione scientifica. Dicembre non è un mese come gli altri, da solo vale 7,9 miliardi di euro, praticamente il 20% dei fatturati di un anno. Quindi se si vuole impedire ai ristoranti di lavorare a cena, bisogna compensare le perdite al 100%, basandosi sui fatturati dello scorso dicembre”.
Così Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi che mette in fila i numeri di un eventuale stop alle attività di ristorazione per Natale e Capodanno. Lo scorso anno 4,9 milioni di italiani hanno trascorso il 25 dicembre in uno degli 85mila locali aperti per l’occasione, spendendo 270 milioni di euro in tutto. A questi si aggiungono 445 milioni di euro spesi a Capodanno da 5,6 milioni di persone per il cenone, per un totale di quasi 720 milioni di euro.
“È evidente – sottolinea Claudio Sadler, chef stellato dell’omonimo ristotrante di Milano – che non possiamo rinunciare agli incassi di dicembre: per i miei locali le feste rappresentano il 25% del mio fatturato annuo. Se davvero il governo pensa sia più prudente chiuderci lo faccia, ma ci ristori al 100% e immediatamente. Altrimenti ci lasci lavorare in sicurezza come abbiamo sempre fatto, almeno fino alle 23. Anche perché le persone hanno voglia di socialità e di svago dopo un autunno di clausura. E se non ci saranno i ristoranti a fare da garanti del distanziamento e della sicurezza, rivedremo le scene di quest’estate con piazze piene e nessun controllo”.
“Chi non potrà essere messo in condizione di lavorare – fa eco Laura Barbieri del Ristorante Barbieri di Altomonte, provincia di Cosenza – dovrà essere ristorato subito, non come accaduto con le misure precedenti. A noi che operiamo in un paesino di 4mila abitanti, il blocco degli spostamenti tra comuni ha già tagliato le gambe. Secondo le nostre previsioni perderemo il 90% del fatturato di dicembre che, insieme ad agosto, costituisce il 50% del nostro lavoro annuale. È chiaro che le vie di mezzo non bastano: o ci ristorano al 100% o ci mettono in condizione di lavorare davvero”.
Tommaso Tafi