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CRESCE LA PRESENZA DI DONNE IN FIPE-CONFCOMMERCIO: “SIAMO LE PIÙ COLPITE DALLA CRISI, MA GUIDEREMO LA RIPRESA”
La crisi determinata dal Covid che ha investito i Pubblici Esercizi colpisce in maniera maggiore le donne, sia le lavoratrici che le imprenditrici. Rispetto al 2019 infatti il numero di attività gestite da donne si è ridotto di 705 unità, lo 0,7% in meno, in netta controtendenza con le imprese maschili, cresciute complessivamente dello 0,4% nel corso del 2020. Un dato sul quale pesa la sfiducia determinata dalla pandemia e soprattutto l’obbligo per molte donne di far fronte ad altre necessità familiari, prima tra tutte la cura dei figli costretti alla didattica a distanza, in particolare nella prima metà dell’anno.
Parallelamente cresce la preoccupazione tra le lavoratrici dipendenti: se è vero infatti che complessivamente nei pubblici esercizi il 51,5% degli addetti è donna, è anche vero che questa percentuale sale al 77,8% se si considerano solo le imprese di catering e banqueting, le più colpite dalla crisi post Covid con una perdita di fatturato media nel 2020 del 90%. Un disastro destinato a tradursi in un crollo dell’occupazione nel corso del prossimo anno.
È anche a causa di questa situazione drammatica che, nel corso degli ultimi mesi, sempre più imprenditrici hanno deciso di aderire al gruppo donne di Fipe – Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi che oggi ha tenuto la sua prima assemblea annuale.
“A ottobre eravamo in 22 – sottolinea la presidente Valentina Picca Bianchi – oggi siamo già 70. Segno che le imprenditrici hanno sempre più voglia di contare, sia all’interno che all’esterno della federazione, e dare il loro contributo alla rinascita del settore. Le idee non mancano, a cominciare dal potenziamento del marketing territoriale che vedrà le donne diventare vere e proprie ambasciatrici dell’eccellenza enogastronomica locale. Abbiamo le qualità e le capacità per guidare il settore verso un rilancio culturale ed economico. Quello che a volte manca è la consapevolezza”.
All’assemblea delle Donne imprenditrici di Fipe-Confcommercio hanno preso parte anche la sottosegretario allo Sviluppo economico, Alessia Morani, il presidente della Federazione, Lino Enrico Stoppani, il Direttore generale Roberto Calugi, Claudia Segre, Presidente del Global Thinking Foundation, Angela Frenda, Food Editor del Corriere della Sera ed Ernesto Di Renzo, professore di Antropologia all’Università Tor Vergata di Roma. Ma soprattutto tante imprenditrici espressione del territorio.
I NUMERI
Sono 100.043 le imprese del settore gestite da donne, pari al 29,4% del totale, nel 3 trimestre del 2020.
A livello territoriale è nel nord-est che si registra il più alto tasso di imprese femminili con una quota pari al 31% del totale delle imprese attive nell’area. Solo nel mezzogiorno la quota (27,7%) scende al di sotto della media italiana (29,4%).
A livello regionale la Valle d’Aosta spicca per il più alto tasso di imprese femminili (36,4%) e la Campania per il più basso (27,2%), ma è in Lombardia (14.352 imprese) e Lazio (11.085) che si concentra il maggior numero di imprese gestite da donne.
Andrea Pascale
SEMPRE NUOVI, DAL 1716
È on line il nuovo sito web del Consorzio Chianti Classico: tra vedute a 360° gradi del territorio e schede approfondite dei vini Chianti Classico, con funzioni di ricerca avanzate, il viaggio nella terra del Gallo Nero è garantito, anche da casa
La parola d’ordine è novità. Il Consorzio Vino Chianti Classico presenta il proprio portale on line rivoluzionando l’esperienza degli utenti, con un design che mira all’immersione virtuale nel binomio territorio-vino, scoprendone le infinite sfaccettature.
Concettualmente disegnato per soddisfare sia gli utenti che cercano un’esperienza emozionale sia coloro che sono alla ricerca di informazioni tecniche tramite il sistema degli approfondimenti, la struttura leggera del nuovo sito dà ampio respiro agli elementi identitari del Chianti Classico: il vino, il territorio, il marchio, senza dimenticare l’universo Gallo Nero, una costellazione di iniziative e di enti collegati, ma dedicati a scopi singoli.
Nuovo anche lo scroll in orizzontale nella versione desktop, una soluzione raffinata, che consente al sito web di marcare un’ulteriore differenza rispetto agli altri, rafforzando ancora di più l’identità del brand.
Per quanto riguarda i contenuti, il sito conferma il suo valore istituzionale, con un evidente richiamo agli scopi statutari del Consorzio (la valorizzazione del marchio Chianti Classico Gallo Nero e la sua tutela, nella nuova sezione dedicata al Marchio) e con un rinnovato slancio nel presentare il territorio e il vino e il loro legame indissolubile.
La narrazione del territorio è infatti arricchita dalle immagini panoramiche a 360° a opera di Alessandro Masnaghetti, che ha curato anche un viaggio virtuale a tappe in ciascuno degli otto comuni del Chianti Classico. Tramite questo strumento, primo nella compagine consortile in Italia, gli appassionati e i professionisti potranno godere di un punto di vista assolutamente privilegiato e inedito per scoprire i dettagli di uno dei territori di vino più antichi e più variegati del mondo, in un solo colpo d’occhio.
L’elemento vino è principe indiscusso, con sezioni approfondite di dettagli tecnici, è possibile poi scoprirne le interpretazioni di ciascuna realtà aziendale, andando a vedere tutte le etichette di Chianti Classico oggi presenti on line per la prima volta in modo aggregato.
Grazie alla collaborazione con la società Bottlebooks, azienda specializzata nella gestione di dati di aziende vitivinicole, è stato possibile infatti integrare non solo i profili delle singole aziende del Consorzio (354 aziende che escono sul mercato con il proprio marchio), ma anche le loro etichette. Con un avanzato sistema di ricerca è infatti possibile scoprire non solo la realtà delle aziende e della loro proposta a livello enoturistico, ma anche i dettagli tecnici dei loro vini.
“Il sito web è per noi un biglietto da visita internazionale, - dichiara il direttore del Consorzio Carlotta Gori – in particolare in una situazione anomala come quella che stiamo vivendo nel 2020, una curata presenza on line rappresenta un asset importante, e lo è ancor di più se questa si integra con l’esperienza reale”.
Alcune sezioni del sito sono ancora “work in progress” e verranno inserite o completate nei prossimi mesi.
Indirizzo sito: https://www.chianticlassico.com/
Ufficio Stampa
Consorzio Vino Chianti Classico
Silvia Fiorentini – Caterina Mori
La Brinca Riapre!
Domani Venerdì 4 dicembre finalmente potremo tornare a riaccoglierVi ai nostri tavoli e così tutti i giorni di dicembre per tutti i pranzi.
Tutti i menu e le novità della riapertura le troverete come sempre sul nostro sito:
Per tutte le info contattateci via mail o telefonicamente e non dimenticate di riservare per tempo il Vostro tavolo, il ponte dell’8 praticamente tutto esaurito!
Altra grande Novità è il ritorno del nostro progetto #LaBrincaacasatua, il nostro servizio di asporto di piatti pronti per essere serviti sulle Vostre tavole, tutte le info qui:
https://www.labrinca.it/lista/95
E ancora il nostro nuovo e aggiornatissimo e-shop, la bottega online della trattoria dove potrete trovare tutte le nostre produzioni e selezioni e da oggi anche le nostre nuove Box regalo per le feste di Natale e i Piatti pronti confezionati da spedire in tutta Italia! Tutte le novità qui:
https://www.labrinca.it/brincashop/
Nell'attesa di sapere cosa potremo fare e cosa no a Natale, cogliamo l'occasione per augurare a tutti Voi e alle Vostre Famiglie un Natale sereno, con la speranza che tutto questo passi al più presto...
Infine un grazie infinito a tutti quanti ci hanno telefonato, scritto per mail e sui social, per i nostri recenti riconoscimenti e per la grande affermazione di Matteo decretata dalla Guida Michelin come miglior Sommelier d'Italia 2021. Potete rivedere tutto sui nostri post https://www.facebook.com/labrinca/?ref=page_internal.
Un grande abbraccio a tutti!
La Famiglia della Brinca di Ne
CANTINA BOLZANO: IL VINO CHE NASCE AI PIEDI DEI PENDII INNEVATI
Cantina Bolzano
Nei vini di Cantina Bolzano c’è tutta la storia di persone sia di vigna sia di cantina che da decenni inseguono lo stesso obiettivo: esprimere al meglio un territorio vitivinicolo che unisce un carattere spiccatamente alpino ad influenze mediterranee. È il carattere di un vino che sembra scendere dalle montagne, quello di Cantina Bolzano, perché ancora in piena vendemmia i pendii sopra il capoluogo altoatesino iniziano ad essere spolverati dalla prima neve che pian piano trasforma il paesaggio dell'intera regione. Con i suoi vitigni di fondovalle fino a quelli che arrivano a sfiorare i 1000 m s.l.m., dal oltre cento anni Cantina Bolzano è testimone di un territorio dove la viticultura eroica siede alla tavola dei suoi abitanti.
Storia vitivinicola che “invecchia” come il buon vino
Quella di Cantina Bolzano è una storia che per essere raccontata deve partire da radici che affondano in una terra, l'Alto Adige, con la più alta superficie (98%) soggetta al disciplinare della DOC. Un patrimonio preso in mano da Stefan Filippi, enologo di Cantina Bolzano ed allievo dello storico enologo Luis von Delleman con il quale già dal 1984 Filippi ha iniziato a sperimentare nuove tecniche vitivinicole pratiche sui pendii scoscesi delle colline attorno a Bolzano, confluite nella sua filosofia focalizzata sulla qualità dell’uvaggio a disposizione e sul motto “poco ma buono”. È al confine con le Alpi, in una delle città più calde d'Italia nei giorni d'estate, cullati dalle correnti fresche dei ghiacciai a pochi metri dalle cime innevate che nascono i vini di Cantina Bolzano.
Una cantina delle famiglie, come quelle di Hubert Mayr e Friedrich Röll i quali producono le loro uve a 1.000 metri d'altezza, dove il clima rigido è ammorbidito dai quasi 300 giorni di sole all’anno, mentre tra notte e giorno i vigneti beneficiano di un fondamentale sbalzo termico. Caratteristiche climatiche e geomorfologiche sulle quali Filippi ha costruito la sua filosofia del “Poco ma buono”, in una zona vitivinicola dove oltre alla composizione del terreno, alla densità degli impianti e alla forma di allevamento, sono le differenti altitudini rispetto al livello del mare a giocare un ruolo essenziale. “Limitiamo gli interventi sull'uva, sul mosto e sul vino allo stretto necessario, perché siamo consci che ogni operazione in più da al vino qualcosa di meno e anche perché ogni famiglia conferitrice di Cantina Bolzano così come ogni suo singolo collaboratore è il prodotto di una comunità che ha profondo rispetto per il suo prezioso territorio patrimonio UNESCO”, spiega Klaus Sparer, direttore di Cantina Bolzano.
Produrre vino a due passi dai pendii innevati
Con vitigni distribuiti per l'86% in zona collinare e che arrivano a superare anche il 70% di pendenza, Cantina Bolzano presta particolare attenzione nel supportare i suoi oltre duecento conferitori in ognuna delle fasi della lavorazione in vigna. “La lavorazione nei vigneti più ripidi comporta molte più ore di lavoro durante tutto l'anno, visto che le macchine speciali impiegate sui pendii operano con più lentezza, quindi, per raggiungere ogni anno una perfetta maturità dell'uva e la massima qualità nei vigneti ad altezze anche notevoli, cantina Bolzano punta a rese più basse”, spiega Filippi. Infatti, continua l'enologo di Cantina Bolzano “La condizioni di forte pendenza di molti nostri vigneti limita fortemente la meccanizzazione. Fino al 35% di pendenza si può meccanizzare molto, mentre dopo il 35% si deve passare a macchinari speciali più lenti di quelli usati in pianura e specialmente negli impianti nuovi si prova ad inerbire il vigneto (oppure effettuare la pacciamatura), per non avere degli smottamenti del terreno durante l'estate, quando i temporali – specialmente negli ultimi anni - riversano sulle colline acquazzoni importanti”, aggiunge Filippi.
La distribuzione in altezza delle varietà di uva nei vigneti di Cantina Bolzano aiuta a spiegare l'entità dello sforzo messo in campo al fine di massimizzare non certo la resa, quanto la qualità del raccolto. Nella forbice 200-350 m. s.l.m. 84 conferitori crescono la quasi totalità delle varietà a bacca rossa vinificate da Cantina Bolzano. Tra 350 e 600 m. s.l.m. circa 90 conferitori crescono varietà come Schiava, Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, Pinot Grigio, Pinot Nero, Pinot Bianco, Kerner, Moscato Giallo, Moscato Rosa, mentre nella fascia di altezza posta tra 600 a 1000 m. s.l.m., una sessantina di conferitori si prendono cura dei vigneti coltivati a Pinot Bianco, Gewürztraminer, Müller Thurgau, Silvnaer, Riesling e Pinot Grigio.
Il vino al tempo della neve
E in caso di neve? In caso di nevicate sui vigneti a spalliera non succede nulla, mentre sui vigneti a pergola potrebbe succedere che la neve si depositi sul legno della vigna e con il suo peso la struttura non regga più. Per questo motivo, appena vengono completate le varie fasi della vendemmia, circa verso inizio novembre - quando già i venti freddi scendono giù dalle montagne le quali iniziano a ricoprirsi di neve - i contadini iniziano le operazioni per la riduzione dei tralci, oltre alla potatura delle vigne, molto spesso accompagnate dall'estirpo delle vigne vecchie e la preparazione del terreno per il reimpianto nell'anno a venire. In questo modo, la neve non trova più tanta superficie dove depositarsi, i vigneti possono andare in letargo e i viticoltori trovare un momento di pausa, in compagnia delle proprie famiglie e delle proprie tradizioni.