Home
PODERI COLLA: VENDEMMIA 2019
Le prime impressioni di Tino Colla
La memoria storica di oltre 51 vendemmie. Questo è uno, se non il più caratterizzante, dei tratti identitari dei Colla, storica famiglia con vigneti in alcune delle più belle aree del Langhe: da Bricco del Drago a San Rocco Seno d’Elvio, frazione di Alba, dove si trova il cuore dell’azienda vitivinicola; a Monforte, nella MGA del Barolo Bussia; a Barbaresco, nel cru Roncaglie; fino a Cascina Bompè a Madonna di Como, nel comune di Alba, dove oggi è in funzione la nuova cantina produttiva.
Parlare con Tino Colla ed entrare nella sua Cascina Drago è come fare un viaggio indietro nel tempo.
Carte, mappe, fotografie in bianco e nero, vecchie etichette, utensili, strumenti di un tempo passato e le parole di chi ha visto le Langhe trasformarsi in una delle aree vitivinicole più famose non solo d’Italia ma del mondo. Oggi a pochi giorni dal nubifragio di giovedì 5 settembre, che ha visto la grandine colpire i vigneti di Langa a pochi giorni dalla vendemmia, Tino racconta, prima di incasellare nella sua memoria lucida e cristallina, la cronaca di come Poderi Colla ha vissuto quel 5 settembre e cosa si aspetta dalla vendemmia 2019:
“Erano le 5.00 del pomeriggio quando su Alba e zone limitrofe si è abbattuto un violento temporale proveniente da Castiglion Falletto, Serralunga, La Morra, Grinzane, Diano d’Alba. La perturbazione con fortissime piogge ha scaricato, in un paio d’ore, da 30 a 100 mm di acqua e localmente forti grandinate. Essendo una perturbazione preannunciata, il giorno precedente abbiamo provveduto a pulire e sistemare i fossi e le tubazioni nei nostri vigneti limitando i problemi di scolo e di erosione delle acque superficiali.
Se i vigneti di Dardi le Rose a Monforte, Tenuta Roncaglia a Barbaresco e Cascine Drago a San Rocco Seno d’Elvio non hanno subito danni, nell’area di Madonna di Como dove si trova il nostro Bricco Bompè, la grandine ha danneggiato circa il 30% della produzione. Ciononostante dobbiamo considerarci fortunati perché in vigneti vicinissimi a noi il danno è stato del 100%. – prosegue Tino Colla – Cosa ci attende adesso? Come giudicare la vendemmia 2019?
Questo dipende solo da Madre Natura. Per ora possiamo fare delle ipotesi, seppure l’andamento climatico di quest’annata abbia tutte le carte in regola per essere molto buona. L’inverno 2018/2019 è stato asciuttissimo, senza pioggia e pochissima neve, facendo temere enormi problemi per la fase di inizio vegetazione. Per fortuna, all’ultimo momento utile, prima dell’apertura delle gemme sono arrivate piogge abbondantissime, ma non torrenziali, che sono penetrate profondamente nel terreno. La stagione è continuata con temperature e piogge nella norma fino all’estate che, ancora una volta, è stata molto calda, senza però le temperature esagerate ed anomale, né siccità. Alla fine di agosto le temperature si sono opportunamente abbassate sia di giorno che di notte dando buone prospettive qualitative per la vendemmia che sembra in ritardo di circa due settimane rispetto al 2017 e di una rispetto al 2018. Il 2 settembre abbiamo iniziato la raccolta del pinot nero per il Pietro Colla, maturo, sano, di gradazione e acidità equilibrate. Attendiamo adesso la completa maturazione del riesling, al momento sanissimo e bellissimo, ma ci dobbiamo rimettere a come si comporterà il tempo nei prossimi giorni prima di avere la certezza di poter concludere felicemente questa vendemmia”
WELL COM srl
Annalisa Chiavazza
DOLCISSIMA PIETRA 2019 & BELLISSIMA
DOLCISSIMA PIETRA: GRANDE SUCCESSO PER LA 15° EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE SIGILLO DELL’ESTATE PIETRESE CHE, QUEST’ANNO, SI E’ RINNOVATA, RADDOPPIANDO I SUOI EVENTI CON LA CULTURA DI “BELLISSIMA PIETRA”
Grande successo, fermenti di novità e aria di “rinascita” per la tre giorni pietrese dedicata all’arte dolciaria conclusasi domenica con numeri importanti e che, quest’anno, ha festeggiato il suo 15° compleanno regalandosi e regalandoci le superlative “incursioni” nella poesia, nella musica e nella cultura di “Bellissima Pietra”.
In un crescendo continuo, alle delizie per gli occhi e per il palato esposte sotto il grande tendone in piazza San Nicolò, hanno fatto da contraltare, nello spazio allestito in piazza Vittorio Emanuele II, gli “affondi” poetici di Davide Rondoni, le sonorità del concerto di Fabrizio Casalino, le note del sax di Fabio Tessiore, l’excursus letterario di Paolo Lagazzi, le avvincenti degustazioni di Virgilio Pronzati e, nella suggestiva e ritrovata “Chiesa Vecchia”, l’arte dei fiori di Federico Silvestri e i sapori di terre lontane del rhum di Renato Ansaldi.
Senza dimenticare i “talenti” profusi nel contest “Dolcissimo” dedicato ai dolci della tradizione ligure e alla pietrese “torta di zucca”, vinto da Bruna Montorio, per la sezione dedicata a quest’ultima, da Roberta Orefice del ristorante “Da Max” per la sezione “professionisti” e da Michela Barcellonio per i “non professionisti” e alla gara delle “vetrine a tema” che, come ogni anno, “veste” di scorci scenografici il centro storico e che ha visto vincitori al primo posto “Zanzibar Cafè” e a seguire il ristorante “Al 17” e la pasticceria “Moggia”, con un “premio speciale” della giuria ai commercianti di via Garibaldi.
Un caleidoscopio di emozioni premiato da un pubblico numerosissimo e attento che, per tutto il fine settimana, ha affollato le piazze e le strade del nostro centro storico, segnando il “tutto esaurito” per gli eventi e assicurando un “surplus” di lavoro agli espositori e alle nostre attività produttive.
Tre giorni di eventi, sette regioni rappresentate, più di 300 prodotti artigianali, oltre 60 espositori, sei piazze coinvolte, più di 1000 mq di moquette rosso rubino e poi degustazioni, show cooking, incontri a tema, appuntamenti conviviali e naturalmente i dolci, i vini da dessert e tutte le eccellenze e le specialità dell’arte dolciaria: questi, in estrema sintesi, i grandi numeri dell’edizione 2019 .
Un’edizione importante per “Dolcissima Pietra” e una sfida azzeccata e vinta quella di “Bellissima” , capace di rinnovare e “rilanciare” questa importante manifestazione, nata nel 2005 durante il mio secondo mandato amministrativo e cresciuta fino a diventare oggi un’esperienza sensoriale ed emozionale a 360° in cui cultura, creatività ed eccellenze enogastronomiche si compenetrano e diventano nuove energie per il territorio e grande valore aggiunto della nostra programmazione estiva.
Siamo orgogliosi di questo bel traguardo e come Amministrazione siamo intenzionati a portare avanti questo tipo di progettualità, certi che sia la “strada maestra” per valorizzare al meglio la nostra città e le sue attività produttive e occasione di forte attrazione turistica.
Grazie a “OroArgento” per l’organizzazione e per le molte idee e proposte messe in campo, all’associazione “Ristoratori Pietresi e della Val Maremola” e all’associazione dei commercianti del centro storico “Facciamo centro” per il sostegno e il coinvolgimento, oltreché agli uffici comunali che non hanno mai fatto mancare la loro disponibilità generosa e competente.
Luigi De Vincenzi
Sindaco di Pietra Ligure
Consorzio Alta Langa A Cheese
Il Consorzio Alta Langa partecipa anche quest'anno a Cheese.
Al più grande appuntamento internazionale dedicato ai formaggi, giunto alla XII edizione, dal 20 al 23 settembre in piazza Carlo Alberto, nel cuore del Mercato dei formagggi tornano la Lounge delle alte bollicine piemontesi e un banco d'assaggio dove si potranno degustare tutte le cuvée dei soci del Consorzio.
Diversi gli appuntamenti che vedranno protagoniste le bollicine di Alta Langa Docg:
Venerdì 20 settembre
- alle 13 Laboratorio Slow Food: Fucina pizza e pane - Cortile Scuole Maschili via Vittorio Emanuele II 200, abbinamento con le pizze di Rosa Casulli.
- alle 16 Abbinamento con il burro di Beppino Occelli a Casa Occelli.
- alle 19 Abbinamento con diverse stagionature di Parmigiano Reggiano nello Stand del Consorzio del Parmigiano Reggiano: Legame con il territorio di produzione, attenzione alla qualità, passione e pazienza per l'attesa di anni prima di avere un risultato eccezionale. Questi sono alcuni dei valori che i produttori di Alta Langa e di Parmigiano Reggiano condividono; venite a scoprire l'armonia di due eccellenze italiane in una degustazione verticale.
Sabato 21 settembre
- alle 11.30 allo stand BBBell Degustazione Alta Langa
- alle 18 Abbinamento con il burro di Beppino Occelli nella Lounge Alta Langa *
- alle 19 Laboratorio Slow Food: Liceo Scientifico Giolitti-Gandino via Fratelli Carando 43, abbinamento con le bollicine di Alta Langa Docg
- Irlanda e Australia: latte crudo e casari resistenti
Domenica 22 settembre
- alle 11,30 alla Lounge Alta Langa analisi sensoriale del Tartufo Bianco d'Alba e degustazione in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Tartufo *
- alle 15 alla Lounge Alta Langa abbinamento con diverse stagionature di Parmigiano Reggiano in collaborazione con il Consorzio del Parmigiano Reggiano *: Legame con il territorio di produzione, attenzione alla qualità, passione e pazienza per l'attesa di anni prima di avere un risultato eccezionale. Questi sono alcuni dei valori che i produttori di Alta Langa e di Parmigiano Reggiano condividono; venite a scoprire l'armonia di due eccellenze italiane in una degustazione verticale.
- alle 18 alla Lounge Alta Langa analisi sensoriale del Tartufo Bianco d'Alba e degustazione in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Tartufo *
Lunedì 23 settembre
- alle 11 alla Lounge Alta Langa abbinamento con diverse stagionature di Parmigiano Reggiano in collaborazione con il Consorzio del Parmigiano Reggiano *: Legame con il territorio di produzione, attenzione alla qualità, passione e pazienza per l'attesa di anni prima di avere un risultato eccezionale. Questi sono alcuni dei valori che i produttori di Alta Langa e di Parmigiano Reggiano condividono; venite a scoprire l'armonia di due eccellenze italiane in una degustazione verticale.
- alle 14 alla Lounge Alta Langa analisi sensoriale del Tartufo Bianco d'Alba e degustazione in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Tartufo *
- alle 18 alla Lounge Alta Langa analisi sensoriale del Tartufo Bianco d'Alba e degustazione in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Tartufo *
- Tutti gli appuntamenti che si svolgeranno nella Lounge del Consorzio si possono prenotare scrivendo ad Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Marianna Natale
19° FESTIVAL DELLA CUCINA ITALIANA
Pesaro - 20-21-22 settembre 2019 - Piazza del Popolo
Tre giorni con i sapori e le eccellenze della tradizione italiana
Tre e diciannove. Sono i numeri del Festival della Cucina Italiana in programma a Pesaro dal 20 al 22 settembre. Tre sono le edizioni consecutive nella città di Gioachino Rossini, così come tre sono i giorni all’insegna dei buoni sapori. Diciannove sono le edizioni di questo evento che quest’anno si concentra su un ambiente maggiormente conviviale con oltre 300 posti a sedere attorno a grandi tavoli rotondi illuminati da centinaia di lucine nella centralissima piazza del Popolo, alla presenza di 25 cuochi dell’Accademia Nazionale Italcuochi, coordinati dallo chef Luca Angelini, presidente della sezione romagnola del sodalizio.
Saranno loro gli ambasciatori del gusto della tre giorni a Pesaro, in un portfolio di proposte per tutti i palati: il gran fritto dell’Adriatico, la polenta Taragna della Lombardia proposta con i funghi Cardoncelli pugliesi, dalla Sicilia non mancano arancini e cannoli, così come dalla Romagna arrivano gli arrosticini fatti a mano e la speciale porchetta di allevamento locale, insaporita e cotta alla brace direttamente dai pastori.
E ancora, le Mariette artusiane, fedeli custodi della tradizione del gastronomo Pellegrino Artusi, sono alle prese con la pasta fatta mano delle lasagne e con i condimenti di orecchiette e tortellini; senza dimenticare il caffè d’autore, come quello verde, celebre per le sue proprietà antiaging, presentato da Lady Cafè.
Ampio spazio sarà riservato al beverage con un’isola dedicata a vini e champagne, un’altra alle birre artigianali. E per gli amanti della mixology d’avanguardia, di scena ci sarà uno dei più affermati bartender, Charles Flamminio, mago dei cocktail.
Insomma, un Festival che come al solito punta sulla più grande qualità, ma accessibile a tutte le tasche, che in questa diciannovesima edizione fa una precisa scelta di campo concentrandosi esclusivamente sui cavalli di battaglia che hanno contraddistinto le passate edizioni.
Il Festival è coordinato da La Madia Travelfood - oggi inserita nel contesto di Cose Belle d’Italia, prima rivista italiana dedicata alla ristorazione (35 gli anni compiuti nel 2019) – realizzato con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Pesaro.
IL FESTIVAL COMPIE 19 ANNI
Il Festival della Cucina Italiana è uno degli eventi più consolidati in Italia. Una delle sue caratteristiche è quella di essere itinerante: negli anni passati è stato ospitato nel Museo della Marineria di Cesenatico, nella città del Tartufo Bianco Pregiato di Pergola, all’Isola d’Elba, a Londra, a Piobbico, a San Benedetto del Tronto, a San Patrignano, a Rimini e a Bologna, coinvolgendo il folto pubblico (fino a 80.000 presenze), le televisioni, i giornalisti, i più importanti chef italiani e i buyers esteri. Curiosità: per la prima volta per tre edizioni consecutive si svolge nella stessa località, Pesaro.
Info Festival della Cucina Italiana
Piazza del Popolo - Pesaro
Orario: venerdì ore 18-23
Sabato orario 12-15 e 18-23
Domenica: 12-15 e 18-22 domenica
www.festivaldellacucinaitaliana.it
Filippo Fabbri – tel. 347 1567681
VENDEMMIA 2019: L'ITALIA SI CONFERMA PRIMO PRODUTTORE MONDIALE CON 46 MILIONI DI ETTOLITRI
L'Osservatorio del Vino ha presentato oggi al Mipaaft i dati delle previsioni vendemmiali
Per la prima volta UIV, ISMEA e ASSOENOLOGI insieme per raccolta, analisi ed elaborazione dei dati
La vendemmia 2019 segna la nascita di una nuova collaborazione. Per la prima volta, infatti, Unione Italiana Vini, Ismea e Assoenologi uniscono le rispettive forze e competenze con l'obiettivo di fornire un quadro ancor più completo e dettagliato relativamente alle Previsioni Vendemmiali. L'indagine è stata messa a punto armonizzando le metodologie consolidate nel tempo da UIV/ISMEA da una parte e da Assoenologi dall'altra, mettendo a sistema una fitta rete territoriale di osservatori privilegiati del settore, la valutazione comparata delle indicazioni sia quantitative che qualitative e la successiva elaborazione statistica rispetto alle serie storiche ufficiali degli anni precedenti.
Le elaborazioni effettuate a fine agosto stimano la produzione nazionale di vino 2019 a 46 milioni di ettolitri, con una riduzione del 16% rispetto all'annata record del 2018, quando erano stati sfiorati i 55 milioni di ettolitri (dati Agea, sulla base delle dichiarazioni di produzione). Il dato stimato risulta da una media tra un'ipotesi minima di 45 milioni di ettolitri e una massima di oltre 47 milioni, che comunque risulterebbe inferiore alla media degli ultimi 5 anni.
Nonostante una vendemmia meno generosa, l'Italia dovrebbe mantenere anche per il 2019 la leadership mondiale, perché né la Francia (43,4 milioni di ettolitri – stima al 19 agosto del Ministero Agricoltura francese) né la Spagna (forse 40 milioni di ettolitri) sembrerebbero in grado di superarla.
Al tradizionale appuntamento con la conferenza stampa di presentazione delle previsioni vendemmiali 2019, organizzata presso il Mipaaft, sono intervenuti: Ernesto Abbona (presidente di UIV), Raffaele Borriello (direttore generale di ISMEA), Riccardo Cotarella (presidente di Assoenologi), Fabio Del Bravo (dirigente ISMEA) e Ignacio Sanchez Recarte (segretario generale del Comité Européen des Entreprises Vins). Ha moderato l’incontro Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini.
“Con la vendemmia 2019 – spiega Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini – rientriamo nella media degli ultimi anni, segnando una flessione marcata rispetto alla eccezionale produzione dello scorso anno con una qualità variabile, tra il buono e l'eccellente a seconda delle zone, che ci consente di guardare al futuro con ottimismo e fiducia. È lecito attendersi la tenuta dei prezzi sui vini a DO, che rimanendo nei volumi dei disciplinari subiranno meno la flessione, così come lo scorso anno hanno risentito meno dell'aumento produttivo, e un possibile ritocco in alto dei listini degli sfusi visto il calo vendemmiale anche di Francia e Spagna. Manteniamo il primato produttivo mondiale, ma in un contesto geopolitico difficile dove arrivano segnali preoccupanti da alcuni mercati importanti per il nostro vino, mentre si aprono prospettive nuove di sviluppo grazie agli accordi di libero scambio. Il mercato interno mostra un trend in leggera crescita, seppur in un contesto di deciso cambiamento che ci invita ad una riflessione più attenta su nuove strategie da adottare verso il nostro tradizionale consumatore”.
"Il vino italiano – aggiunge Raffaele Borriello, direttore generale ISMEA – negli ultimi anni ha consolidato un importante percorso di internazionalizzazione tramite la concentrazione e la riorganizzazione dell’offerta verso prodotti di maggiore qualità e gradimento nei mercati esteri. Gli effetti di tale evoluzione verso la qualità e l’efficacia delle politiche commerciali sono testimoniati dal costante aumento del fatturato all’export, quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni. In prospettiva, sul futuro del settore peseranno le modalità di uscita del Regno Unito dall’Europa e l’incertezza del nuovo assetto geopolitico mondiale, dove le dinamiche dei mercati saranno sempre più difficili da leggere e imporranno strategie sempre più complesse, differenziate e flessibili: maggiori rischi, ma anche maggiori opportunità, per chi saprà anticipare le tendenze evolutive, lavorando a un’accurata segmentazione delle politiche commerciali di esportazione".
“Se l'annata 2018 è stata generosa – sottolinea Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi – nel 2019 si assiste in molte zone a un’inversione di rotta. Dal punto di vista climatico anche quest'anno la variabilità del meteo si è fatta sentire, in particolare a maggio, con un abbassamento delle temperature accompagnato da abbondati precipitazioni, che hanno determinato un rallentamento del ciclo vegetativo della vite. Si rileva un generale ritardo della maturazione di circa 10/15 giorni, tanto da far rientrare l'epoca di vendemmia in periodi più legati alla tradizione, dopo gli innumerevoli anticipi registrati negli ultimi anni. Quest’anno sono da evidenziare comunque evidenti disformità di maturazione anche all’interno di uno stesso appezzamento, conseguenza dell’ormai consolidata variabilità metereologica e di uno spostamento climatico da temperato a caldo arido, con precipitazioni irregolari e di carattere temporalesco, che determinano l'irregolarità del ciclo vegetativo. In questo contesto l’opera dell’enologo, attraverso le proprie competenze ed esperienze, risulta sempre più determinante e fondamentale per il livello qualitativo dei futuri vini”.