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PREMI PER IL CHIN'ORO
Importanti riconoscimenti per l’Antico Frantoio Tavian di Vado Ligure
Riconoscimenti e Premi per il Chin’oro
Nel mese di dicembre 2018 il Chin'oro ha finalmente ottenuto il Brevetto di Invenzione industriale rilasciato dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Il 25 aprile 2019 è stato premiato quale Prodotto Gourmet al 17° Concour International des Huile du Monde di Parigi, concorso che si attesta al quinto posto nel ranking mondiale dei concorsi oleari, organizzato dall'AVPA (Agenzia per la Valorizzazione di Prodotti Agricoli).
Il 1° giugno 2019, infine, ha ricevuto la Medaglia d'Argento al 4° EVO IOOC (International Olive Oil Contest of Extra Virgin Olive Oil) di Palmi, concorso al secondo posto nel ranking mondiale per professionalità e qualità della giuria.
Antico Frantoio Tavian
di Druetti Milko & C. sas
Via Vezzi 16 - 17047 Vado Ligure (SV)
Tel. 019.888167
Cell. 349.7369110 - 335.7385294
P.IVA 01420340091
Festa di San Luigi
COMUNE DI CASTIGLIONE TINELLA
Ecco la Festa di San Luigi
La tradizionale festa patronale dedicata a San Luigi, riprende a Castiglione Tinella oggi venerdì 21 giugno con i festeggiamenti della Leva 2001 e pre Leva 2002: dalle ore 22, sotto la struttura allestita in piazza XX Settembre, “Fluo Party” con Dj Alberto Elle & la voce di Claude Le Boy ad ingresso libero, mentre l’associazione Contessa propone panini e patatine.
Sabato 22 giugno “Grande Costinata di San Luigi” a partire dalle ore 20 (adulti 18 euro, bambini fino a 12 anni 9 euro, prenotazione obbligatoria ai numeri telefonici 340.5236040 e 339.7251875). Dalle ore 22 sarà musica con il gruppo “Colibrì”.
Domenica 23 giugno, dalle ore 8 alle ore 11 è in programma la donazione FIDAS, alle ore 11.15 la S. Messa di San Luigi e Corpus Domini. Nel pomeriggio alle ore 17, appuntamento nel cortiletto di Palazzo Monferrato con “Un libro verso sera”: presentazione dei volumi “Noctem Animae” di Massimiliano Cerruti e “Riflessioni al vento “, che raccoglie gli scritti di don Valentino Vaccaneo; seguirà la consegna di copia della Costituzione ai ragazzi della Leva da parte del sindaco e poi brindisi finale con il Moscato d’Asti dei produttori castiglionesi. Dalle ore 19, il Don Castillo Cafè di piazza XX Settembre propone l’”Aperilonga” e dalle ore 21 Dj set con Deejay Miky. In caso di maltempo gli eventi si svolgeranno sotto il padiglione coperto.
Visit The USA
Visit The USA presenta le dieci destinazioni food emergenti negli Stati Uniti, da Tucson in Arizona a Providence nel Rhode Island
Quest’anno, l’apertura di quattro nuovi Time Out Market a Miami, Boston, Chicago e New York City porta l’offerta gastronomica degli Stati Uniti a conquistare nuove vette. Gli ampi mercati coperti metteranno in scena la migliore proposta food delle rispettive città grazie ai mini-ristoranti che servono piatti firmati da alcuni degli chef americani più in voga.
Visit The USA propone dieci destinazioni gastronomiche emergenti negli Stati Uniti, in cui è possibile scoprire la lunga storia della cucina americana, gli chef emergenti, i prodotti di alto livello e i nuovi ristoranti di tendenza. La lista include alcune tra le destinazioni food meno conosciute, da Tucson in Arizona, la prima Città UNESCO della Gastronomia degli Stati Uniti, a Providence nel Rhode Island, una delle principali protagoniste del movimento “farm-to-table”, “dalla Terra alla Tavola".
Tucson, Arizona
Tucson, situata un’ora di macchina a nord del confine messicano, per molti anni è stata trascurata come destinazione culinaria: fino al 2016, quando è diventata la prima città degli Stati Uniti ad essere designata come Città della Gastronomia dall'UNESCO. Motivo di vanto di Tucson, che ha contribuito all’aggiudicazione del titolo, è la presenza della più longeva tradizione di coltivazione agricola del Nord America. La città attuale è stata costruita su un villaggio contadino di 4.000 anni fa.
Uno dei grandi nomi della cerchia gastronomica locale è Janos Wilder, proprietario di “Downtown Kitchen & Cocktails” e “The Carriage house”, una scuola di cucina e pop-up space per eventi. Ma lo status di città foodie va ben oltre bar e ristoranti: la città ha un ricco patrimonio enogastronomico, con più alimenti Slow Food International Ark of Taste foods - ovvero cibi cresciuti in modo sostenibile ed equo - coltivati entro 100 miglia rispetto a qualsiasi altra città del Nord America. Tucson è anche sede di diverse organizzazioni alimentari non profit e panetterie supportate dalla comunità, come Barrio Bread.
Providence, Rhode Island
Providence, la capitale del Rhode Island, spesso rimane nell’ombra della sua vicina Boston, ma la città è sede di alcuni dei migliori talenti culinari del Paese. Questo grazie, in parte, alla sua ubicazione: sebbene sia lo stato più piccolo degli Stati Uniti, è patria di oltre 1.200 fattorie e 645 km di costa, che lo rendono uno dei principali protagonisti del movimento “farm-to-table” negli Stati Uniti. La città ospita anche Johnson & Wales, una delle rinomate scuole di cucina del Paese, che ha formato alcuni dei migliori chef della città, tra cui James Mark del “North”, e Ben Sukle dell’“Oberlin and Birch”, chef nominato ai James Beard award. Federal Hill invece è il tranquillo quartiere che molti degli immigrati italiani hanno scelto come casa nei primi anni del Novecento. Oggi le sue strade sono piene di pasticcerie, gastronomie della vecchia scuola e altri business alimentari famigliari con una lunga tradizione.
Rochester, New York
New York City è giustamente celebrata come una delle migliori e più variegate capitali culinarie del mondo, ma 350 miglia a nord-ovest si trova Rochester, una delle destinazioni emergenti più entusiasmanti del Paese per i food traveller. Il piatto simbolo della città è il “Garbage Plate”: concepito nel 1918 al “Nick Tahou Hots”, è un piatto a base di patate fritte, hot dog, chilli, fagioli al forno, cipolle e senape, e rimane una pietra miliare della cucina locale per residenti e visitatori. Inoltre, Rochester è una città che vanta una grande varietà gastronomica, dalla cucina etiope di “Abyssinia”, ai classici piatti del sud del “Revelry” fino alle proposte fusion di cibo domenicano-americano di “Mamajuana”, che serve piatti insoliti come il Flower City Sushi Roll, ispirato - e che include - gli ingredienti del Rochester Garbage Plate.
Charlotte, North Carolina
Charlotte non è una città generalmente conosciuta per la sua scena gastronomica, ma la situazione sta iniziando a cambiare. Tre nomi importanti della zona sono stati recentemente annunciati come semi-finalisti alle premiazioni della James Beard Foundation, tra cui: Joe Kindred, nominato per quattro anni consecutivi; Paul Verica, il cui ristorante “The Stanley” è stato inserito nella categoria Best New Restaurant; Greg Collier, candidato per la prima volta nella categoria Best Chef: Southeast category, per il suo lavoro presso “Yolk Cafe” e “Loft & Cellar”. Inoltre, l’offerta food della città è molto diversificata, con piatti innovativi e una cucina fusion fiorente: quasi 40 nuovi ristoranti hanno aperto di recente, o apriranno nei prossimi mesi. Le nuove aperture si aggiungono a numerosi bar e ristoranti di altissimo livello dislocati in diversi quartieri, tra cui “Idlewild”, un accogliente cocktail e snack bar a North Davidson, conosciuto anche come NoDa, il “Pinhouse”, un bar self-service a due piani con quattro piste da bowling in Plaza Midwood e il “The Waterman Fish Bar” a South End.
Birmingham, Alabama
Nel 2018, il riconoscimento dei James Beard Foundation Award per il ristorante più rilevante d'America non è stato assegnato a un locale di New York, Los Angeles o Chicago - ma all’”Highlands Bar and Grill” di Birmingham, in Alabama. L'elegante ristorante è stato aperto nel 1982 da Frank Stitt, executive chef tra i pionieri del movimento farm-to-table, insieme a sua moglie e co-proprietaria, Pardis Stitt. Qui il menù cambia ogni giorno e fonde la cucina francese con la tradizione del sud degli Stati Uniti. La sua ottima posizione nello storico distretto di Five Points South è un’altra ragione per cui i visitatori arrivano qui da tutto il Paese, che si somma ai tanti altri motivi per pianificare un viaggio a Birmingham: chi visita la città liberale e ricca di verde ha un’ampia selezione di proposte tra cui scegliere, come la cucina nepalese del “Bamboo on 2”, la pasta fatta a mano di “GianMarco's” e il pollo fritto al lemongrass servito fuori dall’“Airstream” a Hotbox.
Sacramento, California
Quest'anno tutti gli occhi sono puntati sulla città di Sacramento, scelta per essere inclusa nella Michelin Guide California 2019, la prima edizione dedicata all’intero Stato. Mentre moltissimi visitatori amanti della buona cucina considerano Los Angeles e San Francisco come mete gastronomiche di riferimento, anche Sacramento ha molto da offrire: per esempio è la capitale americana ufficiale del food-to-fork, con una ricca produzione e disponibilità di più materie prime di qualsiasi altra città. I prezzi abbordabili degli affitti stanno anche incoraggiando i più giovani chef creativi della Bay Area a scegliere questa zona per espandere o costruire il proprio business. Alcuni esempi sono lo chef Brad Cecchi, che ha guadagnato una stella Michelin al “Solbar” di Calistoga, in California, e Sam Marvin, che ha lasciato i ristoranti a Los Angeles e Las Vegas per aprire il suo locale a Sacramento. All'insaputa di molti, la città contribuisce anche all'80% del caviale nazionale degli Stati Uniti e quasi tutta la produzione industriale di pomodori del Paese proviene da qui.
Columbus, Ohio
Columbus è la seconda città più popolosa del Midwest dopo Chicago, e la sua fantastica scena gastronomica e artistica merita senza dubbio una visita. Uno delle più importanti personalità della città in campo food è lo chef Jonathan Olsen del “Keep”. La moderna brasserie - con una lounge in stile Speakeasy - si trova nella LeVeque Tower del 1927, uno dei più graziosi grattacieli art déco in America. Il cibo è altrettanto notevole: Olson mette in scena moderne influenze della cucina tradizionale francese, sperimentando anche ingredienti locali per creare piatti memorabili in un ambiente unico. In città non si trovano solo proposte raffinate: grazie ai tanti studenti residenti in città, mangiare a Columbus può essere economico e divertente. Famiglie locali e hipster si affollano presso gli stand del “DK Diner” per ordinare i biscuits con la salsa gravy o un doussant, un prodotto da forno a metà tra una ciambella e un croissant, mentre il North Market è il luogo ideale per trovare i prodotti degli agricoltori locali, dei fornai e dei commercianti.
Denver, Colorado
Con oltre 250 aperture di ristoranti in città nel 2018 - da birrifici che servono cibo a posti raffinati iper-locali - Denver sta rapidamente diventando una delle mete foodie più cool degli Stati Uniti. L'anno scorso è stato anche un anno importante per i riconoscimenti, con quattro chef di Denver tra i semi-finalisti ai James Beard Awards 2018, tra cui Alex Seidel di Denver, premiato come Best Chef: Southwest. Quest'anno altri quattro chef e ristoratori di Denver si sono classificati come semifinalisti. La città inoltre è stata scelta da chef e ristoratori di fama mondiale come sede dei loro secondi ristoranti. Tra questi lo chef Alon Shaya, che serve una moderna cucina israeliana al “Safta”, e “Death & Co.”, uno dei cocktail bar più alla moda di New York, che ha recentemente aperto nella Mile High City. Queste proposte si aggiungono ai già famosi brewtap, ai locali per brunch e ai mercati.
Santa Barbara, California
A due ore di macchina a nord di Los Angeles si trova una delle destinazioni gastronomiche più eccitanti e in rapida evoluzione della California: Santa Barbara. Già da molto tempo quest’area ha tutti gli ingredienti necessari per una cena perfetta, con vini di altissima qualità - la città ha più di tre dozzine di sale degustazione - pesce sostenibile e prodotti agricoli tutto l'anno. Tuttavia, negli ultimi anni la scena della ristorazione è cambiata: nuovi chef di altissimo livello si sono trasferiti da Los Angeles, San Francisco e Chicago e sono al timone di alcuni dei ristoranti più chiacchierati dello Stato. Sono sempre più anche i viaggiatori esigenti e amanti del lusso, in parte grazie al nuovo Rosewood Miramar Beach e all'Hotel Californian, che hanno incrementato la richiesta di esperienze culinarie elevate, dai 550 dollari per le chef’s table al “The Silver Bough”, alla degustazione di vino e cioccolato alla “Grassini Family Vineyards”, “Melville Winery” e “Cebada” - solo per citarne alcuni.
St. Pete/Clearwater, Florida
St. Pete / Clearwater è la nuova destinazione balneare sulla costa orientale della Florida, che unisce un magnifico litorale, ottimi ristoranti e un’atmosfera rilassata. Parte del merito va allo chef stellato Michael Mina, autore di “FarmTable”, che ha inserito la città in una mappa culinaria. Ora i visitatori possono provare l’eccellente cucina del “The Mill” e del “Sea Salt”, mentre una serie di altre nuove aperture ne fanno una destinazione gastronomica fiorente, tra cui “Trophy Fish”, dove il pesce fresco è abbinato a un cocktail della Florida a base di birra, “Ichicoro Ane”, un intimo locale di ispirazione giapponese, e “Reading Room”, recentemente nominato al secondo posto nella lista dei 50 migliori ristoranti di Tampa Bay. La città sta anche consolidando il suo status di migliore drinking destination della Florida, con l'apertura della “Webb's City Cellar”, la più grande birreria dello Stato, e l'”Inoculum Ale Works”, il primo produttore di birre acide in Florida, dove è possibile ordinare un full o half pour o uno splash per un dollaro.
Micaela Brusa
MOSCATO CANELLI VERSO LA DOCG: 100 ETTARI E OLTRE 500 MILA BOTTIGLIE
NUMERI IN CRESCITA PER LA GIOVANE DENOMINAZIONE DEL PIEMONTE CHE TOCCA 23 COMUNI NELL’AREA UNESCO. SABATO 6 LUGLIO TORNA LA NOTTE DOLCE A CANELLI (ASTI)
Il Moscato Canelli si prepara a diventare una Docg. Un sogno che si realizza per l’Associazione Produttori Moscato Canelli impegnata da anni a promuovere questa giovane, ma vivace denominazione. L’iter è stato avviato in primavera con un provvedimento del Consorzio dell’Asti, approvato all'unanimità, che apre la strada della Denominazione di origine controllata e garantita all'attuale sottozona del Moscato d’Asti. Grande la soddisfazione: «Fatto il primo e fondamentale passo – dice Gianmario Cerutti, presidente dell’Associazione Produttori Moscato Canelli – nei prossimi mesi la pratica dovrà passare in Regione, a Roma e poi a Bruxelles»
Per avere la prima bottiglia di Canelli docg, bisognerà aspettare la vendemmia 2020. Intanto, i numeri parlano di una crescita: l’imbottigliato del primo semestre del 2019 sfiora le 200 mila bottiglie, un più 30% rispetto ai primi 6 mesi del 2018. «L’obiettivo delle 500 mila bottiglie nel 2019 è ormai un dato quasi certo – annuncia Cerutti – anzi ci sentiamo di dire che puntiamo al milione di bottiglie in pochi anni, contando le sole aziende dell’associazione».
La lieve flessione di bottiglie tra il 2017 e il 2018, scese da 410 mila a 390 mila, non deve ingannare: «È un dato che risente della scarsità della vendemmia 2017 – spiega Cerutti - Con la vendemmia 2018 sono aumentati del 20% gli ettari di superficie vitata destinata al Canelli: ormai siamo vicini ai 100 ettari e il potenziale di vino prodotto è di 850 mila bottiglie».
I dati storici raccontano che nel 2014, si producevano 95 mila bottiglie, diventate 123 mila nel 2015, 220 mila nel 2016, 410 mila del 2017, 390 mila dell’anno scorso.
Una crescita costante, fermata solo in parte da una vendemmia scarsa, che in pochi anni segna un incremento del 90%. Piccoli numeri ma un segno di grande appeal per il Canelli, confermato dall’export: il 50% delle bottiglie vengono consumate sui mercati esteri.
«Il numero di aziende che credono e scommettono sul Canelli cresce costantemente – dice il presidente - e insieme cresce sempre più la convinzione di essere sulla giusta strada. Fare Canelli non è una scelta semplice per le regole che ci siamo dati: si sceglie di produrre Canelli perché è un progetto concreto per il futuro. Oggi siamo 19 aziende nell’Associazione, ovvero l’80% degli attuali produttori di Moscato Canelli».
Il primo anno di produzione del Moscato Canelli fu la vendemmia 2011. La zona di produzione comprende 23 comuni tra il Sud Astigiano e la Langa, in Piemonte, in un’area ad alta vocazione per la coltivazione dell’uva moscato bianco e “core zone” Unesco tutelata come Patrimonio dell’Umanità. Le uve spesso sono coltivate nei “surì”, ovvero quell’eccellenza piemontese di filari eroici di alta collina ben esposti al sole ma con pendenze tali che richiedono lavorazioni quasi esclusivamente manuali.
LA NOTTE “DOLCE”: IL CANELLI E I COLORI DEL VINO
A Canelli, torna sabato 6 luglio la lunga notte “dolce”: è la sesta edizione de Il Canelli e i colori del vino, la manifestazione ideata e organizzata dall’Associazione Produttori Moscato Canelli in collaborazione con l’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana, il Comune e la Pro loco Antico Borgo Villanuova.
Chef ospiti del 2019: I Tre Chef Walter Ferretto, Diego Pattarino e Fulvio Siccardi
Ristoranti di Canelli: San Marco (stellato), Enoteca di Canelli Casa Crippa, Civico 15, Osteria della Sternia e Osteria dei Meravigliati – Enoteca regionale di Canelli.
La serata prevede un percorso enogastronomico a “stazioni” lungo la Sternia, il cuore antico della città. È uno straordinario belvedere panoramico. Si consigliano scarpe comode. Si comincia alle 19. Dodici le tappe: in ciascuna si degusta un vino abbinato a un piatto tipico, sempre consigliato e proposto il Canelli. Prenotazioni sul sito www.moscatocanelli.it.
PRIMA TAPPA. Cortile dell’Enoteca Regionale di Canelli, via G.B. Giuliani: si acquista il bicchiere con tasca e si cambiano le “sternie” ovvero le uniche monete valide per poter fare acquisti durante la serata. Ogni sternia vale un euro. Aperitivo con le classiche bollicine canellesi a cura dei Produttori del Canelli e del Consorzio dell’Asti docg. Stuzzichino a cura dell’Osteria dei Meravigliati. Jazz con il due Martina Aimo e Piercarlo Favro.
SECONDA TAPPA. Osteria della Sternia: azienda Scagliola Giacomo e Pianbello. Insalatina di gallina cotta nel Moscato Canelli.
TERZA TAPPA. Civico 15: aziende Tenuta Il Falchetto e Forteto della Luja. Crespella di farro con ricotta, gorgonzola, miele e Moscato Canelli.
QUARTA TAPPA. Giardino panoramico: aziende Beppe Bocchino e Anna Ghione. Carpionata monferrina del ristorante stellato San Marco di Canelli.
QUINTA TAPPA. Cortile “del Fort”: aziende Merlino e Villa Giada. Prosciutto crudo di Cuneo dop e salumi del territorio
SESTA TAPPA. Balcone panoramico: aziende Cascina Cerutti e Coppo. Acciughe gourmet da Nord a Sud del ristorante Enoteca di Canelli – Casa Crippa
SETTIMA TAPPA. Cortile Villa del Borgo: aziende Ca’ de Lion Ghione dal 1871 e Cascina Barisel. Battuta di Fassona piemontese con nocciole Dop Piemonte.
OTTAVA TAPPA. Crutin: aziende Avezza e L’Armangia. Pasticcini salati alla robiola del Laboratorio agricolo La Robba Dussa.
NONA TAPPA. Cortile panoramico: vini dei produttori del Canelli. Tradizionale agnolotto Gobbo piemontese al sugo d’arrosto firmato da I Tre Chef Ferretto-Pattarino-Siccardi.
DECIMA TAPPA. Cortile della Canonica: risotto al gorgonzola mantecato al Canelli a cura della Pro loco Antico Borgo Villanuova. Vini dei Produttori del Canelli.
UNDICESIMA TAPPA. Saletta Parrocchiale - Piazza San Leonardo: banco di degustazione di Moscato Canelli, passiti, grappe di Moscato. “Tutto Dolce” con i maestri pasticcieri L’Artigiana Berta e Bosca.
DODICESIMA TAPPA. Chiesetta di San Rocco: Canelli after dinner con Vermouth e Moscato liquoroso della Canellese, cocktail al Canelli e Mixology a cura del Bar I Calici Enocaffè. Canelli 0 Gradi: gelati e sorbetti al Moscato Canelli e i suoi sentori aromatici a cura della gelateria Kono di Acqui Terme.
Musica:
Cortile dell’Enoteca regionale – duo jazz Martina Aimo e Piercarlo Favro.
Chiesetta di San Giuseppe - jazzista Felice Reggio
Piazza San Leonardo - Long’s Valley Blues Banda
Hashtag: #MoscatoCanelli #MoscatoCanelli2019
Facebook: Moscato Canelli
Info: 0141.822640, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ASSOCIAZIONE PRODUTTORI MOSCATO DI CANELLI
Azienda Agricola Avezza Paolo
Regione Monforte 35, 14053 Canelli AT
Tel/Fax 0141.822296 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.paoloavezza.com
Azienda Agricola Bocchino Giuseppe
Di Bocchino Annalisa. Regione Santa Libera 43,
14053 Canelli AT
Tel/Fax 0141.831144 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.vinibocchino.it
Ca’ de Lion – Ghione dal 1871
Regione San Giovanni 94,
14053 Canelli AT
Tel. 0141.823094 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.vinighione.it
Facebook: Ca de Lion Ghione dal 1871
Azienda Agricola Ca d’Gal
Di Boido Alessandro. Strada Vecchia di Valdivilla, 1,
12058 Santo Stefano Belbo CN
Tel.0141.847103 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.cadgal.it
Azienda Agricola Cascina Barisel
Reg. San Giovanni, 30 14053 Canelli AT
Tel/Fax 0141.824848 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.barisel.it
Azienda Agricola Cascina Cerutti
Di Cerutti Enrico. Via Canelli 205,
14050 Cassinasco AT
Tel e Fax 0141.851286 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.cascinacerutti.it
Facebook: Cascina Cerutti
Coppo
Via Alba 68, 14053 Canelli AT Tel. 0141.823146
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.coppo.it
Facebook: Coppo
Azienda Agricola Forteto della Luja
Regione Candelette, 4 – 14051 Loazzoloi AT Tel. 0141.831596
info@fortetodellaluja.i www.fortetodellaluja.it
Azienda Agricola Ghione Anna
Regione Bassano 39, 14053 Canelli AT Tel. 0141.823297
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.ghionewine.com
Azienda Agricola La Morandina
Località Morandini, 11
12053 Castiglione Tinella CN
Tel. 0141.855261 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.lamorandina.com
Azienda Agricola L’Armangia
di Giovine Ignazio. Regione San Giovanni 122,
14053 Canelli AT Tel/Fax 0141.824947
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.armangia.it
Facebook: L’Armangia Azienda Agricola
Az.Agr. Merlino Piercarlo
Strada Gherzi 29, 14053 Canelli AT Tel. 0141.834728
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. www.merlinopiercarlo.com
Azienda Agricola Saracco Paolo
Via Circonvallazione, 6
12053 Castiglione Tinella CN
Tel. 0141.855113 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.paolosaracco.it
Azienda Agricola Scagliola Giacomo
Regione Santa Libera, 10
14053 Canelli AT
Tel/Fax 0141.831146 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.scagliolagiacomo.it
Facebook Flavio Giacomo Scagliola
Azienda Agricola Tenuta il Falchetto
Località Valle Tinella, 16
12058 Santo Stefano Belbo CN
Tel. 0141.840344 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.ilfalchetto.com
Azienda Agricola Mario Torelli
Regione San Grato, 142, 14051 Bubbio AT
Tel. 0144.83380 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.vinitorelli.it
Azienda Agricola Villa Giada
Regione Ceirole 10, 14053 Canelli AT
Tel. 0141.831100 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.andreafaccio.it
Azienda Agricola Castello di Canelli di Edoardo Vallarino Gancia
Corso Libertà 24, 14053 Canelli AT
Tel. 0141823279 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Azienda Agricola Pianbello
Stradaper Canelli 19, 14051 Loazzolo (AT)
Tel 0144/87298 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. WWW.pianbello.com
Associazione Produttori Moscato di Canelli
Via G.B. Giuliani, 29 -14053 Canelli AT - Tel. 0141822640
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.moscatocanelli.it
Moscato Canelli moscatocanelli.it
Fiammetta Mussio
Food&Wine Tourism Forum
Food&Wine Tourism Forum: Travel Appeal presenta il primo report sull'offerta enogastronomica in Italia
Sono state analizzate oltre 17 milioni di recensioni online di ristoranti, strutture ricettive ed esperienze, da cui emergono tendenze e curiosità che scattano una foto ricchissima delle preferenze dei viaggiatori sul cibo in Italia
Mirko Lalli, CEO & Founder Travel Appeal, ha presentato oggi, venerdì 21 giugno, al Castello di Grinzane Cavour (CN) in occasione del Food&Wine Tourism Forum, il rapporto L'enogastronomia in Italia, uno studio unico nel suo genere basato sull’analisi dettagliata di oltre 17 milioni di recensioni online, appartenenti a ristoranti strutture ricettive ed esperienze, sulla qualità del cibo servito ai tavoli dei ristoranti, della ristorazione interna nelle strutture ricettive, delle esperienze di food & wine tasting.
Tre sono i comparti esaminati dall’azienda di Big Data e Intelligenza Artificiale sotto la chiave di lettura “Food & Wine”: ricettività, ristorazione, offerta di esperienze e attività. Per la ristorazione si mantiene alta e in crescita la soddisfazione generale degli ospiti (Sentiment positivo pari all’85,5%). La qualità del cibo si conferma l'elemento che incide di più nelle recensioni degli utenti, tanto che raccoglie in media il 40% delle opinioni complessive con un Sentiment molto alto dell’86,6%. Umbria, Toscana e Trentino Alto Adige (nel report la classifica completa) sono le tre regioni in cui i ristoranti registrano il più alto apprezzamento su questo aspetto.
Tra gli elementi più influenti sulla soddisfazione finale, meritano uno spazio ad hoc i piatti e i prodotti tipici: su tutto il territorio nazionale sono i peperoni cruschi lucani quelli più citati, mentre la carne salada del Trentino e la polenta concia sono i piatti tipici maggiormente citati nelle recensioni positive a 4-5 stelle. È interessante notare che i dolci fatti in casa o la pasta fatta in casa si distinguono tra gli elementi più citati, così come l’apprezzamento per un’ampia scelta dei vini, menzionato per il 91% dei casi sempre nelle recensioni molto positive.
Anche nel settore dell’ospitalità il Sentiment relativo al cibo è molto positivo, pari all’86,4%. Sul totale delle recensioni di hotel e altri alloggi, una buona fetta, il 20%, riguarda il cibo, segno che l’esperienza culinaria ha un peso molto forte anche nell’esperienza di soggiorno. La colazione in particolare è uno dei fattori chiave che determinano la soddisfazione degli ospiti: una colazione “abbondante” nel 91% dei casi genera recesioni positive, mentre il menù fisso, nel 37% dei casi, lo ritroviamo citato nelle recensioni negative delle strutture ricettive che offrono il servizio di ristorazione.
Il 2018 è stato anche l’anno dell’esplosione di attività ed esperienze online, segmento del settore Travel in crescita esponenziale. Analizzando l’offerta presente online su tre delle principali città turistiche italiane, quali Firenze, Milano e Roma, le recensioni riguardo alle esperienze enogastronomiche nel 2018 hanno registrato una crescita del 212%.
Le cooking class sono le più amate in assoluto dai turisti, quasi completamente stranieri, con il 95,6% di Sentiment positivo in crescita di quasi 6 punti, oltre che le più recensite, seguite da food tasting e food&wine experiences. Ma l’offerta dei corsi di cucina in realtà risulta ancora bassa: solo il 2% degli annunci di attività ed esperienze online appartiene a questa categoria.
Il Food&Wine Tourism Forum fa parte del progetto ÀMPELO (Programma Interreg ALCOTRA 2014-2020) e si pone come momento di formazione e riflessione sulle sfide che il turismo enogastronomico deve affrontare, tra valorizzazione e sostenibilità, tra tecnologia e tradizione. Il Forum vuole essere un percorso di stimoli, studio e confronti con l’obiettivo di legare maggiormente il mondo dell’enogastronomia e quello del turismo, perché solo uniti si può crescere. L’evento è organizzato dall’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero con la direzione scientifica di Roberta Milano.
Il Food&Wine Tourism Forum è ad ingresso gratuito previa iscrizione su www.foodwinetourismforum.it