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DAL 17 AL 21 LUGLIO 2019 TORNA IL CORTONA MIX FESTIVAL
Aperte le prevendite dei concerti di PFM, Orchestra della Toscana e Orchestra Multietnica di Arezzo con, tra gli altri, Dario Brunori e Lo Stato Sociale
Torna il Cortona Mix Festival – promosso dal Comitato Cortona Cultura Mix Festival (Gruppo Feltrinelli, Orchestra della Toscana, Accademia degli Arditi e Officine della Cultura) e dal Comune di Cortona in collaborazione con Regione Toscana e Camera di Commercio di Arezzo e Siena – che dal 17 al 21 luglio 2019 animerà le piazze e le strade di Cortona con incontri letterari, dialoghi e concerti in un vero e proprio mix di parole e musica.
“La varietà delle proposte di questa edizione rappresenta l’inizio di una concreta trasformazione e una nuova veste”, commenta il Sindaco del Comune di Cortona Luciano Meoni “il Mix Festival rappresenta un evento importante dell’estate cortonese e quest’anno vedrà, per la prima volta, la partecipazione della quasi totalità degli artisti del nostro Comune che si esibiranno sul palco allestito presso Piazza Signorelli venerdì 19 luglio, un evento fortemente voluto dal sottoscritto e dalla nuova Amministrazione che intraprenderà un nuovo corso anche nella programmazione degli eventi”.
In attesa di annunciare il programma completo, ecco le prime tre date dei concerti del The mix show, il palinsesto musicale del Festival, di cui sono già disponibili le prevendite. Si comincia mercoledì 17 alle 21.15 con la PFM - Premiata Forneria Marconi, una delle più importanti prog-band italiane che farà tappa in Piazza Signorelli con il TVB Tour, il “the very best tour” che raccoglie il meglio della loro carriera aprendo anche una finestra su De André e il pezzo di storia della musica italiana che insieme hanno condiviso. Si prosegue giovedì 18 alle ore 19 con un cambio di scenario e di sonorità: nella cornice del Parco Archeologico del Sodo, testimonianza del periodo etrusco e romano di Cortona, Daniele Giorgi dirigerà l’Orchestra della Toscana in un’esibizione che si apre con le sonorità sudamericane di Astor Piazzolla, nella famosa composizione Las cuatro Estaciones Porteñas (Le quattro stagioni di Buenos Aires) interpretata dalla fisarmonica di Ivano Battiston, per poi ritornare al classico con la Quinta Sinfonia di Ludwig van Beethoven, di cui risuoneranno le note “l’uomo che lotta contro il fato e lo vince”, secondo molti l’opera che meglio incarna la vera anima del grande musicista e compositore. Infine, vero e proprio mix in perfetta armonia con il Festival, sarà la presentazione dell’album Culture contro la paura dell’Orchestra Multietnica di Arezzo: domenica 21 alle 21.15 sul palco di Piazza Signorelli si alterneranno musicisti come Dario Brunori, Simona Marrazzo, Lo Stato Sociale, Paolo Benvegnù, Alessandro Fiori, Luca Lanzi (Casa del Vento), Francesco Fry Moneti (Modena City Ramblers) e molti altri amici.
Info e prevendite
II biglietti dei concerti si acquistano in prevendita presso la biglietteria del Festival (Terretrusche, via Nazionale 42 Cortona, tel. 0575 606887) e su http://ticketing.terretrusche.com/.
Per informazioni:
Segreteria organizzativa Cortona Mix Festival
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UFFICIO STAMPA
Ex Libris Comunicazione
Tel. 02 45475230, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Festa Artusiana XXIII Edizione 22 – 30 Giugno 2019
Sabato 22 giugno al via la nove giorni dedicata al Padre della cucina italiana, Pellegrino Artusi. Si parte con il convegno “La cucina di casa domani” con Alberto Capatti, Marco Dalla Rosa, Carol Povigna, Gian Franco Gasparini e Carlo Cambi. E ancora, le visite guidate, gli spettacoli, le tante esperienze gastronomiche per soddisfare i palati più esigenti
Forlimpopoli (21 giugno 2019) – Su il sipario sulla Festa Artusiana, nove giorni con la cultura del cibo, con i sapori, gli odori e la convivialità di Pellegrino Artusi (22-30 giugno). Un evento dai grandi numeri che mette nel piatto 60 ristoranti (allestiti per l’occasione e già presenti), 2620 posti a sedere, 184 ricette ispirate all’Artusi, 53 associazioni che si alternano in piazza Artusi (Garibaldi) con le loro proposte da tutta Italia. La kermesse ruota quest’anno intorno al tema della cucina domestica, quella fatta di piatti semplici e della tradizione, in contrasto con quella che oggi prevale nei tempi moderni, caratterizzata dal fast food e dal food delivery.
Ad inaugurare la Festa sarà il convegno “La cucina di casa domani” in programma sabato 22 giugno alle 17,00 a Casa Artusi. Al centro, il tema della cucina domestica, cuore dell’attività di Casa Artusi, riflessione sul ruolo che questa sta assumendo nella società contemporanea. Dopo il saluto della sindaca Milena Garavini, approfondiscono l'argomento: lo storico Alberto Capatti col provocatorio intervento “Quattro salti in padella”; il coordinatore del Corso di Laurea in Tecnologie Alimentari, Cesena, Alma Mater, Marco Dalla Rosa (“La cucina di casa nel mondo globale”); Carol Povigna porta l’esperienza del Pollenzo Food Lab (“L’Artusi nella formazione del professionista”); l'architetto Gian Franco Gasparini (“Lo spazio in cucina”); il giornalista, Premio Marietta ad honorem 2019 Carlo Cambi (“La cucina domestica al tempo del food delivery”). Modera l’incontro Giordano Conti del Comitato Scientifico di Casa Artusi. A conclusione del convegno la donazione di 50 menù di casa dell'Associazione Menù Associati, consegnati dal Segretario Franco Chiarini all'Assessore alla Cultura Paolo Rambelli per la biblioteca gastronomica di Casa Artusi. (ingresso gratuito).
È il primo di 150 appuntamenti, in un caleidoscopio di incontri, sapori, spettacoli e musica che dal 22 al 30 giugno riempie le piazze e i vicoli di Forlimpopoli. Andiamo a scoprire gli eventi della prima giornata.
Scopri Casa Artusi
Alle 18,30 a partire dalla Bottega di Casa Artusi (via Costa 27) parte la visita guidata alla scoperta degli ambienti tanto cari al gastronomo Pellegrino Artusi: la Chiesa dei Servi, la Biblioteca e l’Archivio della corrispondenza personale di Pellegrino Artusi, la Biblioteca di Gastronomia Italiana e la Scuola di Cucina (ingresso 3 euro a persona, bambini 0-12 anni e cittadini forlimpopolesi gratuito).
Tante iniziative al Museo
Alle 19,00 dal Museo Archeologico di Forlimpopoli parte la visita guidata I segreti della Rocca curata da RavennAntica – Fondazione Parco Archeologico di Classe in collaborazione con CNA Forlì-Cesena: i visitatori andranno alla scoperta delle mura della fortezza e dei suoi suggestivi camminamenti. Seguirà una cena con degustazione di prodotti tipici forniti dalle aziende associate a CNA Forlì-Cesena (ingresso 10 euro comprensivo di visita guidata e cena; prenotazioni alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
Alle 21,00 e alle 22,00 sempre in partenza dal Museo Archeologico è in programma A tavola con i romani, un percorso curato da RavennAntica– Fondazione Parco Archeologico di Classe alla scoperta dei cibi tra curiosità, galateo e modi di vivere la convivialità in epoca romana (Ingresso 5 euro a persona, bambini 0-6 anni gratuito; prenotazioni alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
Proposte per tutti i palati
A partire dalle 20,00 la città artusiana si anima con le proposte del tipico per tutti i gusti. Animatissima piazza Artusi (piazza Garibaldi) che nella Città dei Sapori mette sul piatto pietanze per tutti i gusti. A partire dal Comune di Polesella che, insieme all’Associazione Culturale Soffitte in Piazza, propone una degustazione del “Riso alla cacciatora” ispirata alla ricetta n. 43 del manuale artusiano “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Singolare la storia di quella ricetta scritta dal gastronomo durante la sosta di Artusi a Polesella mentre si recava alla fiera dei cavalli di Rovigo.
Alla Città dei Sapori c’è anche il “Mandorlato al cioccolato di Modigliana” assieme ad altri piatti tipici della collina tosco-romagnola, a cura della Pro Loco di Modigliana, mentre l’Unione Cuochi del Friuli Venezia Giulia propone “Una perla di Montasio” ovvero lo gnocco di patate con il Montasio (formaggio grasso a pasta dura prodotto con latte vaccino) e cipolla di Cavasso; in abbinamento i vini friulani della cantina Altùris di Cividale del Friuli.
Per Sapori d’Europa, protagonista lo stand dell’Ecomuseo della Batana curato dall’Associazione Casa della Batana di Rovigno (Croazia) con specialità gastronomiche come i “Sardòni saladi” (preparati sotto sale), le “Sardiele in savòr” (sardelle marinate) e le “Fritule” (frittelle dolci) accompagnate dalle musiche tradizionali rovignesi.
Numerosi gli stand gastronomici sempre in Piazza Artusi: da Bertinoro l’Osteria Perbacco propone strozzapreti all’ortica con ragù e puntine di costa con fagioli abbinati ai vini della Fattoria Paradiso, mentre arriva da Meldola lo stand del Panificio Castellucci con le pizze e le focacce del territorio farcite con prodotti romagnoli di stagione e abbinati a birra fresca.
Direttamente dalla Campigna lo Chalet la Burraia propone tortelli alla zucca e patate al ragù romagnolo, gnocco fritto profumato al rosmarino con squacquerone di Romagna Dop e salumi romagnoli abbinati ai vini della Cantina Forlì-Predappio; arrivano invece da Cesena i prodotti della Società Agricola Punto Zero come i fiori di zucca croccanti e la tagliata di porcellino marinata alle erbette in tre varianti.
Gli spettacoli di sabato 22 giugno
Oltre ai banchi di assaggio, durante la serate di festa tornano ad animare le vie del centro storico gli spettacoli, curati per la parte artistica e organizzativa da Alberto Masoni, Veronica Gonzalez e Maria Cristina Minotti.
La serata si apre alle 21,00 in via Costa con gli Assaggi del Sud, uno spettacolo di musica e danze popolari del sud Italia come tarantelle e pizzica, realizzato in collaborazione con il Gruppo Danze Forlimpopoli (lo spettacolo si ripeterà anche alle 22,00). Alle 21,15 e alle 22,15 via Veneto si anima con Giancarlo Casati in arte Giancaclow e il suo spettacolo “L’Ominobuffo”, un clown moderno, giocoliere, equilibrista e marionettista; mentre alle 21,30 arriva in Piazza Pompilio la Compagnia Lannutti e Corbo con “Zirk Comedy Visual comedy show”, uno spettacolo straordinario di clownerie, musica e magia bizzarra realizzato da un piccolo circo ambulante.
E’ invece riservata ai più piccoli la proposta de L’artusina, ricette per crescere felici: nel Fossato della Rocca dalle 21,00 arriva Otto il Bassotto con “Facce di gomma”, palloni e palloncini per uno straordinario spettacolo.
Filippo Fabbri
NUOVA GUIDA DEI LOCALI STORICI
TURISMO: IL GUSTO ITALIANO NELLA NUOVA GUIDA DEI LOCALI STORICI, PER LA PRIMA VOLTA ANCHE IN APP. DA NORD A SUD, I 215 LUOGHI CULTO CHE HANNO FATTO LA STORIA DELL’OSPITALITÀ MADE IN ITALY
Hanno inventato l’aperitivo, il primo gelato da passeggio e il primo disco. Ma hanno dato vita anche alla prima orchestra interamente al femminile e ai primi tentativi di impiattamento. Pionieri ormai classici, datati ma senza crisi d’età, i “Locali storici d’Italia” (180 anni l’età media) si ripresentano nella 43^ edizione dell’omonima Guida, svelata oggi a Milano. Lanciata con la nuova versione in formato app, la Guida si concentra quest’anno sul “gusto italiano”, con un itinerario da Nord a Sud dello Stivale tra i più longevi santuari del palato tricolore. “Sono centinaia gli aneddoti sui grandi della storia, uniti da un comun denominatore: il buon gusto - ha detto il presidente dell’Associazione Locali storici, Enrico Magenes -. Storie che partendo da cibo, bellezza e ospitalità italiana incrociano in modo trasversale quelle del Paese: dal dominio straniero all’Unità d’Italia, al boom; dalla commedia dell’arte, al futurismo, al neorealismo”.
Si va dalla Torta Paradiso firmata dal pavese Vigoni, medaglia d'oro all’Esposizione Internazionale nel 1906, alla pastiera da record del Caffè Gambrinus di Napoli, dove la classica “tazzulella” di caffè lancia la sfida al Nord, raccolta ad ovest dal Caffè Al Bicerin di Torino, apprezzato da Alexandre Dumas, Giacomo Puccini, Friedrich Nietzsche e Italo Calvino, e ad est al Caffè Florian dalla miscela “Venezia 1720”, sospesa tra note di cacao e spezie orientali. Spazio alla dolcezza, ma anche alla curiosità al Museo del Confetto di Andria (BT), dove i segreti dei Tenerelli di Giovanni Mucci sono custoditi. E se al ristorante dell’Hotel Vittoria di Pesaro il menù offre le “Ricette di Rossini”, dai Cannelloni creati dal compositore agli “Spaghetti alla Scala” spolverati con il tartufo bianco di Acqualagna, in provincia di Bolzano il Ristorante museumstube Bagni Egart Onkel Taa propone i piatti preferiti dell’imperatrice Sissi, al “Ristorante Terrazza Danieli” dell’omonimo leggendario hotel di Venezia lo chef Alberto Fol firma dei piatti ispirati ai viaggi di Marco Polo in Oriente, mentre l’Antica Focacceria S. Francesco di Palermo può vantare di essere stata la prima “sosta gastronomica” di Garibaldi e dei Mille dopo lo sbarco a Marsala.
Sotto le stelle Michelin, brillano il ristorante "Le Petit Bellevue" del Bellevue Hotel di Cogne (AO), guidato dallo chef Fabio Iacovone (1 stella), e il “Ristorante Carignano” del Grand Hotel Sitea di Torino con lo chef Fabrizio Tesse e Marco Migliol (1 stella). Non mancano le prime volte, come quella dell’aperitivo, un rito inventato al Caffè Camparino in Galleria Vittorio Emanuele a Milano all’inizio del Novecento, o del discusso gelato da passeggio, novità scandalosa lanciata negli Anni Trenta dal Caffè Fiorio di Torino e destinata a diventare una consumazione d’abitudine nelle generazioni a seguire. Negli stessi anni, fu invece il genio combinato di Gabriele D’Annunzio e Antonio Gioco, patron del Ristorante 12 Apostoli di Verona, ad avviare l’impiattamento sulla via senza ritorno dell’estetica, a partire dagli accostamenti di colore tra cibo e stoviglie. Pionieri in cucina, ma non solo: al Caffè Paszkowski di Firenze, negli Anni Venti del Novecento, tenne il primo caffè-concerto un’orchestra tutta al femminile, sfidando il fascismo a suon di foxtrot, e fu nella camera 306 del Grand Hotel et de Milan di Milano che il tenore Enrico Caruso e il maestro Gaetano Donizetti al pianoforte registrarono con Frederick Gaisberg “Una furtiva lacrima”, il primo disco piatto della storia.
Tra i gusti della tradizione enogastronomica regionale, si passa dal classico risotto con l’ossobuco nel milanese ai cappelletti con tartufo, piatto forte del Ristorante Antica Trattoria Al Gallo di Ravenna, ma anche la bistecca alla fiorentina in Toscana, la jota carsolina, una zuppa con crauti, patate e fagioli dell'Antica Trattoria Suban di Trieste, i bucatini alla matriciana nell’omonimo ristorante della capitale.
I 215 Locali storici d’Italia rappresentano i più antichi e prestigiosi alberghi, ristoranti, pasticcerie-confetterie-caffè letterari e fiaschetterie protagonisti della storia d’Italia, sedi di eventi importanti o ospiti di personaggi illustri. Con almeno 70 anni di esercizio, i Locali devono avere ambienti e arredi originali (o comunque che testimonino le origini del locale), ma anche presentare cimeli, ricordi e documentazione storica sugli avvenimenti e sulle frequentazioni illustri. Le regioni più rappresentate sono il Veneto, con 35 Locali recensiti, seguito da Lombardia (32), Toscana (28), Piemonte (22), Liguria (21) e Campania (20). Tra le province, si distingue Venezia, al comando con 19 referenze; medaglia d’argento per Genova (17), mentre Torino e Napoli (entrambe a 15) si dividono il 3° posto subito prima di Milano e Firenze (14). Da 43 anni sono tutelati e valorizzati dall’Associazione Locali storici, un ente senza scopo di lucro patrocinato dal ministero per i Beni e le Attività Culturali.
TURISMO: QUASI 40MILA ANNI DI STORIA IN 215 LOCALI STORICI, PRESENTATA LA NUOVA GUIDA. I PIÙ ANTICHI, I PIÙ ARTISTICI, I PIÙ GRANDI I PIÙ PICCOLI: L’ITALIA PIÙ BELLA ANCHE IN UN’APP
Duecentoquindici locali per quasi 40mila anni di storia, un itinerario nell’Italia da gustare tra prime volte, curiosità, record e ospiti illustri dei più antichi ristoranti, hotel e pasticcerie cult. È la Guida 2019 ai “Locali storici d’Italia”, il volume gratuito curato dall’omonima associazione e presentato oggi a Milano, lanciato per la sua 43^ edizione per la prima volta anche in formato app. “Questi locali rappresentano dei veri e propri ‘musei dell’ospitalità’ - spiega Enrico Magenes, presidente dell’Associazione Locali Storici d’Italia -, una risorsa eccezionale per il turismo culturale che consente di scoprire concretamente, attraverso testimonianze, arredi e ricordi, il patrimonio storico del nostro Paese”.
Baluardi dello stile e del gusto made in Italy, i locali storici inseriti nella Guida sono infatti attivi in media da circa 180 anni e sono guidati nella metà dei casi da 2 o più generazioni della stessa famiglia, con storie che scavano nel passato fino a toccare le 12 generazioni. È il primato della famiglia Allegrina-Fontana, dal 1702 al timone del Ristorante Corona di San Sebastiano Curone (AL), seguito in provincia di Bolzano dall’Hotel Cavallino Bianco di San Candido - Innichen con la famiglia Kühebacher, giunta a 10 generazioni, e dall’Hotel Elefante di Bressanone con gli Heiss-Falk, a 8. A raggiungere le 7 e 6 generazioni sono rispettivamente 4 e 5 locali, mentre sono ben 16 quelli con la stessa famiglia alla guida da 5. Tra i più longevi, spiccano le storie pluricentenarie dell’Hotel Cavalletto e Doge Orseolo di Venezia e del Ristorante Oste Scuro Finsterwirt di Bressanone, nati entrambi nel 1200, e della Locanda del Cerriglio di Napoli, di “soli” 88 anni più giovane.
Sul fronte delle dimensioni, si trovano a Torino i più piccoli locali storici del Belpaese, il Caffè Mulassano e il Caffè al Bicerin, ma bisogna spostarsi a Padova e Ascoli Piceno per ammirare gli spazi più grandi, con il complesso monumentale del Caffè Pedrocchi e la palazzina sulla piazza del Popolo del Caffè Meletti. E le sorprese continuano nelle sale interne: con oltre 300 opere esposte l’Antico Caffè Greco di Roma è la più grande galleria d’arte privata al mondo aperta al pubblico, mentre sono i mobili originali Liberty del 1905 creati dal maestro ebanista milanese Eugenio Quarti a valere al Grande Albergo Ausonia & Hungaria del Lido di Venezia il premio per l’arredo più fedele all’originale.
Tra gli aneddoti più curiosi, il record per atti vandalici subiti nel 1987 dal Caffè Camparino in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, le cui vetrine furono vittime di dimostrazioni politiche per ben 87 volte, ma anche la lista dei debitori del Bar Jamaica di Milano, che nel 1922 vide l’allora direttore del “Popolo d’Italia”, Benito Mussolini, abbandonare il locale senza saldare il conto.
I Locali storici, tutelati e valorizzati da 43 anni dall’Associazione, devono avere almeno 70 anni di storia e devono conservare ambienti e arredi originali (o comunque che testimonino le origini del locale), ma anche presentare cimeli, ricordi e documentazione storica sugli avvenimenti e sulle frequentazioni illustri. Con 35 Locali recensiti, il Veneto è la regione più rappresentata, seguita da Lombardia (32), Toscana (28), Piemonte (22), Liguria (21) e Campania (20).
TURISMO: L’ITALIA PIÙ BELLA E MEGLIO FREQUENTATA NELLA GUIDA DELL’ASSOCIAZIONE LOCALI STORICI. DA MACHIAVELLI A DE CHIRICO, DA LIZ TAYLOR A GRETA GARBO A TOTÒ, LA STORIA D’ITALIA VISTA DAI SUOI LOCALI
(Milano, 21 giugno 2019). Un viaggio nell’Italia più bella, quella raccontata dalla Guida Locali storici d’Italia presentata oggi a Milano, ma anche nell’Italia meglio frequentata. Nel volume, gratuito e da quest’anno disponibile anche in formato app con geolocalizzazione, praticamente ognuna delle 215 strutture proposte lungo la Penisola ha almeno un aneddoto da raccontare che ha coinvolto personaggi famosi della storia, dell’arte, della politica e del jet-set internazionale. Tra caffè, confetterie, pasticcerie, grandi e piccoli hotel e ristoranti, l’associazione locali storici italiani (età media delle strutture: 180 anni) ha così voluto ricostruire nel volume anche le soste degli ospiti più illustri.
Si va dal Ristorante Albergaccio a Sant’Andrea in Percussina (Firenze), dove tra una partita a carte con l’oste e il mugnaio l’esiliato Niccolò Machiavelli scrisse Il Principe; al tavolino fisso di Giorgio de Chirico al Caffè Greco di Roma. Qui il pittore sedeva puntuale per l’aperitivo con i soldi contingentati dalla moglie e con un po’ di lapis in tasca con cui realizzava veloci disegni per i clienti e i camerieri per avere qualche banconota in più da spendere. Letteratura, pittura e ovviamente cinema, a partire da Greta Garbo e dal suo amato Grand Hotel Tremezzo, dal lei frequentato negli anni ’30 e citato anche nel film Grand Hotel del 1932. A Tremezzina, sul Lago di Como, la ricordano ancora e la vecchia suite nell’albergo belle époque oggi porta il nome della Divina.
Piccoli e grandi locali in grado di ispirare gli ospiti nel lavoro e nello svago. Come Richard Wagner, che dal 1879 al 1883 frequentò il Caffè Lavena a Venezia meditando e scrivendo, ispirato dalla vista veneziana su Piazza San Marco e Palazzo Ducale. Qui ultimò il duetto d’amore del secondo atto di Tristano e Isotta e lavorò al Parsifal. Ispirato anche Giosuè Carducci, che all’Albergo alla Posta di Caprile (Belluno) finalmente nel 1886 terminò la celebre poesia Davanti a San Guido. “M’addormento leggendo Shakespeare. Mangio carni ottime, trote che sanno di ninfe: gioco a briscola e farei poemi”, scrisse entusiasta il poeta toscano, primo italiano a vincere il Nobel per la Letteratura. Un altro Nobel, Luigi Pirandello, verso la fine degli anni Venti amava invece trattenersi nella terrazza marittima dell’Hotel Vittoria di Pesaro, per un cocktail inventato dal barman Alfredo e da lui chiamato ‘Calcio di mulo’ per la potenza della bevanda. Dai Nobel a un Pulitzer: Ernest Hemingway è tra i più ricordati nei locali storici del Paese. A Milano, al Bar Jamaica; a Verona, al ristorante 12 Apostoli assieme ad Arnoldo Mondadori; a Recco (Genova) dove gustò salame e focaccia al formaggio insieme a Ezra Pound, incidendo anche il proprio nome, ancora visibile, al Ristorante Manuelina. Oppure a Cuneo, quando si presentò al banco del Caffè pasticceria Arione per comprare due chili di Cuneesi al Rhum da portare alla moglie in vacanza a Nizza. I vini non erano ancora Doc quando al Negozio Sperlari di Cremona si presentava Giuseppe Verdi in persona per ordinare dolci e bottiglie di pregio per la sua casa/studio nel piacentino. Verso la metà del Novecento non poteva mancare Napoli e due mostri sacri della commedia: Totò ed Eduardo De Filippo. Il primo era così affezionato al Ristorante La Bersagliera (così veniva chiamata la proprietaria) che si fece riprendere in un filmato diffuso dal cinegiornale mentre gustava spaghetti e spigola con un bicchiere di vino. Il secondo, per anni mangiò al tavolo 19 del Ristorante Umberto, e spesso, quando recitava nel vicino teatro, chiedeva il pasto da asporto in scena. Per chiudere, arte e cinema anche a Firenze, con le risse tra i futuristi Marinetti e Soffici al Gran Caffè Giubbe Rosse, e con Franco Zeffirelli e Richard Burton accompagnato da Elizabeth Taylor, che si trovavano ogni sera al Ristorante Sabatini nel tragico novembre 1966, impegnati con la Rai al documentario post alluvione Per Firenze.
Marta De Carli
“Al MENI” CON MASSIMO BOTTURA
Sabato 22 giugno Massimo Bottura dà il via al circo dei sapori “Al Meni”
Sarà ancora una volta lo chef numero 1 al mondo ad accendere i fornelli di Al Mèni. Sabato mattina il colorato tendone in piazzale Fellini accoglierà Massimo Bottura per dare il via al Circo 8 e ½ dei sapori. La magia del circo e lo spettacolo del gusto si incontreranno in una atmosfera da sogno. Due mondi, due tradizioni e tante mani unite in un'unica acrobazia di gusto.
Saranno i circensi e gli acrobati dei MagdaClan ad accompagnare Massimo Bottura e il pubblico in un crescendo di emozioni sotto il tendone di Al Meni.
Si partirà sin dalla mattina con un percorso artistico in più postazioni fuori dal circo, fino ad arrivare allo show corale sotto al tendone dove il collettivo acrobatico sarà accompagnato dalla musica dal vivo in un susseguirsi di numeri pieni di incanto e tecnica. Momento clou alle ore 11,30 di sabato 22 giugno quando, alla presenza di Massimo Bottura, del presidente della Regione Stefano Bonaccini, dell’Assessore al Turismo della Regione Emilia Romagna Andrea Corsini, del Sindaco di Rimini Andrea Gnassi e dei protagonisti dell'evento, si darà il via ufficiale all’evento.
Tutto è pronto per la sesta edizione di Al Méni che questo weekend vedrà protagonisti dodici chef della Regione Emilia Romagna e 12 talenti internazionali capitanati Massimo Bottura, contadini e prodotti d’autore, street food stellato, artigianato e design.
Sin dalla mattina di sabato prenderanno il via il mercato dei prodotti di eccellenza, il Lab Store Speciale Matrioška, l’area dedicata allo Street Food intorno al circo. Dalle ore 12,30 partiranno gli showcooking degli chef che cucinano a vista nel circo, questo il programma:
>Sabato 22 giugno:
ore dalle 12,30 alle 14,30 e dalle 19 alle 23 – Circo 8 e 1/2
PROGRAMMA DEGLI SHOW COOKING
12.30-13.30
Davide Di Fabio - Simone Tondo
13.30-14-30
Tim Butler - Kim Mikkola, Evelyn Kim
19.00-20.00
Raffaele Liuzzi - Bledar Kola
20.00-21.00
Matteo Salbaroli - Tom Anglesea
21.00-22.00
Luca Marchini - Colombe St Pierre
22.00-23.00
Marco Cavallucci - Marie-Victorine Manoa
>Domenica 23 giugno:
ore dalle 12,30 alle 14,30 e dalle 19 alle 23 – Circo 8 e 1/2
PROGRAMMA DEGLI SHOW COOKING
12.30-13.30
Franco Cimini - Giovanni Passerini
13.30-14-30
Mario Ferrara - Jefferson Alvarez
19.00- 20.00
Bacilieri - Dalad Kambhu
20.00-21.00
Rino Duca - Jordan Bailey
21.00-22.00
Mattia Borroni - Francisco Cardenas
22.00-23.00
Giovanni Cuocci - Romain Tischenko
Alle ore 17,30 di sabato, nella postazione Terramare, fuori dal circo, Alessio Greguoldo, ostricoltore della Sacca di Scardovari parlerà dell’ostrica “rosa” brevettata in Francia e coltivata nella parte veneta del Delta del Po.
Nella serata di sabato, dalle ore 23, via ai festeggiamenti sulla spiaggia del bagno 17 dove si accenderanno le luci di un circo a cielo aperto, in riva al mare, per “8 e 1/2notte”, una festa con tutti gli chef protagonisti dell'evento e non solo. La serata sarà un concentrato della bellezza della Riviera d'estate: musica, spiaggia ed echi felliniani sullo sfondo per brindare ai risultati della nostra cucina nel mondo. Si alterneranno alla consolle consolle i Dj Fabrizio Mammarella e Cirillo (CIRCOLOCO - DC10 - COCORICÒ). A fine serata si chiude con Dj Gomma. Al Mèni Night Out è organizzata in collaborazione con MUNCHIES (il vertical sul cibo di VICE Italia), anche media partner dell'evento
Info: www.almeni.it
ANNA CAROSSINO: ORTAGGI, MIELE, ACETO DI MELE E......
La Valpolcevera oltre ad essere un polmone verde per Genova, vanta un bagaglio storico importante (vedi la Tavola Bronzea) e, ancor oggi, anche golosità come il famoso salame di Sant’Olcese DE.CO.e la ghiotta Testa in cassetta.
E ancora, i vini Bianco e Rosso Doc denominati dall’omonima valle, frutta e ortaggi di qualità, in particolare fave, pomodori, erbe eduli per insalate e torte salate, pesche e ciliegie. Non mancano buone trattorie.
Tornando agli ortaggi a foglia si ci può trovare le varie erbe del prebugiun per fare squisiti ravioli di magro e pansotti, torte di verdure, frittate e minestre.
Per chi non ha tempo a cercarle, troverà gran parte di queste addirittura in centro città, in Largo Eros Lanfranco, di fronte alla Prefettura. A venderle in un piccolo gazebo, la signora Anna Carossino di Sant’Olcese.
Una contadina autentica, dall’età scandita dai molti anni di lavoro tra i campi e le fasce, che con innata passione coltiva i prodotti che poi vende. Tarassaco (dente de can), pimpinella, boraggine, melissa (erba limonina) ideale per insaporire il pesce, basilico ed altre.
Sale alle varie erbe, miele, conserve di frutta, una piacevole e salutare bevanda ottenuta dai fiori di sambuco, e l’antico aceto di mele. Se volete andare a trovarla nella sua piccola azienda, previa telefonata (3481028443) recatevi in località Vallombrosa di Sant’Olcese.
V.P.
Foto di Giampiero Fasoli