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WEIN Messe Berlin 219
WEIN messe Berlin : un’edizione completamente internazionaleLa Seconda Edizione di WEIN messe in collaborazione con Messe Berlin ha attirato migliaia di persone sotto la Funkturm Ampia soddisfazione di Espositori e Visitatori
Quest’edizione di WEINmesse berlin ha registrato un’elevata internazionalità: dalle aziende vinicole tradizionali tedesche a commercianti con un portafoglio internazionale, la WEINmesse berlin ha portato il mondo intero del vino nella capitale tedesca.
Nonostante il bel sole durante il Weekend dal 15 al 17 febbraio, migliaia di persone hanno visitato la 26° Edizione di WEINmesse Berlin. E’ stato possibile assaggiare oltre 2.500 tipologie di vini provenienti da 23 Paesi. “Non siamo mai stati così internazionali” spiega Mr Peter Antony, Direttore Generale della Deutschen WeinMarketing, che ha organizzato il Salone per la seconda volta in collaborazione con Messe Berlin.
“Il contatto diretto tra Visitatori e Produttori è ciò che contraddistingue il Salone WEINmesse Berlin. Oltre ai commercianti, erano presenti produttori di vino provenienti da 13 Paesi e provenienti da tutte le aree di coltivazione vitivinicole tedesche. Hanno partecipato per la prima volta i viticoltori provenienti dalla Turchia, dalla Georgia e dalla Slovenia”.
L’ampia offerta degli Espositori di WEINmesse Berlin, oltre 300 viticoltori e commercianti è stata accolta molto bene dal pubblico. Oltre il 90 percento dei Visitatori hanno in programma di visitare la prossima edizione. Più del 95 percento sono stati soddisfatti della propria visita al Salone e della gamma di prodotti presentati a Berlino.
Tra le proposte particolari presenti a WEINmesse berlin si sono annoverate i vini aranciati naturali, che trovano sempre più successo in Germania. E’ stato possibile, inoltre, assaggiare vini provenienti dalla Georgia e vini testati sul loro valore di istamina.
Tra le oltre 2500 tipologie di vini presentate, c’erano anche diverse premièr di vini. Tra queste anche quattro rappresentanti della “Golden League” ovvero il “meglio del meglio” provenienti dalle gare di degustazione organizzate dalla Deutschen Weinmarketing.
Per la prima volta hanno partecipato due aziende sarde: Tenute Perda Rubia e Viticolt della Romangia che hanno presentato i loro vini. Peter Berg, responsabile Export delle due aziende, commenta il Salone come un’ottima vetrina per i vini italiani. Un buon afflusso di pubblico, per la maggior parte consumatori ma con un elevato interesse ai loro vini. In particolare hanno riscontrato molto successo i vini rosso Cannonau DOC “Nahnhia” della Società Tenuta Perda Rubia ed il vino rosso Cagnulari IGT dei Viticoltori della Romangia.
La 27° Edizione di WEINmesse berlin si svolgerà l’anno prossimo nei padiglioni fieristici di Berlino sotto la Funkturm dal 14 al 16 febbraio 2020.
Uffici in Italia della Fiera di Berlino : P&G Exhibitions Marketing Media, Via Andrea Costa 2, 20131 Milano, Tel 02.33402131 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LE SFUMATURE DEL MORELLINO: A VINITALY LA DOCG SI RACCONTA
Oggi una masterclass guidata da Filippo Bartolotta ha analizzato in profondità le diverse anime della DOCG. Per tutta la durata della fiera, oltre 60 vini in degustazione nello stand del Consorzio Tutela Morellino di Scansano, B17 nel padiglione 9
Il Morellino di Scansano torna a Vinitaly da protagonista con la masterclass “Che Morellino Sei?”, appena conclusasi a Veronafiere. È stato un viaggio alla scoperta delle anime della denominazione, per individuare quei tratti che solo un osservatore attento sa leggere e confrontare. Un appuntamento pensato per offrire spunti sui quali ragionare con i tanti operatori, giornalisti e produttori presenti, in un clima informale e interattivo.
Quello della Maremma è un territorio fortemente identitario, caratterizzato dalla presenza di un vitigno, il Sangiovese, che vi ha preso dimora saldamente e interpreta a pieno lo spirito del luogo. Qui trovano la propria culla anche i vitigni complementari della denominazione, alcuni autoctoni e altri internazionali, anch’essi essenziali nel percorso che dà vita al Morellino, senza dimenticare la mano dei tanti viticoltori e le loro personali scelte in cantina. È stato dunque questo il tema affrontato dal giornalista e degustatore Filippo Bartolotta che ha condotto la degustazione attraverso l’assaggio di 9 etichette del territorio.
“Le colline rocciose di Scansano, intervallate da ulivi secolari e vigneti moderni che guardano verso il mare, appartengono alla famiglia dei grandi terroir italiani - ha spiegato Bartolotta - I produttori del Morellino di Scansano, con oltre quaranta vendemmie alle spalle, stanno assumendo una nuova consapevolezza dell'identità specifica del Sangiovese in Maremma e delle sue relazioni con i vitigni complementari. Una conversazione - ha concluso - che non intende trovare un vincitore tra autoctoni o internazionali da affiancare al Sangiovese, ma capire ancora più a fondo il potenziale e il carattere di questo vino straordinario”.
Una quattro giorni ricca di appuntamenti, dunque, quella che vede protagonista il Consorzio Morellino di Scansano, che propone in assaggio presso il desk consortile (stand B17 nel Padiglione 9) una selezione di oltre 60 vini Riserva e Annata della DOCG, disponibili con servizio à la carte. Un’opportunità pensata in particolare per chi desidera avere una panoramica immediata del Morellino di Scansano tramite assaggi liberi, dove le etichette sono proposte da un sommelier, per poi ampliare le degustazioni facendo visita alle circa 40 cantine presenti in fiera con un proprio stand. A conferma dell’interesse che la denominazione sta riscuotendo non solo in Italia ma anche oltreconfine, sono attesi circa 30 buyer internazionali provenienti da Canada, Stati Uniti, Germania e Austria, interessati a conoscere più da vicino il Morellino di Scansano.
E per chiudere in bellezza la trasferta veronese, il Morellino di Scansano si prepara ad una ulteriore avventura: mercoledì 10 aprile alle ore 12.30, presso il Prosecco Doc Pavilion (area H, dietro al pad. 3), avrà luogo una divertente sfida tra direttori e presidenti di alcuni consorzi. Alessio Durazzi, direttore del Consorzio Morellino di Scansano sarà tra i protagonisti che si cimenteranno con la creazione della pizza ideale da abbinare ai vini della propria denominazione. A giudicare la gara, in un clima goliardico, sarà Marco Colognese, esperto e critico enogastronomico.
“Siamo soddisfatti di come sta andando questa edizione di Vinitaly, - spiega Durazzi,– l’affluenza di pubblico e i riscontri che abbiamo avuto in questi primi due giorni ci confermano la grande attenzione che il Morellino di Scansano continua a suscitare. Subito dopo Vinitaly – prosegue il direttore del Consorzio – il prossimo appuntamento sarà Rosso Morellino: l'evento dedicato alla denominazione e al suo territorio in programma lunedì 13 maggio proprio a Scansano, quest’anno incentrato sul tema del turismo sostenibile.”
LA DENOMINAZIONE E IL CONSORZIO TUTELA MORELLINO DI SCANSANO
Riconosciuto denominazione di origine controllata nel 1978, il Morellino di Scansano ha da poco festeggiato i suoi primi 40 anni. In questo periodo molto è stato fatto per la sua valorizzazione, in virtù delle sue qualità intrinseche e della crescente rinomanza internazionale, tanto da ottenere nel 2006 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, a partire dalla vendemmia 2007.
Attivo in questa opera di promozione e tutela il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, nato nel 1992 per volontà di un piccolo gruppo di produttori. Nel corso degli anni il Consorzio è andato man mano ampliando il comparto associativo, fino ad accogliere più di 200 soci, oltre 90 dei quali con almeno una propria etichetta di Morellino di Scansano sul mercato.
Contatti stampa:
Ufficio stampa Consorzio Tutela Morellino di Scansano c/o fruitecom
Jessica Busoli – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – T. 059-7863883
LA NUOVA CANTINA BOLZANO
Inaugurazione della nuova Cantina Bolzano: innovazione e sostenibilità per le generazioni future
“I momenti più belli sono quelli che si possono condividere”, con queste parole pronunciate dal Presidente Michael Bradlwarter, è stata ufficialmente inaugurata sabato 6 aprile la nuova sede di Cantina Bolzano, una delle realtà più importanti della Provincia e simbolo della cultura vitivinicola del capoluogo altoatesino.
L’edificio, unico nel suo genere, rappresenta un nuovo punto di riferimento per il vino e per la sostenibilità: la cantina è infatti la prima Cantina Produttori certificata CasaClima Wine®
Quello della nuova Cantina Bolzano è un progetto che risuonerà per molto tempo, non soltanto in Alto Adige, ma nell’intera Italia del vino. Il nuovo edificio è all’avanguardia dal punto di vista architettonico, del risparmio energetico e della sostenibilità, realizzato con lo scopo di porre le basi per una produzione di vini eccellenti guardando anche e soprattutto alla tutela delle generazioni future. “Dopo la fusione delle due cantine di Gries e Santa Maddalena nel 2001”, spiega Bradlwarter, “le due sedi, seppur unite sotto il nome di Cantina Bolzano, sono rimaste fisicamente separate. Il nuovo sito produttivo è sorto dal desiderio di dare un’identità chiara e univoca alla realtà nata dall’unione, nonché dall’esigenza di risolvere il problema logistico e di spazio creatosi”, continua il Presidente di Cantina Bolzano. Dietro la realizzazione di una cantina così all’avanguardia, si cela un altro grande obiettivo: valorizzare con il supporto di avanzate tecnologie il lavoro svolto in vigneto dai 224 soci viticoltori. Il nuovo edificio è la “loro” cantina, sono loro che assieme alle proprie famiglie lavorano la terra ogni giorno con passione, competenza e rispetto per la natura, ponendo le basi per la produzione di vini inconfondibili e di grande qualità. Anche la scelta della location non è stata lasciata al caso ed è ricaduta nel quartiere di San Maurizio, alle porte di Bolzano, proprio per sottolineare il grande legame della realtà vitivinicola con la città e per approfittare inoltre della posizione strategica di quest’area, nella quale il sole è presente per molte ore del giorno garantendo benessere e comfort a lavoratori e clienti.
Naturalmente: dall’alto verso il basso
Per valorizzare al massimo il duro lavoro portato avanti nei vigneti dai soci e proseguire il percorso di qualità che inizia tra i filari, la nuova cantina è dotata di impianti che riescono a preservare in toto le proprietà dell’uva durante la vinificazione. L’intero processo produttivo è articolato in un sistema a gravità che parte dal punto più alto della cantina, dove avviene la consegna delle uve, e arriva fino al livello più basso dell’edificio, luogo in cui si trovano i locali di affinamento e stoccaggio. La lavorazione avviene nel modo più naturale possibile e con il minimo utilizzo di movimentazioni meccaniche: questo permette di conservare le caratteristiche dell’uva e di avere un risultato finale qualitativamente molto elevato. Anche il notevole aumento dello spazio di lavoro gioca a favore della qualità, poiché rende possibile vinificare in serbatoi separati una quantità di uve ancora maggiore rispetto al passato, con la conseguente valorizzazione di ogni singola parcella di provenienza.
Tutto il progetto è stato ideato per permettere una lavorazione sostenibile e a basso impatto ambientale: Cantina Bolzano è una grande famiglia, composta a sua volta da 224 famiglie desiderose di fare la loro parte affinché le nuove generazioni possano godere del lavoro e della terra dei loro predecessori.
Visite e percorsi di degustazione
D’ora in poi, le porte della nuova Cantina Bolzano saranno aperte a tutti coloro che vorranno vedere da vicino il percorso dell’uva dall’alto verso il basso: “Su richiesta offriamo per piccoli gruppi delle visite guidate con degustazione finale, mentre il nostro punto vendita “Vinarius” è aperto al pubblico e ai clienti dal lunedì al sabato”, spiega il Direttore Klaus Sparer. Il dinamico team della cantina sta preparando per l’estate delle nuove proposte dedicate agli enoturisti che vorranno conoscere nel dettaglio la rosa dei vini prodotti da una delle realtà vinicole più importanti dell’Alto Adige.
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LA MUSICA PER E NEL CINEMA
Sabato 13 aprile, ore 17 presso la sala “Spazio Aperto di Via dell'Arco” a Santa Margherita Ligure, si terrà la seconda conferenza del compositore Federico Ermirio.
"La Musica per e nel Cinema": dal secondo dopoguerra ad oggi: nascita di un genere; la film industry; i songs; i leitmotive; i Compositori protagonisti della storia della “colonna sonora” (Hupfeld, Young, Mancini, Barry, Tiomkin, Ròzsa, Jarre, ...) e ancora, l'uso di musiche preesistenti (da Händel a Ligeti); i registi Curtiz, Litvak, Rosi, Visconti, Pasolini, Donner, Lean, Kubrick, Herzog, Von Tries...
Una carrellata con ascolti, immagini e video
Il breve ciclo è un'iniziativa dell'Associazione culturale AkREibA in collaborazione con "Spazio Aperto", con il “Sibelius festival – golfo del tigullio e riviera” e con il Comune di Santa Margherita Ligure.
Ingresso libero
Con l'auspicio di averVI numerosi
La direzione Artistica
Federico Ermirio
Vinitaly: nasce il Consorzio del Vermouth di Torino
Promosso dall’Istituto del Vermouth di Torino, il nuovo Consorzio tutelerà l’intera filiera del celebre aperitivo torinese e sarà presentato oggi a Verona in occasione di Vinitaly
A distanza di due anni dalla nascita dell’Istituto del Vermouth di Torino e dall’approvazione del Decreto Ministeriale che ne riconosce l’Indicazione Geografica, nasce il Consorzio del Vermouth di Torino, l’organo che valorizza, promuove e tutela la denominazione e i marchi ad esso collegati. Sarà presentato ufficialmente oggi - lunedì 8 aprile 2019 alle 16.30 - con una tavola rotonda nello stand della Regione Piemonte (padiglione 10 - stand G2) al Vinitaly di Verona, la più importante fiera al mondo dedicata al settore dei vini e dei distillati, alla quale parteciperanno Giorgio Ferrero, Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Roberto Bava, Presidente dell’Istituto del Vermouth di Torino, Pierstefano Berta, chimico e storico dell’enologia, Fulvio Piccinino, barman ed esperto di Vermouth.
Frutto di un’esigenza rilevata dall’Istituto del Vermouth - l’associazione che dall’aprile 2017 rappresenta la storica bevanda torinese in Italia e nel mondo - e da un’analisi condotta su realtà analoghe operanti anche in settori merceologi differenti, il Consorzio del Vermouth di Torino integra le azioni portate avanti dall’Istituto omonimo, riunisce al suo interno coltivatori e trasformatori di erbe officinali piemontesi, elaboratori e imbottigliatori, aziende proprietarie di marchi commerciali che gestiscono autonomamente la propria filiera. Ha, inoltre, lo scopo di promuovere e valorizzare la denominazione, tutelandone l’informazione al consumatore finale e fornendo assistenza tecnica e formazione professionale alle aziende e ai produttori. Tra i principali compiti, anche l’attività di vigilanza per garantire la corretta applicazione della denominazione Indicazione Geografica ai prodotti consorziati. Ma non solo: tra gli obiettivi che si pone il Consorzio c’è anche la collaborazione con istituti e scuole per promuovere iniziative legate alla valorizzazione, all’educazione alimentare e al consumo corretto e responsabile del vermouth. È presieduto da Roberto Bava, già Presidente dell’Istituto del Vermouth di Torino, e dai vice Presidenti Pierstefano Berta e Marco Pellegrini.
Il percorso che ha condotto alla nascita dell’Istituto del Vermouth di Torino prima e alla costituzione del Consorzio del Vermouth di Torino dopo è durato circa vent’anni e ha trovato il suo compimento il 22 marzo 2017 quando, con il Decreto Ministeriale n. 1826, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha accolto la richiesta della Regione Piemonte e ha riconosciuto l’indicazione geografica Vermouth di Torino / Vermut di Torino. Il Vermouth rappresenta, infatti, un bene collettivo per il Piemonte e per l’Italia: il vino liquoroso bianco o rosso nato all’ombra della Mole e conosciuto in tutto il mondo, vanta oltre tre secoli di storia e ha visto negli anni un’evoluzione delle tecniche di produzione, affiancate sempre dalle lavorazioni più tradizionali.
In occasione del Vinitaly, inoltre, è possibile degustare le numerose etichette di Vermouth in uno stand dedicato all’Istituto all’interno dello spazio espositivo della Regione Piemonte, permettendo ai visitatori di avvicinarsi a questa bevanda e conoscere la nouvelle vague che sta vivendo l’aperitivo torinese, testimone di tre secoli di storia e cultura del bere.
Ufficio Stampa Istituto del Vermouth
Spin-To - Comunicare per innovare
Gabriella Bruzzone