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CANTINA ORSOGNA, MONTEVERRO E POGGIO CAGNANO SONO WOW!
Tre medaglie d'oro per tre eccellenze del Centro Italia alla competizione enologica nazionale ideata da Civiltà del Bere
Stupore e meraviglia per la prima edizione di WOW! The Italian Wine Competition, concorso organizzato dalla rivista Civiltà del Bere. Una kermesse enologica tutta italiana, ma ispirata alle grandi competitoninternazionali e dedicata ai produttori nazionali con l'obiettivo di ricercare e scoprire vini che spiccano per qualità, tipicità e stile.
15 grandi esperti della giuria, provenienti da diverse regioni d'Italia e capitanati dal Presidente Alessandro Torcoli e dal vicepresidente Aldo Fiordelli, hanno degustato vini alla cieca sulla base di pochissime informazioni tra cui origine, annate, vitigni, tenore alcolico e residui zuccherini. Su 850 adesioni, solo 65 vini si sono aggiudicati la medaglia d'oro, il più alto riconoscimento conferito dai giurati. Tra i premiati spiccano: Nican, Montepulciano d’Abruzzo Doc 2008 di Cantina Orsogna 1964; Monteverro, Toscana Rosso Igt 2014 di Monteverro e Arenario, Maremma Toscana Doc 2015 di Poggio Cagnano, tre eccellenze vitivincole del Centro Italia.
Nican, Montepulciano d’Abruzzo Doc 2008
Montepulciano al 100% allevato a guyot su pendii collinari tra i 300 e i 450 metri d'altezza. Fermentazione in acciaio tra i 22 e i 24 °C e affinamento parte in barrique e parte in acciaio. Un colore rosso rubino carico dal sentore di fiori secchi, frutta matura, confettura di amarene, cacao, tostato e vaniglia. Al palato si presenta vellutato, caldo, avvolgente, tannico e con un finale di mandorla. Si abbina alla perfezione con carni e selvaggina.
Cantina Orsogna 1964
Cooperativa vitivinicola composta da 500 viticoltori e nata nel lontano 1964 a Orsogna in provincia di Chieti, è pioniera a livello internazionale del biologico e del biodinamico dove il rispetto dell'ambiente, dei suoi tempi e delle sue regole è parte imprescindibile nella coltivazione delle viti.
Monteverro, Toscana Rosso Igt 2014
Assemblaggio al 40% Cabernet Franc, 30% Cabernet Sauvignon, 20% Merlot, 10% Petit Verdot allevate su terreni argillo-calcarei esposti a nord/sud. Ogni parcella viene vinificata singolarmente e la fermentazione naturale avviene in inox e barrique con procedura 100% a caduta e follatura manuale. L'affinamento è di 24 mesi in barrique di rovere francese all'80% di legno nuovo. Alla vista si presenta di un rosso rubino, intenso. Al naso sono evidenti le note agrumate e la frutta rossa come ribes nero e ciliegie, mentre sul finire si percepisce un cenno di sottobosco, alloro, cioccolato al latte e pomodori secchi. In bocca è morbido e richiama subito alla mente l'amarena sotto spirito e la fragola, così come il lampone e la prugna con un tocco finale di spezie e tabacco.
Monteverro
Una tenuta nata da una grande passione per il vino e la Maremma. Situata ai piedi di Capalbio e a pochi passi dal mare, in quella nota ai più come la Costa d’Argento, è qui che Georg e Julia Weber hanno realizzato il loro sogno: un'azienda vitivinicola apprezzata in tutto il mondo per i suoi grandi vini, frutto di un'infinita cura nei confronti di vendemmia e nella selezione delle uve.
Arenario, Maremma Toscana Doc 2015
Un 100% Cabernet Sauvignon allevato su terreno franco-sabbioso tra i 350 e i 450 metri con esposizione sud-ovest nel cuore della Maremma Toscana, proprio tra il Monte Amiata e il mare dell'Argentario. Vinificazione in acciaio e fermentazione controllata entro i 25°C. A seguire, contatto con le bucce di circa una settimana dopo la fine della fermentazione alcolica. L'affinamento avviene per 12/14 mesi in barriques Premiere Cru di rovere francese nuovo al 30%.
All'olfatto risultano evidenti le sfumature fruttate, i sentori minerali e di spezie scure per terminare con note finali di rabarbaro e timo. Al gusto è rotondo, setoso, persistente, con una trama tannica fine e stratificata e una mineralità importante che lo accompagna fino in fondo.
Poggio Cagnano
Un'avventura nata nel 2005, un progetto lungo dieci anni dedicato al recupero dell'uliveto esistente, alla piantumazione di due ettari di vigne e alla costruzione della cantina circondata da boschi di querce, pendenze estreme e arenaria. Gli attuali 2 ettari di vigneto (che diventeranno 5) danno origine a una produzione di circa 10.000 bottiglie/anno.
Simonetta Gerra
cell. 347.1735429
Adempimenti Semplificazioni Normativa Vitivinicola
Vino, Busi (Chianti): “Bene i controlli ma basta con le complicazioni burocratiche”
Il presidente Consorzio Vino Chianti: “ok all'informatizzazione ma valga anche per i controllori che invece continuano a chiederci timbri e scartoffie”
“E' oramai da più di un anno che stiamo vivendo una informatizzazione del nostro settore da parte del ministero. Il che ha prodotto non poche difficoltà al nostro settore che è costituito da tantissimi piccole e medie aziende. Le istituzioni e il ministero in particolare, a fianco degli obblighi, dovrebbero però prevedere anche aiuti e incentivi per far si che ogni azienda possa mettersi al passo con la nuova tecnologia informatica prevedendo al contempo strumenti facili.
Perché non possiamo permettere che all'impresa vitivinicola sia messa un'altra tassa occulta sotto forma di costi suppletivi per ottemperare a degli obblighi. Non possiamo cioè obbligare l'imprenditore a pagare qualcuno per osservare la legge, ma deve essere in grado di farlo da solo e quindi serve un sistema semplice e comprensibile e non fatto da burocrati per burocrati” così Giovanni Busi, presidente Consorzio Vino Chianti. a margine del convegno promosso dall'Unione Italiana Vini su “adempimenti e semplificazioni della normativa vitivinicola” organizzato a Firenze.
“In più è indispensabile che questo necessario aggiornamento professionale a cui si stanno adeguando i nostri imprenditori – continua Busi - sia fatto anche dalle istituzioni, del ministero e dei vari organi di controllo. Cioè noi vogliamo sì mettere tutti i nostri dati sul SIAN, il sistema informativo unificato di servizi del comparto agricolo, ma questo poi deve essere la unica banca dati valida per tutti. Perché non si può chiedere a un'azienda il cui core business è produrre vino di trasformarsi in una impresa informatica e poi dopo questo sforzo l'ente certificatore non usa il SIAN e vuole dalle imprese altri dati e sotto altra forma”.
“Basti pensare che quest'anno prima abbiamo immesso i nostri dati elettronicamente dentro la banca dati SIAN e poi siamo stati costretti a comunicare i soliti dati ad ARTEA. E' un doppio lavoro inutile e dispendioso. I dati sono là nel SIAN potete andarli a prendere là, non serve che opprimiate continuamente le aziende con carte, timbri e scartoffie” conclude il presidente Consorzio Vino Chianti.
Consorzio Vino Chianti
Lorenzo Galli Torrini
A LEZIONE CON MASSIMO BOTTURA: SI È TENUTA IERI LA PRIMA MASTERCLASS ESCLUSIVA IN VISTA DEL LANCIO DI IN CIBUM
Al via la formazione stellata con gli chef Cristian Torsiello e Giuseppe Iannotti insieme a Enzo Vizzari, critico gastronomico e direttore de Le Guide de L’Espresso
Ieri, giovedì 13 dicembre presso l’Hotel Ariston di Capaccio Paestum (Sa), si è svolta la preview del lancio della scuola In Cibum. Una masterclass targata Formamentis, società del Gruppo Fmts, dedicata ai professionisti del mondo dell’enogastronomia.
Ospite d’eccezione lo chef tristellato Massimo Bottura che, in un dialogo con il critico gastronomico e direttore de “Le Guide de L’Espresso“ Enzo Vizzari – coordinatore scientifico di In Cibum -, ha raccontato la sua esperienza, il suo modo di rapportarsi al territorio e le fonti di ispirazione tutte all’insegna delle emozioni: un’anteprima esclusiva e irripetibile, anticipo del lancio di In Cibum – la Scuola di Alta Formazione Gastronomica del Mezzogiorno d’Italia che aprirà i battenti in primavera, a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno.
La formazione In Cibum è la nuova sfida del Gruppo Fmts e ha avuto inizio con il fuoriclasse assoluto dei fornelli. Non servono presentazioni per il maestro Bottura, basta solo ricordare che il suo locale di Modena Osteria Francescana, dopo la vittoria del 2016, pochi mesi fa è tornato al primo posto del “World’s 50 Best Restaurants 2018”. Un artista della cucina, totalmente autodidatta che, attraverso le sue creazioni, si fa interprete della nostra cultura, dei nostri luoghi, delle nostre passioni, consacrando la gastronomia del Bel Paese nel mondo. La sua cucina è, prima di tutto, emozione. Per lo chef stellato Bottura, la tecnica sopraffina non è mero sfoggio di abilità ma semplice strumento per regalare sensazioni ed emozioni uniche.
La giornata ha visto anche gli show cooking di Cristian Torsiello, una stella Michelin e coordinatore didattico della scuola In Cibum, e di Giuseppe Iannotti, una stella Michelin. Due giovani chef che hanno saputo costruirsi un’identità ben precisa e altamente riconoscibile, che li ha consacrati autorevoli rappresentanti della nuova generazione di professionisti della cucina italiana, anche a livello internazionale. Quella di Cristian Torsiello è una cucina calorosa e, allo stesso tempo, elegante che si può gustare presso l’Osteria Arbustico, trasferitasi da Valva a Paestum dove cordialità e coraggio non sono semplicemente aspetti del suo carattere ma anche il leitmotiv delle sue creazioni. Giuseppe Iannotti ha un DNA regionale ma in constante evoluzione, sempre alla ricerca di nuovi prodotti e nuove tecniche. Presso il Krèsios, a Telese Terme nel beneventano, si può gustare una cucina che non si limita a sedurre il palato ma mira a conquistare anche l’intelletto.
Giuseppe Melara, Presidente e AD Gruppo Fmts, afferma: “In Cibum formerà i grandi chef di domani e permetterà un costante aggiornamento ai professionisti del mondo della ristorazione attraverso un percorso ricco di testimonianze che possano trasferire, in modo concreto, le modalità di gestione di un ristorante a 360°, dalla scelta del menù alla sua rotazione, fino alla parte amministrativa. Siamo stati particolarmente orgogliosi di avere avuto come ospite lo chef Massimo Bottura, che rappresenta l’eccezione in termini di impegno sociale, innovazione in cucina e legame con il territorio di appartenenza davanti a una platea composta da oltre 300 professionisti e 400 studenti provenienti dalle scuole alberghiere della Campania”.
Quella di ieri è la prima di un ciclo di Masterclass dedicate a grandi nomi del settore. Si tratta di percorsi formativi intensivi rivolti a professionisti intenzionati ad apprendere concetti, tecniche e metodologie immediatamente applicabili. Il percorso, altamente formativo e specializzante, è finalizzato all’esplorazione di stili e metodi di cucina innovativi attraverso il confronto con personalità di spicco del panorama enogastronomico italiano.
Si ringraziano per il supporto Pasta Monograno Felicetti, illy, Petra Molino Quaglia, Così Com’è, Electrolux.
Mara Linda Degiovanni
A CAMOGLI IN CALATA PORTO SVELATA “La Natività”
Semplice, lineare e stilizzata, con i colori che sembrano presi in prestito dalle facciate delle caratteristiche case liguri. Giuseppe e Maria ed un pastore osservano con trepidazione il miracolo del piccolo nato appena giunto, protetti da una grande Stella Cometa hanno ai piedi i sassi della spiaggia di Camogli, inconfondibili. Con lo sfondo del porticciolo e il suo mare la natività a Camogli è un’emozione unica da vivere. Su idea di Giulia Pirchi e Lorenzo Ghisoli con la collaborazione di Mastro Antonucci e del Falegname Andrea Costa.
Si avvicina il Natale e Camogli è tutta una festa, con gli ELFI e le fate al Castello della Dragonara e ora anche la Natività. Un altro week end imperdibile per continuare a vivere con trepidazione l’arrivo delle imminenti festività natalizie.
Le ultime aperture del Castello di Babbo Natale a Camogli
Dicembre: sabato e domenica 15 e 16; 22 e 23 dicembre
dalle ore 10,30 alle 12,30 e dalle ore 14,00 alle17,00
Sabato15 dicembre. La falegnameria dell’Elfo Cesare: costruisci la tua porticina delle fate e degli elfi
Nonna Elfa racconta …. Viaggio in barca a vela (dalle ore 14.00 all’imbarcadero*).
Domenica 16 dicembre. Il Trenino di Babbo Natale - Stazione in via della Repubblica - ore 14,30/17,30
La falegnameria dell’Elfo Cesare: costruisci la tua porticina degli elfi e delle fate. Laboratorio in inglese delle ELFE Cassie e Becci. La Banda Musicale Città di Camogli arriva al Castello.
Sabato 22 dicembre. La falegnameria dell’Elfo Cesare: costruisci la tua porticina degli elfi e delle fate
I dolci della tradizione con mamma Natalina.
Domenica 23 dicembre. Al mattino dalle ore 10,30 alle 12,30. Alle ore 14,00 Babbo Natale parte …
Ci imbarchiamo con lui, e con la barca della Golfo Paradiso Trasporti Marittimi lo accompagniamo fino a San Fruttuoso di Camogli dove lo saluteremo. Partenza imbarcadero h 14,15, rientro h 15,15 circa*.
Informazioni e prenotazione Pro Loco di Camogli in via XX Settembre 33 - Telefono 0185 771066.
*Soggetti a condizioni meteomarine favorevoli
Domenica 23 al pomeriggio e lunedì 24 al mattino ingresso gratuito per visita al Castello.
Camogli, Elfi e fate al Castello di Babbo Natale. Il Castel Dragone, suggestiva fortezza difensiva che dal centro di Camogli si arrampica sulle rocce a picco sul mare, ospita nuovamente Babbo Natale, e con lui le magiche elfette che si muovono nel loro ambiente naturale: boschi incantati, grandi alberi secolari costellati dalle porticine magiche degli degli elfi, sentieri e casette piccolissime … Quando il grande portone di legno si apre, ci si trova immersi in un mondo fra sogno e realtà che ci trasporta alla “Foresta di ghiaccio” dove ad attenderci c’è Babbo Natale. E perché la storia continui immutata nel tempo non manca la grande “macchina” a ruota per spedire le letterine con timbri e grandi sacchi e continuare a credere nella storia più antica del mondo. Alla falegnameria costruzione della porticina magica che ogni bimbo porterà a casa, per metterla nella propria cameretta, nel giardino o al fianco della porta d’ingresso, ai piedi della scala o sull’albero, e ogni tanto soffermarsi a guardarla, e sognare su chi e cosa vi si potrebbe trovare dietro. Ogni giornata di apertura, altri laboratori con nuove esperienze per stupirsi, giocare ed imparare.
Lunedì 24 dicembre
Falò in spiaggia - dopo la messa di mezzanotte.
31 dicembre Capodanno speciale a Camogli
Cene e cenoni nei ristoranti
Musica in piazza Colombo dalle 22,30
Spettacolo con fuochi d’artificio sul lungomare alle ore 00,30.
Eventi promossi da
Comune di Camogli e Associazione Commercianti ed Operatori Turistici di Camogli, Pro Loco di Camogli e CIV Centro Storico Camogli, con il patrocinio della Camera di Commercio di Genova
E la collaborazione Associazione Culturale S. Fortunato Camogli con la Lega Navale di Camogli.
www.camogliturismo.it www.enjoycamogli.it
Daniela Bernini
NATALE. SPUMANTI ITALIANI FANNO IL BOOM: IN ITALIA SI STAPPANO 66 MILIONI DI BOTTIGLIE E ALL’ESTERO 181 MILIONI
Osservatorio del Vino UIV-ISMEA stima consumi spumanti italiani durante festività e aggiorna dati export. Presidente Abbona: “2018 anno positivo. Accordo UE-Giappone dà ottimismo per crescita export 2019”
Come da tradizione gli Spumanti italiani sono protagonisti durante il periodo Natalizio nel bel Paese: in Italia durante le festività verranno stappate più di 66 milioni di bottiglie, mentre all’estero saranno circa 181 milioni.
I dati ISTAT elaborati da ISMEA, partner dell’Osservatorio del Vino, danno un quadro molto positivo per il comparto nazionale dei vini spumanti, che chiuderà il 2018 con vendite totali superiori a 700 milioni di bottiglie (+5% rispetto al 2017), di cui 190 milioni in Italia (+4%) e oltre 500 esportate (+6%).
“Come da tradizione, i nostri vini spumanti troveranno un posto di primo piano sulle tavole degli italiani durante le festività – commenta Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini. I dati sui consumi interni dimostrano quanto i nostri connazionali siano consapevoli dell’elevata qualità dei prodotti vinicoli del Paese e questa consapevolezza, che senza mezzi termini possiamo definire una positiva crescita culturale e una vittoria per il comparto, trova quindi riscontro al momento dell’acquisto. Ottimi risultati vengono registrati anche per quanto riguarda le esportazioni, a dimostrazione che il vino italiano riesce riscuotere grande apprezzamento anche all’estero. Il vino italiano nel suo complesso sta per chiudere un anno positivo, pur sapendo di dover lavorare sodo per continuare a crescere ed aumentare la propria penetrazione nei mercati extra europei. Da questo punto di vista – conclude Ernesto Abbona – abbiamo appena ricevuto l’ottima notizia riguardante la ratifica da parte del Parlamento Europeo dell’Accordo di Libero Scambio con il Giappone, che entrerà in vigore il prossimo 1 febbraio, trattato che darà nuovo slancio al vino italiano e che ci permette di guardare al 2019 con ottimismo”.
L’export di vini spumanti italiani si conferma principale traino del settore, con un consuntivo 2018 previsto in ulteriore crescita, soprattutto sul fronte valori, dove sono attesi 1,5 miliardi di euro (+13%). Il Prosecco DOC e DOCG anche nel 2018 primeggia nelle esportazioni: da solo rappresenta infatti circa il 15% a valore dell’intero comparto vinicolo italiano e il 61% rispetto all’intero settore spumantistico.
Tra i principali Paesi clienti, il Regno Unito, nonostante un calo del 4% a volume, si conferma il primo Paese di destinazione dello spumante italiano, con oltre 100 milioni di bottiglie vendute nel periodo gennaio-settembre. Crescono del 9% le esportazioni verso gli Stati Uniti, con quasi 80 milioni di bottiglie, e segue la Germania con circa 32 milioni.
“In questo 2018 – aggiunge Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini – abbiamo registrato con grande soddisfazione l’aumento generalizzato in termini di vendite di tutte le principali denominazioni, non solo all’estero, ma anche in Italia, con buone performance anche da parte delle bollicine dolci. Il Prosecco si è dimostrato ancora una volta il leader e principale traino sia del settore che dell’intero comparto vinicolo del nostro Paese. Per quanto riguarda le esportazioni, subiscono un lieve calo le vendite nel Regno Unito, che resta comunque uno dei nostri principali clienti, ma questa può essere considerata la dimostrazione delle potenziali conseguenze di una Brexit che nei fatti sta già avendo degli effetti negativi sul vino italiano”.
Federico Fusca