Home
OLTRE I GESTI, LA RAPPRESENTAZIONE ITALIANA DELLA SALA E DELLA CUCINA
|
|||||||
|
|||||||
|
FORUM NAZIONALE SULLE DIPENDENZE
aDDiCTuS
FORUM NAZIONALE SULLE DIPENDENZE
Verona, 14 e 15 dicembre 2018
Doppio appuntamento dedicato alle problematiche legate alla dipendenze è quello che si terrà venerdì 14 e sabato 15 dicembre p.v. L’iniziativa ha come scopo di sensibilizzare la popolazione veronese e delle provincie limitrofe alle problematiche delle Dipendenze Patologiche (DP), intendendo con questo non solo le classiche tossicodipendenze da sostanze illecite ma anche le DP da farmaci e da gioco d’azzardo, da Internet ecc. Venerdì 14 dicembre, dalle ore 14,30-18, presso la Sala Società Letteraria, Piazzetta Scalette Rubiani 1,si svolgerà un incontro dedicato alla popolazione (genitori, insegnanti, studenti ecc.) dove neuroscienziati, operatori e magistrati spiegheranno i meccanismi cerebrali delle dipendenze, la prevenzione, la cura e i meccanismi del narcotraffico. L’incontro, libero e senza iscrizione, sarà moderato dal dott. Fabio Lugoboni, Responsabile Medicina delle Dipendenze dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.
Sabato 15 dicembre,per tutto il giorno, si terrà presso l’Ospedale di Borgo Romaun convegno per specialisti, strutturato in 5 sessioni parallele. L’evento - accreditato ECM – è gratuito con iscrizione obbligatoria.
Infine, sempre sabato 15 dicembre, presso la Sala Polifunzionale F. Gresner, Stradone A. Provolo, dalle 20.30 si terrà (con ingresso libero) una serata musicale di raccolta fondi per C.L.A.D. Onlus. Durante l’evento si alternerà musica jazz a pezzi musicali dedicati a grandi musicisti travolti dalle dipendenze e letture di riflessione sul tema. Questo appuntamento invernale a Verona, negli obiettivi degli organizzatori, vuole diventare un tappa fissa negli anni, un vero e proprio Forum nazionale sulle Dipendenze. Per addetti ai lavori e per i cittadini.
L’evento è patrocinato dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata - Verona e dall’Università degli Studi di Verona.
AD ANVERSA PER DECRETARE IL MIGLIOR SOMMELIER DEL MONDO ASI 2019
L’ITALIA IN CORSA CON DANIELE ARCANGELI, GIA’ MIGLIOR SOMMELIER D’ITALIA ASPI 2015
DAL 10 AL 15 MARZO 2019, AD ANVERSA, SI DISPUTERÀ LA COMPETITION PER IL «MIGLIOR SOMMELIER DEL MONDO 2019». L’ITALIA È PRONTA A CONQUISTARSI IL PODIO CON IL SOMMELIER VIAREGGINO DANIELE ARCANGELI
Sessantacinque sommelier, membri delle Associazioni riconosciute da A.S.I. - Association de la Sommellerie Internationale, provenienti da 62 Paesi nel mondo, e i tre vincitori dei titoli Continentali, sono pronti a contendersi il titolo di “Miglior Sommelier del Mondo A.S.I.”, il concorso che valuta l’eccellenza nella sommellerie a livello internazionale. A gareggiare per l’ambito titolo, come candidato per l’Italia, sarà Daniele Arcangeli, già Miglior Sommelier d’Italia ASPI 2015.
Arcangeli, attualmente Sommelier al The Fat Duck Group, ha iniziato a muovere i primi passi nella ristorazione e nel mondo degli hotel nel 1991 lavorando in Versilia, terra di cui è originario, come Commis di Sala. Completati gli studi, ha intrapreso numerose esperienze in Italia e all'estero, in prestigiose strutture quali The Langham Hotel 5* Hilton Hotels & Resort a Londra, Hotel Pitrizza 5*L Starwood Luxury Collection di Porto Cervo, Hotel Principe Forte dei Marmi 5*L Member of Leading Hotel of the World, Badrutt's Palace 5*L Member of Leading Hotel of the World di St. Moritz. Gli ultimi due anni lo vedono Head Sommelier a "Borgo Santo Pietro" a Chiusdino (Siena), struttura alberghiera parte del circuito Relais & Chateaux, Restaurant Manager e Head Sommelier al Grand Hotel Principe di Piemonte con il ristorante Il Piccolo Principe** a Viareggio, fino ad assistere l’Head Sommelier al ristorante Pierre Gagnaire** a Le Palace Les Airelles a Courchevel in Francia.
Nella competizione per diventare Miglior Sommelier d’Italia ASPI 2015 si è distinto anche per aver superato brillantemente prove che hanno testimoniato l’evoluzione in atto nella figura del Sommelier, sempre più chiamato ad essere un professionista a tutto tondo, in grado di spaziare nel vasto mondo delle bevande. E ora Arcangeli è pronto a rappresentare l’Italia come candidato al titolo di “Miglior Sommelier del Mondo”, competition che sublima l’arte della Sommellerie dando lustro e prestigio al singolo professionista e all’intero settore.
Il concorso, giunto alla sua sedicesima edizione, è organizzato da A.S.I. - Association de la Sommellerie Internationale e ciascun Paese membro può presentare un candidato selezionato tramite appositi test tra coloro in possesso di titoli nazionali . L’Italia ha scelto Arcangeli che gareggerà ad Anversa dal 10 al 15 marzo 2019 affrontando una competizione di altissimo livello che si comporrà di tre distinti momenti: prove scritte, prove pratiche di servizio ed alcuni test di degustazione alla cieca. Tre giorni in cui ai candidati sarà chiesto di mostrare tutta le loro expertise nella sommellerie, frutto di anni di studio e di pratica sul campo. Perché vincere il titolo di Miglior Sommelier del Mondo nel 21° secolo significa avere perfetta padronanza non solo dell’universo del vino, ma anche di birre, liquori, sakè, acqua, caffè, tè e gastronomia.
«La competizione per il Miglior Sommelier del Mondo si tiene ogni tre anni e riunisce il gotha dei sommelier a livello internazionale. Partecipare e ancor di più vincere significa confrontarsi con i professionisti più preparati al mondo, affrontando una delle sfide più difficili nel settore. Per questo, siamo onorati del fatto che a rappresentare l’Italia sia un professionista preparato e appassionato come Daniele Arcangeli. A lui vanno i nostri migliori auguri» - ha dichiarato il Presidente di ASPI, Giuseppe Vaccarini.
ASPI - Associazione della Sommellerie Professionale Italiana.Si propone come punto di riferimento per la Sommellerie professionale, con l'obiettivo di offrire opportunità di crescita ed affermazione ai Sommelier. Dal 2007, anno della sua nascita, è il solo membro per l'Italia dell'Association de la Sommellerie Internationale, A.S.I. I principali obiettivi di ASPI sono la formazione, a livello professionale, e la diffusione della cultura sul mondo del cibo e delle bevande. ASPI è presente, sul territorio nazionale, con corsi ed attività.
Alessandra Perrucchini
L’ALTA LANGA DOCG CHIUDE IL 2018 A QUOTA 1.300.000 BOTTIGLIE
1.500 quintali di uva Pinot Nero e Chardonnay raccolti per una produzione pari a 1 milione e 300 mila bottiglie di Alta Langa Docg millesimo 2018, che uscirà in commercio nel 2021. La bella vendemmia di quest’estate soddisfa in pieno le aspettative del Consorzio Alta Langa che chiude così in bellezza un anno particolarmente dinamico.
“A conclusione del mandato triennale – commenta il presidente del Consorzio Giulio Bava – consegniamo al futuro nuovo consiglio di amministrazione un Alta Langa che ha raggiunto il primo importante obiettivo che si era posto: il superamento del milione di bottiglie. Una crescita seguita con attenzione, con la programmazione dell’aumento dei vigneti e delle aziende produttrici, nel rispetto dei tempi della natura e del lungo affinamento dei vini in bottiglia”.
Intanto prosegue la crescita del vigneto di Alta Langa che raggiungerà i 350 ettari nel prossimo biennio rispetto agli attuali 280 ettari, tra la provincia di Asti (130), quella di Cuneo (130) e quella di Alessandria (20).
“L’Alta Langa è un vino di qualità che non ammette scorciatoie e vede la collaborazione di tutta la filiera produttiva, con i viticoltori in primo piano – prosegue Giulio Bava -. Il prossimo obiettivo è rappresentato dai 3 milioni di bottiglie non appena i 350 ettari saranno completi e in produzione”.
Dal punto di vista delle attività svolte, la presenza in questi ultimi mesi come Official Sparkling Wine alla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e, in settembre, all’evento Slow Food Terra Madre - Salone del Gusto ha impegnato il Consorzio delle alte bollicine piemontesi.
Non soltanto. Il 2018 è stato l’anno dell’apertura delle Terrazze Alta Langa (la prima all’interno del Castello di Moasca in collaborazione con il ristorante Tra la Terra e il Cielo, la seconda ad Alba, al “100 VINI caffè la brasilera” inaugurato di recente): esperienze che mettono al centro della carta dei vini dei locali aderenti proprio l’Alta Langa Docg di tutti i produttori del Consorzio.
Rilevante anche il risultato del primo Alta Langa Bar avviato in seno alla pizzeria gourmet astigiana [cRust], una piccola realtà di successo in cui, in un solo anno, a fronte di una quarantina di coperti e della sola apertura serale del locale, sono state stappate oltre mille bottiglie di Alta Langa Docg.
Il Consorzio ha anche creato, alla fine dell’inverno, un proprio evento dedicato al mondo dell’horeca e a giornalisti di settore e opinion leader: “La Prima dell’Alta Langa”, grande degustazione di tutte le cuvée del Consorzio, ha avuto luogo al Castello di Grinzane Cavour e ha registrato il tutto esaurito.
Si lavora alla prossima edizione dell’evento, che si terrà nel marzo 2019.
L’ALTA LANGA DOCG - L'Alta Langa Docg è lo spumante brut del Piemonte. Una denominazione dalla produzione contenuta, con una storia molto lunga: fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, fin dalla metà dell’Ottocento, nelle “Cattedrali Sotterranee” oggi riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco.
È fatto di uve Pinot Nero e Chardonnay, in purezza o insieme in percentuale variabile; può essere bianco o rosé, brut o pas dosé e ha lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: almeno 30 mesi.
L’Alta Langa è esclusivamente millesimato, riporta cioè sempre in etichetta l’anno della vendemmia. L'Alta Langa bianco ha sfumature da giallo paglierino a oro intenso e aromi che ricordano la frutta bianca e gli agrumi con sentori di crosta di pane. Al palato è armonico, caratterizzato da una delicata sapidità.
L'Alta Langa rosé ha un colore rosa cipria o più marcato quando è giovane, l’intensità aromatica tipica del Pinot Nero, con profumi che spaziano dal pompelmo alle spezie, un gusto fruttato, equilibrato, ampio e lungo.
I NUMERI DELL'ALTA LANGA DOCG:
103 soci del Consorzio
78 vigneron
25 case spumantiere
280 ettari di vigneto (130 in provincia di Cuneo, 130 in provincia di Asti, 20 in provincia di Alessandria), non tutti ancora in produzione - diventeranno 350 nel 2021
1.500.000 kg di uva prodotta dalla vendemmia 2018
1.300.000 di bottiglie prodotte dalla vendemmia 2018
Mercato interno 95%
Mercato estero 5% (Usa)
Marianna Natale
IL PIATTO DI NETTUNO AL 2F DI GENOVA
Di Virgilio Pronzati
Foto Studio Uno
Il Consigliere comunale Claudio Villa e Guglielmina Costi Monaci
Le scuole alberghiere sono autentiche fucine per creare personale qualificato da inserire nell’industria dell’ospitalità. Per lungo tempo hanno sempre provveduto ad esaudire la richiesta di personale dei grandi alberghi e compagnie di navigazione. Anche oggi il loro ruolo è di fondamentale importanza per dare linfa al tessuto economico della città. Basti pensare che solo a Genova, i ristoranti, trattorie, alberghi, bar e wine bar, sono alcune decine di migliaia.
Elvi Tixi, Silla Zanarini, Fabrizia e Giuliana Sturlese, Matilde Giletta
Tra i vari Istituti di Stato Alberghieri liguri, spicca per dinamismo il Marco Polo di Genova, diretto dal preside Prof. Roberto Solinas. Oltre le molte materie di studio, stages, viaggi studio in Italia e all’estero, si svolgono in modo articolato esercitazioni di cucina e di sala validi come esame di qualifica, dove oltre illustri ospiti, docenti e commissari esterni valutano la preparazione specifica degli allievi, dando ad ognuno il rispettivo voto.
Claudio Villa, Nicola Pellegrino, Guglielmina Costi Monaci, Eugenio Gamba e Elisabetta Nanetti
Prologo per sottolineare che la maggior parte dei patron di rinomati ristoranti e trattorie genovesi, sono usciti dal Marco Polo, come nel caso di Francesco Defilippi titolare del 2f Ristorante. Un locale suddiviso su tre sale di differente dimensione le quali permettono spazi dedicati a cene riservate o per pochi, musiche accuratamente selezionate per il sottofondo conferiscono un maggiore livello di atmosfera. e anche presente un ampio giardino coperto per pranzare o cenare all‘aperto.
Lasagna di bianco pescato gratinata al forno besciamella di crostacei e bottarga
Ma non solo. La realizzazione dei piatti ispirati alla cucina ligure e nazionale, nasce da rigorosi metodi: materie prime di elevata qualità e stagionali, controllandone la filiera produttiva. L’esempio: per i piatti di pesci, è usato solo pesce fresco. Il servizio in sala è svolto con professionalità e discrezione, dando al cliente le giuste indicazioni sui rispettivi piatti.
Guglielmina Costi con Nuccia Cantele, storica collaboratrice del Piatto di Nettuno
Per questi motivi, Guglielmina Costi Monaci presidente dell’Associazione Piatto di Nettuno, ha promosso una serata dedicata ai suoi associati. La giornalista Costi Monaci, da sempre impegnata nelle campagne di educazione alimentare, ha varato trent’anni la prima campagna nazionale sul consumo dei prodotti ittici. Seguite da quelle dell’olio extravergine, della prescinseua e da molte altre.
Guglielmina e Francesco del Ristorante 2 F
Sempre con l’apporto scientifico di noti professori specialisti nelle varie specialità dell’alimentazione, in collaborazione con validissimi chef. Sicuro binomio per mantenere la salute a tavola. Per la sua tenace opera di sensibilizzatone nel campo alimentare, ha fatto di Genova e la Liguria, le Capitali italiane della dieta mediterranea.
Guglielmina Costi con Titti Martelli, titolare della Farmacia Martelli di Albaro
Il prossimo anno, sarà festeggiato il 30° anniversario del Piatto di Nettuno, con eventi sul tema, organizzati nelle principali sedi istituzionali del capoluogo ligure. Durante l’interessante serata, i graditi interventi della d.ssa Elisabetta Nanetti, del dr Nicola Pellegrino e del patron del locale Francesco Defilippi. A ricordo della serata, a tutti i presenti alcuni prodotti offerti dal Centro Latte Rapallo.
Ecco il goloso menu della serata: Bollicine con focaccia, torte salate genovesi e cuculli. Lasagna di bianco pescato gratinata al forno con besciamella di crostacei e bottarga. Intermezzo con Il limone ghiacciato e liquirizia. Il pescato in panure alle erbe dolci su specchio di pomodoro e olive. Crumble. La panna cotta all’after Eight. Il tutto accompagnato dai vini scelti dal patron del ristorante.