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VERSO IL BOCUSE D’OR EUROPE 2018: TORINO E IL PIEMONTE PROTAGONISTI DELLA SELEZIONE
Da gennaio, in attesa della selezione europea di Torino dell’11 e 12 giugno, al via gli allenamenti del Team Italia e sul territorio gli eventi del Bocuse d’Or Europe 2018 OFF
Nel 2018 Torino e il Piemonte saranno al centro della scena europea dell’alta gastronomia grazie alla selezione europea del Bocuse d’Or, che si terrà a Torino l’11 e 12 giugno 2018. Per questo, dal prossimo gennaio debutteranno sul territorio due importanti progetti: partirà infatti la nuova, impegnativa tappa del viaggio del Team Italia, capitanato dallo chef Martino Ruggieri, vincitore del Bocuse d’Or Italia 2017. E sempre nel mese di gennaio prenderà avvio il Bocuse d’Or Europe 2018 OFF: un innovativo palinsesto di eventi tra cultura ed enogastronomia diffusi sull’intero territorio del Piemonte, che scandirà le tappe d’avvicinamento alla finale europea del prestigioso concorso, in programma nella città capoluogo, dove, proprio a giugno, dall’8 al 16, si terrà una settimana ricca di eventi e iniziative rivolte al grande pubblico.
Forte di una tradizione gastronomica rinomata a livello internazionale, l’Italia è pronta quindi a dimostrare le sue doti di indiscussa protagonista del Bocuse d’Or, la più importante competizione mondiale delle arti gastronomiche ideata nel 1987 dallo chef Paul Bocuse. A giugno 2018 a Torino 20 giovani chef, vincitori delle rispettive selezioni nazionali, tenteranno di aggiudicarsi il Trofeo europeo e l’accesso alla finale mondiale di Lione 2019 durante Gourmet ExpoForum 2018, nell’arena di Lingotto Fiere, alla presenza di un Presidente Onorario d’eccezione: Enrico Crippa, chef tre stelle Michelin del ristorante Piazza Duomo di Alba.
A fare da testimonial d’eccezione della tradizione enogastronomica italiana sarà il Piemonte, indiscusso protagonista, già a partire dai mesi precedenti l'evento.
Appunto ad Alba, capitale delle Langhe e cuore del territorio UNESCO rinomato per la sua tradizione enogastronomica unica, ha infatti sede il quartier generale dell’Accademia Bocuse d’Or Italia, il nuovo organismo creato ad hoc che dal gennaio 2018, sotto l’attenta guida del Presidente dell’Accademia Enrico Crippa e del Direttore Luciano Tona, supporterà le intense fasi di training del Team Italia e del candidato italiano, Martino Ruggieri, con i migliori chef italiani ed esperti di settore, per una preparazione al massimo livello, in vista dell’impegnativa sfida continentale.
Il Piemonte scenderà inoltre campo per il Bocuse d’Or Europe 2018 con la strepitosa qualità dei suoi impareggiabili prodotti: il Tartufo Bianco d’Alba, i vini, prezioso tesoro in bottiglia con 17 etichette DOCG e 42 DOC, al carne di razza piemontese, la nocciola IGP e il riso del Piemonte, il cioccolato e i prelibati formaggi artigianali.
Dal “mare a quadretti” delle risaie tra Vercelli, ai paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, dal 2014 Patrimonio UNESCO, agli antichi borghi fortificati e i castelli tra Astigiano e
Alessandrino, fino a Torino, capitale del vermouth e dell’aperitivo, dei gianduiotti e dei grissini: il Piemonte saprà essere vetrina perfetta dell’enogastronomia made in Italy.
Questo straordinario patrimonio enogastronomico e culturale sarà inoltre il fil rouge di Bocuse d’Or Europe 2018 OFF, articolato programma di eventi e iniziative ideato dall’Assessorato alla cultura e al turismo della Regione Piemonte e coordinato dal Circolo dei lettori di Torino e dall’Accademia Bocuse d’Or Italia, in collaborazione con i partner istituzionali dell’evento, concepito come un vero e proprio itinerario di avvicinamento dal Piemonte a Torino, che esplorerà il legame tra patrimonio culturale ed enogastronomico con un palinsesto di eventi che si snoderà attraverso storia, arte, letteratura, cinema, design e creatività.
Un “assaggio” del Piemonte e del suo patrimonio enogastronomico è stato offerto oggi, in occasione della conferenza stampa tenutasi a Milano presso lo Spazio LUME, grazie al light lunch a 4 mani creato dal Resident Chef Luigi Taglienti, stella Michelin, e Roberta Zulian, finalista del Bocuse d’Or Italia 2017, con i migliori prodotti della tradizione gastronomica del Piemonte, in abbinamento a una selezione di pregiati vini del Consorzio Piemonte Land of Perfection, sponsor esclusivo per la fornitura dei vini per il Bocuse d’Or Europe 2018.
Il Bocuse d’Or Europe 2018 è un evento organizzato grazie all’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte e a DMO Piemonte Marketing, in sinergia con Città di Torino e Camera di Commercio di Torino, e con il sostegno dei Ministeri dell’Agricoltura e della Cultura e Turismo.
Regione Piemonte
Miriam Corgiat - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CHI SARA'IL MIGLIOR MAITRE CHOCOLATIER D'ITALIA?
Al Chocolate AcademyTM Center Milano vengono svelati in anteprima i nomi dei giudici e dei finalisti alle selezioni italiane dei World Chocolate Masters 2018 di Cacao Barry, la prestigiosa competizione internazionale dedicata ai professionisti del cioccolato
Maurizio Frau, Martina Presta, Fabio Ravone, Claudio Sordoni, Nicolas Vella e Giuseppe Vitale: sono loro i migliori maître chocolatier italiani presentati oggi in anteprima al Chocolate AcademyTM Center Milano, centro di alta formazione voluto da Barry-Callebaut, azienda franco-belga leader mondiale nella fabbricazione di prodotti a base di cacao e cioccolato di alta qualità.Questi professionisti, che hanno già superato le preselezioni nazionali tenutesi nei mesi scorsi proprio alla Chocolate Academy Milano, si sfideranno al Sigep di Rimini il 21e 22 gennaio prossimi. Il vincitore delle selezioni nazionali rappresenterà l’Italia al Salon du Chocolat di Parigi dove, dal 31 ottobre al 2 novembre 2018, si terranno le finalissime dei prestigiosi World Chocolate Masters, la competizione internazionale voluta da Cacao Barry che ogni due anni decreta il campione mondiale di cioccolateria.A presentare i sei sfidanti al pubblico è Davide Comaschi, non solo in veste di direttore del Chocolate AcademyTM Center Milano, ma anche di primo e unico italiano a essere salito finora sul gradino più alto dei World Chocolate Masters, nel 2013. In contemporanea vengono anche svelati i nomi degli esperti di cioccolateria e pasticceria che comporranno la giuria: saranno loro a valutare le prove dei maître chocolatier in gara a Rimini. Si tratta di Federico Anzellotti, Giovanni Cavalleri, Maurizio Colenghi, Fabrizio Galla e Luca Mannori. Presidente di questo straordinario panel di esperti è Enrico Cerea, executive chef di Da Vittorio a Brusaporto, 3 stelle Michelin.Maurizio, Martina, Fabio, Claudio, Nicolas e Giuseppe si sfideranno a Rimini nell’interpretazione del tema scelto per questi World Chocolate Masters: Futropolis, la città del futuro caratterizzata da integrazione, ricerca di modelli sostenibili e nuove sinergie e tecnologie. Che forme e quali gusti le daranno i nostri sfidanti? Lo scopriremo fra poco più di un mese, quando dovranno realizzare una pralina, un dessert al piatto e un pezzo artistico il cui protagonista assoluto sarà il cioccolato.Oggi i sei maître chocolatier in gara sapranno in quale giornata si sfideranno, se il 21 o il 22 gennaio: attraverso un’estrazione verranno infatti suddivisi in due gruppi. Il maître chocolatier che avrà conseguito il punteggio più alto rappresenterà i colori italiani alle finalissime di Parigi.
I World Chocolate Masters di Cacao Barry sono universalmente riconosciuti come la competizione più difficile, ma anche più sfidante e prestigiosa, del mondo della cioccolateria. Si tratta dell’unico concorso al mondo dedicato all’uso creativo del cioccolato e il solo nella sua categoria in cui i professionisti del cioccolato competono individualmente e non come squadra. Per la complessità che la caratterizza, ogni edizione dei World Chocolate Masters si protrae per due anni: durante il primo anno si tengono le selezioni nazionali che incoronano il National Chocolate Master di ogni Paese partecipante; l’anno successivo, i rappresentanti nazionali competono gli uni contro gli altri per diventare World Chocolate Master, giudicati da un panel di esperti di fama internazionale. I requisiti richiesti per la partecipazione sono una profonda passione per il cioccolato e una eccellente abilità nella sua lavorazione. Anche per questa 7° edizione, dopo aver partecipato alle preselezioni nazionali, i migliori maître chocolatier del mondo gareggeranno nella finalissima al Salon du Chocolat di Parigi 2018. I sei sfidanti delle eliminatorie italiane, presentati in anteprima al Chocolate AcademyTM Center Milano, si affronteranno al Sigep di Rimini il 21 e 22 gennaio con l’obiettivo di ricalcare le orme di Davide Comaschi, primo e finora unico italiano a essere salito sul gradino più alto dei World Chocolate Masters. Dice Comaschi: “Negli anni scorsi le preselezioni dei World Chocolate Masters in Italia venivano svolte in diverse sedi, di regione in regione. Da quest’anno sono ospitate al Chocolate AcademyTM Center Milano, sempre di più casa e punto di riferimento dei professionisti del cioccolato”.La grande novità di questa edizione riguarda proprio il passaggio dalle selezioni nazionali alla finalissima parigina. “Cacao Barry e i World Chocolate Masters hanno infatti sviluppato un programma di formazione e di cracking per tutti i finalisti, con stage intensivi che li prepareranno alla finale” spiega Marta Juanola, WCM Project Manager.Futropolis, il futuro del cioccolatoSecondo un report di Bloomberg, entro il 2025 metà della popolazione mondiale vivrà in città con più di 10 milioni di abitanti1. Sogniamo che queste megalopoli abbiano un cuore verde e che vi si fondano in armonia culture e popoli; speriamo siano luoghi di sinergie creative dove l’interazione fra arte, design, gastronomia e architettura garantisca una crescita sostenibile, in armonia fra uomo e natura. Le abbiamo chiamate Futropolis, città del futuro ed è proprio il tema che Cacao Barry ha scelto per i World Chocolate Masters 2017-2018. In che modo queste città ispireranno gli chef? E come definiranno i sapori di domani? Come influenzeranno i prodotti di pasticceria e cioccolateria del futuro? La nuova edizione dei World Chocolate Masters cerca di dare risposta a questi interrogativi che riguardano il futuro del cacao e del cioccolato.Dice Ramon Moratò, Global Creative Director Cacao Barry e membro del comitato dei World Chocolate Masters: “Le piante saranno coltivate sottoterra e sui tetti degli edifici. La gastronomia si alleerà con la scienza e la tecnologia per creare delle nuove sensazioni multisensoriali. Gli chef diverranno designer, ingegneri e scienziati per creare nuove forme di nutrimento, confezionamenti commestibili e ridurre gli sprechi alimentari. Il benessere dei consumatori sarà al centro della progettazione di ogni prodotto alimentare. Siamo curiosi di capire in che modo i maître chocolatier risponderanno alla sfida di questo tema con nuove visioni. La loro creatività porterà a un nuovo approccio ai sapori e al cioccolato”.La sfidaI partecipanti alla 7° edizione dei Cacao Barry World Chocolate Masters si lasceranno ispirare dalle caratteristiche principali delle città del futuro (orti verticali, città verdi e piante felici, cibo 3D, riduzione degli sprechi alimentari, packaging commestibili, cibo in movimento) e le declineranno in tre creazioni: la «Pièce Artistica: il Futropolitan», una scultura in cioccolato che interpreti il tema Futropolis; «Gusti freschi a Futropolis», una creazione di pasticceria fresca realizzata al momento; «Chocolate on the go», uno snack al cioccolato da consumare al passeggio. Per ogni ricetta è obbligatorio utilizzare almeno una referenza Cacao Barry e rispettare un tempo limite.La valutazione da parte della giuria tiene conto di questi parametri: la «Pièce Artistica», «Gusti freschi a Futropolis» e «Chocolate on the go» incidono ognuno per il 30% sul voto finale, mentre la pulizia, l’organizzazione e la gestione degli scarti per il restante 10%. Il ruolo dei giudici consiste nel valutare obiettivamente il gusto, la creatività e il modo di presentare le creazioni di ciascun partecipante.Trasmesso in diretta mondiale su web, seguito da giornali generalisti, riviste di settore e televisioni, i World Chocolate Masters di Barry Callebaut sono anche un evento di grande rilevanza mediatica che accende i riflettori sui partecipanti e sulle imprese partner. Inoltre ai professionisti che si qualificano per le diverse selezioni e al vincitore assoluto vengono riservate dagli sponsor attrezzature professionali, forniture di prodotto e un emozionante viaggio alla scoperta delle piantagioni di cacao.
Simona Cabiaglia
DA BISOL LE DUE ESPRESSIONI ESTREME DEL VIGNETO PIU' PREZIOSO D'ITALIA, IL CARTIZZE
Cartizze foto Mattia Mionetto
Bisol offre ai winelovers due versioni per i brindisi delle Feste, dal più tradizionale al più innovativo: il Cru Cartizze e il Private
Cartizze. Due interpretazioni profondamente diverse che esprimono al meglio l'unicità della collina del Cartizze, come dichiara Gianluca Bisol, Presidente della Bisol viticoltori dal 1542 “la combinazione perfetta tra un microclima pedemontano ed un terreno antichissimo di arenaria Marina conferiscono alle uve caratteristiche aromatiche impareggiabili e preziose”.
Il Cru Cartizze, spumante amato per il suo fine perlage ed elegante fresca morbidezza, e il Private Cartizze, spumante extra brut a rifermentazione in bottiglia proposto in edizione limitata, hanno ricevuto importanti riconoscimenti internazionali.
Bisol coltiva direttamente il podere situato sulla zona sommitale della collina del Cartizze, il più costoso vigneto da bollicine al mondo, perfetto esempio della passione per la viticoltura eroica che Bisol tramanda da 21 generazioni sin dal 1542.
PRIVATE CARTIZZE DOCG Extra Brut 2013
Metodo Classico - Rifermentato in bottiglia - Non dosato
Frutto di lunghe ricerche in campo enologico, nasce dopo
21 mesi di affinamento in bottiglia: uno spumante elegante,
evoluto, persistente e particolarmente longevo. La
rifermentazione in bottiglia rappresenta la strada più
interessante per esaltare le particolarità del Cartizze. È un
grande vino da apprezzare a pasto, dove sprigiona al palato
la sua elegante ed infinita personalità. Uno spumante non
dosato, con residuo zuccherino di 0,5 g/L, pensato per
abbinamenti importanti e perfetto con i crostacei .
CRU CARTIZZE DOCG Dry 2016
Metodo Martinotti - Rifermentato in acciaio
Giallo paglierino, con luminosissimi riflessi che virano da
tinte pastello a tonalità dorate, questo Cartizze rimanda a
una interessante intensità e ricchezza cremosa. Il suo
approccio olfattivo è caratterizzato da una complessità di
freschi profumi, dai frutti a polpa bianca, agli agrumi, alla
pesca e l’albicocca, toccando le florealità dei sentori di rosa,
con una nota di mandorla. Perfetto da degustare in ogni
momento del giorno, accompagna in modo eccellente i
tradizionali dolci del Natale.
Michela Sandel
VOLTI E ORGOGLIO DEI VIGNAIOLI TOSCANI IN MOSTRA A VILLA BARDINI PER I 90 ANNI DEL Consorzio Vino Chianti
C'è chi porta i guanti da lavoro, e chi ha in mano gli attrezzi che lo accompagnano nei campi. Tutti volti fieri di un mestiere, quello del vignaiolo, che non è soltanto una passione ma è anche la ricchezza di un'intera regione: la Toscana. Dal 15 dicembre al 31 gennaio sarà allestita a Villa Bardini la mostra The Proud Winegrowers di Edoardo Delille, noto fotografo toscano di fama internazionale, in collaborazione con Consorzio Vino Chianti, nell'ambito del progetto Behind the excellence, realizzato da Air Dolomiti e dal festival internazionale di fotografia Cortona On the Move, con la partnership di The Trip Agency, per valorizzare le eccellenze dei territori italiani. La mostra arriva a Firenze dopo essere stata al Franz Josef Strauss International Airport di Monaco di Baviera dove è stata visitata da un milione di persone.
Sono 25 ritratti (150x100cm), dei proprietari e dei lavoratori di aziende del Consorzio Vino Chianti. Uomini e donne che con passione, esperienza e fatica lavorano ogni giorno nel mondo del vino. Ci sono loro infatti dietro questa grande eccellenza toscana. La mostra è stata inaugurata ieri, in occasione dei 90 anni del Consorzio Vino Chianti a Villa Bardini (in allegato foto e video). All'evento erano presenti un centinaio di invitati, fra i quali Jacopo Speranza, presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini Peyron, Donatella Carmi, vice presidente della Fondazione CR Firenze, Francesca Montessori, sales manager indoor Air Dolomiti, Antonio Carloni, direttore esecutivo Cortona On The Movie, Paola Concia, assessore al turismo del Comune di Firenze, Marco Remaschi, assessore all'agricoltura della Regione Toscana e Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana.
“E' per noi una bellissima opportunità di raccontare chi c'è dietro un prodotto diventato celebre in tutto il mondo – spiega Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – Il nostro vino rappresenta storia e una tradizione secolare ed è importante poterla esprimere anche attraverso la fotografia, in un luogo d'arte altrettanto ricco di storia come Villa Bardini. In questi anni il Consorzio ha fatto tantissimo, purtroppo il 2017 è stata un'annata qualitativamente molto buona ma quantitavamente scarsa. E questo comporterà difficoltà nel 2018 per le nostre aziende. Ma il mio augurio è che questi siano soltanto i primi di una lunga serie di 90 anni ricchi di grandi risultati come quelli appena trascorsi”.
“Questo incontro si inserisce nel desiderio di aprire Villa Bardini alle realtà più dinamiche del territorio – dice Jacopo Speranza, presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini Peyron - Vogliamo far conoscere sempre di più questo luogo, soprattutto ai fiorentini. Stiamo preparando un intenso programma di eventi per il prossimo anno per animare ancora di più questo luogo. Firenze si è confermata, alla Fiera internazionale del turismo di Berlino, una delle location più visitate dai turisti e questo è il miglior augurio di buon compleanno di una realtà così importante come il Consorzio Vino Chianti”. L'ingresso alla mostra fotografica darà la possibilità ai visitatori di ammirare anche la mostra Lloyd, Paesaggi Toscani del Novecento, allestita sempre a Villa Bardini, oltre a visitare lo splendido giardino che si affaccia su Firenze.
Lorenzo Galli Torrini
MARGARETH HENRIQUEZ NOMINATA PRESIDENTE DI THE MOET HENNESSY WINE DIVISION
Margareth Henriquez, attuale Presidente della prestigiosa Maison de Champagne Krug dal 2009 e artefice dei successi di questi ultimi anni, e stata nominata anche Presidente di The Moët Hennessy Wine Division, in sostituzione di Jean-Guillaume Prats che ha deciso di dedicarsi a nuovi interessi al di fuori del mondo Moët Hennessy. Margareth Henriquez rivestirà il nuovo ruolo accanto al suo attuale incarico di Presidente di Krug.
Margareth Henriquez è entrata a far parte di Moët Hennessy nel 2001, in veste di CEO di Bodegas Chandon in Argentina, un ruolo che ha ricoperto per sette anni. È stata quindi nominata Presidente di Krug nel 2009 e ha trasformato con successo il marchio, facendolo diventare una delle più prestigiose Maison nel mondo dello Champagne.
La nomina sarà effettiva dal 1 gennaio 2018. Per approfondimenti e ulteriori informazioni: OBERTA ANTONIOLI STUDIO PR - Ufficio Stampa Krug Corso Magenta, 85| 20123 Milano | T +39 02 89354827 Roberta Antonioli Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LA MAISON KRUG
Krug è sempre stata all’altezza della sua reputazione, come prima e unica Maison de Champagne a creare Cuvée de Prestige anno dopo anno, sin dai suoi esordi.
La Maison fu fondata nel 1843 da Joseph Krug, un idealista dallo spirito anticonvenzionale, con una filosofia di vita che non ammetteva compromessi. Poiché aveva capito che la vera essenza dello Champagne è il piacere in sé, il suo sogno divenne quello di offrire il meglio dello Champagne anno dopo anno indipendentemente dalle variazioni climatiche del periodo. La profonda attenzione al carattere del vigneto, il rispetto per l’individualità di ciascun appezzamento
e dei suoi vini, oltre alla creazione di un’ampia cantina di vini di riserva di molte annate diverse, permisero a Joseph Krug di realizzare il suo sogno.
Con un approccio del tutto originale alla produzione dello Champagne decise di andare oltre la nozione stessa di millesimato per creare ogni anno la massima espressione dello Champagne. Fondò così una Maison in cui tutti gli Champagne hanno lo stesso livello di distinzione e ognuno illustra una particolare espressione della natura.
Sei generazioni della famiglia Krug hanno perpetuato il suo sogno arricchendo gli ideali e il savoir-faire del suo fondatore.
THE MOËT HENNESSY WINE DIVISION
Otto aziende vinicole, dalla Spagna alla Nuova Zelanda, dall’Australia all’Argentina, dalla Cina alla California. Otto gioielli che insieme formano la pregiata divisione vini di The Moët Hennessy, all’interno del gruppo LVHM: Cloudy Bay, Cape Mentelle, Terrazas de los Andes, Cheval des Andes, Bodega Numanthia, Ao Yun, Smoke Tree, Newton.
Diversissimi i panorami e le latitudini, diversi i terroir, i vitigni coltivati e la tradizione alle spalle di ciascuna proprietà, ma con la ricerca della perfezione, il piacere per la scoperta e l’attenzione per l’ambiente a unire saldamente aziende localizzate ai quattro angoli della terra. Dalle cantine di Estates & Wines nasce un’ampia gamma di vini, fermi e frizzanti, che in breve tempo hanno saputo imporsi sul panorama internazionale, convincendo critici e appassionati.