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PRESENTATO A MILANO “IL VINO DEL DUOMO”
ROSSO DE LA COLLINA DEI CILIEGI PER SOSTENERE LA VENERANDA FABBRICA NELL’OPERA DI RESTAURO DELLA CATTEDRALE MENEGHINA
Un prodotto di eccellenza per dare nuova vita al Duomo di Milano. Affonda le radici in Valpantena l’iniziativa solidale della Veneranda Fabbrica del Duomo che, a distanza di sette secoli, grazie al contributo de La Collina dei Ciliegi, riscopre l’antica tradizione di utilizzare il vino come fonte di finanziamento per sostenere i restauri della Cattedrale simbolo di Milano nel mondo. È infatti il “Vino del Duomo”, un rosso Igt Verona prodotto per l’occasione dall’azienda vitivinicola veronese, a interpretare l’evoluzione di un mecenatismo virtuoso che, nel XIV secolo, vedeva cittadini ed intere comunità consegnare agli officiali della Veneranda Fabbrica, brente di vino (75,55 litri) i cui proventi venivano destinati a coprire le spese di cantiere dell’erigenda Cattedrale. Il progetto triennale, che prevede a breve l’inserimento de “il Brut”, fresca bollicina della cantina, è stato presentato ieri sera al Maio Restaurant alla presenza di Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano e di Massimo Gianolli, presidente e amministratore delegato de La Collina dei Ciliegi.
“La storia del Duomo è fatta di sorprendenti intrecci tra cibo, gastronomia e arte. Sui suoi ponteggi, del resto, si viveva e si trascorreva molto tempo. I prodotti della terra, alcune volte, rappresentavano non soltanto un nutrimento per gli operai che qui lavoravano, ma anche una preziosa fonte di ricavo per contribuire alla costruzione della Cattedrale. È il caso del vino: non tutti sanno che, ad esempio, la Veneranda Fabbrica possedesse dei vigneti fin dal XV secolo a Volpedo, la cui uva veniva venduta e i relativi proventi destinati a finanziare il cantiere.
Recuperando questa antica tradizione, abbiamo trovato ne La Collina dei Ciliegi un interlocutore sensibile e generoso. In particolare, ringrazio il presidente e amministratore delegato Massimo Gianolli, coraggioso mecenate che ha anche voluto adottare la statua del Gigante 29 che, dallo scorso 4 settembre, è esposta nell’ala nobile della Barricaia” dichiara Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.
Per Massimo Gianolli: “C’è un fil rouge che congiunge la città di Milano a Verona, anche attraverso la storia del Duomo, costruito grazie al dialogo tra strutturisti veronesi e meneghini che, all’epoca della progettazione del Duomo di Milano, insieme risolsero i problemi tecnici circa la stabilità dei pilastri interni. Si tratta del medesimo legame che unisce la mia famiglia e le nostre aziende, a questi luoghi, dal 1925 in un eterno viaggio d’amore e d’intraprese, tra Milano e Verona”.
Un’elegante bottiglia di Corvina in purezza, con etichetta firmata dal wine designer più premiato al mondo Mario di Paolo, sarà in vendita nei prossimi giorni negli store della Cattedrale milanese, presso La Rinascente Milano, negli e-shop Duomoshop.com e LaCollinadeiCiliegi.it, e sarà, inoltre, il “Vino del Mese” di ottobre presso il Maio Restaurant (terrazza Rinascente Milano) e presso lo Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel. Ogni bottiglia venduta contribuirà a sostenere i restauri del Duomo di Milano.
Abbracciando il progetto “Vino del Duomo” è stata quindi perpetrata un’antichissima tradizione.
Ma non solo. Grazie al sostegno di Generalfinance che ha aderito all’iniziativa di raccolta fondi della Veneranda Fabbrica “Adotta una Statua”, la Collina dei Ciliegi ospita dal mese di settembre una statua del Duomo, quella del Gigante 29.
L’iniziativa punta a valorizzare alcune statue del Duomo di Milano che, per ragioni conservative, non possono più essere lasciate in opera sulla Cattedrale e per questo motivo sono depositate presso il Cantiere Marmisti, il laboratorio della Veneranda Fabbrica alle porte della città dove nascono le nuove sculture destinate al Monumento e trovano ricovero quelle strutturalmente più fragili.
Da questo presupposto nasce Adotta una statua, iniziativa della Veneranda Fabbrica che, anche grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Milano, ha come obiettivo principale il recupero di questi pezzi storici, offrendoli ad aziende e privati in temporaneo prestito, a fronte di un contributo finalizzato ai restauri della Cattedrale.
In particolare, il sostegno di Generalfinance è stato destinato al restauro della statua del Gigante (nell’antica numerazione del Cantiere Duomo Gigante 29), risalente alla prima metà del XVIII secolo, riproducente una figura maschile avvolta in ampio panneggio mosso, portato attorno alla vita e sulla spalla. Si tratta di uno dei 96 giganti che decorano le pareti esterne del Duomo di Milano e che funzionalmente e metaforicamente sorreggono i doccioni. Questo gigante, in particolare, proveniente dal Capocroce meridionale della Cattedrale e da esso rimosso in un anno a noi ignoto, faceva parte di un gruppo di sculture commissionate a decorazione della Cappella di San Giovanni Bono. Ha la testa ruotata verso sinistra, la mano sinistra appoggiata sul capo, lo sguardo fiero e solenne. L’opera, riportata alla sua originaria bellezza dalle sapienti mani di restauratori specializzati è affidata a Generalfinance per un periodo di tre anni, inizialmente collocata ed esposta nella Barricaia – l’area più nobile della Cantina – de La Collina dei Ciliegi ad Erbin (Grezzana, Verona) per celebrare – in un simbolico viaggio - i luoghi che rappresentano le radici della società.
Da questo luogo, partirà il Rosso Verona alla volta di Milano. Per contribuire a restituire forza e bellezza al suo Duomo.
Sara Faroni
ESPOSIZIONE DI NATACHA LESUEUR
Come un cane ballerino
Esposizione di Natacha Lesueur
13 ottobre 2021 – 9 gennaio 2022
Curatore: Christian Bernard
L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è lieta di presentare questo autunno la mostra Come un cane ballerino che rende omaggio al lavoro svolto per quasi 30 anni dall'artista ed ex borsista di Villa Medici Natacha Lesueur (promozione 2002-2003).
L’opera di Natacha Lesueur è essenzialmente fotografica. I suoi interessi artistici si articolano intorno al corpo, all’apparenza, all’aspetto e all’intima relazione tra il corpo e la sua interiorità. Attraverso una serie di immagini costruite come quadri, il corpo è sottoposto a diversi trattamenti che rilevano al tempo stesso la costrizione, la messa in scena e la maschera.
Curata da Christian Bernard, la mostra si sviluppa in forma di narrazione visiva e tematica che riunisce più di 80 opere dell’artista, sia storiche che inedite, offrendo uno sguardo intimo sul suo lavoro intorno all'immagine e ai suoi intenti plastici e politici.
La dimensione ironica del titolo preso in prestito dal libro di Virginia Woolf Una stanza tutta per sé esprime a pieno la sua consapevolezza di donna artista e dà il tono di un’esposizione dove l'incongruo e lo stravagante sono trattati con la massima serietà.
Dai primi lavori storici (1993-1998), alla recentissima serie delle fate-spose (Les humeurs des fées, 2020-21), passando per le opere dedicate all’attrice brasiliana Carmen Miranda, figura leggendaria del cinema hollywoodiano degli anni 40, le rappresentazioni del femminile abitano la mostra, spesso inquietanti, sempre ambigue. Attraverso interventi sui marcatori d'identità distintivi, buste di capelli e abbigliamento, veicoli e simboli delle mascherate della femminilità, attraverso l'esplorazione di ruoli attribuiti e modelli normativi - sposa, madre, principessa, attrice, ballerina, ecc. - attraverso la sovversione delle imposizioni alla bellezza, alla giovinezza o alla magrezza, Natacha Lesueur cerca di rivelare, non senza umorismo, le manifestazioni dell'espressione di una costrizione sociale e culturale. Acconciature soffocanti, capelli accessoriati, make-up XXL e posticce di cibo sono tutti enigmi ricorrenti nei quadri-narrativi esposti a Villa Medici.
Come un cane ballerino oltrepassa inoltre i confini del mezzo fotografico per esplorare altri aspetti della produzione artistica di Natacha Lesueur: sculture-fontane in ceramica, vasi in terracotta, disegni e opere video scandiscono la mostra, in dialogo con le serie fotografiche, come un modo di interrogare l’esperienza dell’immagine e la fissità delle forme.
Figure enigmatiche di fate e spose o familiari ritratti femminili che si espongono allo sguardo e allo stesso tempo lo eludono: la mostra Come un cane ballerino offre una genealogia femminile personale e culturale dell’artista, "un lavoro multiplo, che si sviluppa in un percorso scandito dai suoi singolari usi dello strano e dell’ambiguo", per riprendere le parole del curatore Christian Bernard.
*In Una stanza tutta per sé, Virginia Woolf cita Nick Greene e Samuel Johnson, che dicono di una donna che recita, predica, compone, insomma che si impegna in qualsiasi attività intellettuale, che ricorda loro un cane che balla: "il risultato non è conclusivo, ma ci si sorprende che esista".
CATALOGO
Come un cane ballerino
A cura di Christian Bernard, Walden n (2021)
30 euro
ISBN: 978-2-9575515-3-8
Testi di Christian Bernard e Sam Stourdzé
Edizione trilingue (francese / italiano / inglese)
176 pagine (ill.)
Con il sostegno della Galleria Eva Vautier e House Of Chappaz
In vendita a Villa Medici e online
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Natacha Lesueur (nata nel 1971 a Cannes) si forma a Villa Arson a Nizza prima di presentare la sua prima mostra personale nel 1996. Vincitrice del premio Ricard nel 2000 e borsista all’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici nel 2002-2003, Natacha Lesueur ha esposto in molti Paesi d’Europa, negli Stati Uniti, in Corea e in Cina. Nel 2011 il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (MAMCO) di Ginevra ha pubblicato un volume monografico del suo lavoro. Vive e lavora a Parigi.
foto: © N. Lesueur
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Christian Bernard (nato nel 1950 a Strasburgo) è curatore di mostre. Dopo aver insegnato letteratura e filosofia in Alsazia, è entrato al Ministero della Cultura come consigliere artistico alla Direzione regionale degli affari culturali di Lione (1982-1985). Ha poi diretto Villa Arson a Nizza (1986-1994) prima di concepire e dirigere il Museo d'arte moderna e contemporanea di Ginevra (1991-2015). È stato direttore artistico del festival d’arte contemporanea Printemps de septembre di Tolosa nel 2008, 2009, 2016, 2018 e 2021
foto: © I. Kalkkinnen
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A proposito dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici
Fondata nel 1666 da Luigi XIV, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è un’istituzione culturale francese avente sede dal 1803 a Villa Medici, villa del XVI secolo circondata da un parco di sette ettari e situata sulla collina del Pincio, nel cuore di Roma.
Ente pubblico dipendente dal ministero della Cultura francese, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici svolge tre missioni complementari: ospitare artisti e artiste, creatori e creatrici, storici e storiche dell’arte di alto livello in residenza annuale o per soggiorni più brevi; realizzare un programma culturale ed artistico che interessa tutti i campi dell’arte e della creazione e che si rivolge ad un vasto pubblico; conservare, restaurare, studiare e far conoscere al pubblico il proprio patrimonio architettonico e paesaggistico e le proprie collezioni.
L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è diretta da Sam Stourdzé.
L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici ringrazia i suoi sponsor e partner:
Sponsor principale
AMUNDI
Sponsor e partner
ACADÉMIE DES BEAUX-ARTS, FONDATION LOUIS ROEDERER
GROUPAMA, SOFITEL, AIR FRANCE, CULINARIES, CLUB CRIOLLO, VALRHONA, FABRIZIO FIORANI
Media partner
INSIDE ART
Con il sostegno di VILLA ARSON per la produzione dei vasi presentati nella mostra.
Accademia di Francia a Roma — Villa Medici
Viale della Trinità dei Monti, 1 - Roma
Infoline: +39 06 67611
Sito web ufficiale: villamedici.it
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Ufficio stampa per l’Italia
Elisabetta Castiglioni
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T. +39 328 4112014
Ufficio stampa per la Francia e l’estero
Babel Communication, Isabelle Baragan
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T. +33 06 71 65 32 36
VINCE IL TROFEO MIGLIOR SOMMELIER DEL VERMENTINO 2021 MAURA GIGATTI, PREMIATA DA AIS LIGURIA IERI A SESTRI LEVANTE
Sestri Levante. Si è svolta ieri (lunedì 11/10/2021) all’Ex Convento dell’Annunziata l’ottava edizione del concorso nazionale Trofeo Miglior Sommelier del Vermentino, organizzata e curata da Ais Liguria Associazione Italiana Sommelier. A vincere il titolo di Miglior Sommelier del Vermentino 2021 è l’emiliana Maura Gigatti, premiata da Alex Molinari, presidente di Ais Liguria, alla presenza del vice presidente e assessore all’Agricoltura di Regione Liguria Alessandro Piana, del presidente nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier Antonello Maietta e del vicesindaco di Sestri Levante Piero Gianelli. Secondo classificato Luca Matarazzo, mentre terzi, a pari merito, Salvatore Poddesu e Alessandro Rosi.
Lo scopo della competizione, oltre a quello di valorizzare la figura e la professione del sommelier, è quello di promuovere e il vitigno Vermentino e i vini da esso ottenuti. Al vincitore è stata consegnata una borsa di studio del valore di €1500. Maura Gigatti si è avvicinata al mondo della ristorazione in modo graduale, prima con collaborazioni nei principali locali di Parma e poi nel 2008 come imprenditrice. L’ingresso nella sommellerie professionale inizia nel 2013, prima con il diploma Ais e poi con il master Alma Ais, seguito nel 2015 dal titolo di Sommelier professionista; sempre nello stesso anno frequenta il Corso tecniche di servizio del Sommelier, proseguendo con la partecipazione a seminari e corsi di degustazione più specifici. La conoscenza sempre più approfondita del vino e l’attività di sommelier aiutano Maura a focalizzarsi sui concorsi dedicati ai vini, a partire dal Master del Lambrusco, per poi passare a quello del Vermentino e al Trofeo del Soave. In un settore tuttora a forte prevalenza maschile, Maura ha saputo distinguersi e farsi apprezzare, arrivando già nel 2015 alla semifinale del Miglior Sommelier d’Italia, così come gli anni successivi. Nel frattempo arrivano anche i premi, con il secondo posto al Trofeo Consorzio vini di Romagna e la vittoria al Master del Lambrusco. Il 2017 si è caratterizzato con il titolo di terza classificata al Master del Nebbiolo, prima classificata al Master del Primitivo e seconda al Trofeo miglior sommelier del Vermentino. Nel 2018 è entrata a far parte, come sommelier, dell’Associazione Le Donne del Vino - con le quali ha partecipato al Concorso internazionale Feminalise di Parigi come degustatrice e alla presentazione a New York di Wine Spectator - e di Noi di Sala.
Oltre all’elezione del Miglior Sommelier del Vermentino, durante la giornata di ieri all'Ex Convento dell'Annunziata si sono svolte due degustazioni dell’evento Mare&Mosto – Le Vigne Sospese dal titolo “Il Vermentino in Liguria fra uomini e terra” con la partecipazione dei produttori liguri e condotte da Antonello Maietta, Presidente di Ais e Marco Rezzano, Delegato Ais di Genova. La prossima edizione di Mare&Mosto sarà a fine maggio 2022.
Ais Liguria
CAMPIONATO MONDIALE PANETTONE “THE BEST PANETTONE OF THE WORLD” 2021
Vincitori ASSOLUTI del Campionato Mondiale del Panettone
300 concorrenti che hanno partecipato non solo dall’Italia ma anche dal Giappone dalla Spagna dal Sud America e da altri territori.
Competizione organizzata dalla Federazione Internazionale Pasticceria Gelateria e Cioccolateria con il sostegno e il patrocinio del MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Si è tenuta a Roma nella splendida cornice di Palazzo Pallavicini la premiazione della terza edizione del Campionato Mondiale Panettone “The best Panettone of the world” che ha eletto “Il miglior panettone al mondo”.
Competizione organizzata dalla Federazione Internazionale Pasticceria Gelateria e Cioccolateria.
I migliori pasticceri si sono confrontati e una giuria d’eccezione ha eletto il miglior panettone di ogni categoria, il risultato è stato di altissimo livello e i giurati esperti hanno avuto un compito difficile da assolvere.
Vincitori degli Ori assoluti
Si sono distinti nelle categorie:
CLASSICO
Fabio Albanesi
DECORATO
Flavia Garreffa
INNOVATIVO
Luca Porretto
GLUTEN FREE
Sacromonte Srl
Terenzi Communications
PROSECCO DOC PRONTO PER LA 53^ BARCOLANA
Torna in scena il Prosecco DOC a Trieste per la più partecipata delle regate veliche, la Barcolana, evento che tradizionalmente si disputa nel secondo weekend di ottobre per sancire la chiusura della stagione estiva con una gran festa che coinvolge tutta la città. E non solo.
Per il Consorzio di tutela Prosecco DOC si tratta della decima presenza, risale infatti al 2012 la prima partecipazione alla Barcolana a bordo dell’Ancilla Domini che gli valse il primo premio nella categoria e segnò l’inizio di una stagione di soddisfazioni che trova continuità in questo 10° anniversario.
‘Fin dalla nostra prima edizione -ricorda il presidente Stefano Zanette - abbiamo coniugato sport e promozione affiancando la nostra partecipazione alla regata attraverso una serie di iniziative mirate a meglio far conoscere il Prosecco DOC in tutte le sue sfaccettature, dai luoghi di produzione fino al prodotto finale attraverso degustazioni guidate in parte rivolte al trade, in parte aperte al pubblico. La vela -prosegue Zanette- è uno sport al quale ci sentiamo particolarmente affini per comunanza di valori, e con la Barcolana -grazie al suo clima festoso e conviviale- si è creato un legame davvero speciale. E non dimentichiamoci che la località alla quale deve il nome la nostra Denominazione si trova proprio nel comune di Trieste, ragione in più per sentirci legati a questa manifestazione di richiamo internazionale”.
Quest’anno, alla 53^ Barcolana, il Consorzio di tutela del Prosecco DOC partecipa come Gold Sponsor e Official Sparkling Wine. Interviene, nel festoso contesto del ‘Villaggio Barcolana’ con una Prosecco DOC Lounge allestita in Piazza Unità a Trieste e al cui interno si svolgeranno le premiazioni delle varie gare collaterali alla regata principale di domenica 10 ottobre. E’ qui che si potrà degustare un’ampia selezione di etichette di Prosecco DOC e Prosecco DOC Rosé.
Il Consorzio presenzia anche sostenendo come naming sponsor l’evento “Barcolana Sea Chef presenting by Prosecco DOC”.
Ovviamente non mancherà di uscire in mare e quest’anno parteciperà con ben tre imbarcazioni: la Portopiccolo - Prosecco DOC, la Selene, e la Swanderful.
Sabato sera, vigilia della gara, sarà lo chef Matteo Bottega ad augurare buon vento all’equipaggio di “Portopiccolo Prosecco – DOC” con un menu che proporrà una sapiente rivisitazione dei sapori del Golfo di Trieste nel corso di una cena di gala allestita all’interno del Centro Congressi Portopiccolo Pavilion.
Iniziata giovedì scorso 7 ottobre, si concluderà domenica 10 ottobre la volata di aperitivi in rassegna: dalle 18:00 alle 20:00 degustazione di Prosecco DOC presso Terrazza Prosecco del Ristorante Bris di Portopiccolo.
E per chi fosse interessato, da venerdì 8 a domenica 10 ottobre dalle ore 18.30 alle ore 19.30 sarà possibile salire a bordo e visitare la barca “Portopiccolo Prosecco DOC” ancorata in Piazzetta Portopiccolo.
La conclusione della regata verrà festeggiata da un brindisi a Prosecco DOC con l’equipaggio della “Portopiccolo Prosecco DOC”, sempre in località Portopiccolo.
Albina Podda