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UNIVERSITÀ DI PISA: UN FONDO DA 300 MILA EURO PER ATTRARRE STUDENTI DA FUORI REGIONE
Il Rettore: «E’ il nostro modo per sostenere i tanti ragazzi che scelgono Pisa come sede per conseguire la laurea magistrale»
Mille euro di contributo per ogni studente laureato presso altri atenei italiani, con sede al di fuori della regione Toscana, che intende proseguire la propria carriera accademica con una laurea magistrale dell’Università di Pisa. È quanto ha deciso l’Ateneo toscano, stanziando un fondo di 300.000 euro per sostenere le studentesse e gli studenti fuori sede che ogni anno scelgono Pisa per completare la propria formazione. Unici requisiti richiesti: non aver superato i 30 anni di età ed avere un ISEE universitario (o corrente o parificato), in corso di validità, non superiore a 50.000 euro e un patrimonio mobiliare, dichiarato ai fini ISEE, non superiore a 100.000 euro.
«Ogni anno sono tantissimi i ragazzi e le ragazze che scelgono l’Università di Pisa per completare il proprio percorso universitario e conseguire qui la loro laurea magistrale – ha commentato il Rettore, Paolo Mancarella – Era nostro dovere, in questo momento di grande difficoltà per le famiglie italiane, adottare delle misure specifiche che tutelassero il diritto di questi studenti di coltivare il proprio futuro».
«Il fatto che scelgano Pisa e non un’altra sede – ha aggiunto Mancarella – è segno che qui trovano un’offerta formativa in grado di rispondere alle loro esigenze; che si è saputa mantenere di altissimo livello e aggiornata in ogni campo. Senza dimenticare che Pisa è un luogo in cui uno studente ha l'opportunità di studiare e vivere in un contesto davvero straordinario: dall’ambiente universale che ogni giorno si respira nelle aule e nei laboratori, ad una Pisa animata da un inatteso spirito cosmopolita, che nasce dall’essere un luogo in cui si ritrova una delle maggiori concentrazioni di sapere e di qualità scientifica in Italia».
«Ci tengo a ricordare – ha concluso il Rettore - che questa misura segue l'approvazione del nostro nuovo Regolamento delle tasse studentesche con il quale, giusto per citare le principali novità, abbiamo innalzato la No Tax Area fino a 26.000 euro di ISEE; introdotto l’esonero totale per i cosiddetti care leavers, ossia quei giovani che non hanno una famiglia su cui poter contare, oltre ad aver previsto forme di esonero parziale e totale per gli studenti con invalidità tra il 45% e il 65% e una riduzione di 200 euro per merito».
I contributi previsti dal bando possono essere riconosciuti agli studenti che intendono immatricolarsi per l’anno accademico 2021/2022 ad un corso di laurea magistrale non a ciclo unico avendo conseguito una laurea triennale o magistrale presso altro ateneo italiano con sede al di fuori della Regione Toscana. La domanda di partecipazione alla selezione dovrà essere presentata, pena l’esclusione, entro le ore 13:00 del 23 dicembre 2021, alla Direzione Servizi per la didattica e gli studenti, mediante la compilazione del form on line disponibile sul portale di ateneo, accedendo con le credenziali fornite dall’Ateneo.
Marina Caterina Magnani
Ufficio stampa
Università di Pisa
I 50 MIGLIORI RISTORANTI DEL MONDO SECONDO THE WORLD'S 50 BEST RESTAURANTS
The World's 50 Best Restaurants ha svelato oggi le prime 50 posizioni della classifica dei migliori ristoranti del mondo. Al primo posto il Noma di Copenaghen, in Danimarca, seguito dal Geranium (n.2), sempre a Copenaghen, e dal ristorante spagnolo Asador Etxebarri (n.3) di Atxondo. Sono 8 i ristoranti che entrano per la prima volta nella classifica 1-50 che vede rappresentati 26 Paesi da tutto il mondo.
Segnaliamo anche la presenza di quattro eccellenze italiane nella top 50 dei migliori ristoranti del mondo:
Debutta al n.15 della classifica il Lido 84 di Gardone Riviera (Brescia), guidato dallo chef Riccardo Camanini – vincendo l’Highest New Entry Award, sponsorizzato da Aspire Lifestyles
Al n.18 il ristorante Piazza Duomo di Alba (Cuneo), con a capo lo chef Enrico Crippa
Alla posizione n.26 il ristorante Le Calandre di Rubano (Padova), guidato dallo chef Massimiliano Alajmo
Infine, al n.29 della classifica il ristorante Reale di Castel di Sangro (Aquila), gestito dallo chef Niko Romito.
Ai seguenti link troverete:
Il video della cerimonia: https://www.youtube.com/watch?v=DqM6I6AtYGY
Un video con la lista dei migliori 50 in immagini: https://www.youtube.com/watch?v=IEou5_lJ2LI
Erika Rean-Cont
Ufficio stampa 50 Best
PER CUSUMANO LA VENDEMMIA DI MONTENAPOLEONE SARÀ L'OCCASIONE PER PRESENTARE IN ANTEPRIMA IL CRU NOÀ 2017
12 ottobre, Casa del Manzoni
La Vendemmia di Montenapoleone di Cusumano
Un calice di Noà in compagnia di Alessandro Manzoni
Appuntamento martedì 12 ottobre a Milano nella Casa Museo (su prenotazione) e il 21 ottobre nella Boutique Brunello Cucinelli di Roma.
Il vino non mancava mai sulla tavola della bella casa di Alessandro Manzoni in via Gerolamo Morone 1, nel cuore di Milano, alle spalle di Piazza della Scala e a due passi dal Duomo così come infiniti sono i riferimenti alla vite e al vino nelle pagine dei Promessi Sposi, dalla de- scrizione del paesaggio vitato «A destra e a sinistra, nelle vigne, sui tralci ancor tesi, brillavan le foglie rosseggianti a varie tinte» (cap.IV) fino al famoso episodio di Renzo nell’Osteria della Luna Piena (cap. XIV e XV).
L’occasione per ricordare questo rapporto elettivo è la Vendemmia di Montenapoleone che apre le porte della casa Museo per una degustazione di Noà, il Cru di Cusumano Vigne- to Sotto le Case Sicilia DOC da uve di Nero d’Avola, Merlot e Cabernet Sauvignon allevati in collina ad una altitudine di 300m slm nella tenuta Presti e Pegni a Monreale.
“Tenuta Presti e Pegni - racconta Diego Cusumano - è il calore, il sole della Sicilia. Delle no- stre tenute è probabilmente quella che più rispecchia l’immagine che solitamente si ha del- l’isola.
I vigneti sono in collina, esposti al sole dall’alba al tramonto. A rinfrescare l’aria ci pensa la brezza del mare, a circa 10 km di distanza, che dissipa il calore”.
I terreni di Tenuta Presti e Pegni sono argillosi e compatti, fattore che dà maggiore comples- sità ai vini, a partire dal colore. Qui, per il tipo di composizione del suolo e di microclima, ol- tre alle vecchie vigne di Nero d’Avola si allevano i vitigni internazionali – Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah. Qui nasce il Super Sicilian Noà, da uve Nero d’Avola - 40%, Merlot - 30% e Cabernet Sauvignon 30%. Le rese sono basse, la selezione è accurata: solo i migliori grap- poli, infatti, arriveranno a maturazione per essere raccolti a mano. Seguono la diraspatura e la fermentazione a temperatura controllata di 28°- 30°C per 10/15 giorni, la malolattica in carati di rovere e poi, l’affinamento negli stessi per 12 mesi per poi concludere l’affinamento in bottiglia.
L’annata 2017 di Noà ha ricevuto i 5 grappoli Bibenda e 93 punti da James Suckling.
Anche durante Il Wine Tasting del comitato Grandi Cru sarà possibile degustare la nuova an- nata del cru Noà Tenuta Presti e Pegni. L’evento si terrà al Palazzo Serbelloni, il 15 ottobre a
Milano dalle 18.30 alle 22 e il 22 in occasione della Vendemmia di Roma presso Palazzo Ferrajoli dalle 17 alle 22.
La partecipazione è riservata a gruppi in visita al museo.
Casa del Manzoni, Via Gerolamo Morone 1, Milano. Dalle 18 alle 19.30. Obbligo Green Pass e Prenotazione Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Cusumano parteciperà con la magnum di un cru proveniente da un vigneto centenario di Nerello Mascalese, l’Alta Mora Feudo di Mezzo 2015 all’Asta “Italian Masters, the Best of Italian Wines”, interamente a sostegno di Dynamo Camp, organizzata dall’Associazione Grandi Cru con Montenapoleone District e battuta da Christie’s il il 12 ottobre alle 18.30 nel- l’Hotel Principe di Savoia.
Sempre sul filo delle affinità elettive la partecipazione alla Vendemmia di Montenapoleone di Roma dal 18 al 24 che porta i vini Cusumano e Alta Mora in degustazione nella Boutique di Brunello Cucinelli in via Borgognona. Il saper fare, la centralità del Patrimonio Umano, il rispetto e la cura della natura sono i caratteri distintive delle due marche unite in questa occasione nel segno del convivio.
CUSUMANO. Fondata da Alberto e Diego Cusumano nel 2001 a Partinico dove ha sede, produce vini ele- ganti e identitari in cinque tenute: Ficuzza a Piana degli Albanesi in provincia di Palermo, San Giacomo a Butera (Caltanissetta), Presti e Pegni sulle colline di Monreale, Monte Pietroso a Monreale, San Carlo a Parti- nico (Palermo). Nel 2013 la famiglia Cusumano ha creato Alta Mora racchiudendo sotto un unico nuovo marchio le contrade di Guardiola, Pietramarina, Verzella, Feudo di Mezzo e Solicchiata sull’Etna.
www.cusumano.it
Sara Vitali
ANTEPRIMA: CANTINA BOLZANO PRESENTA LA CUVÉE BIANCA BIO "LAVEN"
Qualità e sostenibilità sono concetti cardine da sempre legati al nome di Cantina Bolzano. Una sintesi perfetta è condensata nell'ultimo nato tra le etichette della prima cooperativa vinicola certificata CasaClima d'Italia: il vino bio "Laven", nuovo ambasciatore di una filosofia che permea la tradizione d'eccellenza di Cantina Bolzano.
"Crediamo fortemente che la produzione di vini contemporanea e di alta qualità debba essere il più possibile attenta alla natura ed esercitare un'azione rispettosa e gentile", spiega l'enologo, Stephan Filippi. Con questo convincimento, ha avviato già diversi decenni fa con i membri dell'azienda il suo progetto di vigneto "green", puntando non solo a incrementare la qualità del prodotto finale, ma anche a garantire che la coltivazione procedesse di pari passo con la natura e includesse aspetti fondamentali quali il benessere del suolo e la preservazione dell'habitat. "Accompagniamo le uve durante il loro processo di maturazione con cure quotidiane maturate in decenni di esperienza per ridurre al minimo gli interventi sulle viti".
Filippi segue questo credo anche nei successivi processi di lavorazione in cantina. "Sfruttando la naturale forza di gravità, lasciamo che l'uva scivoli dolcemente dal punto più alto a quello sottostante, livello per livello per cinque piani, per un totale di 35 metri. Questo preserva intatte le caratteristiche naturali delle singole varietà e le risorse - umane ed energetiche - non vengono sprecate inutilmente in nessuna fase". La modernissima sede della Cantina di Bolzano è stata inaugurata tre anni fa, rendendola la prima cooperativa di viticoltori in tutta Italia a ricevere il sigillo di certificazione CasaClima per l'efficienza e l'ottimizzazione energetica. Inoltre è stata recentemente installata una stazione di ricarica per auto elettriche che può essere utilizzata liberamente dai clienti per tutto il tempo della loro visita alla cantina, allo shop Vinarius e alla sala di degustazione.
"Laven", emblema della sostenibilità
In un'ottica sempre coerente e fedele a se stessa, il vino biologico "Laven" al suo esordio sul mercato non è altro che la naturale estensione della consolidata filosofia di sostenibilità di Cantina Bolzano. Un passo preceduto da una fase di analisi e ragionamento con i soci conferitori durata diversi anni. "Ci sono state sicuramente delle sfide da superare - ammette l'enologo -. Ma oggi vediamo che i membri coinvolti sono entusiasti del progetto bio e ne sono i primi convinti sostenitori". Il primo vino biologico etichettato da Cantina Bolzano ha uno stretto legame con il suo terreno e il suo nome è un richiamo al leggendario porfido di Bolzano, magma cristallizzato formato da una miscela di "lave" - appunto - vulcaniche. Da qui "Laven".
Un'energia vulcanica assorbita dalle radici delle sue viti. "Il vino è una cuvée bianca di tre varietà differenti: Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Grigio - precisa Filippi -. Le sue uve crescono, allevate a Guyot, a un'altitudine compresa tra i 500 e i 700 metri sul livello del mare intorno alla città di Bolzano e sul Renon. I capisaldi della vinificazione sono la riduzione biologica dell'acidità e la maturazione sulle fecce fini in tre materiali diversi: cemento, rovere e acciaio". Il nettare che ne risulta è elegante e potente, con un'acidità fresca e bilanciata. Il "Laven", alla sua prima edizione, è disponibile in una quantità di circa 8.000 bottiglie.
Per il futuro, Cantina Bolzano prevede di espandere ulteriormente la superficie vocata al biologico e di coltivare più varietà secondo i principi dell'agricoltura bio. A incoraggiare il suo percorso di sostenibilità è una crescente consapevolezza dei consumatori - anche nel settore del vino - per quanto riguarda alimenti e bevande prodotte in modo naturale. "Secondo le statistiche nel 2020, nonostante un generale calo del comparto vino, sono stati venduti in Italia molti più vini biologici: in alcuni casi si sono registrati aumenti a due cifre", riferisce Klaus Sparer, amministratore delegato di Cantina Bolzano.
"In futuro, comunque, non si tratterà tanto di decidere tra biologico o non-biologico, quanto di definire gli aspetti qualitativi, sostenibili e di gusto che stanno diventando inscindibili - premette Sparer -. Un fattore decisivo sarà anche stabilire se l'azienda produttrice di vino potrà mantenere la promessa di sostenibilità per quanto riguarda il suo bilancio complessivo. Assieme ai nostri 220 soci lavoriamo coerentemente in questa direzione da molti anni e adempiamo alla nostra responsabilità verso l'ambiente e la popolazione. E questo rapporto di fiducia ci ha permesso senza dubbio di affermarci come uno dei più grandi produttori di vino in Alto Adige".
DAVISO
WINE BUSINE ASSEGNATI: IL PREMIO CARTE DEI VINI ITALIA E IL WINE RETAIL AWARD
Dopo un grande lavoro di scouting e un’attenta selezione, la giuria di 11 esperti, guidati da Irene Forni e presieduta da Andrea Grignaffini, ha consegnato ieri - al Megawatt Court - i premi ai vincitori delle due categorie. I criteri per la selezione: ricchezza, varietà, profondità territoriale, impostazione e fruibilità
Il secondo giorno della Wine Business City - l’innovativo ed esclusivo appuntamento business che ha aperto la Milano Wine Week 2021 il 3 ottobre con ben 210 aziende espositrici e due Consorzi al MEGAWATT COURT, è stato animato dalla consegna dei prestigiosi riconoscimenti, il Premio carte dei vini riservato agli esercizi di somministrazione e il Wine Retail Awards, per la grande distribuzione.
Quattro mesi di scouting, un lungo lavoro di selezione fatto da una giuria di 12 esperti – alcuni dei più autorevoli giornalisti del settore enogastronomico italiano, wine educator e communicator, key opinion leader del mondo del vino, esperti del settore (Cinzia Benzi, Filippo Bartolotta, Francesca Ciancio, Asa Johansson, Emanuele Alessandro Gobbi, Andrea Gori, Erika Mantovan, Luciano Pignataro, Antonio Paolini, Simon Staffler) – presieduti da Andrea Grignaffini - docente di enogastronomia, critico e gastronomo tra i più preparati del nostro tempo – e coordinati da Irene Forni, Sommelier, training restaurant e food&wine writer.
“Un duro lavoro, ma ne è valsa davvero la pena”, assicurano i giurati. “In questi mesi abbiamo analizzato le carte dei vini di tantissimi esercizi, cercando la scintilla, quel quid che le rendesse davvero speciali: ricchezza delle proposte, ma anche ricercatezza, profondità, varietà e sperimentazione”. Alla fine, l’hanno spuntata un centinaio di carte vini italiane suddivise in 10 categorie di ristoranti ed esercizi di somministrazione – ristoranti da 1,2 e 3 stelle Michelin, fine dining e Gourmet, Bistrot, Wine Bar, Ristorante d’Hotel, etnici e fusion, osterie e trattorie e pizzerie -. Il Wine Retail Award - premio alle migliori selezioni vinicole degli esercizi di dettaglio qualificato e della grande distribuzione – è stato invece suddiviso in 5 categorie in tutto (enoteche, catene di ristorazione, distribuzione e wine shop online e supermercati) e ha visto la consegna di un premio ai 4 migliori per ciascuna categoria più due premi speciali.
“Ai vincitori è stata consegnata una targa che potranno esporre nel proprio locale quale riconoscimento di partecipazione”. Soddisfatto Federico Gordini, ideatore e presidente della Milano Wine Week. “L’obiettivo era quello di valorizzare e riconoscere l’impegno e la passione degli operatori della ristorazione e della distribuzione che sempre più dedicano attenzione e cura alla selezione dei prodotti sia ai trend emergenti”, ha spiegato. “Il momento della premiazione è stato il giusto riconoscimento alla loro dedizione anche in un anno così difficile. È stato emozionante rivedere il mondo del vino tutto insieme - produttori, ristoratori e distributori - brindare alla ripartenza dell’eccellenza del made in Italy”.
Al LINK elenco dei vincitori
Per approfondimenti sulle attività della manifestazione e per scaricare le presentazioni
di Milano Wine Week 2021 www.milanowineweek.com