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APERTURE, ASPORTO E DELIVERY DAL MONDO DEL CONSORZIO DELLA FOCACCIA DI RECCO
Come da DPCM del 24 ottobre per le “Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale COVID -19” tutti i ristoranti del Consorzio della Focaccia di Recco si sono prontamente organizzati garantendo il rispetto delle prescrizioni e la continuità dei loro servizi nell’ambito di quanto permesso.
Oltre all’apertura fino alle ore 18 con il normale servizio ai propri tavoli, a Recco effettuano asporto e consegne a domicilio, con servizi ormai consolidati nel tempo, i Ristoranti Da Angelo a San Rocco con la sua pizzeria e focacceria , Vitturin 1869, Ristorante e Focacceria Manuelina, Da O Vittorio ristorante e Osteria e Ristorante Pizzeria Del Ponte; al Ristorante Da Lino apertura al pubblico per servizio di mezzogiorno e nel week end asporto dopo le ore 18 mentre Alfredo per ora solo servizio di mezzogiorno.
A Sori al Ristorante Focacceria e pizzeria Boschetto servizio regolare a mezzogiorno e alla sera asporto e consegne a domicilio; anche Edobar regolare servizio a mezzogiorno nelle proprie sale mentre alla sera asporto con prenotazione e successivo ritiro in loco.
Sempre a Recco, si confermano le normali attività ed aperture nei panifici Moltedo 1874 e Moltedo GB (quest’ultimo effettua anche consegne a domicilio previa prenotazione) mentre i Fratelli Tossini, oltre alle aperture normali nei propri panifici e gastronomie, continuano ad effettuare le consegne a domicilio.
A Camogli la Focacceria Revello è aperta tutti i giorni con orario continuato.
Bernini Daniela
Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
Recco (GE) via XXV Aprile 14
Tel.: 0185730748 - 3357274514
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FIVI SCRIVE A CONTE: CON LA CHIUSURA DEI RISTORANTI SOFFRE TUTTA LA FILIERA
Il Consiglio della Fivi
I Vignaioli Indipendenti preoccupati per il nuovo stop che penalizza anche chi ha rispettato le regole. Si può lavorare in sicurezza per il bene del Paese.
Matilde Poggi, Presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha scritto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte perché riconsideri la decisione di chiudere alle 18 l’intero comparto della ristorazione. “Faccio parte di coloro che ritengono che il Covid 19 sia una malattia molto seria e pericolosa e che il primo obbligo di ogni governo in questo momento sia quello di tutelare e proteggere la salute dei cittadini – scrive Matilde Poggi - Mi lascia ugualmente del tutto sconcertata la decisione presa nell’ultimo DPCM 24/10/2020 di chiudere le attività di somministrazione alle ore 18. L’innalzamento dei contagi, cui abbiamo purtroppo assistito negli ultimi mesi, impone un cambio di strategia ma mi parrebbe opportuno fermare unicamente le attività e le situazioni che provocano assembramenti”.
Nella lettera si sottolinea come molti ristoratori alla riapertura dopo la chiusura forzata di marzo e aprile si sono attrezzati per poter accogliere i loro clienti in tutta sicurezza investendo anche cifre considerevoli. Ora però si trovano a pagare per coloro che, in spregio ad ogni direttiva, hanno continuato a servire i clienti davanti ai locali, senza distanziamento, provocando pericolosi assembramenti.
“Chi ha deciso di non rispettare le regole ha messo a repentaglio la salute altrui e contribuito alla cattiva percezione della categoria cui appartiene – continua Poggi - è pertanto giusto che gli venga intimata la chiusura. Chi invece le regole le ha rispettate ed ha investito per potersi adeguare deve poter rimanere aperto. L’Italia è un Paese meraviglioso e ha gioielli che tutti ci invidiano: un paesaggio unico al mondo, siti culturali di richiamo mondiale e prodotti di altissima qualità della filiera agroalimentare, tra cui il vino”.
Chiudere i ristoranti significa far soffrire ulteriormente anche i tanti vignaioli artigiani che a fatica hanno continuato a coltivare le loro vigne. FIVI, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, riunisce più di 1300 vignaioli che seguono l’intero processo produttivo del vino, dalla vigna al bicchiere. Sono aziende di medio piccole dimensioni, spesso famiglie, che hanno in queste attività il loro unico reddito. Per i vignaioli il settore della ristorazione è il mercato di sbocco preferenziale per i loro vini e a poche ore dalla firma del nuovo DPCM hanno già iniziato ad arrivare le prime disdette agli ordini in corso. I vignaioli, come molte altre categorie, sono stati pesantemente indeboliti dai mesi di chiusura forzata, ma la vigna non si può abbandonare e va coltivata anche se le vendite sono ridotte al lumicino.
“Noi di FIVI e tutti gli operatori del settore Horeca – chiosa la Presidente - vogliamo poter lavorare in sicurezza per dare il nostro piccolo contributo alla ripresa del Paese”
Anna Sperotto | 349 8434778 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
FIVI - Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti
La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) è un'associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del Vignaiolo di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani. Per statuto, possono aderire alla FIVI solo i produttori che soddisfano alcuni precisi criteri: "Il Vignaiolo FIVI coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta".
Attualmente sono circa 1300 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 13.000 ettari di vigneto, per una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. Quasi 95 sono i milioni di bottiglie commercializzate e il fatturato totale si avvicina a 0,8 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 330 milioni di euro. I 13.000 ettari di vigneto sono condotti per il 51% in regime biologico/biodinamico e per il 49 % secondo i principi della lotta integrata.
Lettera inviata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Egregio Presidente,
Faccio parte di coloro che ritengono che il Covid 19 sia una malattia molto seria e pericolosa e che il primo obbligo di ogni governante in questo momento sia quello di tutelare e proteggere la salute dei suoi concittadini.
Mi lascia ugualmente del tutto sconcertata la decisione presa nell’ultimo DPCM 24/10/2020 di chiudere le attività di somministrazione alle ore 18. L’innalzamento dei contagi, cui abbiamo purtroppo assistito negli ultimi mesi, impone un cambio di strategia ma mi parrebbe opportuno andare a colpire unicamente quelle attività e situazioni che provocano assembramenti. I ristoratori, che alla riapertura dopo la chiusura forzata di marzo e aprile, seguendo le indicazioni del nostro Governo, si sono attrezzati per poter accogliere i loro clienti in tutta sicurezza, non devono pagare per coloro che, in spregio ad ogni direttiva, hanno continuato a servire i clienti davanti ai locali, senza distanziamento, provocando pericolosi assembramenti. Chi ha deciso di non rispettare le regole ha messo a repentaglio la salute altrui e contribuito alla cattiva percezione della categoria cui appartiene; è pertanto giusto che gli venga intimata la chiusura. Chi invece le regole le ha rispettate ed ha investito per potersi adeguare deve rimanere aperto.
L’Italia è un Paese meraviglioso e ha gioielli che tutti ci invidiano: un paesaggio unico al mondo, siti culturali di richiamo mondiale e prodotti di altissima qualità della filiera agroalimentare, tra cui il vino.
Chiudere i ristoranti significa far soffrire ulteriormente anche i tanti vignaioli artigiani che a fatica hanno continuato a coltivare le loro vigne. L’associazione che io rappresento, la FIVI, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, riunisce più di 1300 vignaioli che seguono l’intero processo produttivo del vino, dalla vigna al bicchiere. Sono aziende di medio piccole dimensioni, spesso famiglie, che hanno in
questa attività il loro unico reddito. Per i vignaioli il settore della ristorazione è il mercato di sbocco preferenziale per il loro vini. A poche ore dalla firma del nuovo DPCM sono già arrivate le prime disdette agli ordini in corso. I vignaioli sono già stati pesantemente indeboliti dai mesi di chiusura forzata; la vigna non si può abbandonare e va coltivata anche se le vendite sono ridotte al lumicino.
Presidente, Le chiedo, a nome di tutti i vignaioli italiani, di ripensare queste disposizioni. Noi e tutti gli operatori del settore horeca vogliamo poter lavorare in sicurezza per dare il nostro piccolo contributo alla ripresa del nostro Paese.
Matilde Poggi
Presidente FIVI
FIVI Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti -
Segreteria presso: Via Teresa Bandettini, 932 - 55100 LUCCA
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.fivi.it
CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE “EMOZIONI DAL MONDO MERLOT E CABERNET INSIEME” 2016
di Virgilio Pronzati
La 16ma edizione del Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”, sarà ricordata per lungo tempo! Non solo per la pandemia che ha sconvolto il nostro Paese, ma per la ferrea volontà del Consorzio Tutela Valcalepio e Vignaioli Bergamaschi che malgrado le non poche difficoltà, ne ha promosso la realizzazione. Alla guida dei “prodi organizzatori” l’enologo Sergio Cantoni nelle vesti del Colleoni, coadiuvato dalla segretaria Suzana Zivic e dalla figlia Sara.
Sara e Sergio Cantoni con i giudici alla cena di benvenuto al Best Western Hotel Cappello d’Oro
Di più di quanto è stato fatto non era possibile fare. Una sede ideale per le degustazioni, un comodo ed elegante albergo, una cena di gala con tanto di recital canori e tanta collaborazione e simpatia. Tornando al concorso, ovviamente con meno vini e giudici rispetto agli altri anni, i campioni anonimi passati quest’anno al vaglio dei giudici, si sono rivelati di buona qualità globale con punte tendenti all’ottimo e all’eccellente.
Lo splendido salone del Castello degli Angeli di Carobbio con i giudici al lavoro
Che il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” sia unico nel suo genere è ormai noto a tutti. Un evento di grande successo non solo nazionale, costruito e consolidato nel tempo, organizzato dal Consorzio Tutela Valcalepio e Vignaioli Bergamaschi. Per la sua autorevolezza, il Concorso ha ricevuto il patrocinio dell’O.I.V., l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, e il consenso del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali della Repubblica Italiana, col sostegno di enti e aziende.
I giudici della Commissione C
L’attuale edizione tenutasi dal 15 al 17 ottobre a Bergamo e provincia, malgrado le non poche difficoltà nelle spedizioni dei vini, ha presentato ben 152 campioni provenienti da 12 stati esteri di tre continenti: Argentina, Australia, Austria, Brasile, Croazia, Francia, Germania, Italia, Moldavia, Romania, Serbia e Slovenia. A giudicarli, suddivisi in cinque commissioni, 40 giudici internazionali (23 italiani e 17 stranieri) provenienti dai seguenti 13 Paesi: Colombia, Giappone, Italia, Moldavia, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Sud Corea, Spagna, Svizzera, Svezia e Stati Uniti.
Lo staff della Tenute Le Corne con i propri vini
I lavori delle commissioni d’assaggio non potevano avere location migliore: l’ampio e suggestivo salone del Castello degli Angeli di Carobbio degli Angeli che ha ospitato anche l’emozionante Cena di Gala, dove sotto l’occhio attento di professionali sommelier dell’Ais di Bergamo, i bravi allevi di sala della Scuola Alberghiera di San Pellegrino Terme, servivano ai giudici i vini in concorso.
I vini premiati con l’oro sono stati 47
2 Gran Medaglie d’Oro rispettivamente, assegnate all’Australia e all’Italia.
Le 45 Medaglie d’Oro sono andate rispettivamente ai seguenti Paesi: Italia 27, Australia 4, Croazia 4, Serbia 4, Argentina, Austria, Francia, Moldavia, Romania e Slovenia.
Il tenore Marcello Merlini e Alicia Eckert , ai lati le soprano Cinzia Manenti e Patrizia D’Urso
I Premi della stampa sono stati assegnati a dieci vini (uno per Paese) dei seguenti Paesi: Argentina, Australia, Austria, Croazia, Francia, Italia, Moldavia, Romania, Serbia e Slovenia.
Altra partnership oramai consolidata e confermata anche per questa edizione speciale è quella con il Centro Studi Assaggiatori di Brescia che si è occupato della gestione scientifica del Concorso e dell’elaborazione dei risultati della degustazione.
Venerdì pomeriggio, terminata la degustazione dei vini partecipanti al Concorso, un’interessante visita alla Tenuta Le Corne di Grumello del Monte. Una giovane azienda inserita in un complesso storico, che produce buoni vini senza solfiti, da scelte uve Chardonnay, Pinot Grigio, Merlot, Cabernet Sauvignon, Pinot Nero e, per le favorevoli condizioni pedoclimatiche, anche un’ottimo olio extravergine di oliva.
La proclamazione dei vini vincitori. Da sin Sergio e Sara Cantoni e Luigi Odello
A confermare la ben nota ospitalità, una raffinata cena di gala resa esclusiva dai brani di opere, interpretati magnificamente dal tenore Marcello Merlini e dalle soprano Cinzia Manenti e Patrizia D’Urso. Non è mancato l’aspetto turistico-culturale, rappresentato dalle interessanti visite di Bergamo Bassa e Alta, commentate con bravura e straordinaria competenza da Guja Ajolfi. Degna e golosa conclusione al Circolino di Bergamo Alta. Un ristorante con proposte di piatti della vera cucina bergamasca, situato in un palazzo settecentesco nel centro storico di Bergamo Alta.
LAVORO, FIPE-CONFCOMMERCIO: “BOOM DI RISTORANTI E BAR CHIUSI, A SETTEMBRE 1 DIPENDENTE SU 2 NON HA LAVORATO”
Roma, 22 ottobre 2020 – Nel mese di settembre oltre 400mila dipendenti di bar e ristoranti sono rimasti a casa senza lavorare. SI tratta di una stima realizzata dall’Ufficio Studi della Fipe-Confcommercio, Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, sulla base dei dati relativi alle ore di cassa integrazione in deroga diffusi oggi dall’Inps ed ai contratti di lavoro a tempo determinato. Secondo l’Istituto nazionale di previdenza, infatti, nel corso del mese di settembre sono stati autorizzate oltre 8,7 milioni di ore di cig in deroga per i lavoratori di alloggio e ristorazione.
Partendo da questo dato, l’Ufficio Studi Fipe-Confcommercio ha calcolato che tra lavoratori in cassa integrazione, circa 50 mila persone, e contratti a tempo determinato non attivati, circa 350, la metà degli 850mila dipendenti di bar e ristoranti non è stato impiegato nel corso dell’ultimo mese.
“Questo dato è drammatico – commenta la federazione – e dimostra non solo che il settore dei Pubblici esercizi è tra i più colpiti a causa della pandemia e delle misure di contrasto alla diffusione del virus, ma anche che, subito dopo l’estate, moltissime attività di ristorazione hanno chiuso i battenti o lavorano al minimo lasciando a casa i dipendenti. Le previsioni per i prossimi mesi sono ancor più negative se si pensa alle misure restrittive adottate da governo e Regioni nell’ultima settimana. A questo punto, non possiamo più aspettare oltre: serve un intervento immediato con contributi a fondo perduto per compensare le perdite di fatturato dei pubblici esercizi. Centinaia di migliaia di posti di lavoro rischiano di essere cancellati definitivamente”.
Andrea Pascale
VINO, FINANZIAMENTO DA 200MILA EURO ALL’ASSOCIAZIONE CHE UNISCE CONSORZIO VINO CHIANTI E CONSORZIO TUTELA MORELLINO DI SCANSANO
Vino, finanziamento da 200mila euro all’associazione che unisce Consorzio Vino Chianti e Consorzio Tutela Morellino di Scansano
As.Co.t vince bando PSR per la promozione. I prossimi eventi a febbraio 2021: Vinexpo Paris e Chianti Lovers a Firenze
Un finanziamento da 200mila euro per la promozione, la partecipazione a fiere internazionali e l’organizzazione di importanti eventi. As.Co.t-Associazione Consorzi Toscani per la qualità Agroalimentare, costituita da Consorzio Vino Chianti e Consorzio a Tutela del Vino Morellino di Scansano (110 milioni di bottiglie e oltre 750 milioni di euro di giro d'affari insieme all’anno), si è aggiudicata il bando 3.2 del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana.
Vinexpo Paris 2021 sarà il primo appuntamento internazionale per l’associazione, con un'area espositiva istituzionale. Attesissima anche la presentazione, sempre a febbraio, delle anteprime con la nuova edizione di Chianti Lovers alla Fortezza da Basso di Firenze.
“Siamo felicissimi di questo risultato - commenta Marco Alessandro Bani, direttore del Consorzio Vino Chianti e presidente As.Co.T - La recente scelta di unire i due consorzi in un’unica realtà si è rivelata vincente da subito oltre che apprezzata per la qualità dei progetti proposti. Siamo soddisfatti e convinti che questa sia la strada giusta per la valorizzazione delle denominazioni. Per questo confermiamo l’invito agli altri Consorzi toscani a partecipare e a lavorare insieme condividendo obiettivi e strategie”.
Per i due eventi promozionali, l’investimento totale previsto è di 300mila euro, di cui 200mila ottenuti dalla misura 3.2 del PSR Regione Toscana. Le manifestazioni saranno ovviamente ridimensionate e adeguate alle normative sanitarie. “Ci auguriamo che la situazione volga al meglio - continua Bani - ma siamo pronti ad ogni evenienza, in particolare per Chianti Lovers che verrà adattata alle regole anti contagio”. La manifestazione alla Fortezza da Basso di Firenze ha sempre avuto un ottimo successo di pubblico, con ben 4mila partecipanti nell’ultima edizione. “Quella del 2021 sarà di sicuro particolare, ma non per questo meno coinvolgente”, assicura Bani
Clara D'Acunto