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Barbaresco Docg Riserva 2015 Cantina Francone
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Cantina Francone - Azienda Agricola Antichi Poderi dei Gallina - Via Tanaro 45 - 12052 Neive (CN). Tel. +39 0173 67068. Fax +39 0173677560. www.franconevini.com Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Barbaresco Docg Riserva 2015
Categoria: Rosso secco. Vitigno: Nebbiolo. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 14,5%. Lotto: BF.16. Fascetta Docg: ABEF 02764316. Bottiglie prodotte: 2800. Prezzo medio in enoteca: € 30,50
Caratteristiche organolettiche
Alla vista è limpido, di colore rubino tendente al granato con orlo aranciato. Al naso è molto intenso, persistente e fine, ampio e complesso con netti sentori di rosa un pò appassita, sottobosco, corbezzolo maturo, tartufo, crema di marroni, pepe bianco e lieve di liquirizia e balsamico. In bocca è secco, sapido, con giusta e piacevole astringenza, molto caldo, di buon corpo e persistenza. Già di buon equilibrio. Retrogusto: vena sapida e tannica, e note floreali, fruttate, speziate e vegetali-balsamiche.
Note: Eccellente. Ottenuto da scelte uve Nebbiolo di vecchie vigne di oltre 60 anni del comune di Neive, pigiadiraspate e fatte fermentare e macerare per circa 20 giorni in botti inox a temperatura controllata. Dopo la svinatura e la fermentazione malolattica, il vino matura per non meno di 36 mesi in fusti e botti di rovere francese, seguito da un affinamento di almeno 16 mesi in bottiglia. Evoluzione: già godibile, sarà al top tra 4-5 anni.
Valutazione: 92/100
CEMBRA CANTINA DI MONTAGNA: VIGNA DELLE FORCHE, CULLA DI UNA VITICOLTURA EROICA A 872 M.
Medaglia d’Oro per il Vigna delle Forche 2018 al “Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau 2020”. Un premio a un vino che in ogni annata dimostra nuove sfaccettature ed esprime la sua personalità unica. Cembra Cantina di Montagna affonda i propri valori nell’autenticità del territorio e nell'indissolubile legame con i propri conferitori. A fine settembre, sul tetto della viticoltura eroica trentina, si è conclusa la vendemmia delle uve Müller Thurgau a Vigna delle Forche: cru identitario della valle di 1.5 ha situato a 872 metri s.l.m. dove da generazioni la famiglia Piffer culla questo Müller Thurgau d’altura.
Quella della Val di Cembra, è una viticoltura eroica: i terreni scoscesi e le pendenze che spesso superano il 40% obbligano i viticoltori a svolgere manualmente tutte le operazioni in vigna, con tempi di lavorazione che superano le 900/1.000 ore per ettaro. Sono loro, gli Eroi del vino, che ogni giorno quando le prime luci dell’alba fanno capolino dalle creste montuose, realizzano i desideri di una viticoltura esigente per conferire a Cembra Cantina di Montagna uve sane e di qualità.
Un giorno di vendemmia a Vigna delle Forche
Vigna delle Forche è un vocato appezzamento incastonato tra gli scoscesi declini boschivi: un piccolo angolo di paradiso di 1.5 ha sito a 872 m s.l.m. che domina dall’alto il paese di Cembra. Qui, nonostante l’altitudine, il Müller Thurgau trova perfetta dimora. Da tre generazioni la famiglia Piffer è custode di Vigna delle Forche: Nicola Piffer e tre coraggiose vignaiole eroiche, Annamaria, Lorena e Francesca portano avanti insieme il lavoro e la memoria di Italo, l’anima della vigna scomparsa tre anni fa.
Ogni anno la vendemmia di Vigna delle Forche si svolge in un’unica giornata: i conferitori raccolgono con il “Lorel” i preziosi grappoli e si inerpicano lungo i ripidi versanti per conferire il frutto di un anno intenso di lavoro. Il trattore guidato da Nicola sale e scende tutto il giorno con un carico di uva di 400 kg per ogni viaggio, trasportandola dai quasi 900 metri di altitudine del vigneto fino alla cantina, per un dislivello di 250 metri. Per Cembra Cantina di Montagna la vendemmia è un momento conviviale e ricco di felicità, in cui la famiglia si allarga e con un sorriso si ricordano i momenti felici del presente e del passato. All’ora di pranzo qui, sotto la pergola del Bait delle Forche, il pane viene passato di mano in mano e nell’aria si diffonde il profumo dello spezzatino e della polenta di Annamaria, cotta come da tradizione nel paiolo di rame. Con orgoglio e spirito di appartenenza i conferitori rinnovano le promesse nei confronti di Cembra Cantina della Montagna, scegliendo di dare anima e corpo alla viticoltura e alla realizzazione di nettari straordinari.
L’annata che verrà
“L’annata appena trascorsa si è caratterizzata per un’estate con temperature lievemente al di sotto della media degli ultimi anni”, afferma Ezio Dallagiacoma, Direttore Tecnico di Cembra Cantina di Montagna, “Nonostante le piogge estive abbondanti, le uve in Valle di Cembra a fine agosto si presentavano sane e con un ottimo grado zuccherino. Condizioni queste, che lasciavano ben sperare per la vendemmia imminente”. L’obiettivo dello staff tecnico in cantina è quello di dare voce all’unicità del territorio e di giocare con il tempo, creando un vino identitario con ottime prospettive di evoluzione ed invecchiamento anche nel lungo termine.
Medaglia d’Oro al “Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau 2020”
Il Vigna delle Forche 2018 è stato recentemente premiato con la Medaglia d’Oro al “Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau 2020”, all’interno della 33° edizione della rassegna “Müller Thurgau: Vino di Montagna”, organizzata dal Comitato Mostra Valle di Cembra con il supporto di Trentino Marketing e il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino.
Il Müller Thurgau Vigna delle Forche: emblema del territorio
Nel Müller Thurgau Vigna delle Forche, la montagna emerge in ogni sorso. Quando scivola nel bicchiere questo vino di altura ammalia la vista con un colore giallo paglierino e invita all’assaggio con le sue note di fiori bianchi, sambuco e frutta a pasta gialla che, con il passare degli anni, lascia spazio a note di pietra focaia e cappero salato. La fresca acidità e il finale lungo, verticale e persistente, conquistano il palato.
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AUTOCHTONA AWARDS: ECCO TUTTI I VINCITORI
Sono 11 i premi assegnati dagli Autochtona Award 2020, il premio che valorizza i vini prodotti da vitigni autoctoni italiani. Durante due intense giornate una “giuria di stelle” ha degustato oltre 500 vini di 350 piccole realtà del panorama italiano.
Un’edizione speciale, che ha visto il premio Autochtona Award protagonista assoluto della 17^ edizione del forum dedicato ai vitigni autoctoni italiani all’interno di una nuova e rinnovata formula. Da Nord a Sud, oltre 500 etichette rappresentative dello straordinario e composito universo rappresentato dalle varietà autoctone italiane, sono state degustate da una giuria composta da critici e giornalisti sia italiani che internazionali durante due giorni di intenso lavoro. Due le sessioni di degustazione alla cieca, che hanno portato martedì 20 ottobre 55 etichette rappresentanti delle diverse categorie in concorso alla degustazione finale.
Il Miglior Vino Bianco se lo aggiudica l’azienda Claudio Mariotto, con il Colli Tortonesi DOC Derthona Timorasso 2018. Tra i rosati si va sulle pendici dell’Etna in Sicilia con l’azienda Feudo Cavaliere che si aggiudica il primo posto in questa categoria con l’Etna Rosato DOC Millemetri 2016. Ancora Piemonte tra i vini rossi, protagonista il vitigno principe delle Langhe, il nebbiolo, con il Barbaresco DOCG Montefico 2017 di Carlo Giacosa. Le migliori bollicine sono marchigiane con il vitigno principe della regione, il verdicchio: a salire sol gradino più alto del podio la Cantina Colognola Tenuta Musone con il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Spumante Brut Musa 2018. Tra i vini dolci un passito raro, prodotto in Emilia Romagna, quello della piccola azienda agricola Lusignani: il Colli Piacentini DOC Vin Santo di Vigoleno 2009.
Tra i protagonisti degli Autochtona Award anche quest’anno si sono svolte le selezioni di Tasting Lagrein che premiano il famoso vitigno autoctono a bacca rossa dell’Alto Adige. Nella categoria “Kretzer” vince il Südtirol - Alto Adige DOC Lagrein Kretzer 2019 dell’azienda Muri Gries. Nella categoria “Classico” troviamo il Südtirol - Alto Adige DOC Lagrein Rubeno 2019 di Kellerei Andrian, infine tra le Riserva Kellerei - Cantina Meran Burggräffler Südtirol - Alto Adige DOC Lagrein Riserva Segen 2017.
Sono 11 i premi assegnati dagli Autochtona Award 2020, il premio che valorizza i vini prodotti da vitigni autoctoni italiani. Durante due intense giornate una “giuria di stelle” ha degustato oltre 500 vini di 350 piccole realtà del panorama italiano.
Bolzano, 20 ottobre 2020 - Un’edizione speciale, che ha visto il premio Autochtona Award protagonista assoluto della 17^ edizione del forum dedicato ai vitigni autoctoni italiani all’interno di una nuova e rinnovata formula. Da Nord a Sud, oltre 500 etichette rappresentative dello straordinario e composito universo rappresentato dalle varietà autoctone italiane, sono state degustate da una giuria composta da critici e giornalisti sia italiani che internazionali durante due giorni di intenso lavoro. Due le sessioni di degustazione alla cieca, che hanno portato martedì 20 ottobre 55 etichette rappresentanti delle diverse categorie in concorso alla degustazione finale.
Il Miglior Vino Bianco se lo aggiudica l’azienda Claudio Mariotto, con il Colli Tortonesi DOC Derthona Timorasso 2018. Tra i rosati si va sulle pendici dell’Etna in Sicilia con l’azienda Feudo Cavaliere che si aggiudica il primo posto in questa categoria con l’Etna Rosato DOC Millemetri 2016. Ancora Piemonte tra i vini rossi, protagonista il vitigno principe delle Langhe, il nebbiolo, con il Barbaresco DOCG Montefico 2017 di Carlo Giacosa. Le migliori bollicine sono marchigiane con il vitigno principe della regione, il verdicchio: a salire sol gradino più alto del podio la Cantina Colognola Tenuta Musone con il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Spumante Brut Musa 2018. Tra i vini dolci un passito raro, prodotto in Emilia Romagna, quello della piccola azienda agricola Lusignani: il Colli Piacentini DOC Vin Santo di Vigoleno 2009.
Tra i protagonisti degli Autochtona Award anche quest’anno si sono svolte le selezioni di Tasting Lagrein che premiano il famoso vitigno autoctono a bacca rossa dell’Alto Adige. Nella categoria “Kretzer” vince il Südtirol - Alto Adige DOC Lagrein Kretzer 2019 dell’azienda Muri Gries. Nella categoria “Classico” troviamo il Südtirol - Alto Adige DOC Lagrein Rubeno 2019 di Kellerei Andrian, infine tra le Riserva Kellerei - Cantina Meran Burggräffler Südtirol - Alto Adige DOC Lagrein Riserva Segen 2017.
E, ancora, i premi speciali di Autochtona Award. Il Premio Terroir è stato assegnato all’azienda veneta Fongaro con il Lessini Durello DOC Riserva Brut 2012. Il Premio Spirito diVino, assegnato dall’omonima rivista, va invece a una storica realtà della Valle d’Aosta: Les Crêtes con il Valle d'Aosta DOP Petite Arvine Fleur 2018. Il terzo premio speciale, assegnato dall’Associazione delle Enoteche Italiane Vinarius al Miglior Vignaiolo Under 40, va a Davide e Riccardo Sobrino dell’azienda Cascina delle Rose per il vino Cascina delle Rose, Barbaresco DOCG Tre Stelle 2017.
La premiazione, che si è svolta nei padiglioni di Fiera Bolzano, è stata trasmessa su Facebook e seguita da molti dei produttori finalisti collegati in video, che hanno così scoperto in diretta i risultati del concorso intervenendo con una loro testimonianza. Una nuova formula che, nonostante l’assenza dei produttori e del banco di assaggio aperto al pubblico a causa dell’emergenza sanitaria in corso e delle disposizioni della Provincia di Bolzano, è riuscita a dare spazio a un appuntamento che, di anno in anno, è diventato un punto di riferimento per le piccole realtà del panorama vitivinicolo italiano che custodiscono e valorizzano i tanti vitigni autoctoni presenti del nostro Paese.
“Per noi è stata un’edizione speciale di Autochtona, non solo perché si è svolta nel mezzo dell’emergenza causata dalla pandemia in corso, ma anche perché ci ha obbligato a ripensare la formula guardando alla situazione contingente e al futuro” ha spiegato Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano. “Tanti produttori, circa 350, ci hanno dato fiducia, inviando i loro campioni per il nostro Autochtona Award, e questo è un segnale molto importante. È un’edizione zero che ci dà grande fiducia per continuare a investire su un premio di grande autorevolezza”.
La giuria presente quest’anno, che ha degustato in totale sicurezza, è stata composta dai rappresentanti delle principali delle guide del vino italiane: Mario Busso (Vini Buoni d’Italia), Elio Ghisalberti (l’Espresso), Fabio Giavedoni (Slow Wine), Christine Mayr (Vitae-AIS), Alessandra Piubello (I Vini di Veronelli), Nereo Pederzolli (Gambero Rosso), Riccardo Viscardi (Doctor Wine). Insieme a loro Peer F. Holm, (presidente della Sommelier-Union Deutschland e.V. Sommelier-Union, Thomas Rydberg (DinVinGuide), Chiara Giannotti (vino.tv), Leila Salimbeni (coordinatrice editoriale di Spirito diVino), Pierluigi Gorgoni (coordinatore degli Autochtona Award) e Alessandro Franceschini (segretario Autochtona Award).
“Abbiamo lavorato molto bene durante i due giorni di degustazioni, grazie alla presenza di ottimi professionisti e a un’organizzazione perfetta” ha affermato Fabio Giavedoni, co-curatore di Slow Wine e presidente della giuria. “Credo che la lista dei vincitori degli Autochtona Award di quest’anno parli da sola sull’alta qualità dei vini presenti. Sono le punte dell’iceberg, ma intorno a loro c’era una quantità di proposte molto interessanti, soprattutto all’interno di alcune categorie. È un aspetto, quest’ultimo, non scontato e non così facile da trovare all’interno di molti appuntamenti come questo”.
I VINCITORI
Migliori Bollicine
Cantina Colognola Tenuta Musone, Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Spumante Brut Musa 2018
Miglior Vino Bianco
Claudio Mariotto, Colli Tortonesi DOC Derthona Timorasso 2018
Miglior Vino Rosato
Feudo Cavaliere, Etna Rosato DOC Millemetri 2016
Miglior Vino Rosso
Carlo Giacosa, Barbaresco DOCG Montefico 2017
Miglior Vino Dolce
Lusignani - Colli Piacentini DOC Vin Santo di Vigoleno 2009
Premio Terroir
Fongaro, Lessini Durello DOC Riserva Brut 2012
Premio Spirito diVino
Les Crêtes, Valle d'Aosta DOPPetite Arvine Fleur 2018
Premio Miglior Vignaiolo Under 40
Davide e Riccardo Sobrino - Cascina delle Rose, Barbaresco DOCG Tre Stelle 2017
Tasting Lagrein - Miglior Lagrein Kretzer
Muri Gries, Südtirol - Alto Adige DOC Lagrein Kretzer 2019
Tasting Lagrein - Miglior Lagrein Annata
Kellerei Andrian, Südtirol - Alto Adige DOC Lagrein Rubeno 2019
Tasting Lagrein - Miglior Lagrein Riserva
Kellerei - Cantina Meran Burggräffler Südtirol - Alto Adige DOC Lagrein Riserva Segen 2017
Luisa Malaguti
UIV: BENE ISTITUZIONI CONTRO COVID. NO DIVIETO LOMBARDIA
UIV: SOSTENIAMO ISTITUZIONI CONTRO COVID MA DIVIETO REGIONE LOMBARDIA NON AIUTA A RISOLVERE PROBLEMA E INFLIGGE NUOVO COLPO AL SETTORE
“Siamo convinti che le scelte relative alle limitazioni sui consumi degli alimenti e dei vini dovrebbero essere adottate secondo il principio di proporzionalità, con l’obiettivo di evitare ulteriori penalizzazioni a migliaia di imprese vitivinicole e a un settore già fortemente penalizzato dalle restrizioni dei mesi precedenti e, in generale, dalla pandemia che ha fortemente limitato i consumi”. È parte della lettera inviata oggi da Unione italiana Vini (la principale associazione delle imprese del vino in Italia con più di 150.000 viticoltori in rappresentanza del 50% del fatturato italiano di vino e dell’85% del fatturato export) al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in merito all’ordinanza anti Covid (n. 620 del 16 ottobre) che prevede, tra l’altro, il divieto della vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica da parte di tutte le tipologie di esercizi pubblici, nonché da parte degli esercizi commerciali, compresa la grande distribuzione, e delle attività artigianali dalle ore 18.00.
“Siamo fermamente sostenitori di una stretta collaborazione tra mondo imprenditoriale e istituzioni regionali nell’attuale contesto – commenta Paolo Castelletti, segretario generale Uiv – ma la limitazione dell’asporto dei prodotti vitivinicoli dagli esercizi commerciali, oltre a non avere impatto sulla possibilità di aggregazione, priva il settore di una fonte di reddito alternativa e compensativa a quella derivante dai consumi nella ristorazione e infligge un nuovo colpo al settore già fortemente provato”.
Benny Lonardi
LA SOMMINISTRAZIONE NON PUÒ FARSI CARICO DA SOLA DELLA CRISI: PREDISPORRE DA SUBITO INTERVENTI ECONOMICI
Bar e ristoranti lombardi chiusi alle 23, Confesercenti non ci sta
Per il portavoce FIEPET-Confesercenti Lombardia, Vincenzo Butticé: «si tratta di un ulteriore colpo per un settore estremamente provato dalla crisi economica, dal lockdown e dallo smart-working. Occorre ricordare che dietro a queste attività ci sono famiglie di imprenditori e lavoratori che vivono grazie alle loro aziende. Il tessuto socio-economico di ogni città è gravemente in pericolo. Chiudere in anticipo e in maniera indiscriminata le attività potrebbe portare poi più danni che benefici, con operatori sempre più in difficoltà e cittadini che lasceranno la sicurezza dei locali per andare in strada, dove sarà minore la possibilità di controllare distanziamento e rispetto delle regole».
«Chiediamo di rendere disponibili da oggi nuovi aiuti economici», dichiara il portavoce FIEPET-ConfesercentiLombardia. «Interventi di sostegno certi, rapidi e adeguati, destinati alle imprese che entrerebbero in crisi per effetto delle restrizioni. Un ritardo è inammissibile: significherebbe la morte delle attività e un sistema economico che rischia di collassare. Occorre agire sui costi fissi, come affitti, Tari e Cosap, con interventi decisi ma troppo spesso lasciati alla libera iniziativa di amministratori locali e quindi disomogenei sul territorio e del tutto insufficienti».
«Pericoloso colpire indistintamente un settore già duramente provato. Da subito occorre mettere in campo interventi economici di sostegno»: così Gianni Rebecchi, Presidente di Confesercenti Lombardia, commenta l’annuncio di un ulteriore inasprimento delle misure restrittive contro bar, ristoranti ed altre attività della somministrazione lombarde, con l’anticipo di un’ora del “coprifuoco antimovida” già disposto dalle ore 24 per le attività economiche del settore. Rebecchi descrive il disappunto di unacategoria che negli scorsi mesi ha investito molto per elevare i livelli di sicurezza dentro e fuori i propri locali, nella consapevolezza di dover fare la propria parte nella lotta contro la pandemia. «Ci aspettavamo dalla autorità degli interventi più puntuali e circoscritti alle situazioni dove le regole non vengono rispettate, anziché un intervento a tappeto che colpisce tutti indistintamente - continua Rebecchi - Bar, pub e ristoranti, alberghi e strutture ricettive ce la stanno mettendo hanno investito molto per garantire la sicurezza dei cittadini, dei consumatori e dei lavoratori». Solo con l’annuncio di una nuova stretta nei giorni scorsi è stato perso il 20% del fatturato, che tradotto significa circa un miliardo di euro sfumato in un solo mese. Percentuale che nei prossimi 30 giorni, secondo Confesercenti, salirà fino a toccare il 40%.
Camilla Rocca