Home
CAPODANNO A LANA E DINTORNI
Tante occasioni diverse per brindare al nuovo anno
Il 2019 sta già bussando alla porta dell’anno vecchio per prenderne il posto e come festeggiare il Capodanno è un tema ricorrente per ognuno di noi. Chi preferisce stare all’aperto e brindare insieme a tanta gente, chi invece ama stare in compagnia di pochi intimi per il classico cenone, chi per quella serata vuole sperimentare menu particolari al ristorante: tante idee che devono trovare una corrispondenza nel concreto. Con la sua splendida cornice fiabesca, il territorio di Lana e i suoi dintorni può accontentare ogni tipo di curiosità o esigenza e il divertimento al momento del countdown in questa zona è garantito.
Per brindare infatti insieme a tanta gente e all’aperto c’è “Polvere di Stelle”, il magico mercatino natalizio di Lana che per la sera del 31 dicembre prolungherà l’orario di apertura degli stand gastronomici in Piazza del Municipio fino alle ore 1.00 del giorno di Capodanno, offrendo agli ospiti una gamma speciale di delizie gastronomiche. L’intrattenimento musicale per la serata sarà affidato a DJ Seebacher e ai complessi di musica locale To Shake, Pamstiddn Kings e Take Off che faranno ballare i presenti ai loro irresistibili ritmi. Culmine della serata saranno i magnifici fuochi d’artificio che a mezzanotte illumineranno il cielo alto sopra Lana per dare il benvenuto al 2019.
Per ulteriori informazioni www.natalealana.it
Chi invece preferisce accogliere il nuovo anno in compagnia di alcuni amici e in un’atmosfera più intima può scegliere di trascorrere un soggiorno presso l’Hotel Waldhof**** di Foiana, uno dei paesi nei dintorni di Lana. Il rinomato hotel per la serata propone un Menu di Gala con pietanze ricercate come “Rombo atlantico, topinambur, caviale giapponese “Tonburi”, tuberi del Giappone, fumetto alle foglie di combava”, oppure “Crema di zucca Hokkaido e lemon grass, capesante saltate, olio ai semi”.
Una settimana (7 notti) al Waldhof****, includendo la sera di Capodanno (o anche il giorno di Natale) con trattamento di mezza pensione e tante interessanti attività proposte come escursioni nella neve, meditazione con le campane tibetane, rituale di pulizia per il corpo nel bagno turco della bellissima Spa dell’hotel e la “castagnata” sulla terrazza, è offerta a soli 1.008€ a persona.
La proposta per trascorrere del “Tempo tranquillo in Alto Adige” è dell’hotel Tiefenbrunn di Lana con 5 giorni a partire da 325€ a persona, per concedersi un relax speciale proprio nel periodo di Capodanno, grazie alla favolosa area wellness con sauna e alla natura che circonda la struttura.
www.tiefenbrunn.it
L’offerta del Bio Hotel theiner’s garten**** di Gargazzone è all’insegna di un “Capodanno biologico”, con una eccellente cucina sana e benessere a 360°, per iniziare il nuovo anno con la giusta energia. Un soggiorno di 7 notti (dal 26/12/18 al 2/01/19) con la “pensione delle delizie del theiner’s”, in camera doppia, incluso San Silvestro è proposto a 1.057€ a persona, mentre quello di 11 notti (dal 26/12/18 al 6/01/19) a soli 1.510€ a persona. Per chi intende disintossicarsi dopo i vizi di Natale e Capodanno, il theiner’s garten**** offre 4 notti dal 02/01 al 06/01/2019 a 583€ a persona con la “pensione delle delizie del theiner’s”.
Da leccarsi i baffi è la proposta gourmet del ristorante Hidalgo di Postal, nei dintorni di Lana, per il menu di Capodanno. Una cena davvero indimenticabile e particolare, grazie alla presenza, tra le varie portate, della nota e pregiatissima varietà di carne Wagyu di bovino giapponese, che l’Hidalgo Beef Tasting cucina, insieme al tenerissimo Kobe Beef, e propone in vare modalità.
Il menu, al costo di 96€ (bevande escluse) prevede nell’ordine: un saluto dalla cucina iniziale; Wagyu “Bresaola” con crema di parmigiano, indivia glassata e focaccia di riso giapponese; risotto con seppioline e salicornia mantecato al burro di lupini; sorbetto al Mojito; filetto di manzo grigliato con fondo al vino Lagrein, carciofi fritti e riso pilaf al lemon grass; variazione di pistacchio, croccante e mousse al lampone e, per finire in modo tradizionale e benaugurante, dopo i brindisi della mezzanotte maccheroncini all’amatriciana e cotechino con lenticchie.
www.restaurant-hidalgo.it
Nadia Scioni
23° Grappa Barile Day
Di Virgilio Pronzati
Foto di Carlo Grifone e Mara Daniela Musante
Un’altra edizione da ricordare. Tantissimi invitati, illustri personaggi premiati, tasting di Grappa di grandi millesimi e non poche sorprese. Luigi Barile malgrado le 86 primavee, possiede una non comune vitalità, geniali idee che trasforma in realtà ma, soprattutto, possiede onestà intelletuale e generosità a favore di chi si prodiga per aiutare gente e ambiente. La sua storia ricorda quella dei personaggi che con sacrifici e fatiche, sono saliti in alto. Niente di fortunoso ma di molta perseveranza.
Un’infanzia di sacrifici e stenti. Da ragazzo a fatto vari mestieri, poi, un po’ più grande, il fornaio e l’operario nell’industria e nell’edilizia. Ma non gli bastava. Dopo aver preso l’attestato delle scuole medie in un solo anno, ha proseguito gli studi diplomandosi ragioniere. Da quel momento, aperto uno studio di commercialista, è iniziata per lui una seconda vita. Non più sacrifici ma tante e meritate soddisfazioni. Direte ma cosa centra la grappa. C’entra è come. Nel 1976 acquistando con l’amico Bormida una vecchia distilleria, ha iniziato un lungo percorso che, nell’ultimo decennio, ha coronato un sogno: fare la migliore grappa in assoluto.
Gratificato dal giudizio del grande Luigi Veronelli, Luigi Barile produce Grappe d’autore, vincitrici d’importanti Concorsi Internazionali dedicati ai distillati, come quelli di Londra e Bruxelles. Non solo. Le sue grappe sono andate in dono ai Capi di Stato, nei rispettivi G8 e G20. Benché sia apparso sulle prime pagine di quotidiani e riviste, Luigi Barile ha mantenuto la sua semplicità. Da solo vinacce fresche di dolcetto dei viticoltori della zona Doc del Dolcetto d’Ovada, Luigi Barile, mediante alambicchi a bagnomaria scaldati con fuoco a legna, produce un distillato di rara eccellenza, ricco di aromi e sapori.
Dal 1976 a oggi, solo alcune innovazioni. Per quarantaquattro anni eccellenti grappe bianche e invecchiate. Nel 2014 esce in commercio la prima Grappa biodinamica, nata dalla distillazione di vinacce del viticoltore Stefano Bellotti, invecchiata per quattro anni in acciaio. Novità assoluta e curiosa. Oltre l’armonia in bocca e l’ampiezza, persistenza e finezza al naso, un’esclusiva etichetta disegnata nel 2012 dalla giovanissima Clara, secondogenita del sindaco Marco Doria. Quest’anno l’evento presentato e condotto magistralmente dalla regista-filmaker Wilma Massucco, ha visto ospiti d’eccezione. A fare gli onori di casa Nuccia e Luigi Barile, mentre per Silvano d’Orba, la sindaco Ivana Maggiolino.
L’ospite d’onore è stato niente di meno che Carlin Petrini, figura carismatica di livello internazionale. Fondatore di Slow Food, un’associazione internazionale con oltre 100.000 soci in tutto il mondo. Fondatore della prima Università al mondo di Scienze dell’alimentazione a Pollenzo.Ideatore di importanti manifestazioni come Il Salonedel gusto a Torino. Ha curato l’edizione della Guida ai Vini del Mondo. Nel 2004 Viene inserito da Time Magazine tra gli "eroi del nostro tempo" nella categoria Innovator. E ancora, insignito del premio Il Torinese dell'Anno per l'anno 2009 e unico italiano inserito nel gennaio 2008 dal quotidiano inglese Guardian tra le 50 persone che potrebbero salvare il pianeta.
Ed è proprio Carlin Petrini a consegnare il Premio Grappa Barile 2018 a DavideVecchi, giornalista e saggista. Noti e di rilievo i numerosi articoli su inchieste di cronaca nera, bianca, giudiziaria, politica, come il caso Ruby, MPS lo scandalo Mose, Mafia Capitale e, libri di successo come I Barbari sognanti per Aliberti sul fallimento della Lega Nord, L’intoccabile. Matteo Renzi. La vera storia.Matteo Renzi, il prezzo del potere e Lady Etruria. L’altro Premio Grappa Barile 2018, assegnato a Gianluigi Paragone, non è stato consegnato in quanto non presente. Paragone è giornalista, conduttore televisivo e politico. Direttore del quotidiano La Padania, organo ufficiale della Lega Nord, poi vice direttore di Libero e di RAI1 e RAI2, conduttore del talk show La Gabbia e il programma Benvenuti nella Giungla.
Autore di L'invasione. Come gli stranieri ci stanno conquistando e noi ci arrendiamo, GangBank. Il perverso intreccio tra politica e finanza che ci frega il portafoglio e la vita, Noi no! Viaggio nell'Italia ribelle. Attuale Senatore del Movimento 5 Stelle.Sempre in tema di riconoscimenti, Luigi Barile ha premiato altre due persone. Marcello Bottaro (Bottaro & Campora Ricevimenti) che da anni realizza l’enorme torta che conclude l’evento, e la vedova di Eugenio Marchelli, il distillatore scomparso lo scorso anno. Infine una sorpresa.
La presentazione in anteprima nazionale di Over 40: esclusiva Grappa del 1976, affinata ben 42 anni in botticelle di rovere, raccontata da chi ha scritto. Oltre a vedere le fasi di distillazione, numerosi visitatori hanno potuto degustare vari tipi di grappa (dalla bianca alle invecchiate), servite dai coniugi Ghiglino.
Grappa Barile Millesimo 1976 Over 40
All’aspetto è brillante, di colore giallo ambrato vivo con netti riflessi dorato-ramati. All’olfatto si presenta di straordinaria intensità, persistenza e finezza. Profumi ampi, compositi e complessi che spaziano dal floreale (iris e mughetto essiccati) al fruttato con note speziate. Emergono i piccoli frutti rossi boschivi maturi e macerati nell’alcol (ciliegia e marasca), mandorla e nocciola secche appena tostate, nappa, vaniglia, goudron e lievi di aneto e menta. Al sapore è secca ma morbida, calda, setosa, con delicata e piacevole vena boisè, di equilibrata struttura, con un finale di grande persistenza aromatica. Al retrogusto, ritornano le note floreali, fruttate e speziate. Con Over 40, Luigi Barile ha trovato l’armonia desiderata. Personalità e carattere unici che la pongono di diritto nel Ghota dei distillati.
LE DONNE DEL VINO A WINE2WINE: «CHE MANAGER DEL VINO SEI?»
LUNEDÌ 26 NOVEMBRE A VERONA INVITO AI WINE MANAGER PER AUTOVALUTARE L’AGGIORNAMENTO E LA PERFORMACE CON WINEMERIDIAN
Le Donne del Vino e WineMeridian tornano a wine2wine 2018, il forum mondiale del wine business ideato da Stevie Kim, con una nuova provocazione: «Che manager del vino sei?».
Si è appena concluso il Forum internazionale di Matera che ha riunito, on line, le associazioni dell’enologia femminile di tutto il mondo ed è stato consegnato il premio Personaggio dell’Anno alla giornalista Matilde D’Errico. Le Donne del Vino si rimettono in moto rinnovando l’appuntamento annuale a Verona lunedì 26 novembre alle 17, in sala SignorVino, per offrire un’opportunità di autovalutazione e crescita ai manager del vino: un quiz e alcune pièces teatrali per capire se il proprio percorso professionale è fermo, leggermente in ritardo oppure up the date.
Una sessione di 45 minuti che parte da episodi veri e li sviluppa in chiave ironica – con testi scritti da Fabio Piccoli e interpretati da Massimilla Serego Alighieri, produttrice imprestata al teatro - per evidenziare cosa succede a chi non si tiene al passo con il cambiamento dei mercati, dei canali distributivi e soprattutto dei consumatori.
Un modo sorridente per mettere alla berlina chi pensa che basti la simpatia per vendere il vino oppure che ripetersi garantisca il successo perché “è sempre andata bene così”. «È un appello alla formazione continua come complemento necessario al successo professionale dei nuovi manager del vino» dice la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini. In un Paese che consuma la metà del vino che produce (22 milioni di ettolitri rispetto a una media produttiva di 45) diventa indispensabile imparare a «presidiare costantemente i mercati internazionali, diventando un partner degli importatori e costruendo insieme a loro la notorietà e il posizionamento del proprio brand anche attraverso la relazione con un numero crescente di influencer» ha detto Fabio Piccoli di WineMeridian.
Le Donne del Vino, l’associazione femminile del comparto enologico più grande e strutturata del mondo, diventano le portabandiera di una strategia che punta a far crescere la competitività delle cantine italiane qualificando soprattutto le risorse umane e specificamente le donne. È infatti la componente femminile che spesso appare la più adatta a un nuovo stile di management grazie alla maggiore scolarizzazione e interdisciplinarietà, ma anche a una naturale vocazione a creare rapporti. Da queste considerazioni nasce l’alleanza fra Donne del Vino e Wine Meridian in un programma formativo innovativo e capace di incidere sul tessuto produttivo nazionale. Il vino italiano nasce, nella stragrande maggioranza dei casi, in piccole imprese «la dimensione non è, di sé per sé, una pregiudiziale per accedere ai mercati e a essere competitivi, ma lo diventa, e può essere una vero e proprio limite al suo sviluppo, quando manca cultura imprenditoriale» dice ancora Piccoli, evidenziando come i deficit tecnici siano «ben distribuiti un po’ in tutte le tipologie aziendali ma nella piccola dimensione rappresentino un “vincolo” non indifferente». Da qui la decisione condivisa di
Donne del Vino e Wine Meridian di sviluppare azioni di formazione continua con risvolti importanti sia sul piano sociale che, finalmente, sulla parità di riconoscimento delle professionalità e delle remunerazioni.
Chi sono le Donne del Vino Le Donne del vino sono un’associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi oltre 800 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste.
Blog: www.ledonnedelvino.com Tel. 02 867577,
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fiammetta Mussio
ANTONELLA CORDA: IL COFANETTO NATALIZIO CHE RACCHIUDE L'ANIMA DELLA SARDEGNA
La cantina di Serdiana presenta una confezione per Natale con il Cannonau 2016, vincitore dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso, e il tradizionale bottone sardo in filigrana
Le festività natalizie saranno nel segno della Sardegna con il vino di Antonella Corda e la tradizione orafa della filigrana. La cantina di Serdiana si prepara alle celebrazioni presentando la confezione che racchiude il suo Cannonau 2016, vincitore dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso, e il bottone sardo in filigrana d'argento, pezzi unici realizzati appositamente dall'artigiano orafo Francesco Busonera per essere appesi all'albero di Natale.
"Il profondo legame con il territorio – spiega Antonella Corda – è da sempre al centro del nostro lavoro. Ecco perchè, in occasione del Natale, abbiamo pensato ad un cofanetto che racchiudesse l'anima della Sardegna. Da una parte il Cannonau, il vino d'eccellenza della nostra regione, che vinifichiamo in modo che mantenga intatti gli aromi varietali del vitigno.
Dall'altra il bottone in filigrana argentata, un gioiello tipico della tradizione sarda, che con la sua forma ispirata al seno femminile simboleggia da secoli prosperità e fertilità".
Il Cannonau 2016 è il primo imbottigliato da Antonella Corda e ha già dato grandi soddisfazioni alla cantina, vincendo il premio Tre Bicchieri nell'edizione 2019 della guida Vini d'Italia del Gambero Rosso e la medaglia d'oro al The WineHunter Award del Merano Wine Festival 2018.
A completare il cofanetto natalizio ci sarà l'opera del gioielliere cagliaritano Francesco Busonera. Il bottone in filigrana, nato per essere cucito a giacche e vestiti, è stato creato per questa occasione in un formato più grande, in modo da poter essere utilizzato come ornamento per l'albero di Natale. Realizzato a mano in argento, il gioiello è un pezzo unico realizzato a mano secondo l'antica tradizione sarda.
La confezione della Cantina Antonella Corda con il Cannonau 2016 e il bottone in filigrana argentata sarà in vendita in enoteca al prezzo di 80 euro. A
Michele Bertuzzo
GLI ITALIANI E IL CIBO, I DATI FIPE
POCO TEMPO PER CUCINARE, MA A CASA O AL RISTORANTE VINCONO PASSIONE, SALUTE E TRADIZIONE
La Federazione Italiana Pubblici Esercizi ha dedicato quest'anno la propria Assemblea Nazionale al mondo del food e delle sue eccellenze, parte integrante della cultura e della tradizione del nostro Paese.
In questa occasione Fipe ha presentato una nuova ricerca che svela lo stretto rapporto tra italiani e cibo: il 53% dichiara di cucinare a cena tutti i giorni ma vorrebbe poter avere più tempo. Il 75% possiede ricette o piatti tradizionali tramandati di generazione in generazione.
Si cucina e si mangia sempre più in fretta: gli italiani dedicano mediamente 37 minuti al giorno per cucinare in casa e si siedono a tavola per circa mezz’ora.
I ristoranti sono considerati un importante strumento di salvaguardia dell'identità culturale e alimentare per l'83,5% degli intervistati.
Sempre questa mattina Fipe ha inaugurato presso la propria sede la rassegna fotografica tra cibo e cinema "Ciak, si gusta!", aperta fino al 15 dicembre.
Deborah Moleri