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GUIDA MICHELIN 2019: NUOVE STELLE ITALIANE
FIPE: “A MAURO ULIASSI E AGLI ALTRI CHEF PREMIATI LE CONGRATULAZIONI DEI RISTORATORI ITALIANI”
"L’Italia raggiunge oggi un traguardo importante portando a 10 i ristoranti che hanno ottenuto le Tre Stelle. Il riconoscimento ambito è stato attribuito per la prima volta anche a Mauro Uliassi. Questo risultato testimonia la forza e l’importanza della cucina italiana, riconosciuta e premiata a livello internazionale per la sua capacità di innovare ma anche di valorizzare le materie prime e il territorio. I ristoranti e gli chef premiati da Michelin sono la punta di diamante di un movimento ben più ampio che arriva fino alla più piccola trattoria presente nel Paese. La ristorazione italiana conferma la forza di coltivare grandi talenti in grado di trasformare la passione in esempi di successo e di eccellenza. A tutti vanno le congratulazioni per lo straordinario risultato”.
Questo il commento di Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi in merito all’assegnazione da parte della Guida Michelin del massimo riconoscimento allo chef Mauro Uliassi, alla riconferma delle Tre Stelle ad altri 9 chef ma anche ai risultati raggiunti da tanti altri ristoranti del nostro Paese.
Greta di Fiore
“Dal nulla al sogno. Dada e Surrealismo dalla Collezione del Museo Boijmans Van Beuningen”
Vernice per la stampa
venerdì 26 ottobre ore 12.00
Alba, Fondazione Ferrero
La mostra “Dal nulla al sogno. Dada e Surrealismo dalla Collezione del Museo Boijmans Van Beuningen”, immaginata da Marco Vallora secondo una logica espositiva che riflette le suggestioni surrealiste, nel modo di presentare le opere e di concepire un’arte non più soltanto museale e assopita, si svolgerà alla Fondazione Ferrero di Alba, dal 27 ottobre 2018 al 25 febbraio 2019.
In una decina di sezioni, dai titoli avvincenti, come Il grado zero dell’arte Dada; Il Sogno; Eros, amour fou, trasgressione erotica; L’inconscio, il doppio, il perturbante; Arte e natura, la reinvenzione dell’uomo; Sade, Freud, Marx, muse inquietanti del vivere surreale; Esiste un’architettura surrealista? e così via... s’inseguono, in una sorta di corridoio-fantasma dell’immaginario fantastico d’avanguardia, opere di grandissimo livello ed impatto. Alcune anche ben riconoscibili, perché son diventate copertine di volumi, che abbiamo tutti cari, nelle nostre librerie (di Man Ray, Magritte, Dalí, Max Ernst, ecc.).
I lavori dialogano tra loro, in sintonia o contrappunto, e seguono una progressione prevalentemente tematica con attenzione alla diacronia degli eventi. Rispecchiando alcune problematiche e alcuni temi che concorrono a distinguere la poetica nichilista del Dadaismo da quella più propositiva del Surrealismo: il caso, il brutto estetico, il sogno, l’inconscio, il rapporto con l’antico, il legame tra arte e ideologia.
Per chi ama l’arte e predilige le sorprese raffinate, il museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam è una perla di museo collezionistico che affianca disegni di Dürer, stampe di Goya, raccolte di vetri preziosi e oggetti di design a rare opere italiane, gotiche, rinascimentali, settecentesche: da Beato Angelico a Jacopo del Sellaio, da Butinone a Francia, da Veronese e Tiziano, a Guardi e Piranesi. Ma anche maestri fiamminghi del valore di Van Eyck o Rembrandt, Bosch e Brueghel, Rubens e Van Dyck, la scuola dell’Aja, con Van Gogh e Toorop, e poi francesi, da Fragonard e Boucher a Monet, Degas, Cézanne, e ancora Picasso, Mondrian e Rothko, senza contare i contemporanei, da Nauman a Cattelan.
Assai importante la collezione di artisti dell’area delle avanguardie storiche, non soltanto cubisti e costruttivisti olandesi, ma soprattutto dadaisti e surrealisti, molti provenienti dalla selettiva collezione di Edward James (1907-1984), stravagante mecenate-collezionista, poeta e viaggiatore, che si divise tra la passione di Magritte e Dalí, diventando di quest’ultimo eccentrico mercante. Ad Alba vedremo La reproduction interdite (1937), suo celebre ritratto sdoppiato allo specchio, firmato da René Magritte, che si augurava potesse diventare suo mercante cosmopolita.
Sono molti, dunque, i capolavori che, avendo avuto finora una circolazione limitatissima, varcano oggi le frontiere e si danno appuntamento alla Fondazione Ferrero. Come spiega il curatore Marco Vallora: «In un meditato e articolato percorso, la Fondazione propone, per il suo biennale appuntamento con la grande arte, ad ottobre, una nuova mostra di ambito internazionale, originale e diversa dalle precedenti. Perché coinvolgerà libri, poesie, riviste, pamphlets di furente polemica reciproca, spezzoni di film, frammenti di musica, legati tutti ai due movimenti, lettere e manifesti, affiancati a tele e sculture innovative e spesso di rottura, di grande suggestione e rilevanza storica».
A differenza delle precedenti rassegne della Fondazione Ferrero, con capolavori di grande fascino spettacolare ma d’impianto monografico (di Casorati, Carrà, Morandi e Balla), questa mostra non si avvale soltanto di opere scenografiche come il trittico di grandi dimensioni (Paesaggio con fanciulla che salta la corda, 1936), o la bocca-divano di Mae West (conosciuta anche in repliche di design, ma qui presente in un singolare originale vintage d’epoca) di Salvador Dalí, o ancora le inquietanti ma suggestive tele misteriose di Magritte, ma anche di documenti rarissimi, provenienti dai caveaux insondati della biblioteca del Museo. Per accompagnare il percorso della mostra, con discrezione, eppure con una forza dirompente, utile a spiegare alcuni esiti estetici dei vari movimenti e dei sotto-gruppi, sottilmente in conflitto tra loro. Breton, come è noto, è stato l’inflessibile Pontefice autoritario del movimento surrealista, che a varie epoche, ha scomunicato i suoi pupilli e colleghi, da De Chirico a Cocteau, da Bataille ad Aragon, da Dalí a Queneau. Molti dei documenti provengono dalla sua stessa biblioteca, andata clamorosamente all’asta qualche anno fa.
Talvolta ancora con le buste di invio, dediche o sottolineature d’autore. Fotografie, dunque, calendari, cartoline, volumi illustrati, riviste storiche con copertine di grande impatto grafico, firmate da artisti come Duchamp, Masson, Picasso, Ernst, ad esempio per l’originalissima rivista «Minotaure». A cui collaborano anche, con testi anticipatori e profetici, pensatori come Bataille, Lacan, l’etnologo e critico d’arte Michel Leiris, lo studioso dell’immaginario e del sogno Roger Caillois, politici come Naville, storici del cinema come Sadoul. In questo contesto, uno degli elementi più spettacolari in mostra sarà infatti la presenza di spezzoni o fotogrammi di film sperimentali ed anticipatori, di firme come Desnos, Dulac, Buñuel, René Clair, Eggeling, Richter. Senza dimenticare il fatto che Dalí realizzò delle sequenze esplicitamente richiestegli da Alfred Hitchcock e da Walt Disney.
Il titolo, che mette in gioco la parola-shock del “Nulla”, in realtà deve non solo stupire e intrigare, ma anche rispettare una delle convinzioni più radicali del Dadaismo. Che non soltanto punta tutto sul Caso e sul rifiuto dell’artista onnipotente e padrone della propria opera, ma si assoggetta alle leggi dell’azzardo e del gioco, e vuole in particolare perorare la causa della negazione dell’arte, il rifiuto del Bello museale, con i ready-made, il diniego dell’arte decorativa e rassicurante. L’opera d’arte, che quasi non è più opera e non è più nemmeno artistica, deve proporre inquietudini, malesseri e soprattutto interrogativi.
Dopo un tunnel introduttivo che accoglie e protegge i visitatori all’entrata (e che deve simulare una sorta di viaggio dentro il corpo umano e i meandri dell’inconscio, ma essere anche, non soltanto per i bambini, un treno-fantasma, in uno di quei luna park così cari agli artisti d’avanguardia, con luci, pubblicità, affiches, graffiti e fotografie di ricercati dalla giustizia, opera di Duchamp), ecco le opere dadaiste, che aprono la mostra. Sono quelle di Man Ray, fotografo alla moda e di moda, che spesso collabora a due mani con Duchamp. Collages astratti di Schwitters e sculture di Arp, oppure teleri bislacchi e provocatori del dandy spagnolo pariginizzato Picabia. Tele dai titoli spiazzanti come Vieni con me laggiù, Egoismo o Radio concerts. Che non sono belle in sé o ruffiane, come altre opere classiche e persino delle avanguardie, ma son giochi sfrontati con l’immaginario, esercizi di non-pittura e di anti-arte, e quindi in questo senso non vanno spiegate, ma vanno inquadrate in un contesto di rifiuto, sovversione e anarchia.
Perché non si può dimenticare che Dadaismo e Surrealismo, pur diversi nei loro assunti, hanno matrici e influenze comuni, che vanno dalle idee politiche di Sade e Marx, a poeti come Rimbaud, Mallarmé, Poe, e il folle antagonista di Proust, Raymond Roussel, dandy, omosessuale, drogato anche di medicine, che muore, forse suicida, a Palermo, come evocato da un bel racconto-indagine di Leonardo Sciascia. Convinto di poter diventare famoso almeno quanto Verne, scrivendo folli piècesteatrali in rime arzigogolatissime, e romanzi-rebus, dalle chiavi cifrate, amatissimo da Perec e dal Nouveau Roman, da Duchamp e Giulio Paolini.
In mostra disegni preparatori e una tela spettacolare di Dalí, ispirata al libro di Roussel Nuove impressioni d’Africa. Altra opera assai significativa è invece il ritratto immaginario di Lautréamont di Man Ray. Immaginario, perché l’autore ottocentesco degli Chants de Maldoror, illustrati sia da Dalí che da Magritte, è un personaggio misterioso, che non si sa se sia nato a Montevideo, con il nome nobiliare di Isidore Ducasse, se sia realmente esistito, se non si tratti di un autore più celebre, sotto mentite spoglie. Infatti, sotto un mollettone da stiro (impacchettato come se fosse già un’opera di Christo), telone da inaugurazione di monumento, che non permette di capire quale personaggio sia omaggiato al di sotto, Man Ray ha occultato in realtà una macchina da cucire Singer (forse in onore a Winnaretta Singer, grande mecenate del movimento e dei film in mostra). Certo in ossequio a una ormai celebre affermazione di Lautréamont: «Bello come l’incontro fortuito di una macchina da cucire e un ombrello, su un tavolo da dissezione».
Mentre di Marcel Duchamp, grazie ai prestiti del Boijmans, c’è la possibilità assai rara di poter esporre insieme tre diverse Boîtes (La boîte verte, La boîte-en-valise, À l’infinitif) in cui a partire dagli anni Trenta Duchamp, che ha smesso di fare l’artista, ed è apparentemente diventato soltanto scacchista, rinchiude scandalosamente tutta la propria opera omnia, con l’intenzione polemica e sarcastica di distruggere l’idea dell’artista genio, sostituendo alla sede pomposa del Museo una semplice valigetta, pronta a seguire il suo nomadismo costituzionale e la sua caustica ironia corrosiva.
Nella sezione della mostra che si riferisce al Sogno c’è una sorta di ripartenza, dopo l’azzeramento e il rifiuto radicale dell’arte da parte dei dadaisti.
Per questo la parola Sogno (che soprattutto con Dalí diventa anche incubo, privato e storico, dal momento che l’artista spagnolo, a differenza di Picasso e degli altri personaggi legati al partito e all’ideologia comunista, è assai compromesso con la dittatura franchista) significa libertà, levità aerea, ma anche introspezione e penetrazione nell’inconscio. Tutto questo si riflette nei quadri subacquei di Tanguy, nelle invenzioni visionarie di Brauner, nelle bambole sadomasochiste di Bellmer, nelle fotografie di Claude Cahun, nelle scatole delle ombre d’un poeta-artigiano liricissimo, come Joseph Cornell.
Ma non è tutto.
ORARI DI APERTURA: GIORNI FERIALI: dalle 15 alle 19. - SABATO E FESTIVI: dalle 10 alle 19.
GIORNI DI CHIUSURA: tutti i martedì, il 24-25-31 Dicembre 2018 e il 1° Gennaio 2019.
INGRESSO GRATUITO
Fondazione Ferrero: ufficio stampa 0173 295094 - 346 3325483 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
In collaborazione con: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo 049 663499;
Referente Stefania Bertelli: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.studioesseci.net
Biolife 2018
Il mondo del bio in scena a Bolzano
Biolife, porta a Bolzano produttori selezionati dei migliori prodotti biologici di qualità certificati di tutta Italia, costituendo un punto di incontro unico per tutti coloro che desiderano assaggiare, confrontare e acquistare prodotti sostenibili, sani e innovativi.
In occasione di Biolife, oltre 200 piccole e medie imprese da tutta Italia presenteranno con oltre 2.500 prodotti l’ampia offerta del fiorente mercato del biologico, dalle specialità alimentari, ai cosmetici naturali, ai tessuti ecologici. Il pubblico è composto da professionisti come chef, gastronomi e albergatori, ma anche da molti consumatori consapevoli.
Inoltre, per questa edizione, Biolife propone due novità nel suo programma eventi:
Organic 2030
Venerdì 23 novembre si terrà il primo convegno “Organic2030” con un focus su tre paesi chiave per il settore del biologico: Italia – Austria e Germania con esperti di fama internazionale come l'eurodeputato altoatesino Herbert Dorfmann e Matteo Bartolini, vicepresidente di FederBio.
Bio Wine Festival
Quest'anno, per la prima volta, si terrà un esclusivo evento enologico alla fiera Biolife: il 1° Bio Wine Festival in Alto Adige. Qui, i vignaioli altoatesini che si sono dedicati alla coltivazione biologica o biodinamica presentano i loro migliori vini ad un pubblico professionale esperto.
La 15a edizione di Biolife da venerdì 23 a lunedì 26 novembre dalle ore 9:30 alle 18:30, si svolgerà in contemporanea con la tradizionale Fiera d’Autunno. Ingresso gratuito venerdì e lunedì!
Per saperne di più su Biolife>>
KitchenAid protagonista nelle cucine de “Il ristorante degli chef”
Gli elettrodomestici del brand, sintesi perfetta di performance professionali, qualità artigianale e design iconico, al fianco dei concorrenti del nuovo e appassionante talent show culinario
Affilate i coltelli, scaldate i forni e accendete i fornelli, Il ristorante degli chef sta per cominciare! Arriva finalmente in Italia, il nuovo e appassionante talent show culinario targato Rai2 e prodotto in collaborazione con Nonpanic – versione italiana di Kitchen Owners – Duenos in Cocina, prodotto e distribuito dall’argentina Telefe - che vedrà 10 aspiranti chef contendersi la vittoria finale attraverso un percorso lungo 6 puntate, ricco di sfide e duelli all’insegna del gusto.
I concorrenti dovranno cimentarsi in prove singole e a squadre che si svolgeranno in due diverse location, lo studio-cucina e il ristorante, sempre sotto lo sguardo vigile di tre giudici d’eccezione, tre star chef come Andrea Berton, Isabella Potì e Philippe Léveillé.
E dove la cucina raggiunge i suoi massimi livelli, dove la sfida è superare nuove vette del gusto, non può che esserci KitchenAid, marchio che da quasi un secolo progetta e realizza grandi e piccoli elettrodomestici che uniscono tecnologia, qualità artigianale e design iconico per garantire prestazioni e risultati professionali.
In onda il martedì in prima serata, Il ristorante degli chef saprà tenere viva l’attenzione degli spettatori non solo con le appassionanti sfide tra i concorrenti, ma anche con gli interventi in studio e al ristorante di alcuni dei più seguiti food blogger e influencer, ai quali si uniranno in ogni puntata ospiti dal mondo della tv e dello spettacolo, per dar vita a uno show tutto da seguire.
In questo contesto gli elettrodomestici KitchenAid - Robot da Cucina Artisan, Estrattori di Succo, Frullatori a immersione senza fili, Colonne Chef Touch, Abbattitori, Frigoriferi Iconic Fridge e molti altri prodotti ancora – saranno protagonisti, al fianco dei contendenti. Fedeli e insostituibili alleati, pronti ad aiutarli a combinare gli ingredienti più diversi e l’estro creativo dei singoli, per dare vita a piatti da haute cusine.
Questa incredibile combinazione di elementi farà de Il ristorante degli chef un appuntamento imperdibile per i veri food lover, da seguire con la massima attenzione per raccogliere nuovi spunti, carpire i segreti dei grandi professionisti e scoprire le tante potenzialità degli elettrodomestici KitchenAid, la scelta migliore per fare della propria cucina un luogo dove la passione e la creatività prendono forma e gusto in piatti davvero indimenticabili.
Silvia Badanai
“Al Castello di Babbo Natale”: OGGI SI APRE!
Camogli, Elfi e Fate “Al Castello di Babbo Natale”: OGGI SI APRE! Oggi, alle ore 14 arriva, tutti a Camogli ad attenderlo!
(Grazie per poter comunicare a tutti i bimbi ed iniziare a vivere l’atmosfera delle prossime festività natalizie)
Sabato 17 novembre 2018, il gran giorno è arrivato!
Camogli, Elfi e Fate “Al Castello di Babbo Natale”: OGGI SI APRE!
Alle ore 11,30 inaugurazione e visita riservata alle Istituzioni e media.
Alle ore 14 ARRIVA BABBO NATALE in Persona
Il Castello è tutto per voi, bimbi, non mancate!
È un’iniziativa promossa da
Comune di Camogli e Associazione Commercianti ed Operatori Turistici di Camogli
Pro Loco di Camogli e CIV Centro Storico Camogli
Con il patrocinio della Camera di Commercio di Genova
E la collaborazione Associazione Culturale S. Fortunato Camogli e Lega Navale di Camogli
Camogli, Elfi e Fate “Al Castello di Babbo Natale”. Per il sesto anno il Castel Dragone, suggestiva fortezza difensiva che dal centro di Camogli si arrampica sulle rocce a picco sul mare, ospita Babbo Natale, e intorno a lui un turbinio di ELFI e fate che si muovono nel loro ambiente naturale: boschi incantati, alberi, sentieri e … le magiche porte piccolissime! Quando il grande portone di legno si aprirà, un’installazione luminosa ci trasporterà ai confini fra sogno e realtà per giungere alla “Foresta di ghiaccio” dove ci sarà Babbo Natale. E perché la storia continui immutata nel tempo ecco la grande “macchina” a ruota per spedire le letterine con timbri e grandi sacchi e continuare a credere nella storia più antica del mondo.
Sabato17 novembre
Ore 14,00 arrivo di Babbo Natale
La falegnameria dell’Elfo Cesare: costruisci la tua porticina degli elfi e delle fate
Casting Elfo dalle ore 14,30 alle17,00
Domenica18 novembre
La falegnameria dell’Elfo Cesare: costruisci la tua porticina degli elfi e delle fate
Le officine del gusto con le Maestre dell’Asilo Umberto 1°
Sabato 24 novembre
La falegnameria dell’Elfo Cesare: costruisci la tua porticina degli elfi e delle fate
Casting Elfo dalle ore 14,30 alle17,00
Domenica 25 novembre
Il Trenino di Babbo Natale - Stazione in via della Repubblica ore 14,30 –17,30
La falegnameria dell’Elfo Cesare: costruisci la tua porticina delle fate e degli elfi
BabbUGO - L’arte delle porticine magiche in sughero
Apertura straordinaria per le scuole 10,11,12,13 e 14 dicembre (info Pro Loco Camogli tel. 0185 771066).
Aperture di Dicembre: sabato e domenica 1 e 2; 8 e 9; 15 e 16; 22 e 23 dicembre
dalle ore 10,30 alle 12,30 e dalle ore 14,00 alle17,00
Domenica 23 al pomeriggio e lunedì 24 al mattino ingresso gratuito.
Per gli appuntamenti in programma a dicembre
www.camogliturismo.it www.enjoycamogli.it
Al castello di camogli gli abiti di Babbo Natale sono pronti …
Daniela Bernini