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SETTEMBRE RICCO DI EVENTI & NOVITA'
Per la prima volta anche la stampa italiana avrà i testi delle novità presentate nei saloni nautici del Sud Europa, Cannes a metà settembre e Genova, in italiano. Se non pensate di ritirare il materiale in fiera e visitate/provare le barche, richiedetemi il link con il materiale della nuova barca a vela Oceanis 46.1.
Segnalo la mostra Timelee Beauty di Marco Marezza, noto fotografo di moda, al Salotto di Milano, la shopping house aperta recentemente in via della Spiga 2al 3 piano di cui sono ufficio stampa. L’inaugurazione per i giornalisti e invitati è l’11 settembre dalle 18 ma la mostra sarà poi aperta al pubblico. Mi piacerebbe che vedessi questo spazio in occasione del vernissage e ti aspetto. https://www.dropbox.com/sh/ksz62jjndsl0t8t/AADGTAkL7ZrtKzQly_qGirQ2a?dl=0
Il Salotto di Milano sarà protagonista di ben 4 eventi durante la Fashion Week ma ad essi ho dedicato un comunicato stampa che arriverà a breve.
Il 13 settembre vi aspetto da Daniele Giovani Milano di Corso Genova, 13. Il multi brand di accessori di lusso Made in Italy in occasione del party serale dalle 18 alle 22lancerà anche uno special make updella calzatura One Soulcol calzino (un modello che andrà per la maggiore tutto l’inverno prossimo!) a lui dedicata dal brand Alberto Guardiani. Anche la prestigiosa Pasticceria Cucchi festeggerà Daniele Giovani con la creazione di esclusivo cioccolatino da gustare… Magari mentre si fa shopping. https://www.dropbox.com/sh/iehfqmxn0wz0gog/AABM0s1oT-r8qaHtTWJ1o9q2a?dl=0
Il 6 settembre, nel mese della vendemmia, ci sarà un degustazione organizzata dai personal sommelier di Stappo sul Rooftop di Spaces. Lo storytelling del vino piace molto ai giovani milanesi. E settembre è anche il momento per ritrovarsi dopo le vacanze e per conoscerli personalmente. https://www.dropbox.com/sh/to5h5t5av1cmdb1/AACrAxSfX1vZnMfiiuN-a4Ywa?dl=0
Con i colori del mare ancora negli occhi, Horca Myseria, tour operator milanese, organizza corsi per ottenere la patente nautica. Quanto deve essere bello saper andare per mare… https://www.dropbox.com/sh/9juefeuotyotelb/AAAtV9a_LHTZZZLANeNRD6XCa?dl=0e alcuni weekend a Porto Venere https://www.dropbox.com/sh/nql4fpz8ogtir6g/AABlYDcw7Nuk8IsR4p-cXQuQa?dl=0
Non so ancora le date ma anche gli appassionati di Tango avranno la possibilità di partecipare ad alcune lezioni che si terranno nella sede di Horca Myseriain Via Pelitti 1ma sarò più precisa in seguito.
Mick Odellie il suo team Senso Immersivehanno da poco creato al Plaza Hotel di Abano Termela prima Sensory Pool, una piscina immersiva che riesce a creare uno stato di mindfulnesssuperiore alle piscine di altre Spa. Se non ci credete guardate i risultati dell’esperimento nella Sensory Poolriletti da una esperta di neuroscienze. https://www.dropbox.com/sh/r0z5rmbfjq113zi/AABwemVnfgxitCw3tE9ac7Fwa?dl=0
Per quanto riguarda la moda e dintorni i miei clienti lanceranno a giorni alcune grandi novità:
Helly Hansendebutta con laLifaloft, una giacca molto più leggera e calda rispetto ai midlayeresistenti sul mercato realizzata dopo 4 anni di collaborazione con Primaloft. Da quando me l’hanno regalata non l’ho più dimenticata a casa. E come la mia coperta di Linus… Ci sono vari modelli da indossare da soli o anche sotto un cappotto. Occupa poco spazio ed è ideale per fare sport. Presto gli appassionati di sci inizieranno anche a vedere cosa offre di nuovo il mercato e Lifaloft è l’ideale.
A settembre sarò a Genova al Salone per parlare ai giornalisti della collezione di Helly Hansen per la vela https://www.dropbox.com/sh/amp35xkkbw6xcyx/AAC-izEylK5HDm4hFd5RG259a?dl=0e per presentare alcuni velistiimportanti supportati dal brand norvegese.
Yvone Christa New Yorkpresenta a VicenzaOro e nei punti vendita la nuova linea Hoops Retro. Si, i cerchisono molto di moda e affascinati rivisti dalle designer di origine scandinava Yvone e Christa che da quasi trent’anni insieme, riescono a stupirci con le loro filigrane. La lavorazione è complicatissima e solo loro riescono a realizzare dei minuziosi pezzi di gioielleria in argento e cristalli, belli da vedere e da indossare. https://www.dropbox.com/sh/95okazse9o5f9t6/AAAdO_1N4W8FMFEcP1lX16sya?dl=0
Kasanova, azienda di successo di Arcore! Fissiamo una intervista con il Direttore Marketing per avere tutte le novità sulla S.p.A. che ha ormai una infinità di negozi in Italia e che si affaccia al panorama mondiale.
Sperando di averti incuriosito con argomenti vari, resto a disposizione e ti invito a fissare un appuntamento nella showroom di Via Leopardi 2per approfondimenti e per scegliere alcuni prodotti delle nostre collezioni. Ti invito a scaricare il materiale presente nei link per saperne di più, in attesa di comunicarti altre novità e di incontrarti agli eventi e fiere menzionate.
Manuela Caminada
Forno Collettivo: Fermentazione & Rivoluzione
A Milano il nuovo avamposto del pane evoluto, con vino naturale e cucina di condivisione
Al mosaico del gruppo The Botanical Club si aggiunge un nuovo tassello: Forno Collettivo. In apertura il 30 agosto, l’inedita bakery sarà dedicata al pane e alla socializzazione, mescolando la passione per il sourdough bread a quella per il vino naturale. Un progetto che conferma lo spirito internazionale e anticonformista del duo Martelli/Longhin e la costante crescita del brand milanese, che nel 2015 a Milano ha aperto la prima micro distilleria di gin con smart dining e cocktail bar, in breve seguita dallo scenografico cocktail&raw bar di Via Tortona, dal cocktail club Idèal e dal natural wine bar Champagne Socialist.
In questo momento di sovraccarico del panorama della ristorazione ci interessa lavorare su concept di rottura, in grado di creare soluzioni nuove. Abbiamo sempre pensato all’universo The Botanical Club come a un’esperienza immersiva, un mash-up creativo che mescola cibo, arte e musica, e che oltre a ristoranti e bar in futuro potrebbe comprendere anche hotellerie e formazione. (Davide Martelli, AD The Botanical Club)
Forno Collettivo nasce come spin-off di Champagne Socialist, eclettico luogo di condivisione e ricerca dedicato ai vini “naturali e onesti” e ai loro produttori, in via Lecco 1/A. Situato pochi metri più in là, in via Lecco 15, Forno Collettivo introduce un modello diverso nel panorama della panificazione, milanese e non solo. Una bakery particolare con mescita di vino naturale e piccola cucina, dove a partire dall’autunno, sarà possibile anche portare a cuocere le proprie forme di pane da casa, recuperando l’antica tradizione dei forni collettivi di paese.
Per Forno Collettivo, Davide Martelli e Alessandro Longhin, soci fondatori di The Botanical Club, hanno voluto in qualità di head baker Carol Choi, giovane newyorkese trapiantata in Italia, con esperienze al Per Se, al Noma e al Mirabelle di Christian Puglisi, di cui ha curato l’apertura. La affianca, in qualità di advisor per la ricerca su grani, farine e pani, Laura Lazzaroni, giornalista e autrice del libro “Altri grani altri pani”.
Mettendo insieme gli appunti di viaggio e la ricerca condotta tra Stati Uniti e Nord Europa, i ragazzi di Forno Collettivo si sono concentrati su poche tipologie di pane: formati medio-grandi, impiego esclusivo di lievito madre, grande focus sulle farine di varietà recuperate di grano, italiano ma non solo, e sui miscugli di grani vecchi e nuovi, i cosiddetti “evolutivi”. Tutte le farine provengono da coltivazioni biologiche e sono molite nel rispetto del chicco. Un pane ambizioso nello scenario milanese e italiano, perchè ai profumi e alle proprietà nutrizionali dei grani “di ricerca” coniuga un grande lavoro sulle fasi di fermentazione e la struttura finale: la crosta, croccante e intensa, sorregge e amplifica le note al “cuore”; la mollica è cremosa e fondente, anche grazie all’elevata idratazione dell’impasto, con un punto di sale equilibrato e un’acidità fresca e persistente.
Un pane che dà piacere, al naso, al palato, al corpo.
L’offerta si completa con una selezione di lievitati dolci e con un menù di piccoli piatti ragionati e freschi, da mixare e condividere, liberamente ispirati alla tradizione mediterranea (dalla Spagna al Nord Africa), con qualche incursione nel resto del mondo, come nelle altre cucine di The Botanical Club. Forte il focus sul vegetale e sulla cottura su griglia e plancha; in accompagnamento, il pane di casa e una selezione di flatbreads che cambieranno a rotazione. Da Forno Collettivo si potrà far colazione, pranzare e cenare. Nel corso della giornata impercettibilmente l’atmosfera cambieràe il focus si sposterà dal pane al vino, ritornando con l’aperitivo al Dna originale di Champagne Socialist.
Sempre agli appassionati di pane, ai semplici curiosi o a chi già si cimenta con l’impasto, è dedicato anche un calendario di incontri con guest bakers e molitori dall’Italia e dal mondo, che verranno a condividere la loro storia, la loro “arte bianca”.
Al Forno Collettivo si celebrano la libertà e una naturale attitudine al piacere.
Il calore e la sensualità del pane, alimento liturgico e postmoderno, e l’elemento punk e contadino del vino naturale si combinano in una nuova esperienza metropolitana.
Per informazioni e immagini:
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WARDAGARDA: TORNA IL FESTIVAL DELL’OLIO GARDA DOP NEL SUO ENTROTERRA
Sabato 8 e domenica 9 settembre Cavaion Veronese aspetta il pubblico per la terza edizione di WardaGarda. Degustazioni, showcooking, passeggiate tra gli oliveti. Novità: pizza cotta nel forno a legna con prodotti DOP e IGP a cura della Pro Loco
Un fitto calendario di appuntamenti quello di WardaGarda, il Festival dell’Olio Garda DOP nel suo entroterra: un evento per tutti coloro che vogliono scoprire l'olio e i suoi abbinamenti. La terza edizione si terrà sabato 8 e domenica 9 settembre nell’antica Corte Torcolo, sede del Consorzio di Tutela Olio Garda DOP a Cavaion Veronese (Verona).
Tra gli appuntamenti dei due giorni di Wardagarda sono in programma un mercatino con prodotti con i prodotti DOP e IGP della regione, degustazioni di olio e dei vini dei consorzi Chiaretto di Bardolino DOC e Garda DOC, cene e ancora showcooking, dal dolce al salato.
Una novità di questa edizione è lo stand gastronomico serale – dalle 19 - a cura della Pro Loco con la pizza cotta nel forno a legna abbinata all’olio Garda DOP, ai prodotti DOP e IGP e a vini DOC e birre artigianali. Durante i due giorni saranno presenti il Maestro Macellaio Bruno Bassetto e la sua battuta di carne sorana veneta tagliata al coltello e Manuel Marzari, Maestro di Dolcezze che preparerà un dolce con l’olio Garda DOP. I momenti del festival continuano con una passeggiata fra gli oliveti, mostre d’arte, musica dal vivo e uno spazio dove i bambini potranno divertirsi con il gioco dell’olio.
Un’occasione per conoscere l'olio e per visitare l'Entroterra del Garda attraverso uno dei suoi prodotti simbolo. Durante le due giornate di festival l’appuntamento per l’aperitivo è dalle 18:30 alle 19:30 con “Le espressioni del Garda DOP in cucina”, un buffet di assaggi gastronomici a base di olio Garda DOP accompagnati dal Chiaretto di Bardolino DOC e dallo spumante Garda DOC. Alle 19 apriranno gli stand gastronomici curati dalla Pro Loco San Michele.
Sabato 8 settembre si darà via al programma alle 10 con una tavola rotonda moderata da Luigi Caricato, fondatore di OlioOfficina, per parlare di prodotti certificati, territorio e turismo. Alle 12 seguirà un aperitivo a cura di Amira (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti ed Alberghi e Abi Professional (Associazione Barmen Italia), mentre alle 16.30 aprirà il mercatino di prodotti DOP e IGP e prenderà il via la degustazione di Chiaretto di Bardolino DOC guidata da AIS Veneto. Alle 17 ci sarà un laboratorio di assaggi dedicato all’olio, a cura del Consorzio tutela Olio Garda DOP mentre alle 18 la degustazione di Spumante Garda DOC, sempre a cura di AIS Veneto. Domenica si inizia alle 17 con l’apertura del mercatino di prodotti DOP e IGP. Dalle 17 alle 18 è prevista anche una passeggiata fra gli oliveti a cura del CTG El Preon con partenza e rientro a Corte Torcolo (prenotazione al 3408258834).
Alle 17.30 torna invece l’appuntamento con le degustazioni di olio Garda DOP curate dal Consorzio. .
Quest’anno l’evento ideato per far conoscere al grande pubblico il valore e le caratteristiche dell’olio Garda DOP chiama a raccolta i prodotti DOP, DOC e IGP del Veneto per raccontare il lavoro di tutela per garantire al consumatore l’alta qualità e il rispetto del territorio. Oltre all’olio saranno presenti agli stand del mercatino: Aglio Bianco Polesano DOP, Casatella Trevigiana DOP, Chiaretto di Bardolino DOC, Spumante Garda DOC, Monte Veronese DOP, Radicchio Rosso di Treviso IGP, Riso Nano Vialone Veronese IGP.
Per informazioni: www.wardagarda.it
Press info:
Claudia Zigliotto
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VINO: AZIENDE PIU’ MUSCOLOSE E QUALITA’ TOTALE, LA SVOLTA DEL VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI AI 50 ANNI ‘DOC’
MAZZONI (IMT): SALTO DI QUALITA’ NEL BICCHIERE, ORA SERVE ANCHE NEL PREZZO
“In dieci anni è stata contingentata la produzione di Verdicchio dei Castelli di Jesi, triplicata la superficie media di ettari vitati per azienda, rinnovato oltre 1/4 del vigneto e l’imbottigliamento fuori zona è calato del 75%. Oltre a ciò, nel periodo le aziende aderenti ai nostri progetti di promozione sono aumentate del 165% e l’export è cresciuto di quasi il 50%. Queste scelte stanno pagando sul piano dell’affermazione qualitativa del prodotto, ma non si è ancora chiuso il cerchio. Ora serve lavorare di più sul valore, quindi sull’aspetto commerciale e di marketing, in Italia come all’estero”.
Lo ha detto oggi a Collisioni Jesi, nel corso del convegno “Bianco come il vino” in occasione dei 50 anni della doc Verdicchio dei Catelli di Jesi, il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Alberto Mazzoni. “Abbiamo il bianco fermo da 4 anni più premiato dalle guide italiane – ha proseguito – e non riusciamo a far valere sino in fondo il nostro valore reale sui mercati: in pratica vinciamo e convinciamo ma – in termini calcistici - ogni volta portiamo a casa 2 punti anziché 3”.
In 10 anni, ha poi ricordato il direttore del maxi-consorzio marchigiano (472 soci per 15 denominazioni), la base produttiva dell’autoctono marchigiano jesino si è rafforzata nelle superfici ed è diminuita nel numero di aziende: oggi i 2/3 delle uve sono trasformate dalle singole aziende e solo 1/3 dalle cooperative, con il 57% della rivendicazione delle uve concentrato in 38 aziende con superfici superiori ai 10 ettari. E se il sistema cooperativo nel 2006 dominava il mercato, oggi questo è appannaggio dei singoli produttori (60% a volume), a fronte di un drastico calo anche degli imbottigliatori fuori zona, passati dal 36% al 9%.
È di circa 18 milioni la produzione di bottiglie per la Doc Castelli di Jesi, di cui circa la metà è destinata all’estero. Sono 2.190 gli ettari coltivati e 493 le aziende produttrici per uno dei vigneti più ristrutturati delle Marche. Negli ultimi 10 anni il principale autoctono bianco delle Marche è cresciuto nell’export di quasi il 50%.
Marta De Carli, 393.4554270 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
VINO, EXPORT: CARTA BIANCA PER PRODOTTO MADE IN ITALY
I BIANCHI FERMI ITALIANI BATTONO LA FRANCIA E CORRONO SUI MERCATI MONDIALI (+26% NEGLI ULTIMI 5 ANNI)
È ormai la tipologia di vino più consumata in Italia e nel Regno Unito (e presto anche negli Usa), la più presente sulle tavole dei ristoranti del Belpaese, quella più avvantaggiata - assieme agli sparkling - dal cambiamento climatico e all’approccio femminile alla bevanda. Ma soprattutto è una leva fondamentale per l’export del prodotto enologico made in Italy. Il vino bianco fermo italiano, con un valore di 1,287 miliardi di euro l’anno, è infatti il più venduto al mondo e fa meglio della Francia (1,276 miliardi) - che ci sovrasta sui rossi e sugli sparkling -, di Nuova Zelanda, Spagna, Germania e Australia. È quanto emerso oggi da un’indagine Nomisma Wine-Monitor al convegno ‘Bianco come il vino’, organizzato dall’Istituto marchigiano di tutela vini nell’ambito di Collisioni Jesi.
Secondo il focus presentato in occasione dei 50 anni della Doc Verdicchio dei Castelli di Jesi, la ‘sindrome da secondogenito’ non vale per il vino bianco fermo, e lo dimostrano i dati degli ultimi 5 anni, in cui gli ‘still white italian wine’ esportati hanno risentito meno del boom delle bollicine (+88%) e sono cresciuti del 26% a valore contro +16% dei rossi. Un trend frutto del successo dei consumi in Europa ma soprattutto in Nord America, dove nell’ultimo decennio la richiesta a valore è lievitata del 73%. Stati Uniti (36,6%), Germania (16,5%) e Regno Unito (14,2%) sono i 3 principali buyer su cui si concentrano i 2/3 delle vendite made in Italy, nettamente primo Paese esportatore per volume e primo anche a valore nonostante un prezzo medio (2,80 euro al litro) molto più basso dei propri competitor (Nuova Zelanda a 4,93 euro al litro e la Francia a 4,69). Anche in patria l’Italia si scopre sempre più ‘bianchista’, sia nei consumi (40,1% contro il 39,8% dei rossi) che in vigna, con il rapporto bianchi/rossi nella produzione vinicola ribaltato nell’ultimo decennio: oggi infatti il 54% del vino prodotto è bianco, più o meno la stessa quota che era dei rossi/rosati.
Per il responsabile di Nomisma Wine-Monitor, Denis Pantini: “Sebbene i vini rossi rappresentino ancora la tipologia più consumata al mondo con circa il 55% dei volumi totali, negli ultimi anni i bianchi hanno registrato dinamiche di crescita più rilevanti. Questa crescita generalizzata risulta trainata da nuove tendenze e modalità di consumo contraddistinte dalla ricerca di prodotti più versatili e da consumare in particolare fuori casa. L’aumento della diffusione dei consumi di vino tra le donne - ha concluso - rappresenta poi un altro «fattore propulsivo» per la tipologia”. E proprio nel fuori casa, secondo il rapporto di Wine Monitor i bianchi fermi battono i rossi anche in Italia, risultando i più consumati al ristorante e secondi solo agli sparkling nei wine bar, con i rossi che restano leader nei consumi casalinghi, anche se gli acquisti in Gdo parlano di un +14% di vendite a valore dei vini bianchi nell’ultimo lustro (a 666 milioni di euro) contro un +7% per i rossi (858 milioni di euro).
La carta vincente, anche per il futuro, sembra essere infine quella degli autoctoni, con il 45% degli italiani che li elegge vini del futuro al pari di quelli green (biologico, 38%, sostenibili, 18%). “I vini bianchi stanno dimostrando tutta la loro versatilità - ha detto il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Alberto Mazzoni - e quelli italiani piacciono perché sono in gran parte frutto di uve autoctone molto diverse tra loro e in grado di far scoprire tutta la varietà e le diverse caratterizzazioni del nostro vigneto. Con il Verdicchio, che fa della versatilità la propria arma vincente, abbiamo lavorato molto anche sulla sua longevità: i risultati sono sorprendenti per freschezza e struttura ma soprattutto perché si prestano ad abbinamenti impensabili fino a qualche tempo fa”.
Marta De Carli,