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È CUCINA ETICA ALLE SUMMER DINNERS DI INDACO
Non è Summer senza le Dinners che per la XIII edizione accompagneranno la stagione estiva al Ristorante Indaco del Regina Isabella di Ischia. Quattro serate sotto le stelle per parlare di cucina etica e viverla per mano di Pasquale Palamaro, Chef di Indaco e degli amici cuochi da lui invitati per questa nuova edizione
Quello dell’etica in cucina è un tema quanto mai attuale ed è legittimo chiedersi se sia il risultato dell’ultima moda o il frutto di un’acquisita consapevolezza sul valore del cibo, delle stagioni, della sostenibilità, su un maggior rispetto per la natura e per quanto può dare.L’etica entra in cucina e guida al recupero delle eccedenze alimentari per sfamare i bisognosi, insegna ai giovani la stagionalità dei prodotti, il divieto di sprecare, il rispetto per il lavoro dei contadini. Fra la povera gente l’etica era semplice conseguenza di una necessità, quella di non sprecare nulla, oggi è un monito che parte dall’alto per sensibilizzare tutti a vivere con più responsabilità la cucina.
Noi del Regina Isabella abbiamo raccolto questo invito alla riflessione e ad un approccio più etico in cucina e lo Chef di Indaco, Pasquale Palamaro, ha scelto di dedicare la XIII edizione della rassegna enogastronomica SUMMER DINNERS alla cucina etica, invitando quattro autorevoli rappresentati del tema.
Non poteva mancare in apertura di rassegna, il 28 Giugno, come primo Chef ospite e testimone Giancarlo Morelli del Pomiroeu di Seregno. E’ lui che con Norbert Niederkofler del St. Hubertus di San Cassiano in Alta Badia ha dato vita a Care’s – The etichal Chefs Days, un evento che intende sensibilizzare sul tema fondamentale del “Well living”.
Dopo di lui sarà con noi il 27 Luglio a Indaco, Takeshi Iwai del ristorante Ada e Augusto di Cascina Guzzafame. Ristorante gourmet, tavola agrituristica, negozio, fattoria didattica, caseificio, orto bio, la Cascina è un ecosistema che fornisce il 70% delle materie prime utilizzate dallo Chef.
Il 6 Settembre sarà la volta di Accursio Capraro dell’omonimo ristorante a Modica, già ospite all’edizione di Care’s che si è tenuta a Salina nel Maggio dello scorso anno, chiamato il cuoco delle Due Sicilie perché nella sua cucina riassume le suggestioni e le contraddizioni dell’est e dell’ovest della sua terra.
Il 3 Ottobre chiuderà la rassegna il celeberrimo Giorgione Orto e Cucina, il volto noto di Gambero Rosso Channel che Alla Via di Mezzo, il suo ristorante a Montefalco, propone una cucina tanto verace quanto schietta. Lontano dall’immagine patinata degli Chef come siamo abituati a vedere, Giorgione si è fatto amare dal suo pubblico di appassionati per la sua idea di cucina generosa, golosa, genuina, della tradizione.
L’appuntamento è per tutti a Indaco, un angolo di paradiso affacciato sul mare che quest’anno accoglierà gli ospiti in uno spazio rinnovato in cui vivere l’incipit dell’esperienza sensoriale, incorniciato da una grande vetrata che renderà ancora più suggestiva la vista sul litorale a picco sul mare.
manuela@manuelapopolizio.it
RINNOVATO IL CONSIGLIO DI AICIG: AGGREGAZIONE E UNITARIETA’ LE PRIORITA’
Ieri a Reggio Emilia presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano si è tenuta l’Assemblea annuale dei Soci
Intanto AFIDOP entrerà a far parte del comitato di settore specifico formaggi per rendere il settore ancora più coeso e sinergico
Si è sviluppato sul tema dell’evoluzione normativa e sull’attività di vigilanza degli ultimi 20 anni - con particolare riferimento ai controlli Extra UE e al problema dell’utilizzo di termini generici - l’incontro formativo che oggi, 25 maggio, si è tenuto a Reggio Emilia presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Ad organizzare detto incontro, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG: un appuntamento strategico che si inserisce nell’attività ordinaria dell’Associazione ma che giunge in un momento politico particolarmente delicato per lo Stato Italiano. Il mondo delle IG proprio alle Istituzioni si è rivolto in tale occasione chiedendo una stretta sulla violazione delle norme e sulle conseguenze da esse prodotte sia a livello di valore economico sia di impatto sui territori, nonché un sistema sanzionatorio più adeguato ai tempi odierni, capace di dissuadere da comportamenti fraudolenti e dunque lavorando sulla prevenzione delle infrazioni.
“Ciò che chiediamo al titolare del Ministero delle Politiche Agricole, precisa il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi, è di rendere maggiormente efficaci le sanzioni, non in questo caso di tipo economico, bensì comportanti il ritiro dei marchi con conseguente espulsione dal “campo di gioco”. L’obiettivo per l’intero sistema infatti, non è tanto quello di punire con sanzioni pecuniarie i trasgressori che in tal modo potrebbero comunque tornare a farlo, quanto eliminare alla radice i comportamenti fraudolenti”.
Da proteggere infatti c’è un sistema, quello dei prodotti agroalimentari DOP e IGP, che negli ultimi venti anni ha subìto una grande evoluzione al rialzo, sia in termini numerici oggi le IG italiane (vini esclusi) sono 295 e quelle UE 1427 – sia di fatturato, portando il settore a circa 15 miliardi di euro di valore. Il tutto accompagnato da una grande capacità di export, la cui crescita si può leggere nell’atteggiamento del comparto agroalimentare negli anni Novanta, quando gli altri settori hanno iniziato a delocalizzare la produzione.
L’agroalimentare di qualità ha scelto di puntare ed investire sul territorio: ciò non si è rivelato un limite bensì una grande opportunità che ha appunto premiato il settore, soprattutto dall’estero. Certificazione, tracciabilità, origine e territorio sono dunque i mantra che i produttori nel corso degli anni hanno cercato, riuscendoci, di trasmettere anche al consumatore, che su tali elementi basa ogni giorno di più la propria percezione di sicurezza alimentare.
“Alla politica non chiediamo né sussidi, né contributi. Chiediamo strumenti e regole per riuscire a rimanere sul mercato ad un prezzo adeguato al valore del nostro prodotto afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. Norme più chiare e trasparenti ci permetterebbero di aumentare sensibilmente il nostro mercato. Chiediamo un aiuto concreto, sia in Italia – dove servono sanzioni più rigide per chi non si attiene alle regole – sia all’estero, per combattere l’italian sounding e per definire i dettagli degli
Accordi bilaterali in modo adeguato. Occorre lavorare a negoziati che puntino al riconoscimento delleindicazioni geografiche come valore globale dello sviluppo agricolo. Norme in grado di eliminare le pratiche ingannevoli per il consumatore, in particolare l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evochino l’Italia per pubblicizzare prodotti affatto riconducibili al nostro Paese, la forma più sfacciata di concorrenza sleale e truffa nei confronti dei consumatori nel settore agroalimentare. In Europa, conclude Bertinelli, il nostro sistema di vigilanza e repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l'Unione Europea deve assolutamente puntare”.
Dopo i saluti istituzionali dei due Presidenti, la tavola rotonda si è sviluppata con la presentazione delle esperienze dirette di alcuni dei Consorzi più rappresentativi per l’agroalimentare italiano, in particolare il Consorzio tutela Prosciutto di San Daniele DOP presente con Mario Emilio Cichetti, il Consorzio tutela Gorgonzola DOP con Stefano Fontana, il Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP con Andrea Righini, il Consorzio tutela Pomodoro di Pachino IGP con Salvatore Chiaramida e il Consorzio tutela Oliva La Bella della Daunia IGP con Giuseppe Dibisceglia.
Al termine del primo giro di interventi, a prendere la parola è stato il Direttore del Consorzio Tutela Parmigiano Reggiano DOP Riccardo Deserti che ha portato il proprio contributo sulle nuove frontiere della vigilanza Horeca e Food service, a cui sono seguiti una serie di interventi sul rapporto delle IG con le normative europee in materia di tutela. In particolare nella seconda parte moderata dal Segretario Generale di AICIG Leo Bertozzi, il Direttore Del Consorzio di tutela Asiago DOP Flavio Innocenzi e il Responsabile dell’Ufficio Legale del Consorzio tutela Prosciutto di Parma DOP Simone Calzi si sono espressi in merito alla tutela della denominazione nei paesi oggetto di accordi bilaterali con la UE, mentre il Direttore del Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni ha portato la propria esperienza in materia di azioni legali nella UE con esplicito riferimento alla tutela del termine balsamico in Germania. Un intervento sulla strategicità dell’essere presenti a Bruxelles con una sede istituzionale di rappresentanza AICIG è stato quello di David Thual, seguito da un focus di Mathilde Chareyron Origin EU sull’importanza di associarsi per interloquire con le istituzioni UE. L’ultima tranche di interventi si è incentrata su un aspetto anch’esso di primaria rilevanza nell’attività di tutela delle IG italiane: la comunicazione.
Il Direttore della Fondazione Qualivita Mauro Rosati ha infatti discorso sull’importanza della comunicazione di sistema per le DOP e IGP italiane e presentato “Consortium” il primo magazine dei Consorzi di Tutela a carattere scientifico edito dal Poligrafico nella versione cartacea e digitale e curato dalla Fondazione Qualivita. Filippo Arfini dell’Università di Parma si è concentrato sulle fake news e sull’impatto che esse hanno nella tutela delle IG, con esplicito riferimento al caso Parmesan.
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate al Dirigente PQAI IV Luigi Polizzi, il quale ha fatto il punto sulla qualità certificata e sulla tutela delle Indicazioni Geografiche di prodotti agricoli e agroalimentari indicando concludendo “i Consorzi sono lo strumento di ieri, di oggi e di domani per la valorizzazione delle IG e il Mipaaf intende rafforzarli. Noi ci crediamo, sono importanti per le loro azioni, stiamo facendo sistema e stiamo cercando di allargare sempre di più le collaborazioni”.
A seguire AICIG si è riunita per l’assemblea annuale, durante la quale è previsto - oltre al bilancio consuntivo delle attività svolte fino ad oggi e la previsione delle iniziative future – altresì il rinnovo delle cariche sociali. L'incontro si è concluso con l'assemblea di AFIDOP.
Ufficio stampa Aicig
Marte Comunicazione snc
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COMPIE 30 ANNI BROOKLYN BREWERY, LO STORICO BIRRIFICIO CHE HA PORTATO IN ITALIA IL MITO DELLA GRANDE MELA
Brooklyn è il borough più popoloso della città di New York e da sempre è stato la culla di culture, sapori, tradizioni ed etnie diverse dal cui incontro ne è nata un’identità unica e ricca di fascino. Questa esperienza arriva in Italia con una delle birre “faro” della scena craft mondiale
Nel 1988 a New York il giornalista e inviato speciale Steve Hindy e il consulente bancario Tom Potter diedero vita a quello che 30 anni dopo sarebbe diventato un mito mondiale dell’arte birraia: Brooklyn Brewery. Il birrificio nasce dall’incontro di due professionisti affermatisi in settori differenti e fu aperto proprio nel borough newyorchese che da sempre ha sintetizzato al meglio – esaltandole – storie e culture differenti. Così negli stessi luoghi che sono stati il set di pellicole di successo – da C’era una volta in America a La febbre del sabato sera – e in cui sono nate e cresciute star internazionali di calibro di Jay Z, Michael Jordan, Anna Hathway e Adam Richman – solo per citarne alcune – è andato affermandosi anche il birrificio diventato una tappa d’obbligo per quanti passano dalla Grande Mela e vogliono scoprire sotto un’altra prospettiva il fascino del sogno americano.
Alla fine del 1800 Brooklyn era uno dei più grandi centri brassicoli degli Stati Uniti, ospitando oltre 45 birrifici ma, a partire dagli anni del proibizionismo, la zona ha conosciuto un declino inarrestabile. Agli inizi degli anni ’80 del Novecento la scena birraia di Brooklyn era praticamente estinta, ed è proprio in questo contesto e con l’obiettivo di far rinascere una tradizione che era andata perduta che Hindy e Potter fanno la loro scommessa.
Ma come nasce Brooklyn Brewery? Steve Hindy, tornato a New York dopo un periodo trascorso a fare il giornalista in Medio Oriente, iniziò a produrre birra in casa. Questa passione diventa contagiosa a tal punto che coinvolse il suo vicino di casa, il consulente bancario Tom Potter, nell’apertura di un birrificio nel quartiere di Williamsburg. Nel 1994 si unì a loro Garret Oliver, non solo Mastro Birraio di talento, scrittore di alcuni tra più importanti libri sulla birra e abbinamento cibo/birra ma anche sperimentatore vincente, conoscitore come pochi dell'arte birraria e grande viaggiatore che, negli anni, ha dato vita ad una serie di birre straordinarie divenute famose e ricercate in tutto il mondo.
Fin da subito l’obiettivo dei fondatori è stato quello di rendere il loro tempio della birra un posto unico dove vivere al meglio l’esperienza di Brooklyn Brewery per tutte le persone che vivono o visitano nella Grande Mela. La qualità produttiva e la capacità innovativa di Brooklyn Brewery sono tali da averla resa oggi il “faro” della scena craft internazionale e porta in tutto il mondo la tipica anima newyorchese capace di coniugare culture, sapori, tradizioni diverse arricchendole e trasformandole.
In Italia sono presenti due delle birre simbolo di Brooklyn Brewery, ovvero Brooklyn Lager e Brooklyn East IPA che, grazie al sistema di spillatura DraughtMaster™ (la rivoluzionaria tecnologia senza CO2 aggiunta di proprietà di Carlsberg Italia), possono essere apprezzate come appena prodotte nel birrificio di New York. Brooklyn Lager è la prima ricetta prodotta nel 1988 da Brooklyn Brewery e da allora è la sua icona indiscussa. Oggi definita American Amber Lager, è di color ambrato con un carattere centrato sui malti sostenuto dai luppoli che, oltre a donare piacevoli aromi floreali, agrumati e leggermente resinosi, donano un amaro non eccessivo ed elegante. Le note date dai luppoli vengono esaltate dal dry-hopping (luppolatura a freddo), secolare pratica che consiste nell’immergere nella birra fiori di luppolo durante la fase di maturazione a freddo. Brooklyn East India Pale Ale è una birra ispirata alla tradizione britannica, color oro pieno con riflessi ambrati, prodotta con malto inglesee luppoli sia inglesi (East Kent Golding) che americani. Al naso è strutturata con aromi resinosi e fruttati, mentre in bocca il carattere del malto supporta perfettamente la forte luppolatura anche qui utilizzata sia in fase di amaro che di aroma. È una birra incredibilmente bilanciata, lontana forse dalle IPA americane della costa “West”, da luppolature e amaro estremi.
Infine l’ultima arrivata è Brooklyn Naranjito è la prima Orange Peel Pale Ale: una American pale ale che si è spinta leggermente oltre i canoni tradizionali. Nasce dall’abbinamento dei luppoli aromatici Simcoe e Summit con scorze di arance dolciche creano un equilibrio perfetto tra note agrumate e luppolate.
Alessandro conte
IL CONSORZIO RIVIERA LIGURE DOP AL PRIMO FORUM OLIO & RISTORAZIONE A MILANO
La partecipazione del Consorzio di Tutela dell’olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure al Primo Forum Olio & Ristorazione, Milano, 28 maggio
Il Consorzio di Tutela dell’olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure ha compiuto un recente percorso volto ad una sempre più stringente relazione con il mondo Ho.Re.Ca, ovvero il mondo della ristorazione di elevato profilo. In tal senso, l’iniziativa, inserita nel PSR 2014-2020, supportata dalla Fondazione Qualivita, ha vissuto momenti altamente didattici con il concorso dell’oleologo Luigi Caricato.
E il percorso si riannoda lunedì 28 maggio, quando il Palazzo delle Stelline a Milano, già teatro di OlioOfficina Festival, ospiterà il primo Forum dedicato all’incontro tra olio d’oliva e ristorazione. Si tratta di un tema di notevole rilievo, considerando l’olio di oliva come uno degli elementi fondanti della cultura mediterranea, apprezzato peraltro nel mondo e pilastro della cucina quale ingrediente e condimento.
La giornata vedrà la partecipazione dei rappresentanti delle varie organizzazioni di chef e ristoratori, nonché di altri relatori che racconteranno l’olio, spiegandone le strategie per proporlo senza che lo si percepisca come un costo ma come un valore aggiunto. Ne dovrebbe conseguire un arricchimento di tutti i partecipanti, soprattutto in relazione alle tematiche di impiego dei migliori oli per le migliori preparazioni.
Non mancheranno temi di attualità, come il rapporto tra qualità e prezzo, il dibattito sulla frittura ovvero sulla cottura ad alta temperatura, alla creazione di una carta degli oli, fino ai dettagli legati alla corretta conservazione. Il Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva DOP Riviera Ligure parteciperà con un proprio punto informativo e con la relazione del direttore Giorgio Lazzaretti alle ore 13 sul tema “Nessuno trascuri le scuole alberghiere” insieme al Presidente del Consorzio di Tutela dell’olio GARDA DOP Laura Turri in cui verranno presentate le esperienze dei due Consorzi di tutela nei confronti dei ristoratori e degli allievi degli istituti alberghieri
DOVE, COSA, QUANDO, COME
Quando: Lunedì 28 maggio 2018
Cosa: Primo Forum Olio & Ristorazione
Dove: Palazzo delle Stelline, Corso Magenta 61, Milano – Sala Leonardo
Come: Ingresso libero riservato ai soli professionisti del settore, su prenotazione, fino a esaurimento dei posti.
Nota bene. Dal momento che il Forum Olio & Ristorazione è programmato in una sala da 200 posti, per essere sicuri di poter prendere parte ai lavori del Forum si consiglia di prenotare e confermare la propria presenza scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CANTINE APERTE 2018, “GUSTIAMO IL BELLO DELLA TOSCANA” CON IL BRUNELLO DEL CASATO PRIME DONNE E LA LAMPADA DI CENERENTOLA
Domenica 27 maggio in Toscana circa 100 cantine da visitare, tra cui quella di Donatella Cinelli Colombini che 26 anni fa ha ideato la giornata dedicata all’enoturismo
E’ tempo di Cantine Aperte al Casato Prime Donne di Montalcino: domenica 27 maggio in circa 100 cantine di tutta la Toscana torna l’appuntamento con la giornata dedicata all’enoturismo per eccellenza e in tale contesto si rivela imprescindibile la presenza di colei che questa giornata 26 anni fa l’ha ideata e, attraverso il Movimento Turismo del Vino, realizzata. Donatella Cinelli Colombini stupisce ancora, ogni anno di più, con il suo Brunello, capace di interpretare ai massimi livelli i canoni di eccellenza della produzione vitivinicola del territorio e allo stesso tempo di unire la cultura della buona tavola con le bellezze artistiche e paesaggistiche di una regione piena di capolavori.
Ma soprattutto, in questa edizione che ha come filo conduttore il motto “Gustiamo il bello della Toscana”, a stupire è la “favolosa” interpretazione di una moderna Cenerentola che si trasforma in una preziosa magnum di Orcia DOC 2015, prodotta in tiratura limitata di soli 50 esemplari dalla Fattoria del Colle e custodita in una lussuosa lampada che richiama i profili delle celebri torri del romanico-gotico toscano - quella pendente a Pisa e il campanile di Giotto a Firenze – andando a comporre un insieme dall’effetto spettacolare, un piccolo gioiello del miglior Made in Tuscany.
A realizzare questi piccoli capolavori di artigianato artistico - fatti con il rovere dei tonneau da 5 hl in cui ha maturato il vino e una parte centrale in plexiglas decorata da corone principesche che si illuminano con un effetto nuovo e sontuoso ma anche autenticamente toscano - sono Simone Nannipieri mente grafica dell’intero progetto, Renzo Francini, Giammaria Belcore e Violante Gardini, che ha dato anche il suo volto a Cenerentola nel video della durata di 3 minuti che sarà proiettato durante le visite guidate del Casato Prime Donne nella giornata di Cantine Aperte. Proiezione che sarà accompagnata da degustazioni itineranti di quattro vini e sessioni musicali in mezzo a tini e botti, ogni mezz’ora a partire dalle 9 e fino alle 18.
Unitamente alla cantina, in questa giornata dedicata altresì alla bellezza incantevole del paesaggio vitato, Donatella Cinelli Colombini propone un percorso attraverso le installazioni artistiche collocate in vigna ogni anno in corrispondenza della consegna del Premio Casato Prime Donne. In particolare, suggestive le soste davanti al calendario del Brunello e alla cornice creata da Alessia Bernardeschi per i selfie di fronte ai vigneti di Sangiovese: un modo inconsueto e suggestivo per scoprire il Brunello e il vicino territorio della DOC Orcia.
Nato in Toscana nel 1992 da un’idea della fondatrice ed allora Presidente del Movimento Turismo del Vino Donatella Cinelli Colombini, Cantine Aperte è divenuto un appuntamento fisso dell’ultimo fine settimana di maggio dal 1993 e ancora oggi si conferma come l’evento enoturistico più importante in Italia, un esempio di stile di viaggio nuovo, alla scoperta dei territori del vino italiano e delle cantine.
Per informazioni
Alessia Bianchi, Fattoria del Colle – Trequanda (Si) tel. 0577 662108. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.