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VENT'ANNI DI CHEESE: DAL15 AL 18 SETTEMBRE A BRA
Carlo Petrini: «A Cheese aiutiamo oltre 3 milioni di pastori e allevatori colpiti dalla siccità in Kenya»
Pronti, si (ri)parte. Quest'anno Cheese, le forme del latte, la manifestazione internazionale di Slow Food e Comune di Bra dedicata al mondo lattiero-caseario di qualità, festeggia il ventesimo compleanno con un'edizione speciale, a ingresso libero per le vie e le piazze di Bra (Cn) dal 15 al 18 settembre 2017.
Quella che si annuncia con il tema gli Stati generali del latte crudo non è una semplice ricorrenza ma una vera e propria rivoluzione, perché per la prima volta l'appuntamento ospita solo ed esclusivamente formaggi prodotti con latte non soggetto a pastorizzazione.
«La sfida del latte crudo è ancora tutta da vincere» afferma il presidente di Slow Food Carlo Petrini, sottolineando come Cheese abbia in questi anni portato alla ribalta le produzioni casearie d'eccellenza e attirato l'attenzione sulle difficoltà quotidiane dei pastori e casari che le difendono in tantissimi territori. È motivo d'orgoglio, ad esempio, ricordare come l'approccio di Slow Food abbia contribuito a mutare la produzione lattiero-casearia negli Stati Uniti d'America, Paese al centro di questa undicesima edizione della kermesse: «Vent'anni fa non esistevano formaggi a latte crudo. Oggi, anche grazie a Cheese, stanno poco alla volta conquistando fette di mercato sempre più importanti. Sono "figli" di Cheese quelle decine di produttori lattiero-caseari che oggi esprimono tutta la bellezza dei territori e della loro diversità, dal Vermont fino alla California e al New Mexico». Molto però resta da fare, continua Petrini, per dissipare le troppe diffidenze e i lacci legali e burocratici che in tante aree del mondo continuano a frapporre ostacoli in nome di «una visione falsamente iper-igienista che impedisce di realizzare uno dei tratti essenziali della biodiversità. Il latte crudo non è ancora riconosciuto come elemento distintivo in troppe realtà, anche europee, penalizzando produzioni storiche. Per questo vale la pena di sostenere questa battaglia». Il presidente di Slow Food coglie inoltre l'occasione per ribadire l'appartenenza di Cheese a una filosofia più generale: «Vorrei che Cheese fosse la prova che in ogni sede continuiamo a essere Terra Madre. Per questo invitiamo tutti a partecipare alla raccolta fondi promossa in favore di due contee del Kenya, colpite dall'aumento delle temperature che hanno coinvolto oltre l'80% del patrimonio animale». La siccità mette in pericolo di vita più di 3 milioni di persone in quest'area e di fronte a questo dramma la rete non vuole restare inerte a guardare: «Non dimentichiamo il nostro retroterra, quello degli stessi pastori e allevatori che fanno grandi le nostre manifestazioni».
Il forte messaggio politico di fondo, accompagnato da un attento lavoro di selezione, è dunque ciò che più identifica Cheese: «Non una fiera ma, ancora una volta, un'occasione per fare il punto sul mondo del latte e dei formaggi e per orientarlo attraverso la sensibilizzazione non solo dei produttori ma di chi fa la spesa» riassume il presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale. Se il settore attraversa una così forte crisi, spiega Pascale, ciò si deve anche a un mancato riconoscimento di ciò che distingue le singole produzioni, e di conseguenza a una scarsa risposta da parte dei consumatori. Il presidente di Slow Food Italia punta il dito sugli errori del modello di sviluppo che ha governato l'intero comparto: «Negli ultimi trent'anni gli allevamenti si sono costantemente dimezzati in ogni decennio, crescendo però nelle dimensioni. Questo processo, si diceva, avrebbe dovuto rendere più "efficiente" il settore. Invece ha spesso penalizzato le produzioni più attente alla biodiversità e al benessere animale, senza mitigare la sofferenza degli altri. Perché nemmeno i bassi costi di produzione delle aziende "efficienti" sono abbastanza bassi da reggere la concorrenza internazionale».
A penalizzare la qualità dei formaggi contribuisce inoltre la rincorsa a gusti sempre più uniformi, aggiunge Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus e responsabile scientifico di Cheese. Una tendenza che ha origine nell'utilizzo di fermenti selezionati, prodotti da poche grandi aziende: «Se si ricorre a questi fermenti anche i formaggi a latte crudo sminuiscono la loro unicità. Per questo a Cheese stiamo iniziando un percorso che dovrà portarci a garantire che tutti i formaggi siano non solo a latte crudo ma realizzati con fermenti locali».
La scommessa sul latte crudo appare fondamentale anche per uscire dall'impasse del settore: «Sono convinto che sia una scommessa importante e che sicuramente sarà vinta - afferma l'assessore all'agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero -. Anche per i formaggi piemontesi si tratta di una scelta di qualità che aiuta a proiettarsi sui mercati internazionali. Un patrimonio alimentare che occorre difendere e valorizzare, che non teme il confronto con formaggi e territori dai nomi prestigiosi. Di questo, della strenua difesa di questa nostra storia e tradizione, dobbiamo dire grazie a Slow Food e a Cheese. Che non a caso riesce a trovare estimatori e frequentatori anche da molto lontano, proiettando all'esterno l'eccellenza delle nostre terre».
Tocca al sindaco di Bra Bruna Sibille ricordare il profondo legame tra l'identità della manifestazione e quella della città che la ospita da vent'anni, oltre alle ricadute virtuose sia sul tessuto urbano che sulla quotidianità dei cittadini: «Cheese in questi vent'anni ci ha permesso di sperimentare buone pratiche che poi sono entrate a far parte del sistema Bra, in una sorta di "slow life" condivisa da molti». D’altro canto, rimarca il sindaco, «alcune delle peculiarità di Bra hanno contribuito al successo di Cheese in una sinergia virtuosa che tocca tanti campi, come la mobilità sostenibile, con una fetta di centro storico permanentemente vietata alle auto, l’attenzione alla raccolta differenziata, con il “presidio” del rifiuto, coniato proprio a Cheese, che trova il suo contraltare nel virtuosismo dei braidesi tutto l'anno e che pochi mesi fa, con tre anni di anticipo sul traguardo stabilito per legge, ha permesso di superare il 65% di differenziata. E poi ci sono le “buone abitudini” alimentari, come ad esempio la mensa scolastica e la proposta enogastronomica di tanti locali del territorio che hanno fatto propri i principi del cibo buono pulito e giusto».
E per tornare a Cheese, il programma completo è disponibile su www.slowfood.it
L’edizione 2017 di Cheese è possibile grazie all’impegno di aziende che credono nei valori e negli obiettivi della manifestazione, tra queste gli Official Partner: Cassa di Risparmio di Bra, Egea, Lurisia, Parmigiano Reggiano, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy, Velier. Official Sparkling Wine: Consorzio Alta Langa.
Ufficio Stampa Cheese
Slow Food Italia: Valter Musso, 335 7422962 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Elisa Virgillito, 345 2598615 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Città di Bra: Elena Martini, Erica Asselle, 0172 438278 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.slowfood.it - www.comune.bra.cn.it
PUNTOZERO TRA I GIOVANI SOGNATORI DI VINOVIP CORTINA 2017
Domenica 9 luglio Carolina de' Besi rappresenterà l'area dei Colli Berici all’evento organizzato da Civiltà del Bere. In degustazione: Punto, Dimezzo, Virgola
PuntoZero sarà tra i protagonisti della sezione Giovani sognatori e Piccole Patrie, il primo walk-around tasting di VinoVip Cortina 2017, che si terrà il 9 e 10 luglio nel cuore delle Dolomiti. Domenica 9 luglio, tra le 12 e le 17 al Grand Hotel Savoia, Carolina de' Besi presenterà l'azienda agricola di famiglia nella sezione dedicata ai giovani vignaioli under 40 e ad alcune realtà di nicchia, provenienti da DOC minori da riscoprire. Tre i vini proposti da Puntozero, scelti tra le cinque referenze prodotte: Punto, prodotto con 100% di uve Merlot; Dimezzo, prodotto con 50% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot, 20% Cabernet Franc; Virgola, da uve Syrah. Per il pubblico ampezzano sarà l'occasione per scoprire i vini dei Colli Berici, area vitivinicola veneta a sud della città di Vicenza, nota soprattutto come terra di elezione dei vitigni a bacca rossa. E proprio attraverso la coltivazione di varietà internazionali la famiglia de'Besi punta a produrre vini di grande struttura ed equilibrio, in grado di esprimere attraverso la cifra dell'eleganza la vocazione del proprio territorio. “Siamo sul mercato da appena due anni – spiega Carolina de' Besi – ma il nostro progetto è partito già nel 1994 con l'acquisto dei terreni sulle colline di Lonigo e l'impianto dei vigneti. Mi sento particolarmente a mio agio nella sezione dei Giovani sognatori, perché PuntoZero oggi è un meraviglioso sogno che si sta realizzando”.
VinoVip riunisce ogni due anni a Cortina d’Ampezzo produttori, professionisti e appassionati del mondo del vino. Vi trovano spazio ospiti, masterclass di viticoltura ed enologia condotte da esperti internazionali e più di 250 etichette in degustazione. L’evento, nelle mani del direttore di Civiltà del Bere Alessandro Torcoli, quest’anno giunge all’undicesima edizione.
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Azienda Agricola PuntoZero
L'azienda ricopre attualmente una superficie vitata di circa 11 ettari. Le varietà coltivate sono: Cabernet Sauvignon (3,00 Ha), Merlot (2,00 Ha) Syraz (2,00 Ha), Carmenere (0,50 ha), Tai Rosso (0,20 ha), Pinot Bianco (0,40 Ha), Incrocio Manzoni (0,40) e altre varietà a bacca rossa (2,7 ha). Le Pratiche vinicole sono di selezione dei germogli, defoliazione, diradamento e selezione in pianta dei grappoli migliori. Le vigne hanno un'età che varia dai 50 ai 5 anni. La resa per ettaro è di 65/70 quintali. La quantità di uva prodotta nel 2016 è stata pari a 630 quintali. La vendemmia è effettuata in plateaux e in casse da 15 kg. Le uve di Merlot e di Syraz vengono messe in appassimento per 20/30 giorni. Le bottiglie prodotte sono attualmente 16.000.
Press info:
Michele Bertuzzo
347 9698760
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GRAVNER: PER IL FUTURO SOLO RIBOLLA E PIGNOLO
Arriva in commercio una delle ultime annate di Bianco Breg prodotta da Josko Gravner. Da cinque anni nei suoi vigneti coltiva solo ribolla e pignolo
Sono da poco in commercio le nuove annate dei vini di Joško Gravner: Ribolla 2009, Bianco Breg 2009 e Rosso Breg 2005, in attesa della Ribolla Riserva 2003 che uscirà in autunno.
Quella del Breg Bianco sarà una delle ultime annate di questo storico vino della cantina di Oslavia, che vedrà nel millesimo 2012 l’ultima in commercio. Il Bianco Breg è infatti un uvaggio di Sauvignon, Pinot Grigio, Chardonnay e Riesling Italico, tutti vitigni che Gravner non coltiva più da qualche anno, a favore dei soli ribolla e pignolo, con il quale è prodotto il Rosso Breg. Una decisione maturata sin dai tempi dell’amicizia con Veronelli, e finalmente portata a compimento.
Joško Gravner
“È stata un’annata asciutta la 2009 – spiega Joško Gravner – con poche precipitazioni in autunno che non hanno permesso un grande sviluppo di botrite nobile sui grappoli. La 2005 invece è stata più equilibrata, con piogge durante tutto il periodo estivo e autunnale”.
Tutti e tre i vini sono prodotti secondo la filosofia del produttore giuliano: fermentazione con lunga macerazione in anfore georgiane interrate, con lieviti indigeni e senza controllo della temperatura. Dopo la svinatura e la torchiatura il vino torna in anfora per almeno altri 5 mesi prima di iniziare l’affinamento in grandi botti di rovere, dove i bianchi sono rimasti 6 anni, mentre il rosso Breg 5 anni. Imbottigliati in luna calante senza chiarifica o filtrazione, terminano il loro affinamento in bottiglia.
Sia i due bianchi che il Rosso Breg vanno serviti a temperatura di cantina di 16-18° C.
Prezzo al pubblico 70 euro per i due bianchi, 90 euro per il Rosso Breg.
Anfore interrate
Press info:
Davide Cocco
392 9286448
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RE SCIACCHETRA' FESTIVAL DEL PASSITO DELLE CINQUE TERRE: SABATO 22 LUGLIO A RIOMAGGIORE
Re Sciacchetrà
Festival del passito delle Cinque Terre
Da molti viene definito uno dei più celebri passiti italiani. Niente di più falso.
Lo Sciacchetrà è sconosciuto ai più, perché se nasce in un luogo turistico amato e osannato, è anche vero che le quantità prodotte ed il costo elevato ne fanno una riserva per poche gourmand.
Si tratta di un vino passito che rientra nella DOC Cinque Terre 1973 e che è da sempre accompagnato dal fascino proprio delle straordinarie caratteristiche organolettiche, nonché dalla lunga e delicata lavorazione.
Il desiderio di accendere i riflettori su una produzione che non solo qualifica l'offerta enologica delle Cinque Terre, ma contribuisce a conservare un pezzo importante di tradizioni e cultura ligure, nonché a tutelare un paesaggio riconosciuto dall'UNESCO come PATRIMONIO dell'UMANITA', ha fatto nascere cinque anni fa il progetto del Festival dello Sciacchetrà.
Una giornata per poter fare il punto della situazione e testare il polso ad una produzione che è anche simbolo di tradizioni e di un territorio unico nel suo genere, assieme a giornalisti di settore, esperti e produttori attraverso riflessioni e degustazioni guidate.
L'obiettivo: dar vita ad una sorta di Osservatorio permanente che si proponga annualmente con incontri mirati pubblici e che possa aiutare l'attività del Consorzio produttori dello Sciacchetrà sul mercato.
L'iniziativa è promossa dall'Associazione culturale Amici delle Cinque Terre, dal Consorzio produttori dello Sciacchetrà e dal Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Programma:
FESTIVAL DELLO SCIACCHETRÀ - V Edizione
Sabato 22 Luglio a Riomaggiore
ore 9.30 Incontro - Convegno
Castello di Riomaggiore
"I produttori dello Sciacchetrà a difesa del territorio: recupero e valorizzazione delle terre incolte nelle 5 Terre"
Interventi:
Fabrizia Pecunia
Sindaco di Riomaggiore
Heydi Bonanini
Presidente Consorzio Produttori Sciacchetrà
Luigi Grillo
Presidente Associazione "Amici delle 5 Terre"
Vittorio Alessandro
Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre
Don Luca Palei
Direttore Caritas diocesana
Massimo Comparini
Esperto
Virgilio Pronzati
Esperto
Luca Fontana
Regione Liguria. Direttore Dipartimento Agricoltura, Protezione Civile e Turismo
Andrea Costa
Consigliere Regione Liguria, Presidente Commissione Ambiente e Territorio
Federico Vecchioni
Presidente Confagricoltura
ore 11.30 Conclusione
Giuseppe Castiglione
Sottosegretario del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Modera
Andrea Camaiora
ore 16.00 visita cantine
ore 18.00 apertura stands
Info Emanuela Cavallo
E…STATE CON SLOW FOOD EDITORE
Tutte le novità editoriali
Ci aspetta un’estate ricca di novità con i libri di Slow Food Editore, che come sempre spaziano dalle immancabili guide ai manuali, passando attraverso originali narrazioni e i nuovi volumi della collana Slow Life, che coniugano cibo e salute, realizzati in collaborazione con Miele. E in vista di Cheese, l’evento dedicato alle forme del latte a Bra (Cn) dal 18 al 21 settembre prossimi, eccovi Formaggi naturali, che propone una selezione di caci prodotti a partire dal latte crudo e senza aggiunta di fermenti non autoctoni. Ma vediamoli in dettaglio:
La dieta mediterranea. Come mangiare bene e stare bene
Il libro dell’inventore della dieta mediterranea con tutte le ricette originali per portarla in tavola tutti i giorni. Nel 1975 How To Eat Well And Stay Well. The Mediterranean Way definisce la dieta mediterranea: Ancel e Margaret Keys si rendono conto che in realtà non è solo un fatto di nutrizione, ma uno stile di vita, una ricerca, un modo di fare, grazie anche al lungo periodo vissuto dai due a Pollica, nel Cilento. È un fondamentale documento storico, mai pubblicato in Italia, che Slow Food Editore riesce a restituire al mondo degli studiosi e degli appassionati con tutto il suo carico di ricette, consigli e i frutti degli studi di uno tra i maggiori nutrizionisti al mondo.
Collana asSaggi
Pagine 448 - Prezzo 16,50 euro
Autori: Ancel e Margaret Keys
In libreria a giugno
Il piacere della birra
Il manuale pensato per chi vuole conoscere meglio la bevanda alcolica più antica della storia dell’uomo. Cos’è la birra? Con quali ingredienti e come si produce? Con che cosa si può abbinare? Sono solo alcuni dei temi trattati in questo volume che vuole rispondere alle tante curiosità che riguardano un prodotto sempre più presente sulla scena gastronomica del nostro Paese. Un viaggio tra le principali culture birrarie senza trascurare la scena italiana. Grazie ai racconti delle più note firme internazionali del mondo della birra potrete affrontare un viaggio nei luoghi che hanno contribuito all’evoluzione di questa bevanda. Il percorso vi porterà dalle abbazie trappiste del Belgio ai pub e ai birrifici della nuova scena londinese, dai luoghi dove è nata la rivoluzione artigianale americana alle secolari tradizioni brassicole di Bamberga. Il nostro Paese è invece raccontato attraverso un viaggio in 10 itinerari, curato dalla squadra della Guida alle birre d’Italia, che incrocia le storie dei birrifici più significativi e mostra come, con fantasia e passione, sia stato possibile fare una piccola grande rivoluzione.
Collana Manuali slow
Pagine 224 - Prezzo 16,50 euro
Autori: Eugenio Signorini e Luca Giaccone
In libreria a giugno
L’ultima osteria e altri racconti
Nel libro sono proposti i racconti che, con la grande capacità narrativa di Giovanni Arpino, descrivono bar, osti, piatti, cene e, più in generale, il cibo. Di Giovanni Arpino ricorrono quest’anno i novant’anni dalla nascita (il 27 gennaio 1927 a Pola, oggi Pula in Croazia, dove il padre era ufficiale dell’esercito) e i trenta dalla
morte (il 10 dicembre 1987 a Torino, sua principale residenza dal 1953 in poi, dopo l’adolescenza e parte della giovinezza trascorse a Bra, la città materna). Ha scritto 16 romanzi e centinaia di racconti, ma anche poesie, epigrammi, testi teatrali, libri per ragazzi, reportage giornalistici (soprattutto cronache di costume, culturali e sportive), come collaboratore, redattore e inviato di varie testate.
Collana Piccola biblioteca di cucina letteraria
Pagine 96 - Prezzo 10 euro
Autore: Giovanni Arpino
In libreria a giugno
Vivere con gli animali
Nel nostro mondo radicalmente artificiale e industrializzato, soltanto gli animali, che ci ricordano che cos’è la natura, ci possono aiutare a recuperare la nostra umanità. In tema di bestie che servono alla produzione del cibo le reazioni oggi sono le più varie: dall’indifferenza alla poca consapevolezza, dal diffondersi del vegetarianesimo e veganesimo come reazione contraria a un sistema che effettivamente sfrutta spesso gli animali in maniera sconsiderata. Che cos’è l’allevamento? C’è differenza c’è tra le “produzioni animali”? Che danni fanno i sistemi industrializzati? Sarà necessario liberare gli animali come sostengono molti filosofi e integralisti? Rispondendo a queste domande l’autrice spiega come la capacità degli uomini di coesistere pacificamente dipenda dalla loro capacità di vivere degnamente e in pace con gli animali. E perché salvare l’allevamento dal suo assoggettamento ai sistemi industriali può essere una delle più belle utopie del XXI secolo.
Collana TerraMadre
Pagine 192 - Prezzo 15 euro
Autrice: Jocelyne Porcher
In libreria ad agosto
Osterie d’Italia 2018
Giunta alla sua ventisettesima edizione, Osterie d’Italia si conferma la compagna di viaggio ideale per tutti quelli che sono alla ricerca di luoghi autentici, gestiti da osti appassionati e competenti, capaci di trasformare le migliori materie prime in piatti che guardano alla tradizione. La rete di collaboratori diffusa in tutta Italia visita ogni anno tutte le oltre 1400 strutture raccontate in guida e segnala con il simbolo della Chiocciola quelle che meglio rappresentano l’osteria, con il Formaggio quelle dove si può trovare un’ottima selezione di latticini, e con la Bottiglia quelle che si distinguono per una valida proposta di vini. Le osterie con un orto di proprietà, quelle con una proposta vegetariana e quelle che preparano piatti per celiaci sono segnalate con un’icona dedicata. Per chi è alla ricerca della tradizione più autentica con un occhio al buono, pulito e giusto.
Collana Guide Slow
Pagine 896 - Prezzo 22 euro
Curatori: Eugenio Signoroni e Marco Bolasco
In libreria a settembre
Slow Life – Carne
Il dibattito intorno alla carne e al rapporto tra il suo consumo e il nostro benessere è quanto mai aperto. Da chi consiglia di privarsene del tutto a chi mette sotto accusa le carni conservate. Slow Food si propone di trovare una via positiva, che tenga conto, oltre che dell’ingrediente, anche e soprattutto di che cosa succede negli allevamenti: il benessere animale, ovvero evitare l’allevamento intensivo ma rispettare quanto più possibile il rapporto con la natura, può migliorare la qualità della carne che mangiamo e ridurre in modo sensibile i rischi per la salute. Conoscere questo alimento anche dal punto di vista nutrizionale ci aiuterà poi a inserirlo, se desideriamo, con misura e consapevolezza nella nostra dieta. L’autrice, Patrizia Gnagnarella, dietista, dal 1997 lavoro presso la Divisione di epidemiologia e biostatistica dell’Istituto europeo di oncologia di Milano ed è la responsabile del progetto del database di composizione degli alimenti per studi epidemiologici in Italia (Bda). Ha partecipato a studi internazionali legati al rapporto tra alimentazione e malattie oncologiche.
Slow Life - Legumi e cereali
È ormai risaputo che legumi e cereali se abbinati nel menù e inseriti anche quotidianamente nella nostra dieta garantiscono un buon equilibrio di nutrienti e possono fornire un adeguato apporto proteico per chi sceglie di consumare poca carne. Inoltre la loro varietà permette di realizzare ottimi piatti spesso patrimonio della nostra cucina tradizionale. Questo libro vi guiderà alla scoperta delle differenti varietà di legumi e di cereali approfondendo le caratteristiche di ciascuno di loro, le attenzioni che è corretto avere al momento dell’acquisto e come valorizzarli al meglio in cucina. Tante buone pratiche e 70 ricette per guadagnare in gusto e in salute. Stefano Polato, chef del ristorante Il Campiello a Monselice, è diventato famoso per aver preparato i pasti spaziali di Samantha Cristoforetti. Attento alla salute, alle materie prime e al loro giusto mix per una dieta sana, affronta in questo libro i temi più cari a Slow Food legati al mondo dei cereali e dei legumi.
Collana Slow Life
Pagine 144 - Prezzo 12,50 euro
In libreria a settembre
Formaggi naturali
I tipi di formaggi in Italia rappresentano un universo variegato che ha pochi pari al mondo. Dalle grandi denominazioni di origine protetta alle più piccole autoproduzioni di singoli pastori è molto difficile decretare i migliori in assoluto. Slow Food lo fa per la prima volta, selezionandone una cinquantina tra quelli per cui si è coniato l’aggettivo “naturali”, ovvero quelli prodotti a partire dal latte crudo e senza aggiunta di fermenti non autoctoni. Sono dunque tantissimi gli esclusi in partenza. Il libro illustra le eroiche storie di chi li produce, arricchite da foto d’autore e schede dei singoli formaggi, prodotti unici, da andare a scoprire nei loro evocativi territori di origine.
Collana Slowbook
Pagine 224 - Prezzo 24,50 euro
In libreria a settembre
Slow Wine 2018
Slow Wine continua senza tentennamenti la sua crescita e così, dopo aver allargato a est la guida con l’apertura alle cantine del Collio e del Carso sloveno, pubblicherà una lista essenziale dei 100 locali (enoteche, winebar, ristoranti e osterie) da non perdere in Italia dove acquistare e bere il vino. La forza del volume è il rigore con cui vengono scelte le cantine meritevoli e i vini che ottengono i riconoscimenti più ambiti: le aziende candidate ai premi più prestigiosi non possono utilizzare diserbanti chimici nei vigneti. Il monitoraggio dei metodi di produzione è possibile perché Slow Wine è l’unica guida al mondo che visita tutte le cantine recensite ogni anno. Anche per questi motivi la pubblicazione di Slow Food Editore è diventata la guida ai vini più importante d’Italia: per numero di copie, per reputazione e per il metodo adottato dagli oltre 200 recensori.
Collana Guide Slow
Curatori: Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni
Pagine 1120 - Prezzo 24 euro
In libreria a ottobre
Tutte le info su www.slowfoodeditore.it
Ufficio stampa Slow Food Italia
Alessia Pautasso
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0172 419 754