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TENUTA DI ARCENO ENTRA A FAR PARTE DELL’ASSOCIAZIONE “CLASSICO BERARDENGA – VITICOLTORI DI CASTELNUOVO”
Castelnuovo Berardenga, giugno 2017. Tenuta di Arceno, azienda vitivinicola toscana nel cuore del Chianti Classico, parte di Jackson Family Wines Collection, e di proprietà della Famiglia Jackson dal 1994, entra a far parte dell’Associazione “Classico Berardenga – Viticoltori di Castelnuovo”, fondata nel maggio 2015 dai produttori di Chianti Classico del comune di Castelnuovo Berardenga, con l’intento di preservare e valorizzare i propri vini e l’immenso patrimonio di cultura, storia e tradizioni che contraddistingue il territorio.
Denominatore comune delle aziende del Classico Berardenga (ad oggi 26) è la ricchezza geologica e micro climatica propria di questa terra, la più a sud della regione del Chianti Classico, che si esprime in vini di struttura, equilibrio ed eleganza.
L’obiettivo principale dell’Associazione:
“Ricercare ciò che è stato, esaltare ciò che è, e curare ciò che sarà”
viene totalmente condiviso da Tenuta di Arceno che, presentando10 diversi microclimi, vanta una grande diversità di suoli (la cui composizione è costituita da roccia, sabbia, argilla, arenaria, basalto e scisto). La Tenuta si estende per oltre 1.000 ettari, di cui 90 di vigneti e 50 di uliveto, ad altitudini variabili tra i 300 e i 500 metri sul livello del mare.
Alla base di ogni scelta aziendale, e in linea con il percorso di ricerca della tipicità e della qualità, si trova la filosofia del micro-cru, secondo cui ciascun vigneto è suddiviso in particelle più piccole a seconda del tipo di suolo.
Fortemente consapevole dell'importanza del proprio terroir, Tenuta di Arceno è entrata a far parte dell’Associazione Classico Berardenga – Viticoltori di Castelnuovo per contribuire ulteriormente alla valorizzazione dei suoi vini e del suo territorio.
TENUTA DI ARCENO E ARCANUM
Nel cuore della Toscana, sulle colline del Chianti Classico, sede di antichi insediamenti etruschi, si trova Tenuta di Arceno. Con esattezza, all’interno del comune di Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena, a sud-est nel Chianti Classico al confine con l’antico borgo medievale di San Gusmé La Tenuta fa parte di Jackson Family Wines Collection, di proprietà della Famiglia Jakson, dal 1994, anno in cui Jess Jackson l’acquistò.
La tenuta si estende per oltre 1.000 ettari, di cui 90 di vigneti e 50 di uliveto, ad altitudini variabili tra i 300 e i 500 metri sul livello del mare, e presenta 10 diversi microclimi, vantando così una grande diversità di suoli, la cui composizione è costituita da roccia, sabbia, argilla, arenaria, basalto e scisto. La filosofia vitivinicola dell’azienda è quella di valorizzare sia le uve del vitigno autoctono del Sangiovese, che è il vitigno primario per numero ettari vitati, sia le varietà bordolesi. Alla base di ogni scelta e in linea con il percorso di ricerca della tipicità e della qualità, si trova la filosofia del micro-cru, secondo cui ciascun vigneto è suddiviso in particelle più piccole a seconda del tipo di suolo. La Tenuta comprende due realtà diverse ma complementari, con specifiche caratteristiche vitivinicole: Tenuta di Arceno e Arcanum. Tenuta di Arceno produce tre vini DOCG massima espressione del Sangiovese, in grado di trasmettere potenza, struttura, eleganza e un inconfondibile sense of place: Chianti Classico, Chianti Classico Riserva, e Chianti Classico Riserva Strada Al Sasso, che con la vendemmia 2015 diventa Gran Selezione. L’enologo è Lawrence Cronin.
Arcanum produce tre vini IGT Toscana, cosiddetti Supertuscan, di prestigio inuguagliabile: Arcanum, Valadorna, e il Fauno di Arcanum. Decisamente improntati dal famoso vigneron Pierre Seillan, sono tagli bordolesi che nascono nel vigneto.
PER INFORMAZIONI STAMPA
Fcomm - Via Pinamonte da Vimercate, 6 20121 Milano T. +39 0236586889 Francesca Pelagotti Cell. +39 3667062302 E-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Laura Marangon Cell. +39 3473754169 E-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
INAUGURAZIONE CHIESETTA DI COAZZOLO
Sabato 24 giugno alle ore 11:30 è stata inaugurata ufficialmente la Chiesetta di Coazzolo, oggetto del recente intervento artistico di David Tremlett
All’inaugurazione sono intervenuti l’artista britannico - che è stato insignito della cittadinanza onoraria - il committente Silvano Stella, il Sindaco di Coazzolo Fabio Carosso, l’Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte Antonella Parigi, il presidente della Provincia di Asti Marco Gabusi, il presidente della Fondazione CrAsti Mario Sacco, il presidente del Consorzio dell’Asti Romano Dogliotti e la comunità coazzolese.
La Chiesetta
Oggetto dell’espressione artistica di Tremlett è la Chiesetta, tuttora consacrata, della Beata Maria Vergine del Carmine, edificata alla fine del Seicento in aperta campagna, con una vista che spazia sulle colline del Moscato fino ad arrivare al Monviso.
L'edificio, con i suoi oltre 300 metri quadri di superficie pittorica esterna, ha rappresentato per David Tremlett un assolo artistico di altissimo livello. Le tecniche impiegate per l’intervento alla Chiesetta sono state il Wall Drawing, il linguaggio preferito dall’artista che ha anche attinto al suo passato di scultore per progettare i lavori sulle facciate e sul tetto. La superficie è stata suddivisa in tre parti con altrettanti colori dominanti: giallo per l’atrio porticato, terra di Siena per il corpo della chiesa e verde oliva per la sacrestia e il basamento.
L’intervento alla Chiesetta è stato possibile solo dopo due anni di pratiche burocratiche che hanno permesso di ottenere tutte le necessarie autorizzazioni dalla Curia e dalla Soprintendenza delle Belle Arti e del paesaggio (il progetto è stato vagliato da 4 soprintendenti e 2 Vescovi).
Biografia David Tremlett
David Tremlett, artista britannico (Cornovaglia 1945). Ha studiato al Birmingham College of Art e al Royal College of Art di Londra. Si afferma sulla scena internazionale negli anni settanta.
A partire dagli anni Ottanta ha adottato come prevalente mezzo di espressione il wall drawing eseguito con pastelli colorati, realizzando interventi in musei, spazi pubblici, gallerie e dimore private di tutto il mondo.
Tra i luoghi in cui l'artista è intervenuto nel corso degli anni ricordiamo brevemente: la Cappella di Barolo (Italia) decorata insieme a Sol LeWitt, l' ambasciata inglese a Berlino, la sede del British Council a Nairobi (Kenya), la chiesa di S. Pietro e S. Paolo a Villenauxe-la-Grande (Francia), l'opera di Casa Giulia e Palazzo Barolo a Torino (Italy), Tate Britain (Londra).
Biografia Silvano Stella
Silvano Stella nasce a Torino, classe 1958, giovanissimo entra a far parte della nazionale italiana di Salto in Alto. Nei primi anni ’80 abbandona le pedane agonistiche per trasferirsi negli Stati Uniti e diventare designer di abbigliamento, gira il mondo e firma collezioni per i più prestigiosi marchi di sport.
Dopo 20 anni di viaggi e internazionalità: il ritorno alle radici. Si ritira nel suo castello a Coazzolo, per intraprendere un nuovo viaggio, questa volta interiore: studia e si laurea in Psicologia.
Il mondo rurale e i valori contadini delle sue estati giovanili sono nel frattempo profondamente cambiati. Diventa assessore alla Cultura di Coazzolo e inizia una paziente opera di “rammendo” estetico e sociale. Per realizzare questa visione si fa aiutare da amici artisti fra cui David Tremlett, persuaso che l’Arte, attraverso i suoi molteplici linguaggi, possa far riprendere quel dialogo interrotto fra i Luoghi e le Persone che li abitano.
ERBALUCE DI CALUSO DOCG FALAVOSPA 2016
Di Virgilio Pronzati
Piatti Antonella Azienda Agricola - Via Municipio 19 - 10035 Mazzè (TO) - Tel. 339/3651115
Erbaluce di Caluso Docg “falavospa” Annata: 2016
Vitigno: Erbaluce. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 13%. Lotto: 17084. Fascetta Docg AASD09181397. Prezzo sorgente € 4,30. Prezzo medio in enoteca € 7,30. Bottiglie prodotte: circa 5.000.
Alla vista è limpido, di colore paglierino scarico con riflessi verdolini. Al naso si presenta intenso e persistente, abbastanza fine, con netti sentori minerali, mela selvatica quasi matura, fiori d’acacia e mandorlo, e lieve di legno bruciato. In bocca è molto secco, fresco e sapido, caldo, di buona struttura e persistenza, con netto e gradevole fondo minerale-amarognolo. Retrogusto: vena sapida e minerale, e note floreali e fruttate.
Note: Buono. Ottenuto da scelte uve Erbaluce biologiche allevate a pergola canavesana dell’età di dieci e quarantasette anni, con resa in uva di 100 quintali per ettaro. Vinificazione: le uve raccolte manualmente sono diraspate, pressate sofficemente, il cui mosto precedentemente illimpidito, raffreddato e addizionato con enzimi pectolitici, fermenta lentamente con l’aggiunta di lieviti biologici in botti d’acciaio inox termo-coibentate, alla temperatura tra i 15 e i 17°C. Seguono la maturazione di alcuni mesi sulle fecce fini con batonnage, la stabilizzazione, la filtrazione e l’imbottigliamento. Evoluzione: giovane.
Punteggio totale: 53/60
ASPETTO - Limpidezza 4. Colore 4. PROFUMO - Intensità 5. Persistenza 5. Finezza 4. Armonia 4.
SAPORE - Persistenza 4. Pienezza 5. Sapidità 5. Acidità/morbidezza 5. Armonia 4. GRADIMENTO -
Ottimo 4.
Degustazione di olio extravergine DOP Riviera Ligure nella storica “Mostra del Tigullio” di Chiavari
Chiavari, città carica di storie mediterranee e di antiche istituzioni. Spicca la Società Economica ed un impegno continuo per la Liguria di Levante. Non sfugge il ruolo nell’organizzazione della Mostra del Tigullio, giunta alla 158ma edizione. Una sicurezza e un concorso di pubblico assicurato e tradizionale. L’edizione di quest’anno vede la compartecipazione organizzativa di Legambiente. Dal 22 al 25 giugno si susseguono gli appuntamenti di rilievo, concentrati attorno al tema focale dell’evento, il mare. Del resto, siamo a Chiavari, centro capitale della marineria ligure. Sabato 24 giugno, nel quadro della tematica “Il mare e lo spettacolo del mare” alle ore 11 si svolgerà l’incontro #cibiditerraedimare. Un incontro con gli operatori della pesca e non solo. Fra i partecipanti c’è Francesco Bruzzo, capo panel della Camera di Commercio di Genova per l’olio extravergine di oliva, il quale definisce i termini dell’incontro: “Vorremmo far emergere la tipicità, il territorio, attorno a tematiche come gli aromi con la cucina di pesce e le peculiarità dell’olio DOP Riviera Ligure entro tutto il contesto, tra l’altro con l’apporto di uno chef come Alessandro Dentone”. Per questo, a termine dell’incontro, la preziosa competenza di Francesco Bruzzo sarà protagonista con una degustazione guidata di olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure, attività sempre più richiesta in un contesto in cui il pubblico desidera avvicinarsi alla conoscenza sempre più approfondita del prodotto olio. In tal senso sarà possibile comprendere la differenza tra olio a denominazione d’origine controllata, come il DOP Riviera Ligure e prodotti generici, privi di riferimento al territorio, alle cultivar o ad un gusto specifico e distintivo.
Alessandro Giacobbe