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Ricercatori e chef insieme per la Giornata Internazionale delle Malattie Rare
Il 28 febbraio 2018 gli chef aderenti a Ingruppo creano 20 «ricette esclusive» con ingredienti rari. E il valore simbolico di ogni piatto sarà devoluto a favore dell’Istituto Mario Negri
Bergamo, 26 febbraio 2018 – Dalle distese bianche dell’Alaska alle vette altissime del Nepal, dall’affascinante Patagonia all’esotico Oriente. Mercoledì 28 febbraio è in programma una serata speciale nei ristoranti di INGRUPPO, l’iniziativa che per il sesto anno consecutivo riunisce 20 fuoriclasse della cucina bergamasca rendendo l’alta gastronomia «prêt-à-manger»: le 14 stelle degli chef scenderanno in campo per la ricerca e per le malattie rare.
I ristoratori, in occasione della Giornata Internazionale delle Malattie Rare che si tiene il 28 febbraio e ha per tema “Mostra che ci sei, a fianco di chi è raro!”, presenteranno, oltre alle tradizionali proposte, dei piatti unici realizzati con ingredienti rari. Rari come l’Abalone, conosciuto come l’orecchia di mare, o come le uova di Balik, prodotte dai salmoni Keta dell’Alaska, o come il pepe Timur di Trai, risultato del lento e difficile raccolto nella regione del tarai del Nepal.
A stimolare la creatività degli chef è la mission dell’iniziativa: il sostegno all’Istituto Mario Negri che da oltre 25 anni, da quando è nato il Centro “Aldo e Cele Daccò” a Ranica (BG), è la realtà di riferimento nel contesto nazionale e internazionale per la ricerca sulle malattie rare e che dal 2001 è Centro di Coordinamento della Rete Regionale per le Malattie Rare in Lombardia.
Il valore simbolico del «piatto raro» (15 euro) cucinato in occasione della Giornata dagli chef di INGRUPPO sarà dunque devoluto all’Istituto per dare un piccolo, grande, contributo a chi da sempre combatte per realizzare importanti progressi nel campo della scienza. Del resto, non c’è scoperta senza ricerca e non c’è successo senza preparazione.
Claudia Rota Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. +39 348 5100463
Federica Crippa Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. +39 347 3741007
Sabato 3 marzo è “social” Festa delle Donne del Vino
Novità 2018 sono moltissimi eventi sul web con diffusione di video e filmati, ma anche cantine aperte e un’alleanza con il Women of Wine Festival di Hong Kong
Saranno eventi soprattutto virtuali che inonderanno i social di filmati e video con il vino al femminile. È questa la principale novità della Festa delle Donne del Vino 2018, seconda edizione, in programma sabato 3 marzo con un tema: “Donne vino e cinema”.
Un tema che si presta a un’edizione più social e più moderna della festa: «Molti video verranno diffusi per raccontare la vita delle Donne del vino con ironia, autenticità ma anche tanto orgoglio – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente dell’Associazione nazionale Le Donne del Vino che promuove la festa - Questa è un’autentica novità e un tentativo di usare i moderni strumenti di comunicazione per sovraesporre il ruolo delle donne come produttrici, comunicatrici e consumatrici di vino.
Tutte possono partecipare con testimonianze e racconti video anche chi non è Donna del Vino. Il progetto è di creare una nuova tendenza, una sorta di Women of Wine pride». La diffusione online e durante gli eventi farà conoscere personaggi e storie femminili pieni di valori e saperi, un universo in gran parte poco conosciuto, ma molto entusiasmante e in crescita.
Sabato 3 marzo è la data di inizio degli appuntamenti che proseguiranno per tutto l’anno e coinvolgeranno tutte le donne del vino e le winelover d’Italia.
Video e social, ma anche una parte più “tradizionale” del programma che riguarda le visite nelle imprese delle Donne del Vino: cantine, enoteche, ristoranti, agenzie di PR, redazioni, centri di consulenza enologica. Visite accompagnate da assaggi, mini lezioni sul vino, brindisi diffusi, gli inviti in cantina, gli appuntamenti a cena. Eventi diffusi in tutta Italia: dal Piemonte alla Sicilia, dall’Emilia Romagna alla Puglia, dalla Campania alla Sardegna fino alla Toscana e all’Abruzzo. Tutti gli eventi sono sul sito ufficiale della manifestazione www.festadonnedelvino.it
Hashtag dell’evento: #festadonnedelvino2018 #donnevinocinema #donnedelvino #womenofwine
Un’altra novità dell’edizione 2018 è l’alleanza tra la Festa delle Donne del Vino e il Women of Wine Festival (WOW) di Hong Kong. L’evento italiano diventa quindi un network internazionale.
«Con la Master of Wine Debra Meiburg – dice la presidente Cinelli Colombini – abbiamo creato un legame tra la nostra festa e il Women of Wine Festival che si svolgerà il 1° marzo a Hong Kong per celebrare la giornata internazionale delle donne e i maggiori successi femminili nel vino. Durante la prima edizione ha avuto un pubblico di 400 persone ma ha raggiunto, attraverso i media 4 milioni di wine lovers».
Debra Meiburg è uno dei wine expert più noti al mondo: è il primo Master of Wine in Asia ed è 7° fra le donne del vino più influenti del mondo nella classifica del Global Ranking, il suo show televisivo trasmesso nei taxi cinesi ha 70 milioni di utenti al mese ed è consulente per il vino delle linee aeree Cathay Pacific.
DATI SULLA PRESENZA FEMMINILE NELLE IMPRESE ITALIANE E NELLE IMPRESE DEL VINO
Secondo gli ultimi dati Unioncamere, il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche. Il 35% della forza lavoro agricola è femminile. Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso (dati Cribis- Crif).
CHI SONO LE DONNE DEL VINO
Le Donne del vino sono un’associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi 770 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Altre info sul blog: www.ledonnedelvino.com
Associazione Nazionale Le Donne del Vino
02 867577, www.ledonnedelvino.com, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
iShock
Cell: +39 339 7552481
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Web: www.ishock.it
PRESENTATA L’ASSOCIAZIONE TERRANOBILE MONTEPULCIANO
MOLTI I GIORNALISTI SPECIALIZZATI SIA ITALIANI CHE STRANIERI PRESENTI ALLA DEGUSTAZIONE
APPREZZAMENTO PER LO STILE PRODUTTIVO E GLI OBIETTIVI DEL GRUPPO DI 10 AZIENDE POLIZIANE
Come non essere soddisfatti del risultato ottenuto con la presentazione dell’Associazione TerraNobile Montepulciano? Al di là delle classifiche qualitative che, molto giustamente, i giornalisti non stanno facendo perché hanno compreso il vero spirito del gruppo, unanimemente si riconosce ai 10 produttori il classico “lancio del cuore al di là dell’ostacolo” del quale la Denominazione ha da tempo bisogno. Troppo spesso infatti le è stata rimproverata l’assenza di uno stile definito che potesse distinguere un Nobile di Montepulciano dalle altre famose Denominazioni toscane. Pur presentando la vendemmia 2015, prodotta quando il gruppo ancora non si incontrava sistematicamente con un preciso obbiettivo come invece fa da un anno a questa parte, si coglie nei vini il desiderio di tutti di mettere in evidenza e valorizzare le caratteristiche specifiche di questa zona di produzione e, nell’ambito di essa, delle aree produttive e dei diversi vigneti. Nell’ultimo anno, avendo appunto lavorato costantemente insieme, i produttori si sono potuti confrontare sul piano tecnico e stanno affinando le idee e gli obiettivi produttivi che già avevano in comune. L’anno “0” sarà quindi il 2018, ma fin da ora è chiaro che è già molto ciò che avevano in comune.
E’ infatti con la vendemmia 2018 che il regolamento elaborato (più restrittivo rispetto a quello dell’attuale Disciplinare di Produzione) verrà applicato al 100% da tutti gli associati e da chi, da ora in poi, vorrà aderire all’associazione.
Esclusivo utilizzo di vitigni autoctoni (minimo 85% di Sangiovese e/o Prugnolo gentile, 15% di vitigni autoctoni toscani), riduzione delle rese ad un massimo di 50 Hl per Ha contro i 56 del Disciplinare. Nessuna possibilità di aumentare del 20% la produzione di uve in annate particolarmente favorevoli come previsto dal Disciplinare. Progressivo e rapido indirizzo verso una produzione eco sostenibile e comunque adesione al protocollo della “Lotta Integrata” così come previsto dai dettami della Regione Toscana. Nessuna pratica di cantina finalizzata a snaturare la qualità di partenza delle uve con tecniche invasive tanto dal punto d vista meccanico che chimico.
Fin dal 1 Marzo di quest’anno i soci comunicano formalmente all’Associazione quali sono le particelle catastali dei loro vigneti che intendono destinare alla produzione di vini a marchio TerraNobile e su quelli si impegnano a seguire la suddetta autoregolamentazione.
E’ prevista l’organizzazione di corsi di formazione per i collaboratori aziendali al fine di approfondire tecniche di produzione nei vigneti ed in cantina con l’apporto di esperti adeguati allo stile produttivo del gruppo.
L’associazione ha chiarito bene che non ci sono intenti divisori nell’ambito della Denominazione, ma solo il desiderio di iniziare da subito a portare avanti obbiettivi condivisi che verranno proposti anche al Consorzio (definito “interlocutore privilegiato” dal loro Statuto) perché intraprenda il necessario percorso affinché tutti i produttori possano confrontarsi su questi temi e quindi, si augurano, decidere una modifica al Disciplinare di produzione.
MADDALENA MAZZESCHI
Le analisi di TÜV Italia a tutela dell’olio italiano e delle scelte dei consumatori
]Il tema agroalimentare in Italia è molto sentito in quanto è necessità comune difendere un patrimonio “attaccato” costantemente da più parti, dato il proliferare dei cosiddetti prodotti “made in Italy” contraffatti. Ad esempio, quando si parla di olio d'oliva, le principali aspettative dei consumatori riguardano l’origine garantita del prodotto e la sua qualità. Tuttavia, anche se le normative che riguardano l'olio di oliva negli anni si sono ampliate e armonizzate a livello europeo, le frodi alimentari che lo riguardano continuano a crescere. Gli esperti alimentari del laboratorio pH di TÜV Italia forniscono suggerimenti utili per scegliere olio di oliva sempre di alta qualità.
Italia, Spagna, Grecia e Portogallo producono il 90% dell'olio di oliva venduto nell'Unione Europea. Il principio sembra molto semplice: olive fresche e mature che vengono raccolte con cura e spremute tramite mezzi meccanici in condizioni sicure e igieniche per estrarre l'olio. Tuttavia, una serie di fattori possono incidere sulla produzione di olio di alta qualità.
I requisiti di lavorazione, qualità ed etichettatura sono stati specificati in vari regolamenti dell'UE a partire dal 1991 e l’ultimo di essi, il Regolamento UE 1513/2001, ad esempio, cita che “l'olio di oliva vergine può essere ottenuto dai frutti dell'ulivo unicamente con mezzi meccanici o fisici” così da preservarne le caratteristiche naturali
La normativa europea si è sempre preoccupata di definire le categorie dell'olio di oliva, nelle quali le due di maggiore qualità sono l’olio di oliva vergine e olio extravergine di oliva. L'olio extravergine d'oliva, ad esempio, deve essere ottenuto direttamente dalla spremitura delle olive eseguita esclusivamente con procedimenti meccanici ed il prodotto non deve essere esposto a temperature superiori ai 40°C. Gli oli d'oliva di questa categoria hanno un'acidità molto bassa (meno dello 0,8%) e non devono presentare difetti sensoriali. L’acidità dell’olio di oliva vergine, invece, è più alta (fino al 2%) e sono ammessi difetti sensoriali lievi.
Vi sono diverse altre tipologie di olio: olio di oliva semplice, di sansa e di oliva, lampante, raffinato e di sansa e di oliva grezzo che possiedono tutti una qualità notevolmente inferiore.
La frode è diffusa
Gli esperti che si occupano di olio ritengono che la frode in questo settore sia dilagante, in quanto vi sono diverse modalità con cui questa può avvenire: dalla vendita di extra vergini che in realtà sono miscele di oli di varia qualità, alla mendace dichiarazione di provenienza dell’olio, fino ad arrivare alla vendita di olio di oliva falso
“Nella maggior parte dei casi, la qualità dell'olio d'oliva non è riconoscibile a prima vista”, dichiara Filippo Venturi, Direttore Tecnico dei laboratori pH. ”Una data frode può essere dimostrata solo da esperti con l'aiuto di analisi avanzate che hanno come punti di partenza le prove sulla composizione chimica, lo studio delle caratteristiche fisiche e del profilo sensoriale”.
Componendo i risultati ottenuti da queste indagini si possono trarre conclusioni sull'origine e sulla qualità dell'olio.
La varietà degli oli extravergini prodotti in Italia è tale da soddisfare qualsiasi gusto e necessità. Le proprietà nutrizionali e farmaceutiche sono oggetto di continue ricerche e vengono sempre di più pubblicizzate per favorire un corretto utilizzo del prodotto.
"Le proprietà tipiche dell'olio extra vergine di oliva di qualità sono un'acidità molto bassa, un alto contenuto di polifenoli, un gusto privo di difetti sensoriali. La corretta conservazione del prodotto chiude il cerchio", continua Filippo Venturi. "Tuttavia, valutare se l'olio offre una qualità impeccabile non è generalmente un processo facile per i consumatori."
Al momento dell’acquisto, infatti, i consumatori dovrebbero essere in grado di utilizzare dei criteri qualitativi per assicurarsi che l’olio che si sta acquistando sia di qualità.
Imparare a riconoscere il fruttato, le note di amaro e piccante che caratterizzano ciascun tipo di olio extra vergine di oliva è un processo alla portata dei consumatori così come valutare l'imballaggio e l'etichettatura dell'olio di oliva di alta qualità.
I consigli di TÜV Italia
· L'etichetta deve fornire informazioni obbligatorie sulla categoria di qualità, origine, volume di riempimento, data di scadenza, produttore o imbottigliatore e distributore.
· Tutte le informazioni obbligatorie devono essere fornite anche per gli oli ottenuti da agricoltura biologica
· Le informazioni relative al valore nutrizionale, il contenuto calorico e quelle riguardanti la salute devono essere conformi ai requisiti legali. Un esempio sono le indicazioni: "privo di colesterolo" o "ricco di acido linoleico". Mentre la dicitura "spremuto a freddo" significa che la pressatura è stata eseguita a temperature inferiori a 27 °C.
· Per l’imballaggio sono preferibili i contenitori di vetro scuro che proteggono l'olio d'oliva e le sostanze nutritive in esso contenute dall'ossidazione dovuta alla luce. Bottiglie di vetro o contenitori di metallo sono sempre preferibili alle bottiglie di plastica, comunemente usate per oli di qualità inferiore.
· Importante verificare l’eventuale presenza di marchi che attestano la denominazione tutelata degli oli extravergini. In particolare la legislazione comunitaria ammette le denominazioni: IGP "Indicazione geografica protetta" e la DOP "Denominazione d'origine protetta"; la prima garantisce che una fase della produzione dell’olio sia legata al territorio al quale si fa riferimento in etichetta, la seconda che tutto il processo produttivo (coltura, spremitura, imbottigliamento) si svolga entro un’area geografica delimitata a massima tutela della qualità per il consumatore.
· Per conservare correttamente l’olio è necessario tenerlo lontano da fonti di luce e di calore. Tuttavia, in inverno, può capitare, che i componenti dell'olio d'oliva si cristallizzino togliendo fluidità al prodotto. Questo fenomeno indica che l'olio è stato immagazzinato in un ambiente troppo freddo (con temperature inferiori ai 6 - 8 °C). Basta riportare la bottiglia a temperatura ambiente in modo che i cristalli si sciolgano e l’olio torni alla sua normale consistenza senza che il gusto ne sia stato compromesso.
Forte di un’esperienza ultratrentennale, pH srl è stata fondata nel 1982 e acquisita da TÜV Italia (Gruppo TÜV SÜD ) nel 2013. I suoi laboratori operano nei settori food/food-contact e ambiente. Oggi l’azienda è inserita nel network internazionale dei laboratori del Gruppo, con una presenza nazionale ma anche una visione globale
dell’attività. Tra i numerosi riconoscimenti, pH vanta l’accreditamento n° 0069 Accredia.
Contatti con la stampa:
Sabrina Zapperi – Emilia Pistone Communication TÜV Italia – Gruppo TÜV SÜD Tel. +39 24130-1 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Internet: www.tuv.it |
Ufficio stampa TÜV Italia Sangalli Marketing & Communications Michela Sangalli – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Federico Maggioni – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Tel. 028905640 |
Laoratori pH fondati nel 1982 e acquisiti da TÜV Italia nel 2013 svolgono, presso la sede di Tavarnelle Val di Pesa (FI), attività di test in ambito food, food contact e sicurezza ambientale. Dall’iniziale interesse in ambito vitivinicolo oggi l’attività copre tutti i settori del food e del food contact, soprattutto relativamente alla prevenzione di frodi, utilizzando tecniche avanzate come la biologia molecolare. Il laboratorio alimenti esegue test di tipo chimico, microbiologico, biomolecolare, eco tossicologico, fitopatologico, sensoriale, food contact, mentre il laboratorio per la sicurezza ambientale e l’igiene industriale svolge test per la valutazione delle emissioni in atmosfera e negli ambienti di lavoro, di scarichi, rifiuti, fanghi da impianti di depurazione, oltre a valutazioni sul rumore e della qualità dei gas medicali in strutture ospedaliere. www.tuv.it/ph
TÜV Italia fa parte del gruppo TÜV SÜD ed è presente in Italia dal 1987. TÜV Italia ha una struttura di quasi 500 dipendenti e 400 collaboratori, con otto uffici operativi sul territorio nazionale, a cui si affiancano i laboratori di Scarmagno (TO) e quelli delle controllate Bytest, a Volpiano (TO) e Benevento, e di quello di pH a Tavarnelle Val di Pesa (FI), acquisiti rispettivamente nel gennaio 2012 e nel gennaio 2013.
TÜV Italia organizza periodicamente webinar e seminari gratuiti, dove vengono affrontati I temi tecnici più caldi, altre ai numerosi corsi formativi professionali, dedicati ad approfondire e sviluppare competenze in tutti i settori in cui l'ente opera. www.tuv.it
Federico Maggioni
Soave a Londra al Wset
Il Consorzio tutela vino Soave sarà protagonista di una master class con Sarah Abbot MW presso la prestigiosa sede del WSET a Londra, in apertura della nuova campagna promozionale in Inghilterra.
Il Soave ritorna in Inghilterra dopo il successo della campagna promozionale condotta nel 2017 da Sarah Abbot MW, che ha riportato i riflettori della stampa e degli operatori inglesi sulla denominazione. Il Consorzio assieme al WSET, l’ente di formazione professionale più importante nel mondo del vino, hanno infatti organizzato una master class dedicata agli operatori del settore, dove oltre alla candidatura GIAHS-FAO e alla nuova carta delle unità geografiche, verranno affrontate tematiche legate al marketing territoriale e al valore della denominazione. Un mercato, quello inglese, che si stima conti il 15% delle esportazioni della DOC e che da sempre è considerato di importanza strategica per essere conosciuti in tutto il mondo.
In degustazione vi saranno 12 aziende con i loro prodotti più rappresentativi:
Franchetto – Soave DOC La Capelina – 2017
Cantina del Castello – Soave DOC Classico Castello – 2016
Cantina di Soave/Rocca Sveva – Soave Superiore DOCG Classico Castelcerino – 2016
Vicentini – Soave Superiore DOCG Il Casale – 2016
Cantina di Monteforte – Soave Superiore DOCG Classico Monte Grande – 2016
I Stefanini – Soave Superiore DOCG Classico Monte De Fice – 2016
Fattori – Soave DOC Motto Piane – 2015
Montetondo - Soave Superiore DOCG Classico Foscarin Slavinus - 2015
Dal Cero – Soave Superiore DOCG Vigneto Runcata – 2015
Gini – Soave DOC Classico La Froscà – 2014
Inama – Soave DOC Classico – Vigneti di Foscarino 2014
Filippi – Soave DOC Colli Scaligeri Castelcerino - 2012,
Questa è la prima di una serie di iniziative che verranno portate avanti dal Consorzio e dalle aziende nell’arco del 2018 e che vedrà il culmine nel Summer of Soave, una campagna nelle enoteche più importanti del panorama inglese, alla quale lo scorso anno hanno partecipato numerosi influencer, blogger e winelovers.
Lucia Vesentini