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“DARE TO BE DIFFERENT” RUINART ROSÉ & PIZZA GOURMET
Un nuovo inaspettato e gustoso food pairing
Diverso, intrigante, esotico, audace e inaspettato, sono queste le preziose caratteristiche su cui si basa il meraviglioso Universo che gira intorno allo Champagne Ruinart Rosé. La più antica Maison de Champagne vanta appunto, tra le sue eccellenti Cuvée, lo Champagne Ruinart Rosé che racchiude in sé le due anime principali della Champagne (Chardonnay e Pinot Noir) fondendole in un archètipo ideale: uno Champagne dalla freschezza invidiabile, autentico, limpido, ammaliante, eppure così definito, deciso, strutturato.
Proprio sulla base di queste caratteristiche nasce l’idea di un nuovo programma di food pairing che abbina l’audace Champagne Ruinart Rosé a quello che è considerato oggi un altro mondo di forte tendenza, la pizza gourmet, che rappresenta la massima espressione italiana dello street food di alta qualità.
RUINART ROSÉ
L’espressione golosa del Gusto Ruinart
COMPOSIZIONE – VINIFICAZIONE
Assemblaggio elaborato su una base di Chardonnay e di Pinot Noir con la maggior parte dei vitigni classificati tra i Premier Cru, con una quota dal 20 al 25% di vini di riserva delle due annate precedenti.
45% di Chardonnay della Côte des Blancs e della Montagne de Reims.
55% di Pinot Noir della Montagne de Reims e della vallée de la Marne, di cui il 18-19% vinificato in rosso.
Vinificazione:
• Vendemmia manuale. • Fermentazione alcolica in tini di acciaio inox termoregolati • Per il vino rosso, macerazione breve ed estrazione leggera • Fermentazione malolattica. • Dosaggio: 9 g/l
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Il colore è di un rosa granato delicato dai riflessi leggermente aranciati. L’effervescenza è vivace e leggera, con un perlage persistente.
Al naso si presenta fresco e delicato con profumi di frutti esotici (guava, litchi) e di piccoli frutti rossi (lampone, ciliegia, fragolina di bosco). Le note di rosa e di melagrano completano il suo profilo aromatico complesso e intenso.
All'esame gustativo l’attacco è deciso con una dolce effervescenza. Gli aromi di frutti rossi appena colti si esprimono pienamente. In questo equilibrio si coniugano una rotondità golosa e una piacevole freschezza, che si esprime con un tocco elegante e vivace di menta e di pompelmo rosa.
DAL CALICE AL PIATTO
Ruinart Rosé è uno Champagne di grande convivialità, piacevole da consumare in ogni momento del pasto, dall’aperitivo al dessert.
È valorizzato da prosciutto crudo di carattere (San Daniele o di Parma) tagliato sottile. Come antipasto, un salmone scottato o preparato alla giapponese in «tataki» ne rivelerà le numerose sfaccettature.
Per la portata principale potrà abbinarsi a un cosciotto di agnellino da latte o a un filetto di vitello cotto a bassa temperatura.
A fine pasto si esprimerà pienamente con una zuppa di frutti rossi vivacizzata da un eccellente aceto balsamico di Modena.
Marta Mazzeo
STEFANIA CALUGI A PALAZZO SAN NICOLO’ DI FIRENZE
Tutto è pronto per “Real Taste of Tuscany”, manifestazione che raduna le eccellenze dell’enogastronomia toscana che si terrà Sabato 24 e Domenica 25 Febbraio presso Palazzo San Niccolò a Firenze: Stefania Calugi parteciperà con una selezione dei suoi prodotti che hanno come protagonisti tartufi, funghi ed altri frutti della terra.
“Real taste of Tuscany” nasce proprio con l’intento di valorizzare gli autentici sapori della Toscana, regione nota in tutto il mondo per il suo patrimomio artistico, paesaggistico e per le gemme della tavola quali vino e cibo: e proprio quello dell’autenticità dei sapori è sempre stato uno degli obbiettivi che Stefania ha voluto perseguire fin dalla fondazione della sua impresa, avvenuta nel 1987. Autenticità intesa sotto diversi punti di vista, a partire dalle caratteristiche delle materie prime fino allo stile che permea il rapporto con tutti gli interlocutori dell’azienda.
Durante questa manifestazione pensata per gli operatori e per il pubblico fiorentino Stefania Calugi presenterà una selezione di referenze della sua gamma, che oltre a tartufi e funghi include anche verdure sott’olio, confetture, sali, oli ed altre tipologie; i prodotti sono suddivisi in varie linee - tra cui la linea “Bio” che permette di creare un menu completo dall’antipasto al dessert e la linea “Chef”, studiata specificatamente per i professionisti della cucina - e dal 2015 sono tutti senza glutine per scelta personale di Stefania, costantemente attenta ai diversi stili alimentari che scaturiscono sia da motivi di salute sia da scelte di carattere individuale.
Inoltre un tratto identitario di Stefania Calugi è la sua spiccata creatività, che ha manifestato fin dalle origini del suo business traducendola nella realizzazione di prodotti che attualmente rappresentano delle icone nel settore e che nel periodo in cui sono stati immessi sul mercato si configuravano come marcatamente innovativi: uno di essi è “Burro tartufato”, declinato in varie interpretazioni tra cui tartufo bianco e tartufo estivo e lanciato nel 1988, che oltre ad essere in vendita sarà pure utilizzato nella preparazione della zuppa di zucca, uno dei piatti che verranno serviti durante la kermesse.
In aggiunta nelle ricette del menu saranno coinvolte anche “Crema Tartufata Bianca” nella zuppa di patate e funghi mentre “Confettura extra di fichi al tartufo” e “Fili di cipolle rosse allo zafferano” ed altre referenze sott’olio andranno nella farcitura di crostoni e panini. Tutto questo sottolinea il rapporto particolarmente stretto che Stefania intrattiene con il mondo della ristorazione, che dagli esordi si concretizza in un’interazione certamente non circoscritta soltanto alla vendita.
L’appuntamento dunque è per domani Sabato 24 e Domenica 25 Febbraio presso Palazzo San Niccolò in Via San Niccolò, 79 a Firenze: è qui che sarà possibile incontrare Stefania Calugi e il suo mondo, quello di un’azienda dal cuore toscano e dagli occhi che guardano al mondo.
PERLE & PERLAGE
L’ARANCIA DI RIBERA DOP PROTAGONISTA ALLA VENTUNESIMA EDIZIONE DELLA MARATONA DELLE TERRE VERDIANE A SALSOMAGGIORE TERME
Un legame naturale quello dell’arancia di Ribera DOP, lo sport e lo star bene
Anche quest’anno è assicurato il pieno di energia con la salutare spremuta di arancia di Ribera DOP biologiche ai circa 2000 maratoneti che partecipano alla 21a Sojasun Verdi Marathon, già Maratona delle Terre Verdiane che si svolge domenica 25 febbraio 2018.
Il percorso prevede come solito la partenza da Salsomaggiore Terme e l’arrivo a Busseto in provincia di Parma, sotto la statua del maestro Giuseppe Verdi per complessivi 60 km, nel corso dei quali verranno allestiti i banchetti in cui gli atleti potranno bere una spremuta e assaggiare fette di arance di Ribera DOP biologiche.
L'evento coniuga la passione con lo sport al desiderio di conoscere gli aspetti più significativi del territorio, ricchi di storia e di tradizione, di memorie artistiche e di grandi personaggi che vi sono nati e vissuti, le eccellenze agroalimentari quali il parmigiano reggiano. In questo importante contesto si inserisce l’arancia di Ribera DOP, un’eccellenza dell’agroalimentare italiana, unico agrume a DOP, con l’obiettivo di diffondere tra le fasce giovanili che abitualmente praticano lo sport, i principi di una corretta alimentazione, la conoscenza dei benefici derivanti dall’apporto equilibrato di frutta nella dieta e valorizzare l’arancia di Ribera DOP.
Luciano Scarzello
IL REGALE BASILICO GENOVESE
I mercoledì del gusto
“101 sfumature di Basilico”. Esplorazioni gastronomiche all’Istituto Bergese.
Genova Prà, mercoledì 28 febbraio, ore 15,30, Villa Sauli-Podestà. Ingresso libero
Mercoledì 28 febbraio, l’Istituto Nino Bergese propone un viaggio dall’orto alla tavola per scoprire cento e una sfumature del basilico, dalle “interpretazioni” in cucina alle proprietà benefiche e curative, esaminando colture industriali e artigianali. L’esplorazione gastronomica inizia alla 15,30 nell’auditorium di Villa Sauli (via Prà 70) con un racconto tra storia, cultura e tradizione e la testimonianza di due storiche aziende, tra i più significativi produttori della regale erba aromatica: “Il Pesto di Prà” di Bruzzone e Ferrari e “Il Basilico di Prà” di Ratto Francesco. L’incontro proseguirà nelle sale ricevimento della villa con una dimostrazione pratica e assaggi a tema offerti dai docenti e alunni dell’Alberghiero. L’ingresso è libero.
“Il basilico e la sua più nota preparazione, il pesto, sono un’eccellenza gastronomica e una bandiera per Genova e la Liguria nel mondo – commenta il preside del Bergese Angelo Capizzi – Dai produttori industriali ai piccoli coltivatori artigianali, questo mercato riveste un ruolo di primo piano dal punto di vista turistico, culturale ed economico. L’attenzione della scuola alle aziende locali è costante, così come lo studio di antiche ricette e la sperimentazione di moderne varianti per valorizzare al meglio il prodotto in sinergia con il Territorio”.
Ingrediente fondamentale della dieta mediterranea, il Basilico è il simbolo dell’agricoltura ligure sospesa sul mare. Il verde vivo delle sue foglie dal profumo intenso e dal sapore delicato arricchisce di colore e di gusto i piatti e racchiude proprietà nutritive. La sua semplice bontà rispecchia una cucina antica fatta con i sapori dell’orto.
Comunicazione stampa
Istituto Professionale Statale Nino Bergese
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Piemonte Anteprima Vendemmia 2017
Produzione in calo del 19,8%, ma crescono gli ettari vitati e bene l’export
Dati e analisi dell’annata appena conclusa presentati in Vignaioli Piemontesi
È stata la vendemmia del grande caldo con tanti eventi anomali - una germogliazione precoce della vite, una terribile gelata a fine aprile e un’estate equatoriale - che hanno messo a dura prova i viticoltori del Piemonte. Poca uva, maturata in fretta. Eppure gli esperti la classificano nel gruppo delle annate eccellenti per i rossi e molto buona-ottima per i bianchi. Anche il 2017, in Piemonte, promette vini importanti e longevi. Questa l’analisi fatta da enologi, agronomi e giornalisti di settore in Piemonte Anteprima Vendemmia 2017, l’annuale pubblicazione (scaricabile qui) curata da Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte in cui si analizzano dati tecnici e valutazioni sulla vendemmia appena passata e sull’andamento economico generale del comparto vitivinicolo. È stata presentata a Castagnito, nella sede di Vignaioli Piemontesi, a metà strada tra Alba e Asti, le due province del vino. Il presidente Giulio Porzio ha invitato il comparto vino e tutti i portavoce dei principali Consorzi di tutela piemontesi per fare insieme un’analisi approfondita di quei dati.
Dalla Regione Piemonte, arriva lo spunto per avviare la discussione: «Infinite potenzialità e bellezza del territorio ma anche estrema fragilità: il nostro è un territorio che deve essere preservato e tutelato. Per questo è necessario aprire una riflessione sulla sostenibilità in vigna e in agricoltura, sulla salvaguardia del territorio e sulla valorizzazione dei nostri vitigni perché il Piemonte è soprattutto terra di vitigni autoctoni; una scelta che viene da lontano, da quando i produttori hanno capito con la pratica viticola ed enologica la grandezza dei vitigni piemontesi rispetto a quelli che potevano arrivare da altri mondi».
«Patrimonio vuol dire anche reddito e reddito vuol dire giovani che restano e lavorano la terra - dice il presidente di Vignaioli Piemontesi Giulio Porzio – Negli ultimi anni abbiamo migliorato il prezzo della vendita del vino, grazie al lavoro di squadra e ad annate che ci hanno aiutato. Adesso occorre aprire una seria riflessione sulle nostre denominazioni: ha senso che ci siano 11 tipologie di Dolcetto sul mercato? Non sarebbe meglio accorpare delle doc per semplificare la comunicazione e la comprensione del consumatore?».
Il giornalista Giancarlo Montaldo ha presentato i dati economici del Piemonte vitivinicolo 2017: in particolare si è soffermato su alcuni dati generali (superficie, produzione, vitigni autoctoni e internazionali), anche in un confronto analitico e strategico con il passato, per sottolineare l’evoluzione positiva che il comparto vitivinicolo regionale ha conseguito. Ha poi presentato le schede economiche ed evolutive relative a 4 parametri (superficie rivendicata, produzione effettiva, imbottigliamenti e giacenze) di otto tra i più importanti vini piemontesi, mettendo in evidenza i differenti stati di salute dei vari vini.
I DATI DELLA VENDEMMIA 2017
Ricordiamo in sintesi quali sono i dati della vendemmia 2017: è stata una annata caldissima, con temperature altissime e scarse precipitazioni. La raccolta delle uve è stata molto precoce. Tra i vigneti del Piemonte, la produzione di vino è stata poco più di due milioni di ettolitri in calo del 19,8 % sul 2016. In Italia si stima una produzione di circa 38,9 milioni di ettolitri (-28% sul 2016).
Una vendemmia comunque molto soddisfacente per il Piemonte: dalle analisi e valutazioni svolte costantemente dal servizio tecnico di Vignaioli Piemontesi, coordinato da Daniela Tornato e Michele Vigasio, tutti i vitigni sono collocati in vetta della classifica, ovvero le 5 stelle dell’eccellenza a Barbera, Dolcetto, Grignolino, Nebbiolo, Pelaverga, Vespolina. Gli altri vitigni stanno nella sfera dell’ottimo, con 4 stelle.
Le aziende vitivinicole in Piemonte sono 18.000 su 67.000 totali, mentre gli ettari vitati – in crescita per la prima volta dopo tanti anni - sono circa 44.200 (potenziale 46.200). L’export si conferma attorno al miliardo di euro su un export agroalimentare complessivo di 4,5 miliardi di euro.
Un export che interessa circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% nei paesi comunitari e il 30% nei paesi extra Ue. I principali paesi importatori sono Germania, Gran Bretagna, USA, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone
Solo per la promozione Ocm sui mercati dei Paesi terzi per l’internazionalizzazione e l’export delle aziende vitivinicole piemontesi, la Regione ha stanziato per la campagna 2017/2018 risorse pari a 10.427.850 euro.
Il 33% della produzione vitivinicola in Piemonte arriva dal mondo della cooperazione: 37 cantine cooperative piemontesi sono associate e rappresentate da Vignaioli Piemontesi con 6.242 aziende vitivinicole.
DATI E VALORI DEL PIEMONTE VITIVINICOLO NEL 2017
44.200 ettari di vigneto, (circa il 7% del vigneto Italia), che comprendono i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, riconosciuti dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
Nel 2017 la produzione di vino è stimata a 2,043 milioni di ettolitri (-19,8% sul 2016). La produzione nazionale è di 38,9 milioni di ettolitri (-28% sul 2016).
18.000 le aziende agricole a indirizzo vitivinicolo.
280 imprese industriali produttrici di vini e distillati con circa 3.300 addetti.
54 Cantine cooperative con circa 12.000 soci (rappresentano circa 1/3 della produzione vitivinicola regionale)
Si conferma in poco meno di 1 miliardo di euro il valore dell’export di vino; tale valore rappresenta circa il 22% dell’export agroalimentare piemontese e circa il 18% dell’export vini nazionale. Il Piemonte esporta circa il 60% del vino. Il Piemonte esporta circa il 60% del vino. Il 70% viene assorbito dai Paesi UE, il restante 30% dai Paesi extra UE.
18 vini a docg (calcolando l’Asti e il Moscato d’Asti, il Roero e il Roero Arneis) e 42 doc (su 73 docg e 332 doc nazionali), il più alto numero tra le regioni, che coprono circa l’85% della produzione regionale; quasi tutta vitigni autoctoni storici. A bacca bianca: Arneis, Cortese, Erbaluce, Favorita, Moscato Bianco; a bacca rossa: Barbera, Bonarda, Brachetto, Dolcetto, Freisa, Grignolino, Malvasia, Nebbiolo, Ruché, Pelaverga
14 tra grandi e piccoli Consorzi di Tutela che coprono tutte le doc e docg. 2 grandi Associazioni produttori; un consorzio per la promozione, Piemonte Land of Perfection, costituito dai principali Consorzi di tutela dei vini.
14 Enoteche Regionali e 33 Botteghe del Vino, riconosciute con legge regionale n. 37/80, che rappresentano circa 4.300 produttori espositori; che ospitano mediamente 1.000.000 di visitatori all’anno (metà dei quali stranieri).
7 Strade del Vino riconosciute
10,4 milioni di euro le risorse assegnate dalla Regione Piemonte alla misura promozione sui mercati dei Paesi terzi dell’OCM Vino per l’internazionalizzazione e l’export delle aziende vitivinicole piemontesi
IL VINO NEL CONTESTO INTERNAZIONALE
La pubblicazione della prima stima di produzione mondiale di vino da parte di OIV relativa al 2017 ha evidenziato una annata anomala in diversi mercati, tale da portare la quantità di vino al livello più basso da decenni pari a 247 milioni di ettolitri.
L’Europa è stata caratterizzata da fenomeni meteorologici estremi, dal gelo alla siccità, che hanno influenzato significativamente la produzione di vino 2017, che è particolarmente bassa .
Per il terzo anno consecutivo l'Italia nel 2017 si conferma il 1o produttore mondiale(39,3 Mio hl, -23% rispetto al 2016), seguita dalla Francia (36,7 Mio hl, -19% rispetto al 2016) e dalla Spagna (33,5 Mio hl, -15% rispetto al 2016). La Germania (8,1Mio hl, -10% rispetto al 2016) e la Grecia (2,5 Mio hl, -10% rispetto al 2016) si inseriscono a anch'esse in questa tendenza al ribasso.
In merito alle produzioni dei paesi extra Ue si devono rilevare le produzioni di USA (23,3 Mil hl), Australia (13,9 Mio hl), Argentina (11,8 Mio hl), Cina (11,4 Mio hl) e Sud Africa (10,8 Mio hl); da sottolineare come si mantiene costante la produzione cinese che ha superato paesi storici come il Sud Africa e il Cile.
Nel contempo però, in merito alle esportazioni di vino, l’Italia chiude il semestre con 2809 milioni, +7.3% sullo stesso periodo dello scorso anno, quando l’andamento era stato piuttosto sottotono (+3%). Questo risultato è piuttosto sorprendente e forse inatteso.
2014 |
2015 |
2016 provvisoria |
2017 provvisoria |
Posizione |
|
Italia |
44,2 |
50,0 |
50,9 |
39,3 |
1 |
Francia |
46,5 |
47,0 |
45,2 |
36,7 |
2 |
Spagna |
39,5 |
37,7 |
39,3 |
33,5 |
3 |
USA |
23,1 |
21,7 |
23,6 |
23,3 |
4 |
Australia |
11,9 |
11,9 |
13,1 |
13,9 |
5 |
Argentina |
15,2 |
13,4 |
9,4 |
11,8 |
6 |
Cina |
11,6 |
11,5 |
11,4 |
11,4 |
7 |
Sud Africa |
11,5 |
11,2 |
10,5 |
10,8 |
8 |
VALORI E PERFORMANCE DEL PIEMONTE
La superficie a vigneto complessiva si attesta a 46.200 ettari. La maggior parte del vigneto piemontese è concentrato nelle province di Asti, Cuneo e Alessandria, ma si estende anche lungo una fascia pedemontana e montana che dal Torinese risale fino alle Valli Ossolane.
La produzione vinicola piemontese del 2017 si è attestata a 2,043 milioni di ettolitri con un decremento rispetto al 2016 in linea con l’andamento nazionale. Essa, rappresenta il 5,2% della produzione nazionale ma quasi il 18% delle esportazioni complessive italiane, a dimostrazione di una sempre maggiore vocazione del Piemonte ad esportare i propri vini di pregio.
L’export interessa circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% nei paesi comunitari e il 30 % nei paesi extra Ue. I principali paesi importatori, in ordine decrescente, sono Germania, Gran Bretagna, USA, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone.
Un ruolo fondamentale nell’internazionalizzazione del vino piemontese è stato il lavoro svolto dal consorzio Piemonte Land of Perfection che, nato nel 2011 su stimolo della Regione Piemonte, oggi è composto dalla quasi la totalità dei consorzi di tutela piemontesi e rappresenta uno strumento necessario per affrontare sistematicamente le sfide della globalizzazione, anche in sinergia con le altre produzioni agro-alimentari di eccellenza del Piemonte.
IL PIEMONTE PRODUCE QUALITÀ
Oltre l’80% della produzione enologica piemontese è costituita da vini a Denominazione d’origine (DO), di cui circa 44% rossi, oltre il 40% bianchi, e il rimanente vini da tavola, perlopiù rossi.
Abbiamo 18 vini a DOCG e 42 DOC (su 73 DOCG e 332 DOC nazionali), il più alto numero tra le Regioni, derivanti da una ventina di vitigni autoctoni storici, tra i quali, a bacca bianca: Arneis, Cortese, Erbaluce, Favorita, Moscato Bianco; a bacca rossa: Barbera, Bonarda, Brachetto, Dolcetto, Freisa, Grignolino, Malvasia, Nebbiolo, Ruchè, Pelaverga.
In totale il Piemonte è in grado di offrire, nell’ambito delle 60 denominazioni regionali, un’ampia gamma di circa 600 tipologie di vino, modulate anche su differenti livelli di prezzo.
Per scelta strategica il Piemonte non ha Indicazioni geografiche dei vini.
In Piemonte la produzione di vini a denominazione d’origine si articola su due assi: da un lato ci sono pochi vini, sui quali si concentra gran parte della produzione regionale; dall’altro molte denominazioni forniscono un contributo minimo in termini produttivi e
strutturali, con una produzione che si può considerare di nicchia, ma la cui presenza va a completare l’offerta e a integrare il tessuto produttivo regionale.
Infatti i primi tre vini (Asti Docg, Piemonte Doc, Barbera d’Asti Docg) raccolgono oltre il 50% della produzione effettiva, e se si aggiungono i cinque successivi (Barbera del Monferrato Doc, Barbera d’Alba Doc, Langhe Doc, Barolo Docg, Dolcetto d’Alba Doc) si arriva a oltre il 75%. Nonostante ciò la viticoltura piemontese di qualità è caratterizzata anche dai tantissimi vini di limitata dimensione produttiva: molte denominazioni non raggiungono le 100 aziende o i 100 ettari di superficie iscritta ed addirittura in alcuni casi la produzione effettiva non supera i 1.000 ettolitri.
In Piemonte la gestione delle denominazioni avviene, ormai dal 2011, attraverso il sistema della regolazione delle iscrizioni a schedario viticolo ai fini della rivendicazione delle DO. Si tratta di una modalità prevista dalla norma nazionale che ha consentito di aumentare, in modo controllato e sostenibile, la superficie rivendicabile e quindi la produzione di uve e vini a DO onde evitare tensioni di mercato e squilibri nei prezzi.
Le DO interessate sono state finora Barolo, Barbaresco, Roero Arneis, Langhe Arneis, Alta Langa, Gavi, Piemonte Moscato e Asti.
IL SOSTEGNO DEL COMPARTO
Gli strumenti di sostegno al comparto sono:
-l’OCM (Organizzazione di mercato vitivinicolo) ai sensi del Reg. CE n. 1308/13, attraverso le misure: Investimenti; Ristrutturazione e Promozione dei vini nei mercati dei paesi terzi.
-il PSR 2014-2020 ai sensi del Reg. CE n. 1305/13, attraverso la misura 4 di cui 4.1.1. miglioramento rendimento e sostenibilità delle aziende agricole; 4.1.2 investimenti giovani agricoltori e 4.2.1 investimenti a favore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e la misura 3 regimi di qualità in particolare la sottomisura 3.2 sostegno per le attività di informazione e promozione svolte da associazioni di produttori nel mercato interno.
La misura Investimenti nel corso del 2017 ha consentito a 9 aziende vitivinicole piemontesi di dotarsi di punti vendita extra-aziendali al fine di migliorare le proprie capacità di penetrazione del mercato e di recupero del valore aggiunto. L’attività condotta ha utilizzato gran parte delle risorse disponibili e soddisfatto le effettive necessità del comparto con un aiuto concesso pari ad 566.006,67 euro.
La misura Ristrutturazione continua a consentire il rinnovamento del patrimonio viticolo regionale. Anche questo bando ha visto una ampia partecipazione delle aziende viticole (oltre 700) che hanno richiesto importi di contributo superiori a quelli preventivamente per un importo complessivo di contributo pari a € 8.406.605,22. La superficie vitata complessiva ristrutturabile ammonta a circa 860 ettari.
La misura promozione sui mercati dei paesi terzi sostiene l’internazionalizzazione e l’export delle aziende vitivinicole piemontesi, permettendo alle aziende (prevalentemente micro/piccole aziende) di competere in un mercato globalizzato ed agguerrito. Anche questo bando (come tutte le annualità passate) ha visto una ampia partecipazione delle aziende viticole (tutti i consorzi di tutela e oltre 500 aziende associate in associazioni di
impresa o società consortili) dislocate su tutto il territorio regionale, che hanno richiesto importi di contributo complessivamente superiore alla dotazione prevista con l’approvazione provvisoria, da definire a seguito dei controlli da parte di Agea, di n. 19 progetti regionali e n. 8 progetti multiregionali con capofila Piemonte; per un importo di contributo pari a euro 10.642.388 euro.
Il rilancio degli investimenti in cantina è avvenuta mediante i fondi stanziati dalla misura 4 che ha attivato, per tutti i comparti agricoli, nel 2016 oltre 64 milioni per la 4.1.1 e 38 milioni per la 4.2.1.
La Regione Piemonte ha sostenuto nel 2017, attraverso la su citata misura promozione sui mercati dei paesi terzi e la misura 3 sottomisura 3.2 del PSR, il comparto vitivinicolo valorizzandone la qualità e stimolando le esportazione e perseguendo le seguenti priorità:
1) valorizzare e promuovere i vini tutelati dai sistemi di qualità riconosciuti;
2) promuovere le attività sui mercati internazionali in modo favorire la successiva penetrazione commerciale delle singole aziende al fine di:
-presidiare e consolidare le quote di mercato già acquisite in considerazione delle strategie aggressive attuate da parte dei nuovi paesi esportatori;
-trovare nuovi sbocchi di mercato intercettando le potenzialità di business nelle economie contraddistinte da prospettive di sviluppo o mercati nuovi per i vini piemontesi;
3) promuovere il Sistema Vino Piemonte favorendo azioni sinergiche e collettive;
La Misura 3 sottomisura 3.2 Sostegno per le attività di informazione e promozione svolte da associazioni di produttori nel mercato interno del PSR ha infatti attivato nel corso del 2017 bandi per quasi 6 milioni di euro finanziando progetti di promozione che riguardano la prevalenza dei vini di qualità piemontesi insieme ai prodotti dop/igp del nostro territorio e sostenendo l’attività promozionale di quasi tutti i consorzi di tutela vitivinicoli e dei prodotti agroalimentari dop/igp; inoltre sono state sostenute le principali manifestazioni fieristiche del comparto quali il Vinitaly di Verona e il Prowein di Dusseldorf.
RICERCA, SPERIMENTAZIONE E INNOVAZIONE
Su tale attività, in campo vitivinicolo, un ruolo cardine è ricoperto dalla “Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese” nota come AGRION che opera nel settore tramite l’attività svolta dal Centro sperimentale per la vitivinicoltura Tenuta Cannona di Carpeneto. La Fondazione Agrion mantiene un costante confronto con il mondo produttivo per coglierne le richieste e focalizzare le aree di indagine su cui possa lavorare produttivamente il mondo scientifico.
Attualmente, Agrion, ha individuato 3 macro aree su cui sta concentrando le proprie attività:
-
Flavescenza dorata della vite
-
Selezioni di nuovi cloni interessanti per l’ampliamento del patrimonio genetico varietale e per orientare la scelta delle barbatelle al momento dell’impianto del vigneto.
3. Gestione dell’inerbimento in vigneto.
SISTEMA ENOTECHE REGIONALI, BOTTEGHE DEL VINO, CANTINE COMUNALI
Le Enoteche regionali del Piemonte rappresentano una rete di luoghi affascinanti per la loro bellezza storico-artistica ma soprattutto per il loro valore sociale ed economico. Nate con la Legge regionale n. 37 del 1980, rappresentano forme di aggregazione dei produttori e di altri soggetti professionali e istituzionali, con funzioni di accoglienza, animazione turistica e di promozione del territorio e con compiti di proposta e vendita delle specialità eno-gastronomiche delle aziende agricole socie. Tali strutture, nate per il prodotto vino, hanno ampliato la loro attività alle altre produzioni agroalimentari del territorio, tanto da poter assumere oggi la nuova funzione di agroteche regionali.
Attualmente sono 14 le Enoteche regionali e le 33 Botteghe del vino-Cantine comunali che rappresentano la base istituzionale di un sistema del turismo del gusto che è molto di più di una prospettiva per l’economia regionale. Ogni Enoteca esprime la propria realtà territoriale, ma i territori regionali sono assai diversi e viaggiano a velocità differenti. Però ognuno ha cose buone da proporre e lo sforzo comune è quello di svolgere una promozione in forma integrata e professionale, finalizzata ad un obbiettivo economico: vendere in maniera turisticamente piacevole il nostro territorio rurale ed i suoi prodotti tradizionali.
IL RICONOSCIMENTO UNESCO DEI PAESAGGI VITIVINICOLI DI LANGHE-ROERO E MONFERRATO
I vini piemontesi, famosi e apprezzati in tutto il mondo, per il loro gusto unico, per le loro qualità intrinseche, ma anche per il valore aggiunto che deriva dal loro profondo legame con i rispettivi territori che li producono e li propongono; quei luoghi persino mitici di Langhe, Roero, Monferrato, ed anche delle colline e fasce pedemontane e montane del torinese, biellese, vercellese, novarese e persino del VCO. Luoghi dove la vite e il vino modellano e ispirano il paesaggio agrario e rurale, esaltano l’enogastronomia, sono elementi fondamentali delle bellezze artistiche, letterarie, culturali, storiche di questi territori, che ogni anno accolgono milioni di visitatori e di turisti del vino e della enogastronomia, attratti anche dalle pagine letterarie di grandi scrittori come Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Mario Soldati, Davide Lajolo che di queste colline, di questi vigneti, di questo mondo contadino ne hanno fatto sublime letteratura.
Anche da tutto questo è scaturita la candidatura dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte nella lista dell’Unesco come patrimonio dell’umanità, culminato nel suo riconoscimento ufficiale, avvenuto nel mese di Giugno del 2014.
Il sito è composto da una serie di 6 aree di particolare pregio (dette core zone, circa 10.000 ha), circondata da un area di rispetto (detta buffer zone) anch’essa ridotta a 76.000 ha. I 6 nuclei (core zone) individuati erano:
a) la Langa di Barolo;
-
b) le colline del Barbaresco
-
c) Nizza Monferrato e Barbera
-
d) Canelli e Asti Spumante
per i quali si evidenzia lo stretto legame del paesaggio con il vitigno autoctono prevalente, con le tecniche tradizionali di vinificazione, con la produzione di vini di valore elevato e riconosciuto a livello mondiale,
e) Il Castello di Grinzane Cavour, quale testimone fondamentale della storia e dello sviluppo della viticoltura e dell’enologia piemontese
f) Il Monferrato degli Infernot, storici ambienti sotterranei usati anche come cantine, scavati nella pietra da cantoni e rappresentativi non solamente dell’architettura vernacolare ma anche della particolare geologia dell’area.
Il sito offre un proficuo compromesso tra elementi ambientali, produttivi, culturali e architettonici che devono esprimere al meglio le diverse sfaccettature del Piemonte vitivinicolo.
L’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, costituita da Regione Piemonte con le Province di Alessandria, Asti e Cuneo nel gennaio 2011, svolge una funzione di gestione del sito, con il contributo tecnico di un Tavolo di lavoro interdirezionale composto dalle tre Direzioni regionali competenti, “Ambiente, Governo e Tutela del Territorio”, “Agricoltura” e “Promozione della Cultura, del Turismo e dello Sport”.
UVA DA VINO - SUPERFICIE E PRODUZIONI 2017 E CONFRONTI CON L'ANNO PRECEDENTE
PROVINCIA |
SUPERFICIE DEGLI IMPIANTI - HA |
PRODUZIONE DI UVA - Q.LI |
UVA DESTINATA ALLA VINIFICAZIONE Q.LI |
PRODUZIONE DI VINO |
||||||
TOTALE |
NON |
VARIAZIONE IN SUPERFICIE TOTALE SU PRODUZIONE ANNO PRECEDENTE |
RESA PER HA DI SUPERFICE TOTALE IN PRODUZIONE |
V AR. SU ANNO 2016 Q.LI |
VINO PRODOTTO PER Q.LE DI UVA VINIFICATA |
TOTALE VINO PRODOTTO HL |
V AR. SU ANNO 2016 HL |
V AR. SU ANNO 2016 % |
||
ALESSANDRIA 11.433 VERCELLI 210 15 195 515 10.918 675 14.200 7 234 655 15.166 513 21 1.008 29 36 62,83 685.980 -56 75,25 1.068.500 12 68,46 16.020 331 70,35 1.067.000 -14 1.392,43 29.241 -27 2.606,90 75.600 0 80,00 4.000 20 42,00 8.190 -210.020 -253.216 -5.980 -228.000 -1.557 -7.520 500 -2.810 685.780 70,00 1.068.500 68,28 16.020 59,98 1.067.000 70,00 29.241 70,00 75.600 64,79 4.000 65,00 8.190 60,01 480.040 -147.020 729.625 -195.576 9.609 -6.391 746.900 -145.300 20.469 -1.090 48.978 -9.206 2.600 325 4.915 -1.685 -23,4 -21,1 -39,9 -16,3 -5,1 -15,8 14,3 -25,5 |
||||||||||
PIEMONTE 17 44.202 3.389 40.813 302 72,39 2.954.531 -708.603 2.954.331 69,16 2.043.136 -505.943 -19,8 (46.200 vigneto potenziale complessivo) |
||||||||||
PIEMONTE 16 43.900 1.776 42.124 -285 86,96 3.663.134 140.376 3.662.934 69,59 2.549.079 82.160 3,3 |
||||||||||
VARIAZIONI % 0,7 90,8 -3,1 === -16,8 -19,3 === -19,3 === -19,8 === === |
||||||||||
Dati Regione Piemonte - Elaborazione stime Ambiti Territoriali Provinciali a cura del Settore Programmazione, Coordinamento Sviluppo Rurale e Agricoltura sostenibile - DATI PROVVISORI Con la collaborazione di Assoenologi, Vignaioli Piemontesi, Consorzio Tutela Asti Spumante, Federazione Reg.le Coltivatori Diretti, Confagricoltura Piemonte, Unione Italiana Vini, ISMEA |
SERIE STORICA PRODUZIONE VINO - REGIONE PIEMONTE |
|||||||
ANNO |
SUPERFICIE TOTALE IMPIANTI ettari |
SUPERFICIE IN PRODUZIONE ettari |
PRODUZIONE UVA quintali |
RESA q.li/ha |
UVA VINIFICATA quintali |
PRODUZIONE VINO Ettolitri |
RESA VINO hl per q.le di uva |
1984 |
73.933 |
71.005 |
4.948.706 |
69,70 |
4.945.441 |
3.406.356 |
68,88 |
1985 |
72.029 |
69.856 |
5.540.768 |
79,32 |
5.528.253 |
3.929.315 |
71,08 |
1986 |
70.442 |
68.750 |
5.648.519 |
82,16 |
5.639.429 |
3.998.844 |
70,91 |
1987 |
69.885 |
68.152 |
5.758.792 |
84,50 |
5.746.792 |
4.075.564 |
70,92 |
1988 |
69.110 |
67.434 |
4.648.463 |
68,93 |
4.642.083 |
3.297.960 |
71,04 |
1989 |
68.547 |
66.859 |
4.496.639 |
67,26 |
4.491.784 |
3.203.224 |
71,31 |
1990 |
68.009 |
66.133 |
4.535.285 |
68,58 |
4.530.228 |
3.310.121 |
73,07 |
1991 |
62.089 |
59.569 |
4.752.544 |
79,78 |
4.748.002 |
3.496.262 |
73,64 |
1992 |
61.814 |
59.303 |
4.645.495 |
78,33 |
4.624.805 |
3.305.955 |
71,48 |
1993 |
61.472 |
59.103 |
4.532.278 |
76,68 |
4.527.830 |
3.224.883 |
71,22 |
1994 |
61.009 |
58.787 |
4.520.048 |
76,89 |
4.518.403 |
3.219.807 |
71,26 |
1995 |
60.545 |
58.265 |
3.828.439 |
65,71 |
3.815.800 |
2.708.700 |
70,99 |
1996 |
59.805 |
57.647 |
4.393.730 |
76,22 |
4.391.049 |
3.106.918 |
70,76 |
1997 |
59.735 |
57.487 |
4.840.403 |
84,20 |
4.838.597 |
3.405.160 |
70,37 |
1998 |
59.368 |
56.778 |
4.522.698 |
79,66 |
4.521.019 |
3.171.101 |
70,14 |
1999 |
59.565 |
56.574 |
4.659.025 |
82,35 |
4.654.525 |
3.266.852 |
70,19 |
2000 |
56.407 |
53.573 |
4.201.556 |
78,43 |
4.200.318 |
2.937.710 |
69,94 |
2001 |
54.325 |
52.850 |
4.568.235 |
86,44 |
4.536.710 |
3.324.335 |
73,28 |
2002 |
53.593 |
51.735 |
3.346.053 |
64,68 |
3.345.208 |
2.328.675 |
69,61 |
2003 |
53.554 |
51.951 |
3.280.893 |
63,15 |
3.280.163 |
2.281.511 |
69,55 |
2004 |
53.273 |
51.679 |
4.587.005 |
88,76 |
4.586.055 |
3.263.162 |
71,15 |
2005 |
53.196 |
51.856 |
4.289.433 |
82,72 |
4.288.283 |
3.054.426 |
71,23 |
2006 |
53.075 |
51.802 |
4.520.006 |
87,26 |
4.518.956 |
3.228.961 |
71,45 |
2007 |
52.720 |
51.266 |
3.908.749 |
76,24 |
3.907.699 |
2.723.946 |
69,71 |
2008 |
51.463 |
50.155 |
3.558.248 |
70,95 |
3.557.318 |
2.479.633 |
69,71 |
2009 |
50.737 |
49.586 |
3.998.084 |
80,63 |
3.997.144 |
2.858.154 |
71,50 |
2010 |
49.698 |
48.554 |
4.158.015 |
85,64 |
4.156.765 |
2.995.599 |
72,07 |
2011 |
47.042 |
46.066 |
3.673.949 |
79,75 |
3.672.799 |
2.682.701 |
73,04 |
2012 |
45.527 |
44.364 |
3.278.333 |
73,90 |
3.277.133 |
2.365.548 |
72,18 |
2013 |
45.343 |
44.169 |
3.658.640 |
82,83 |
3.656.940 |
2.579.534 |
70,54 |
2014 |
44.754 |
43.497 |
3.416.008 |
78,53 |
3.414.308 |
2.401.988 |
70,35 |
2015 |
44.185 |
42.825 |
3.522.758 |
82,26 |
3.521.358 |
2.466.919 |
70,06 |
2016 |
43.900 |
42.124 |
3.663.134 |
86,96 |
3.662.934 |
2.549.079 |
69,59 |
2017 |
44.202 |
40.813 |
2.954.531 |
72,39 |
2.954.331 |
2.043.136 |
69,16 |
NELLA PAGINA SUCCESSIVA SI RIPORTA UN GRAFICO DELL'ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE DI VINO
Fonte : Regione Piemonte - Assessorato Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca
a cura del Settore Programmazione, Coordinamento dello Sviluppo Rurale e Agrcoltura sostenibile
serie storica 1984 - 2017 pagina 2
Fiammetta Mussio