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LA TENUTA ALOIS LAGEDER È STATA PREMIATA CON IL “ROBERT PARKER GREEN EMBLEM”
24 cantine in tutto il mondo hanno ricevuto il Green Emblem da Robert Parker Wine Advocate, in Italia ce ne sono solo tre, tra cui la Tenuta Alois Lageder. Il premio viene dato ai produttori che sono impegnati nella sostenibilità, nella protezione dell'ambiente a lungo termine e nella biodiversità.
Un team globale di dieci critici di vino esperti ha selezionato le cantine. Da parte della giuria, si dice: "Il Green Emblem onora un produttore che estende i suoi sforzi ben oltre i requisiti della certificazione biologica e/o biodinamica ed è un vero ambasciatore delle pratiche ecologiche." Così il team di Robert Parker vuole mettere in evidenza le Cantine dove la viticoltura sostenibile e l'alta qualità vanno di pari passo.
Alois Clemens Lageder, amministratore delegato della cantina: "Siamo molto grati per questo premio. Il Green Emblem non distingue solo il nostro vino ma tutta la cantina e l'azienda agricola associata con la sua biodiversità. Tuttavia, penso che questo riconoscimento non si riferisca solo ai risultati che abbiamo raggiunto, ma anche al percorso che abbiamo fatto. Non siamo ancora dove vogliamo essere. Qualche anno fa, per esempio, ci siamo posti l'obiettivo che tutti i vigneti dei circa 80 partner viticoltori con cui lavoriamo siano certificati biologici entro il 2024. Ci vuole tempo per motivare i partner a percorrere questa strada con noi. Ma siamo convinti che sia la strada giusta, il che è stato confermato ancora una volta dal premio di Robert Parker".
Helena Lageder, responsabile della comunicazione e del marketing nell'azienda di famiglia, vede anche un grande vantaggio nell'assegnazione di questo riconoscimento dal punto di vista dei consumatori: "È bello vedere che i critici di vino rispettati fanno un passo in questa direzione e danno più peso al tema della sostenibilità. Tra i ristoratori e anche tra i clienti privati, la consapevolezza della qualità e della sostenibilità è fortemente aumentata negli ultimi anni. I consumatori vogliono sapere cosa c'è dietro il prodotto, da dove viene l'uva e come viene gestito il vigneto. Il Robert Parker Green Emblem aiuta ad avvicinare gli amanti del vino al tema della sostenibilità in modo trasparente e credibile".
Simonetta Gerra
DECANTER WORLD WINE AWARDS: MEDAGLIE DI PLATINO, ORO E BRONZO PER LA COLLINA DEI CILIEGI
L’AMARONE DELLA VALPOLICELLA RISERVA “ARMANDO GIANOLLI CILIEGIO 2011” TRA I 36 VINI PLATINO D’ITALIA
L’Amarone della Valpolicella Riserva “Armando Gianolli Ciliegio 2011” e il presidente de La Collina dei Ciliegi, Massimo Gianolli
Platino, oro e bronzo: brillano le tre medaglie de La Collina dei Ciliegi ai Decanter World Wine Awards (Dwwa), il più esteso e prestigioso concorso vinicolo internazionale che, per l’edizione record 2021, ha valutato più di 18mila campioni di vino da 56 Paesi in tutto il mondo. E a distinguersi tra i 36 vini “platino” italiani c’è proprio l’Armando Gianolli Ciliegio 2011, l’Amarone della Valpolicella Riserva della griffe vitivinicola della Valpantena che ha guadagnato un punteggio di 97 centesimi conquistando i giurati con le sue note di “erbe essiccate, ciliegie rosse e bouquet di spezie; grande freschezza al palato con ciliegie rosse, caffè, spezie di bosco e sentore di funghi […]”. Medaglia d’oro invece per l’annata 2016 dell’Amarone della Valpolicella Ciliegio (95 i punti attribuiti), seguito dall’Amarone della Valpolicella 2017 (88 punti) che si è aggiudicato quella di bronzo.
“I Decanter World Wine Awards sono riconosciuti a livello internazionale grazie ad un processo di degustazione e selezione estremamente rigoroso – ha commentato il presidente de La Collina dei Ciliegi, Massimo Gianolli –. Siamo quindi orgogliosi di rappresentare l’eccellenza italiana forti di un risultato che premia non solo un lavoro altrettanto rigoroso in vigna e in cantina, ma anche l’entusiasmo e la passione che da sempre mettiamo nei nostri vini”.
L’edizione 2021 del premio ha visto i 170 esperti (tra cui 44 Masters of Wine e 11 Master Sommelier) impegnati a giugno per oltre 15 giorni consecutivi di degustazione. Tra i vini premiati si contano complessivamente 50 Best in Show, 179 medaglie di platino, 635 d’oro, 5.607 d’argento e 8. 332 di bronzo. Sul fronte della classifica italiana, sono 7 le cantine che hanno conquistato la qualifica di Best in show, a cui si accodano 36 etichette di platino, 146 d'oro, 1.320 d'argento e 1.887 di bronzo.
Marina Catenacci
BRESCIA. LA PROVINCIA DEI SAPORI
UNA TERRA DALLO STRAORDINARIO PATRIMONIO ENOGASTRONOMICO
Prodotti e piatti della tradizione e creazioni contemporanee di chef stellati
Dai formaggi di malga ai pregiati pesci di lago, dagli insaccati alle farine, dai grandi vini ai rinomati olii, sino al pregiatissimo caviale: i sapori della provincia di Brescia sono molteplici e intriganti, come il mutevole e affascinante paesaggio di questa terra lombarda che nel giro di poco più di 100 km spazia dalle cime alpine alle tiepide acque dei laghi. Un viaggio in provincia di Brescia è anche un viaggio attraverso i suoi sapori inediti e genuini, tutti da scoprire e da gustare. La sua offerta enogastronomica è infatti straordinariamente ricca e variegata in virtù della diversità del suo territorio e del microclima influenzato da vette, colline e laghi: 8 le aree in cui si suddivide (oltre a Brescia, i laghi di Garda e Iseo, la Franciacorta, le Valli Camonica, Trompia e Sabbia con il lago d’Idro, la Pianura bresciana), ciascuna con una propria gamma di eccellenti prodotti (molti dei quali tutelati dai marchi DOC, DOP, IGT, IGP e Presidio Slow Food) e tipicità enogastronomiche. Un patrimonio cospicuo, da anni oggetto di un costante processo di tutela e valorizzazione da parte di enti, strade e consorzi deputati, che nel 2017 ha trovato riscontro internazionale del proprio valore grazie al riconoscimento “European Region of Gastronomy”, conferito alla provincia bresciana, insieme alle aree limitrofe di Bergamo, Cremona e Mantova, nell’ambito del progetto East Lombardy (www.eastlombardy.it).
Per scoprirlo, e scoprirne storie e volti dei protagonisti, basta consultare il sito www.laprovinciadeisapori.it e gli account ufficiali Instagram e Facebook di Visit Brescia (dove sono visibili tutti i video), che narrano le varie zone attraverso i metodi di lavorazione dei prodotti, le ricette tramandate di generazione in generazione, per giungere al racconto di come l’alta cucina contemporanea faccia ampio uso delle materie prime del territorio, portando sulle tavole dei ristoranti stellati sapori secolari interpretati in chiave attuale.
Gli ambassador
A guidare il pubblico alla scoperta dei luoghi tramite i relativi prodotti sono alcuni brand ambassador d’eccezione, ovvero produttori locali che raccontano dei loro prodotti e dei metodi di lavorazione e chef dei ristoranti stellati della provincia di Brescia, che hanno realizzato con questi ingredienti una ricetta classica o da loro rivisitata, a cui viene abbinato un vino locale.
Questi i produttori: Mario Pazzaglia (caviale), Riccardo Geminati (Monococco Shebar), Nadia ed Elisa Turelli(olio DOP laghi lombardi Sebino), Ferdinando e Andrea Soardi (sardine), Cristina Peroni (formaggi caprini), Umberto Guidi (miele), Marco Berta (farine), Lorenzo Mingotti (carne di manzo), Jessica Bettoni (Silter DOP), Stefano Ferrari e Giovanni Passeri (patata di Monno), Gabriella Proserpio (agrumi), Mauro Grazioli (zafferano), Mauro Beltrami (Nostrano Valtrompia DOP), Stefania Reali (erbe aromatiche), Nadia Melzani Bali (Bagòss) e Sabrina Lee (piccoli frutti).
Questi gli chef stellati: Gionata Bignotti (La Rucola 2.0), Simone Breda (Sedicesimo Secolo), Riccardo Camanini(Lido 84), Giuliana Germiniasi (Capriccio), Philippe Léveillé (Miramonti l’altro), il Maestro pasticcere Iginio Massari (Pasticceria Veneto), Alfonso Pepe (Leon D’Oro) e Daniele Zani (Al Gambero).
I vini in abbinamento alle loro ricette sono Franciacorta Brut Millesimato DOCG, Franciacorta Pas Dosè DOGC, Lugana DOC, Botticino DOC, Riviera del Garda Classico DOC – Rosso, Valtènesi Riviera del Garda Classico DOC – Chiaretto, Capriano del Colle DOC, Vino IGT di Valle Camonica.
Il Ricettario in omaggio
I tesori gastronomici di ciascuno degli 8 territori e le ricette sono stati narrati dal 19 maggio alla prima settimana di luglio da “Brescia. La Provincia dei Sapori”, campagna multicanale ideata da Visit Brescia per valorizzare il vasto patrimonio enogastronomico locale ed ora sono tutti a disposizione di viaggiatori e gourmet. Non solo. Dal sito www.laprovinciadeisapori.it si potrà scaricare il Ricettario in formato e-book PDF gratuito. All’interno vi si trovano le ricette della tradizione, quelle realizzate dagli chef stellati utilizzando i prodotti del territorio e i vini proposti in abbinamento.
Marina Tagliaferri
LA-VIS: STORIE DI VITE, STORIE DI LEGAMI
Fondata nel 1948, oggi Cantina La-Vis riunisce 400 viticoltori che con cuore e orgoglio coltivano circa 400 ettari di vocati appezzamenti situati nelle affascinanti Colline Avisiane, pittoreschi declini vitati che circondano il borgo di Lavis. Dietro a ogni vino si cela una storia di persone, territorio e preziosi legami consolidati nel tempo che sublimano il lavoro di squadra al servizio della qualità.
Custodi della vigna e imprenditori contemporanei
Genuini, umili e intraprendenti, i soci viticoltori di Cantina La-Vis sono dediti alla viticoltura spesso da tre generazioni. Per creare in vigna le premesse necessarie per vini di qualità, l’autentico legame dei soci con la terra è fondamentale tanto quanto l’aiuto degli esperti agronomi. Quella di La-Vis è infatti la testimonianza di una viticoltura contemporanea, in cui i viticoltori emergono come protagonisti indiscussi. “Il nostro compito è fornire ai soci le esperienze e gli strumenti necessari per renderli perfetti interpreti di se stessi e veri imprenditori contemporanei, in un’ottica a lungo termine”, afferma Corrado Aldrighetti, Agronomo di La-Vis. “A tal fine - spiega - sono molteplici gli incontri di formazione e attività tra i filari che ci permettono di arricchire il bagaglio tecnico e trasferire nozioni innovative alle diverse generazioni di viticoltori, efficientando e modernizzando il lavoro in vigna”.
Equilibri: terra e azienda
Nel solco del rispetto per l’ambiente e per la tutela del consumatore finale, le azioni in vigneto dei viticoltori mirano alla difesa integrata. “Ci affidiamo agli strumenti di difesa della natura, praticando operazioni manuali in vigna e razionalizzando gli interventi fitosanitari”, prosegue Aldrighetti. I custodi della vigna sono il motore e il primo importante anello della filiera qualitativa e contribuiscono alla preservazione della biodiversità e ad una viticoltura equilibrata. Il vigneto, l’organismo agricolo, si intreccia armoniosamente con la natura esterna grazie all’assiduo lavoro dei viticoltori, suggellando così un rapporto di rispetto, equilibrio e salvaguardia da cui tutte le persone coinvolte traggono beneficio e consapevolezza: dal socio al consumatore finale, dagli agronomi al team in cantina.
Cantina e viticoltori perseguono ogni giorno una visione futura condivisa, in piena sintonia con la vocazione e la bellezza delle Colline Avisiane. È proprio questo legame di fiducia e mutuale rispetto con La-Vis che conferma lo spirito di cooperazione, da sempre tratto distintivo della cantina.
Vivere la vigna
Le Colline Avisiane sono un suggestivo mosaico della natura i cui tasselli sono verdi paesaggi vitati, strette stradine e pittoreschi masi che da sempre caratterizzano la storia contadina e vitivinicola trentina. In questo contesto idilliaco pulsa con forza un piccolo vigneto in cui è possibile vivere in prima persona la concreta sinergia tra uomo e vigna che avviene in La-Vis. Dirigendosi a Maso Franch infatti, è possibile passeggiare nell’omonimo vigneto in cui le piante trovano le migliori condizioni per crescere e vivere in perfetta simbiosi vegetativa e produttiva.
CASEIFICI APERTI 2021
TORNA L’ATTESO APPUNTAMENTO PER SCOPRIRE IN SICUREZZA I SEGRETI DEL PARMIGIANO REGGIANO DOP. PREVISTO ANCHE UN FESTIVAL NELL’AREA DEL CAMPOVOLO DI REGGIO EMILIA
Sabato 11 e domenica 12 settembre ritorna l’evento dedicato alla produzione di Parmigiano Reggiano DOP con visite guidate a caseifici e magazzini di stagionatura, spacci aperti, eventi per bambini e degustazioni. Il tutto nella cornice d’eccellenza di Parma City of Gastronomy.
Dopo il successo dell’edizione 2020, sabato 11 e domenica 12 settembre torna Caseifici Aperti, l’appuntamento che offrirà a tutti (da foodies e appassionati a curiosi di tutte le età) la possibilità di immergersi nella produzione del Parmigiano Reggiano DOP. Visite guidate ai caseifici e ai magazzini di stagionatura, spacci aperti, eventi per bambini e degustazioni che, uniti alla passione dei casari, offriranno la possibilità di vivere un’esperienza unica: un viaggio alla scoperta della zona d’origine della DOP più amata e delle sue terre ricche di storia, arte e cultura. Il tutto, naturalmente, in piena sicurezza.
È stata infatti la rigida e scrupolosa osservanza delle norme sul distanziamento sociale e sulle misure anti-contagio che ha permesso alla produzione di Parmigiano Reggiano di non fermarsi mai nel corso dell’ultimo anno e mezzo: anche nel periodo più buio del lockdown, i casari sono rimasti stoicamente al lavoro tra caldaie e fascere, per rifornire il Paese. Con questo evento, i produttori vogliono riconfermare l’intenzione di non arrendersi e di continuare ad accogliere nei caseifici tutte quelle persone che hanno sostenuto la filiera in un periodo così difficile.
Partecipare a Caseifici Aperti è semplice: basta visitare il sito del Consorzio, parmigianoreggiano.com, e accedere all’area dedicata dove presto sarà disponibile la lista dei caseifici aderenti. Grazie ad essa sarà possibile informarsi sugli orari di apertura e sulle attività proposte.
Assistere alla nascita della forma, passeggiare nei suggestivi magazzini di stagionatura, acquistare il formaggio direttamente dalle mani di chi lo crea: tutte esperienze uniche che il visitatore potrà vivere in un autentico viaggio nel tempo alla scoperta del metodo di lavorazione artigianale, rimasto pressoché immutato da oltre nove secoli. Il Parmigiano Reggiano, infatti, si produce oggi come mille anni fa: uguali gli ingredienti (latte crudo, sale e caglio), immutata la cura artigianale, solo leggermente evoluta nei secoli la tecnica di lavorazione, grazie alla scelta di conservare una produzione del tutto naturale, senza l’uso di additivi.
Per l’edizione 2021 di Caseifici Aperti è in cantiere anche a una grande novità: un festival, nell’area del campovolo di Reggio Emilia, sabato 11 e domenica 12 settembre 2021. Il format vuole amplificare l’esperienza dei caseifici aperti creando, nel cuore della città, un “villaggio del Parmigiano Reggiano” animato con quanto di meglio il territorio possa offrire per celebrare il buon vivere e la comunità. Per un intero weekend dunque il Parmigiano Reggiano, indiscusso protagonista del progetto, si accompagnerà a performance artistiche, animazioni per i più piccoli, musica, sport e tanto altro ancora in un programma pensato per tutti. Un festival che vuole essere anche un'occasione speciale per tornare a divertirsi insieme in completa sicurezza e con una grande attenzione alla sostenibilità ambientale.
Caseifici Aperti è inserito nel programma 2021 di Settembre Gastronomico, la kermesse dedicata alle eccellenze del territorio parmense promossa dal Comune di Parma nell’ambito del progetto Parma City of Gastronomy. Il Parmigiano Reggiano DOP sarà protagonista di tutta la settimana da lunedì 6 a domenica 12 settembre. Per maggiori informazioni su Settembre Gastronomico: parmacityofgastronomy.it
Fabrizio Raimondi