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LA DOC MAREMMA TOSCANA PROTAGONISTA ALLA MILANO WINE WEEK
Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana scommette sulla piazza milanese per ripartire anche nel mondo degli eventi.
Sarà l’unico Consorzio di una delle Regioni simbolo del mondo del vino italiano presente alla Milano Wine Week. Una piazza prestigiosa di incontro e confronto, di business e relazione, quest’anno ancor di più ampio respiro internazionale. Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana si fa portavoce di una “Toscana alternativa” del vino che attrae sempre più l’interesse del mercato e della critica.
“Il digital è stato d’aiuto per continuare a lavorare a distanza in questi mesi ma è tempo anche di ripartire nel rispetto delle attuali norme”, afferma Francesco Mazzei, presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana. “Il confrontarsi quotidianamente con il proprio mercato, i propri competitor e il proprio target è per il nostro settore fondamentale. Abbiamo deciso di essere alla Milano Wine Week - primo evento di settore del 2020 - per dare l’opportunità alle nostre Aziende di sfruttare uno strumento che mette a disposizione un contesto reale, in presenza, e un’amplificazione virtuale attraverso una piattaforma che ci consente di rivolgerci anche a un pubblico internazionale”.
Il Consorzio sarà così protagonista di tre degustazioni guidate che si terranno presso Palazzo Bovara. Gli appuntamenti sono in agenda il 5 Ottobre e tratteranno focus differenti: si va dal Viaggio tra i Rossi autoctoni della Maremma Toscana, un vero e proprio itinerario per conoscere i vini rossi da vitigni autoctoni (ore 14:00). Si scoprirà così che la Toscana oltre che un territorio ricco di storia, vanta anche un’antica tradizione viticola dalla notevole biodiversità, dove non esiste solo il Sangiovese. Degustazione perfetta per palati curiosi. Segue alle 16 l’appuntamento dal titolo: Otto motivi per apprezzare i grandi vitigni rossi internazionali della Maremma Toscana, terra di tradizione certamente, ma dove un terzo della superficie vitata è impiantata con varietà rosse da vitigni internazionali, utilizzate poi in purezza o in blend per dare vita ai super Tuscan! Ideale per i metodici che vogliono argomentare le scelte. Infine l’ultima masterclass è dedicata a uno dei protagonisti dell’estate 2020. Il fenomeno Vermentino: alla scoperta della TOP 10 del Vermentino Grand Prix 2020. Un vitigno che è diventato l’emblema dei vini bianchi della Maremma Toscana. A Luglio si è tenuta la prima edizione del Vermentino Grand Prix e questa è l’occasione per scoprire la fantastica Top Ten dei Vermentini DOC Maremma. Appuntamento alle ore 20:45 per consentire anche il collegamento con New York dove siederanno buyer, importatori, esperti di settore e giornalisti.
Oltre agli eventi su invito per la stampa e gli addetti ai lavori, la Maremma Toscana si racconta anche ai wine lovers con un banco d’assaggio il 7 Ottobre dalle 16 alle 20, al Babila Building – in Corso Venezia 2 – per degustazioni in piena sicurezza, dove sarà possibile assaggiare i vini raccontati durante le masterclass.
Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana – nato nel 2014 – conta oggi 313 aziende associate che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini - per un totale di circa 6 milioni di bottiglie prodotte all’anno. E tra i suoi obiettivi ha anche quello di promuovere la qualità dei suoi vini. Nel calendario 2020 la Milano Wine Week è indubbiamente uno strumento funzionale: alla sua terza edizione torna trasformandosi in una Digital Wine Fair con un incremento di contenuti e con l’obiettivo di connettere professionisti e buyers di tutto il mondo. Ancora più significativa è la partecipazione in veste di unico rappresentante consortile della Toscana del vino.
Simonetta Gerra
“SIAMO TUTTI SULLA STESSA…TAVOLA”
L’INIZIATIVA “RISTORANTI CONTRO LA FAME” AIUTA I BAMBINI MALNUTRITI E SOSTIENE LA RIPRESA DELLA RISTORAZIONE ITALIANA
Azione contro la Fame, organizzazione umanitaria impegnata nella lotta alla malnutrizione, introduce con una campagna la sesta edizione del progetto dedicato ai locali della penisola: solidarietà e ripartenza le parole d’ordine
Esiste un modo per conciliare la fase di ripresa post-Covid della ristorazione italiana e offrire una mano tesa a chi, in questo momento, non ha le forze per far fronte all’emergenza-coronavirus. La sintesi è nello slogan che, quest’anno, introduce l’iniziativa di solidarietà “Ristoranti contro la Fame” giunta alla sua sesta edizione (video: https://www.youtube.com/watch?v=73kVl5Zpyr8).
Con “Siamo tutti sulla stessa…tavola”, Azione contro la Fame, organizzazione umanitaria leader nella lotta alla fame e alla malnutrizione e promotrice del progetto, intende coinvolgere ristoranti, chef e buongustai in un grande gesto che mira a donare la gioia del cibo alle persone più vulnerabili al mondo e a contribuire, soprattutto, alla grande sfida promossa dalla ONG di ridurre del 20%, in questi anni, il tasso di mortalità dei bambini sotto i cinque anni nei Paesi in cui emergono dati più preoccupanti in tema di malnutrizione.
“Ristoranti contro la Fame”, che prenderà il via il 16 ottobre, Giornata mondiale dell’alimentazione, in soli sei anni, ha trovato ospitalità in oltre 700 attività della ristorazione italiana. Ha, inoltre, raggiunto oltre 500.000 persone e, soprattutto, raccolto 350.000 euro: una cifra che corrisponde, esattamente, al valore di trattamenti salvavita con cibo terapeutico utili per far fronte alle esigenze di 16.000 bambini affetti da malnutrizione.
Nel corso di questa edizione, che si concluderà il 31 dicembre, i clienti, all’interno dei ristoranti che aderiranno all’iniziativa, da Nord a Sud, potranno donare due euro per un “piatto solidale”, 50 centesimi per una “pizza solidale” e altrettanti per una bottiglia d’acqua. Un piccolo contributo per aggiungere, idealmente, un posto a tavola a uno dei tanti bambini che vivono nei Paesi più poveri del Sud del mondo. Aree in cui si trovano comunità in cui l’emergenza sanitaria e i provvedimenti di lockdown legati alla lotta al coronavirus produrranno ulteriori conseguenze sui già gravi livelli di fame: sono 690 milioni gli uomini, le donne e i bambini che ne soffrono secondo i recenti dati diffusi da SOFI, il rapporto sullo “Stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo”.
La solidarietà sarà anche una ragione in più per sostenere la ristorazione dopo i mesi di chiusura forzata determinata dai provvedimenti di lockdown. Si tratta, complessivamente, di 285mila imprese che, oggi, danno lavoro a un milione e duecentomila persone, con un impatto diretto sul Pil dell’1,4%; il 30% di questi esercizi è, oggi, a rischio chiusura secondo i dati forniti dalla ricerca “PMI. La ripresa post-Covid in otto focus”. Gli italiani, nei locali che aderiscono a “Ristoranti contro la Fame”, potranno così assaporare, in tutta sicurezza, piatti di qualità e, allo stesso tempo, contribuire, con un piatto solidale alla fase di ripresa del comparto.
“Come per altri settori strategici dell’economia italiana, il 2020, a causa del Covid-19, si è rivelato un anno difficile per la ristorazione - ha dichiarato Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame -. In tal senso, per rappresentare la nostra vicinanza ai locali che, in questi anni, ci hanno da sempre ospitato e, allo stesso tempo, per proseguire la nostra opera di sensibilizzazione sulla lotta alla fame nel mondo abbiamo lanciato la campagna ‘Siamo tutti sulla stessa…tavola’. Con questa iniziativa, desideriamo comunicare agli italiani un motivo in più per pranzare o cenare al ristorante o in pizzeria: la solidarietà. Recarsi a uno dei nostri ‘Ristoranti contro la Fame’ diventa non solo un’opportunità per dare cibo ed alimenti terapeutici ai bambini malnutriti nel mondo ma anche un modo per contribuire alla rinascita di uno dei comparti cruciali del nostro Paese”.
Sono numerosi i professionisti dell’alta ristorazione che hanno già accolto, in qualità di chef ambasciatori, la sfida promossa da Azione contro la Fame, facendosi portavoce delle attività di sensibilizzazione sul tema della fame e della malnutrizione. Si tratta di Tommaso Arrigoni e Eros Picco (Innocenti evasioni, Milano), Enrico Crippa (Piazza Duomo, Alba), Carolina Bonini e Giada Matese (Cuciniamo), Francesco Menozzi (Bottega 39, Reggio Emilia), Elio Sironi (Ceresio 7, Milano), Simone Padoan (I Tigli, Verona), Cesare Battisti (Ratanà, Milano),Stefano Cerveni (Osteria con Vista, Terrazza Triennale, Milano), Mario Dalena (Il Credenziere, Venezia), Giacomo Coppin e Andrei Cobuz (L'Ov Milano), Lucio Mele (Pescaria, Milano). Con loro anche l’“Associazione professionale cuochi italiani”, “Ambasciatori del Gusto”, “Le Soste”, “CHIC-Charming Italian Chef”.
Per informazioni e adesioni, ristoranti e chef interessati possono visitare il sito www.ristoranticontrolafame.it
Azione contro la Fame è un’organizzazione umanitaria internazionale leader nella lotta contro le cause e le conseguenze della fame. Da 40 anni, in circa 50 Paesi, salva la vita di bambini malnutriti, assicura alle famiglie acqua potabile, cibo, cure mediche e formazione, consentendo a intere comunità di vivere libere dalla fame. Nel 2019 A livello globale, i 654 progetti realizzati dal network internazionale hanno raggiunto, complessivamente, oltre 17 milioni di persone in quasi 50 Paesi, e hanno consentito all’organizzazione di rispondere efficacemente a ben 43 emergenze.
Orazio Ragusa Sturniolo
ANTEPRIMA DELLA FESTA DEL TORRONE 2020, PRESENTATO A CREMONA IL PROGRAMMA DELL’EVENTO
Dal Premio Torrone d’oro a quattro donne che hanno rappresentato il territorio cremonese in Italia e nel mondo all’omaggio alla Lombardia realizzata interamente in torrone, sei metri di bontà
Sarà un’anteprima speciale per le vie di Cremona quella della “Festa del Torrone” 2020 in calendario dal 16 al 18 ottobre. L’iniziativa è stata presentata questa mattina in conferenza stampa a Cremona alla presenza di Lara Magoni, Assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda Regione Lombardia; da Gianluca Galimberti, Sindaco di Cremona; Barbara Manfredini, Assessore al Turismo, City Branding e Sicurezza al Comune di Cremona; Stefano Pelliciardi, Rappresentante SGP Events. Hanno illustrato le iniziative che li vedono protagonisti Enrico Manfredini, Responsabile Marketing prodotti da ricorrenza Sperlari; Massimo Rivoltini, Rappresentante Rivoltini Alimentare Dolciaria; Daniele Destefani, Direttore Commerciale della Secondo Vergani; Andrea Brambilla, Direttore Centro Commerciale Cremona Po.
«Il torrone torna protagonista dell’appuntamento tradizionale dell’autunno cremonese- ha dichiarato l’Assessore Magoni-. Celebrare il dolce simbolo della città del Torrazzo significa rendere omaggio ad una delle eccellenze gastronomiche della Lombardia e del Made in Italy, conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. D’altronde, grazie al turismo enogastronomico è possibile vivere esperienze uniche, come quelle che può offrire Cremona grazie all’arte, alla cultura e alle sue tradizioni centenarie. Addentrarsi nel centro storico per le vie acciottolate, soffermarsi alle botteghe dei liutai, tra una visita al Teatro Ponchielli e un passaggio al Museo del Violino, fino ad approdare sulla piazza del Comune per visitare il famoso Torrazzo e il Duomo, permette di apprezzare fino in fondo un luogo che merita di tornare ad essere meta turistica privilegiata della Lombardia. Eventi come la Festa del Torrone, in tal senso, aiutano a preservare tradizioni e valorizzare prodotti e specialità tipiche delle nostre terre».
Ad aprire la conferenza stampa il Sindaco Galimberti e l’Assessore Manfredini che hanno spiegato: «Le misure di contenimento dell'emergenza sanitaria hanno avuto un inevitabile riflesso economico sul tessuto produttivo della città, incidendo sulle presenze turistiche, sulle attività commerciali, artigianali e produttive. A fronte di tutto questo l'Amministrazione ha costruito non solo un articolato progetto di rilancio della città adottando provvedimenti volti al sostegno delle attività economiche, ma, in stretta collaborazione con le varie realtà, si è lavorato per ripensare l’organizzazione di eventi e manifestazioni. Non vogliamo però fermarci e la ripartenza non solo deve riannodare le fila delle importanti iniziative che avevamo messo in campo, ma deve poter contare su un sempre rinnovato e continuo slancio che consenta di superare i nuovi ostacoli recentemente sorti. Lo si sta facendo e l’anteprima 2020 della Festa del Torrone ne è la dimostrazione.
Grazie al supporto condiviso del Comune, delle aziende del territorio e della Camera di Commercio, SGP Eventi è così riuscita in un’impresa davvero esemplare con una proposta per forza di cose diversa dagli anni passati, ma comunque di qualità, e proiettata già al 2021. L’evento articolato su nove giorni e ricco di spettacoli, appuntamenti gastronomici e culturali, è dunque stato rinviato al prossimo anno, auspicando il ritorno alla normalità. Un evento che si potrà in ogni caso pregustare grazie all’anteprima, in programma dal 16 al 18 ottobre, dove il protagonista sarà come sempre il dolce tradizionale e più conosciuto di Cremona: il torrone.
Ecco dunque l’idea di una mostra mercato nel centro storico con degustazioni, rigorosamente su prenotazione, da cui ripartire per continuare a valorizzare come sistema le eccellenze e le professionalità che sono la ricchezza di questa città, bellissima e vivace, che in questi anni si è impegnata raccontando molto in Italia e nel mondo e che desidera continuare a lavorare per crescere e svilupparsi. Nell’anno della inaugurazione del nuovo Campus di Santa Monica la città continua il suo percorso di sviluppo e lo rafforza con innovazione e coraggio».
Obiettivo della SGP Events, la società che ormai da 13 anni organizza la manifestazione, è di non spezzare il filo di continuità di una manifestazione che col passare degli anni ha riscosso sempre più successo diventando un punto di riferimento in Italia e all’estero.
«L’anteprima della festa è un segnale di speranza- ha dichiarato Stefano Pellicciardi, rappresentante di SGP Events- per un ritorno alla normalità che tutti auspichiamo. Quest’anno il palinsesto di spettacoli e appuntamenti è molto più ridotto rispetto agli altri anni, ci sarà un numero di espositori più esiguo, ma l’evento rimarrà immutato, potente e strutturato nella sostanza perché si fonda su alcuni plus identitari a cui non rinunciamo. Il vero protagonista della kermesse, più degli anni scorsi, è il torrone che verrà in tutte le sue forme, attraverso showcooking, degustazioni, disfide gastronomiche, e con la vendita del prodotto proveniente da tutto il territorio nazionale».
Tanti gli eventi in calendario durante i tre giorni della kermesse, tra i principali: il Premio Torrone d’Oro che quest’anno verrà assegnato a Sasha Achilli, la filmmaker che ha firmato un docufilm sull'emergenza Coronavirus all'ospedale di Cremona; Lena Yokoyama, la violinista che suonò sul tetto dell’ospedale di Cremona durante il lockdown, trasmettendo un segnale di speranza a tutto il mondo; Elena Pagliarini, l'infermiera dell'Asst di Cremona, protagonista dello “scatto rubato” durante un estenuante turno di lavoro durante i mesi più drammatici della pandemia; Francesca Mangiatordi, medico di pronto soccorso all'ospedale Maggiore di Cremona che scattò la foto divenuta simbolo del Coronavirus. Il Premio Bontà verrà invece conferito allo pneumologo cremonese Giancarlo Bosio che ha lottato in prima linea contro il Covid19 ed ha trascorso gli ultimi mesi prima della pensione in trincea per salvare più vite umane possibili nella città italiana più colpita dal virus in proporzione alla popolazione. Verranno, inoltre, proposte sfide gastronomiche,
e degustazioni, come il percorso sensoriale proposto da Sperlari.
«Sperlari nasce a Cremona nel 1836- ha spiegato Enrico Manfredini-, ed il suo rapporto con la città è sempre stato molto saldo. In un momento delicato e complesso come l’attuale, l’Azienda vuole essere più che mai vicina e partecipe alla vita della città, contribuendo all’organizzazione dell’ ”Anteprima Festa del Torrone”. Dopo attenta valutazione, si è infatti deciso di organizzare un evento in versione ridotta, per mantenere vivo e presente il legame con una delle manifestazioni più partecipate e sentite a livello nazionale, che tornerà nella sua formula consueta nel 2021. Sarà inoltre l’occasione per un goloso anticipo del Natale, assaggiando le tante novità di prodotto che Sperlari presenta quest’anno. Non c’è Natale senza Sperlari!».
D’iniziativa dell’azienda Rivoltini la realizzazione della Lombardia in versione torrone over size, sei metri di pura bontà, e l’assegnazione del titolo “Ambasciatore del Gusto 2020” al pasticcere Alessandro Del Trotti.
«Quest’anno non ci arrendiamo nonostante tutto e vogliamo esserci- ha dichiarato Massimo Rivoltini, di rappresentante Rivoltini Alimentare Dolciaria-, con tutte le precauzioni dovute alla pandemia, ma non in maniera sommessa. Vogliamo esserci con lo stesso spirito di ogni anno perché non possiamo e non dobbiamo interrompere il sodalizio che lega la città ad una sua produzione tipica, simbolo dell’artigianato e del saper fare cremonese. E proprio da ciò che sappiamo fare meglio vogliamo ripartire sempre con maggiore entusiasmo».
«Stiamo vivendo un periodo socio-economico del tutto nuovo – ha detto Destefani Daniele- che ci ha colti tutti alla sprovvista. Questa Edizione 2020, nostro malgrado, si articolerà su di un numero di giorni molto più ristretto, ma nonostante questo riteniamo fondamentale, al fine di rinnovare e non dimenticare la Tradizione Cremonese, continuare a parlare del nostro torrone di Cremona. Il nostro augurio più sincero alla buona riuscita di questa importante manifestazione è che tutti possano trascorrere serenamente questo momento di tradizione e di svago, quest’anno, per noi, più sentito che mai».
«Ancora una volta il Centro Commerciale Cremona Po è orgoglioso di partecipare e sostenere attivamente le attività socio-culturali promosse nel territorio del Comune di Cremona- ha concluso Brambilla-, in particolare la “Festa del Torrone”. La nostra realtà rappresenta ormai un punto di riferimento come luogo di aggregazione, incontro e condivisione per tutti i cremonesi. Per questo motivo abbiamo di non essere prefigurati con un mero “luogo di shopping”: il CremonaPo deve svolgere anche un ruolo sociale e può rispondere ad alcuni bisogni del territorio, così come quello di trasformarsi in palcoscenico per eventi. Il nostro approccio integrato alla sostenibilità ci rende sempre più pronti a rispondere alle richieste dei clienti e ai nuovi bisogni delle comunità in cui siamo ben radicati. Per questo il nostro agire è guidato dall’idea che concepisce il centro commerciale come uno “Spazi da vivere”».
Alessia Testori
GRENACHES DU MONDE 2020: TRIONFANO I GAMAY DEL TRASIMENO
Cinque i vini della DOC Trasimeno premiati dal concorso dedicato al Grenache. Oro per le aziende Madrevite, Carini e Duca della Corgna, argento per Coldibetto e Nofrini
I Gamay del Trasimeno tornano a fare incetta di premi al Grenaches du Monde, concorso riservato ai migliori vini a base Grenache. Cinque le bottiglie del Consorzio Tutela Vini Trasimeno che si sono aggiudicate il trofeo: la medaglia d’oro è andata a Òscano 2018 dell’azienda agraria Carini, Divina Villa Riserva 2017 di Duca della Corgna e C’osa 2018 di Madrevite, mentre a Rosso Principe 2018 di Cantina Nofrini e a Etrusco 2015 dell’azienda agricola Coldibetto è stata consegnata la medaglia d’argento.
C’osa, 100% Gamay del Trasimeno, si conferma sul gradino più alto del podio per il terzo anno consecutivo, mentre per Òscano, blend di Gamay e Sangiovese, si tratta del secondo oro dopo quello conquistato nel 2019. Balzo in avanti invece per il monovarietale Divina Villa Riserva, che lo scorso anno era stato premiato con l’argento.
“Gli ottimi risultati ottenuti al Grenaches du Monde dimostrano che il nostro lavoro di valorizzazione e rilancio di questo vitigno autoctono sta dando i suoi frutti – commenta Emanuele Bizzi, Presidente del Consorzio Tutela Vini Trasimeno – E grazie alla passione e all’impegno dei nostri soci, i vini della DOC a base Gamay del Trasimeno si stanno facendo conoscere e apprezzare sempre di più in tutto il mondo.”
Appartenente alla famiglia dei Grenache, stretto parente di Tai Rosso, Granaccia e Cannonau, il Gamay del Trasimeno si caratterizza per un colore rosso rubino luminoso, con sfumature granate e sentori intensi di lampone, amarena e mirtilli.
Carlotta Flores Faccio
VINI ROSA A CONFRONTO: DUE MASTERCLASS CON IL CHIARETTO DI BARDOLINO E IL CERASUOLO D’ABRUZZO
Le due degustazioni sono in programma domenica 11 ottobre a Fermento Milano, l’evento Fisar durante la Milano Wine Week
Due vini, due territori, un colore: il rosa. Due masterclass per scoprire le peculiarità del Chiaretto di Bardolino e del Cerasuolo d’Abruzzo, per capire ciò che accomuna e ciò che differenzia il vino rosa tenue del lago di Garda veronese da quello abruzzese dal caratteristico color ciliegia, frutto da cui prende il nome. Le due degustazioni dedicate al Chiaretto di Bardolino e al Cerasuolo d’Abruzzo avranno luogo domenica 11 ottobrenella Sala degli Affreschi dei Chiostri di San Barnaba, a Milano, durante Fermento Milano, l’evento organizzato da FISAR in occasione della Milano Wine Week. La prima masterclass, L’annata 2019 secondo Chiaretto di Bardolino e Cerasuolo d’Abruzzo, è in programma alle 18.30 e avrà come tema l’ultima annata dei due vini rosa. Sei in tutto i vini in degustazione: tre Chiaretto di Bardolino (Vigneti Villabella Bardolino Chiaretto Classico 2019, Valetti Bardolino Chiaretto Classico 2019, Giovanna Tantini Bardolino Chiaretto 2019) e tre Cerasuolo d’Abruzzo (Codice Vino Cerasuolo d’Abruzzo Solante 2019, Nic Tartaglia Cerasuolo d’Abruzzo 2019, De Antoniis Adele Cerasuolo d’Abruzzo Sassello 2019).
Chiaretto di Bardolino e Cerasuolo d’Abruzzo: verticali a confronto è invece il nome della seconda masterclass, in programma alle 20.30: in questo caso verranno messe a confronto le ultime tre annate dei due vini, allo scopo di comprenderne meglio l’invecchiamento. I Chiaretto di Bardolino in degustazione saranno Poggio delle Grazie Bardolino Chiaretto 2015, Tenuta La Presa Bardolino Chiaretto 2017, Gentili Bardolino Chiaretto 2018, Strappelli Cerasuolo d’Abruzzo Superiore Colle Trà 2015, Castorani Cerasuolo d’Abruzzo Amorino 2017 e Rapino Cerasuolo d’Abruzzo Francesco Paolo Tosti 2018.
Entrambe le degustazioni saranno guidate da Angelo Peretti per il Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino, e da Davide Acerra per il Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo.
Il costo delle masterclass è di 30 euro, con la possibilità di partecipare alla degustazione anche online, con l’invio del kit di degustazione.
Oltre alle due degustazioni, sarà disponibile il servizio di personal sommelierall’Enoteca di Fermento Milano, situata all’interno del Chiostro dei Pesci: è possibile acquistare, al costo di 15 euro, uno slot di tempo di un’ora con un sommelier FISAR. Ogni Sommelier avrà un’area dedicata in cui potrà accogliere un numero limitato di persone. Nell’Enoteca Fisar sarà possibile degustare una selezione di quindici Chiaretto di Bardolino e di quindici Cerasuolo d’Abruzzo.
Chiara Brunato